INTRODUZIONE
La nautica da diporto e il lusso. Ormai queste due realtà sono talmente
legate nell'immaginario collettivo da non poter essere scisse con facilità:
quando si sente parlare di yacht, subito vengono in mente personaggi del jet
set internazionale, uomini e donne dall'elevatissima disponibilità economica
che possiedono panfili di grandezza considerevole, curati in ogni minimo
dettaglio e dalle prestazioni eccellenti. Del resto, quando si pensa al lusso,
l'associazione con prodotti di grande qualità, prestigio e bellezza è
immediata. I consumatori che possono permettersi l'acquisto di questi beni
e servizi li desiderano, per gusto personale ma anche per affermare agli
occhi degli altri uno stile di vita superiore e opulento.
Scopo di questo lavoro è analizzare la nautica da diporto italiana,
focalizzandosi sul comparto del lusso e osservando da vicino come le più
importanti imprese italiane del settore (che, fra l'altro, coincidono con i
leader mondiali) si pongono in rapporto alle politiche di marketing, alla
gestione generale della marca, dei loro prodotti e, forse l'elemento più
importante di tutti, come stiano reagendo alla crisi economico-finanziaria
che ha colpito il mondo nel 2008 e sta tutt'oggi, nel 2011, continuando a
causare problemi a gran parte dei più importanti paesi industrializzati.
Il lavoro è suddiviso in tre parti: nella prima ci si occuperà di inquadrare il
marketing dei prodotti di lusso. Ciò significa osservare il settore in cui essi
si posizionano e le loro caratteristiche (capitolo 1), analizzare le variabili
macro-ambientali dell'alto di gamma (capitolo 2), il modo in cui si
comportano i consumatori durante l'acquisto di beni ad alto valore
simbolico, con l'esposizione di modelli ideati da diversi studiosi del settore,
propedeutici a comprendere al meglio la complessità di quel che avviene
nella mente del cliente a livello razionale e soprattutto emotivo, quando si
rapporta al lusso (capitolo 3). Infine sarà la volta di definire in modo
esaustivo quali siano le principali caratteristiche del bene o servizio ad alto
1
valore simbolico: partendo dal fondamentale testo "La Teoria della Classe
Agiata" di Thorstein Veblen, si farà una carrellata dei principali elementi
che vanno a comporre il bene di lusso, per poi giungere all'analisi di diverse
politiche di sviluppo che il marketing deve applicare per favorire la crescita
dell'impresa che opera in questo settore e che vuole assicurarsi un successo
duraturo.
Nella seconda parte si analizzeranno invece l'imbarcazione da
diporto e l’ambiente in cui essa si colloca: nel primo capitolo si farà una
carrellata generale sulla filiera nautica e sul settore degli yacht (e
megayacht) che si trova al suo interno, nel secondo si procederà quindi
all'analisi dei soggetti che in essa operano. Nel terzo capitolo la barca verrà
studiata dal punto di vista del valore simbolico e dei componenti, tangibili
ed intangibili, che rendono lo yacht un prodotto esclusivo, ricollegandosi ai
temi della prima parte. All'interno del quarto capitolo ci si occuperà della
cosiddetta yachting satisfaction, un importantissimo elemento che le
imprese della nautica da diporto dovrebbero affrontare con sistematicità,
per sostenere lo sviluppo in modo prolungato. L'ultimo capitolo, il quinto,
vede l'attenzione focalizzarsi sulla cantieristica italiana, illustrando i punti
di forza “storici” delle imprese del settore ed enucleando l’impatto della
crisi sui differenti comparti della nautica da diporto.
La terza ed ultima parte del lavoro si concentra sul settore dei megayacht e
come le maggiori imprese italiane vi si inseriscono: nel primo capitolo si
osserva come il nostro Paese abbia conservato per molti anni e tutt’oggi
detenga la supremazia sugli ordini di questi prodotti di lusso estremo, con
conseguenza analisi dell’andamento di varie sotto-sezioni del comparto. Nel
secondo capitolo si passa allo studio delle quattro più importanti aziende
che producono megayacht: il gruppo Azimut-Benetti, SanLorenzo, il
gruppo Ferretti e Baglietto, ognuna con la propria situazione e i propri
problemi da affrontare, unite dal compito non facile di mantenersi salde in
un contesto estremamente difficoltoso come quello odierno. Lo studio di
2
ogni cantiere verrà guidato dal costante riferimento a dati aggiornati desunti
dai bilanci aziendali, integrati attraverso l’analisi di articoli di stampa e/o
studi riguardanti le singole aziende.
3
PARTE PRIMA
1: LO SCENARIO DI RIFERIMENTO
1.1: ll mercato dei beni ad elevato valore simbolico
Definire i mercati dei beni ad elevato valore simbolico è un'operazione di
non immediata attuazione. Esistono due principali fattori da considerare a
questo proposito: innanzitutto il fatto che i prodotti e i servizi che rientrano
nella macro-area "beni di lusso" (come vengono altresì chiamati, non senza
occasionali sfumature negative) appartengono a categorie merceologiche
diverse e spesso provengono da settori diversi (come ad esempio un capo
d'abbigliamento e un viaggio).
Il secondo elemento cui si deve fare attenzione è la variabilità del
significato simbolico nel tempo: infatti ciò che in un determinato periodo
storico viene considerato un bene di lusso in un altro potrebbe non esserlo
più (o viceversa).
Il mercato dei beni ad elevato valore simbolico potrebbe essere
definito come la somma dei mercati in cui vengono commercializzati tutti
quei beni caratterizzati da grande qualità e cura, design e preziosità: beni
insomma che comunicano un modo di vivere raffinato ed attento allo stile.
Nonostante alcune correnti di pensiero si siano adoperate
nell'analizzare determinati beni specifici del lusso, studiandone le
caratteristiche dal punto di vista del marketing, la teoria più largamente
diffusa è quella secondo cui, ogniqualvolta un'impresa decide di operare
nell'alto di gamma, si uniforma a determinate caratteristiche, proprie di tale
segmento: le regole di gestione del marketing mix
1
e le strategie di
1
Il marketing mix è l'insieme di strumenti attraverso i quali l'impresa può influenzare i clienti
attuali o potenziali all'interno di uno specifico mercato competitivo. Le sue attività convergono in
quattro categorie, anche chiamate "4 P": il prodotto, la distribuzione (place), il prezzo e la
comunicazione (promotion) cfr. Jean-Jacques Lambin, Market-driven management, McGraw-Hill,
Milano, 2008
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segmentazione e posizionamento diventano omogenee e prescindono dalla
categoria cui il bene in esame appartiene.
1.2: Le caratteristiche dei mercati dei beni ad elevato valore simbolico
Per analizzare il mercato dei beni di lusso si devono osservare diverse
caratteristiche: i consumatori, i settori d'origine ed emergenti, il mercato
allargato (visto come somma di nicchie globali), l'alta redditività, il
vantaggio competitivo del sistema paese, la concentrazione e lo sviluppo di
imprese conglomerate multimarca e multiprodotto.
Si osserverà adesso da vicino ciascuno di questi elementi.
I CONSUMATORI
Quando si parla di beni ad elevato valore simbolico, i fattori che
influenzano il comportamento del consumatore non cambiano al variare del
tipo di prodotto. Ciò vale anche per il suo processo d'acquisto, che resta
invariato.
Le caratteristiche distintive dei beni di lusso infatti, come l'immagine
di marca e l'eccellente qualità, fanno parte del portafoglio di attributi di
qualsiasi prodotto o servizio rientrante in tale categoria. Una perfetta
dimostrazione di quanto appena detto è il credito attribuito dal cliente al
valore simbolico di una marca consolidata e riconosciuta, poiché essa
assume per lui una funzione di vera e propria guida nell'acquisto verso una
pluralità di beni diversi. Se si possiede una marca rinomata e forte, si potrà
applicare una politica di allargamento
2
a molte tipologie di beni diversi e
garantirsi un buon successo presso i consumatori che normalmente sono
2
A differenza delle politiche di estensione della marca, che prevedono l'utilizzo di un brand ben
posizionato all'interno di un segmento per penetrare un altro segmento dello stesso mercato, le
politiche di allargamento della marca (strategia in cui le aziende del lusso sono state pioniere)
prevedono il trasferimento del marchio che ha avuto successo a mercati diversi cfr. Jean-Jacques
Lambin, op. cit., McGraw-Hill, Milano, 2008, cap. 12
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abituati ad acquistare beni appartenenti alle categorie merceologiche di
origine (si pensi, ad esempio, a Ferrari nel suo approcciarsi all'orologeria).
La marca e il prodotto, insomma, sono il simbolo del paniere di
valori-attributi considerati dal consumatore come l'espressione della propria
manifestazione di consumo
3
.
I SETTORI DI ORIGINE ED EMERGENTI
I beni ad elevato valore simbolico si differenziano per il settore di
appartenenza a seconda che questo sia di origine o emergente.
Tradizionalmente i prodotti di lusso provengono dai seguenti settori:
abbigliamento, calzature, cosmesi, gioielleria, occhialeria, orologeria,
pelletteria e profumeria. Queste categorie rientrano altresì nell'area del
sistema moda.
Settori che invece stanno emergendo sempre più nell'ambito dei beni
ad elevato valore simbolico sono: la nautica da diporto, le crociere, le
automobili, gli hotel e i ristoranti, il vino (e l'alimentare in genere), i servizi
culturali e l'arte.
Ancora una volta, quindi, è dimostrato che l'ampia eterogeneità dei
tipi di prodotti e servizi definibili come "di lusso" renderebbe un'analisi
distinta per categoria merceologica poco funzionale se l'intento fosse
analizzare in modo generale un settore particolare come questo.
Dal punto di vista complessivo, il mercato dei beni ad elevato valore
simbolico è stato caratterizzato da uno straordinario tasso di crescita
complessiva (del 30%) nella seconda parte degli anni Novanta, per poi
seguire ad una stagnazione delle vendite fra il 2001 ed il 2004.
Successivamente, tra 2005 e 2007, si è assistito ad una ripresa della crescita
con tassi intorno al 7-10%, ma, con l'avvento della crisi che ha investito
3
cfr. F. Mosca, Marketing dei beni di lusso, Pearson Italia, Milano-Torino, 2010, cap. 1
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tutto il mondo nel periodo 2008-2010, vi è stata una contrazione generale
4
.
C'è tuttavia un buon livello di ottimismo per le opportunità che nel
prossimo futuro si presenteranno per le imprese operanti nei settori dei beni
di lusso: in regioni del mondo quali Cina, India e Russia, infatti, si stanno
moltiplicando i nuovi ricchi, che avranno molto presto ingenti risorse
personali da allocare in acquisti vistosi e prestigiosi, oltre al non
indifferente avanzare di una classe borghese che occasionalmente potrà
accedere al consumo dell'alto di gamma.
MERCATO ALLARGATO COME SOMMA DI NICCHIE GLOBALI
Quando si parla di mercato allargato dei beni di lusso ci si riferisce ad
un'unica area mondiale, all'interno della quale si confrontano come
concorrenti tutte le imprese che si rivolgono ai consumatori di questo tipo
di prodotti.
Si tratta quindi di un mercato che nasce dalla somma di nicchie
globali, di piccole dimensioni se si osservano all'interno del ramo
merceologico di appartenenza, ma che assumono volumi importanti
riguardo al fatturato e al numero di consumatori se le si considerano a
livello aggregato.
Per poter operare nel mercato allargato dei beni ad elevato valore
simbolico è stato ovviamente necessario che le imprese si
internazionalizzassero: ecco dunque che la globalizzazione e la descrizione
dei fattori che hanno favorito lo sviluppo all'estero assumono un'importanza
fondamentale. Essi sono:
1. l'esistenza di un segmento transnazionale di consumatori con
caratteristiche simili;
4
cfr. F. Mosca, op. cit., cap. 1
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2. l'omogeneizzazione dei fattori socio-demografici e degli stili di vita e
di consumo nel mondo
5
;
3. l'uniformità del comportamento d'acquisto dei consumatori nel
segmento transnazionale;
4. la sempre più spiccata standardizzazione della comunicazione di
marca per ottenere un livello omogeneo di percezione della stessa in
tutti i paesi ci si rivolge;
5. la necessità di allargare la nicchia d'origine per estendersi a nicchie
simili e, così facendo, garantirsi un potenziale di mercato adeguato.
L'espansione verso l'estero non è comunque un fenomeno nuovo: Burberry,
ad esempio, aprì il suo primo punto vendita a Parigi nel 1909. Certo è che
negli ultimi due decenni il fenomeno è cresciuto a livelli finora mai
raggiunti (T. Hines, 2007)
6
.
La globalizzazione dei mercati dei beni di lusso ha portato a diverse
conseguenze. Tra esse è opportuno ricordare:
a) la presenza globale: una volta che un'impresa sceglie di operare a
livello globale deve essere in grado di vendere i propri prodotti o
servizi in tutto il mondo e in tutti i paesi, che siano aree mature
oppure emergenti (se vi sono clienti con capitale personale
sufficiente per acquistare prodotti di fascia alta);
b) le ridotte barriere all'entrata: è sull'immagine di marca che bisogna
puntare per la maggior parte dei settori originari del lusso. La qualità
artigianale infatti ben presto viene sostituita con la qualità
industriale, che può facilmente venire imitata;
5
Grande contributo a questo elemento sono stati i contatti sempre più frequenti tra popolazioni
e culture diverse, grazie allo sviluppo dei sistemi di trasporto e di comunicazione;
l'omogeneizzazione del livello di scolarizzazione; l'affermazione in molti paesi di una società con
un forte potere d'acquisto; l'espansione internazionale di grandi imprese cfr. E. Valdani, G.
Bertoli, Mercati internazionali e marketing, Egea, Milano, 2006, cap. 1
6
cfr. cap. 5: C. Moore, S. Burt
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c) la globalizzazione della catena del valore: la progettazione, lo
sviluppo, il design di molti prodotti sono realizzati in paesi differenti
e vengono distribuiti nei maggiori mercati internazionali.
ALTA REDDITIVITA'
Il mercato dei beni di alta gamma è caratterizzato da bassi volumi ma alta
redditività. Le imprese, partendo da questa situazione generale, possono
operare tramite due strategie: la prima prevede alti volumi e alta redditività.
È il caso delle grandi imprese come LVMH e Gucci, che ricercano
posizioni di leadership globali basandosi su economie di scala.
La seconda strategia è quella che ricorre a volumi contenuti e alta
redditività (imprese di nicchia, che per avere successo si focalizzano sulla
specializzazione).
IL VANTAGGIO COMPETITIVO DEL SISTEMA PAESE
Grazie a fattori macro e micro ambientali certe imprese del lusso
(specialmente quelle italiane e francesi) hanno dei vantaggi rispetto agli
altri concorrenti di paesi diversi. Gli elementi tipici che assicurano questi
benefici sono la caratteristica abilità nell'accompagnare ad un'eccellente
qualità un design innovativo con produzioni standardizzate, nonché uno
stile distintivo applicato a tutti i tipi di prodotti.
Ponendo attenzione alla situazione italiana, un altro carattere che
favorisce il nostro paese è la presenza dei cosiddetti distretti industriali,
sistemi di imprese di medie o piccole dimensioni all'interno di un territorio
circoscritto che si distinguono per tradizione artigianale, specializzazione in
filiera, struttura organizzativa reticolare, imprenditorialità diffusa, elevata
circolazione della conoscenza e delle tecnologie, relazioni fiduciarie tra le
persone e spirito di emulazione (Mosca, 2010).
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CONCENTRAZIONE E SVILUPPO DI IMPRESE CONGLOMERATE
MULTIMARCA E MULTIPRODOTTO
Come sopra accennato, la situazione italiana per quanto riguarda le imprese
del lusso è particolare, in quanto non sono presenti, se non in minima parte,
grandi imprese multimarca e multiprodotto. Si riscontrano invece gruppi di
aziende frammentate sul territorio che collaborano fra loro. Una situazione
opposta a quella francese, dove i grandi gruppi come LVMH sono la norma.
2: L'INFLUENZA DELLE VARIABILI MACRO-AMBIENTALI SUL
MERCATO DEI BENI DI LUSSO
2.1: Introduzione
L'ambiente esterno all'impresa può essere suddiviso in micro-ambiente e
macro-ambiente: per quanto riguarda il primo, esso può essere variamente
condizionato dalle aziende; il secondo invece è caratterizzato da variabili su
cui non si può influire. Nonostante ciò, comunque, grande attenzione viene
posta nel tenerle sempre sotto controllo, poiché dalla loro analisi si possono
scoprire le tendenze dei mercati, si individuano minacce e opportunità.
Quattro sono le aree cui le variabili macro-ambientali si possono
ricondurre: la variabile politica, la variabile economica, la variabile
demografica socio-culturale e la variabile tecnologica.
Per le imprese del lusso le più importanti fra queste sono la variabile
demografica e quella economica, che analizzeremo ora più in dettaglio.
2.2: La variabile ambientale demografica
Sono cinque gli elementi da considerare per quanto riguarda la variabile
demografica:
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1. lo sviluppo della popolazione;
2. la sua stratificazione per classi di età;
3. il livello d'istruzione;
4. l'occupazione;
5. i cambiamenti geografici e la struttura del reddito
7
.
Tali tendenze dovranno essere quindi ponderate in relazione alle tre aree di
mercato globale per le imprese di lusso: quelle di mercato maturo (Europa
Occidentale, Giappone e Stati Uniti), quelle di mercato emergente (Cina,
India, Russia, Argentina e Brasile, oltre alla Russia e agli Emirati Arabi),
quelle di mercato marginale (mercato africano e altri).
Osservando più da vicino il primo dei fattori sopra indicati, ovvero lo
sviluppo della popolazione, si nota come nelle tre aree di mercato essa sia
differente: se nei mercati maturi il tasso di crescita è vicino allo zero, è
invece in forte aumento nelle aree emergenti e in quelle marginali. Ma non
basta per la nostra analisi: dobbiamo considerare anche tutti gli altri fattori
congiuntamente per ottenere una giusta prospettiva su quali mercati siano
più appetibili per le imprese del lusso e quali meno. Insieme infatti,
consentono di scoprire il reddito disponibile e la sua distribuzione fra la
popolazione.
Per quanto riguarda i mercati maturi, essi restano i principali sbocchi per i
beni ad elevato valore simbolico, grazie all'aumento delle rendite personali
e a maggiori livelli d'istruzione, soprattutto femminile.
Nelle aree emergenti invece la popolazione è molto più numerosa ed
in crescita, maggior presenza di giovani e minore livello d'istruzione per
entrambi i sessi. Il reddito disponibile comunque sta aumentando e questa
tendenza degli ultimi anni porta a far pensare che nell'immediato futuro
quote sempre maggiori di mercato all'interno di quest'area saranno
appetibili per le imprese dell'alto di gamma.
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cfr. F. Mosca, op. cit., cap. 2
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2.3: I cambiamenti socio-culturali
Numerosi cambiamenti, negli ultimi anni, hanno interessato le culture di
diversi paesi del mondo. Le più importanti, che hanno influenzato il
mercato dei beni ad alto valore simbolico sono stati:
a) il consumatore esperto ed esigente: oggi il comportamento d'acquisto
dei consumatori non è più facilmente schematizzabile come un
tempo. La segmentazione è più ardua ed la condotta dei soggetti è
più difficile da prevedere. Ciò si riscontra maggiormente nelle aree
mature, dove i consumatori sono esperti ed estremamente esigenti
sull'allocazione del loro reddito, nonché selettivi;
b) l'omogeneizzazione delle abitudini di consumo a livello globale:
come già è stato detto, i consumatori oggi tendono ad uniformarsi a
stili di vita che superano i confini fra gli stati e sono ormai globali.
Il consumatore globale di beni di alta gamma apprezza gli attributi di
qualità e design dei prodotti, ricerca una forte personalizzazione e
adattamento alle proprie esigenze, valuta positivamente i valori di
eticità e rispetto dell'ambiente incorporati nei prodotti e attribuisce
importanza alla marca come espressione del modello di stile di vita
che essa esprime (Mosca, 2010)
Elementi culturali che influiscono sul cambiamento e che devono essere
tenuti in conto per quanto riguarda il mercato dei beni di lusso sono:
I. il cambiamento del ruolo della donna all'interno della società, con
l'aumento del livello d'istruzione e dell'impiego (e di conseguenza
del reddito disponibile);
II. il cambiamento della struttura familiare: aumento dell'età media in
cui ci si sposa e si fanno meno figli man mano che ci si allontana
dalle zone rurali per spostarsi in città. Da questa tendenza il reddito
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