Abstract
Il patrimonio culturale italiano rappresenta, secondo le stime dell'Unesco, almeno il 50%
del patrimonio culturale dell'intero pianeta. Esso va tutelato e valorizzato, così come è
importante promuovere e valorizzare le istituzioni che fungono da contenitori delle arti e
della cultura.
Partendo da un fenomeno tanto complesso quanto interessante quale quello del turismo
culturale, il presente lavoro di ricerca intende sviluppare un’analisi del settore dei servizi
offerti dai contenitori delle manifestazioni artistiche e culturali, approfondendo il tema del
service management applicato al settore culturale. Inoltre viene dedicata particolare
attenzione al tema della compresenza delle componenti amministrativo-gestionale e
artistico-intellettuale, e dei meccanismi con cui tali aspetti vengono conciliati all’interno
delle istituzioni culturali. Il management di queste organizzazioni infatti, va ben oltre
un’attività puramente economica e commerciale ed è chiamato a considerare le esigenze di
un fruitore che è in cerca di un’“esperienza memorabile” (Thompson, 2006).
La ricerca è volta a presentare le attività organizzative delle istituzioni museali e la
gestione degli eventi e delle performing arts, offrendo come spunto di analisi alcune realtà
del panorama culturale italiano al fine di costituire un quadro di riferimento generale per
l’adozione di metodologie e strategie per un’offerta di servizi culturali di maggiore qualità,
per i cittadini e i turisti che visitano il nostro Paese.
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Introduzione
Nella discussione di concetti come l’arte e la cultura, capita raramente di condividere gli
stessi punti di vista. Si tratta infatti di ambiti talmente vasti ed eterogenei che risultano
impossibili da catalogare attraverso definizioni oggettive. L’arte comprende tutte quelle
attività umane dettate dall’estro creativo, che al contempo portano a dei risultati e
fenomeni considerati rappresentativi di una certa epoca storica, di una corrente di pensiero
o di un preciso stato d’animo. L’arte in tutte le sue forme costituisce parte della cultura di
un paese, vale a dire l’insieme di conoscenze e pratiche che una certa comunità di individui
ritiene fondamentale e trasmette di generazione in generazione. Dunque, quando si parla di
arte e della cultura in cui essa si inserisce, senza dubbio si fa riferimento ad un patrimonio
dal valore inestimabile che deve essere accessibile all’intera comunità per poter costituire
un cardine fondamentale su cui edificare l’identità di un paese. A tale proposito, l’Italia
rappresenta un esempio straordinario, sia per il rilievo culturale del suo patrimonio sia per
le implicazioni economiche che derivano dalla tutela e dalla promozione dei beni e delle
manifestazioni culturali.
Le attività di gestione e promozione dei beni culturali si inseriscono, seppure in maniera
del tutto eccezionale e differente, nel settore dei servizi, in quanto costituiscono un’offerta
di “beni” intangibili che non possono essere replicati né trasferiti. Inoltre, includere questo
tipo di offerta in contenitori appositi quali festival, eventi, teatri e musei si dimostra essere
un tipo di attività avente come oggetto qualcosa che costituisce un bisogno primario per
alcune categorie di persone più di altre, perché soggettivo e intimamente legato ai bisogni
dell’individuo.
Partendo da un fenomeno tanto complesso quanto interessante quale quello del turismo
culturale, il presente lavoro intende sviluppare un’analisi del settore dei servizi offerti dai
contenitori delle manifestazioni artistiche e culturali, soffermando l’attenzione sul carattere
di soggettività proprio di questi servizi e utilizzando un approccio di tipo manageriale, ma
senza dimenticare che si tratta di un’offerta di “prodotti” che non hanno un valore
materiale ben definito e quantificabile economicamente. Essi necessitano infatti di un tipo
di attenzione particolare per la presenza di fruitori con bisogni emotivi e intellettuali molto
diversi tra loro.
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E’ impossibile diventare economisti dell’arte senza aver incontrato, almeno una volta,
l’arte (Spranzi, 2003:11). La vendita di servizi culturali rientra certamente nel settore dei
servizi per il turismo e il tempo libero, ma la componente umanistica, intellettiva e
psicologica legata al consumo di questi “prodotti” fa sì che il management delle istituzioni
culturali vada ben oltre un’attività puramente economica e commerciale, e consideri le
esigenze di un fruitore che è in cerca di un’“esperienza memorabile” (Thompson, 2006).
Tuttavia, un certo conservatorismo nell’ambito dei beni e delle attività culturali nel nostro
Paese ha distolto l’attenzione da questo aspetto importante, comportando un certo rifiuto
verso un confronto diretto con i bisogni e i gusti del pubblico e una mancanza di strategie
per la creazione di spazi che non siano considerati noiosi o inaccessibili ma occasioni di
apprendimento, divertimento e crescita personale.
Metodologia e obiettivi della ricerca
Le ricerche sono state effettuate attraverso la consultazione di una bibliografia avente come
tema la gestione dei servizi, per avere una visione completa della questione prima di
analizzare da vicino il settore delle arti e della cultura. In secondo luogo, l’analisi si avvale
di monografie e approfondimenti sulla gestione delle istituzioni artistiche e culturali, sul
marketing culturale e, non meno importante, sul fenomeno del turismo culturale,
utilizzando anche dati e aggiornamenti disponibili in rete in relazione a statistiche,
tendenze e innovazioni legislative riguardanti il fenomeno a livello nazionale e
internazionale. Partendo da questi presupposti teorici è stato possibile comprendere i punti
salienti relativi alle tematiche analizzate, per la definizione di questionari da sottoporre ad
alcune istituzioni culturali in Italia, per lo più nelle regioni Emilia-Romagna e Puglia. I casi
di studio inseriti nella tesi, elaborati attraverso i concetti esposti in una prima parte teorica,
sono volti a presentare il service management system di questi enti gestori di contenitori
culturali e le modalità di erogazione dei servizi da loro offerti.
Durante le interviste, l’attenzione si concentra su diverse questioni a seconda che il
destinatario del questionario sia il direttore di un museo, di un’associazione, di un ente
privato o di un consorzio. In ogni caso, i quesiti principali che costituiscono i presupposti
per la produzione degli esiti della ricerca e che perciò hanno accomunato le indagini, sono i
seguenti:
le diverse strategie implementate per la qualità del servizio offerto;
le modalità di gestione del personale e della struttura organizzativa dell’ente;
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le relazioni esistenti con altri istituzioni pubbliche o private;
le operazioni di marketing e comunicazione a sostegno del servizio culturale;
il tipo di relazione che l’istituzione instaura con il fruitore del servizio.
Le ricerche effettuate presso le varie organizzazioni includono l’analisi dell’eventuale
contenitore culturale da queste organizzato e gestito:
L’associazione culturale Il Parallelo Multivisioni e il festival Fantadia;
Il Museo Civico Il Correggio;
Il Consorzio per il FestivalFilosofia;
La Cooperativa Tre Civette e i Musei San Domenico di Forlì;
Il Consorzio Teatro Pubblico Pugliese;
La Compagnia Teatrale Crest e il festival Start Up;
La Cooperativa Polisviluppo e il Parco Archeologico di Saturo;
Il Museo Nazionale Archeologico di Taranto (MARTA);
Il Museo Storico della Città di Lecce (MUST).
Di seguito, una mappa rappresenta la collocazione geografica delle istituzioni culturali
analizzate:
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La ricerca è volta a produrre esiti e dati rilevanti su alcune realtà del panorama culturale
italiano, attraverso un’attenta analisi dei contenitori culturali visitati e delle motivazioni di
chi decide di operare nel settore delle arti e della cultura. A tale proposito, questo progetto
intende costituire un quadro di riferimento generale per l’adozione di metodologie e
strategie per un’offerta di servizi di maggiore qualità. Oggi infatti si rende sempre più
necessaria, nel campo dei beni e delle attività culturali, la definizione di una politica per la
qualità che possa stimolare, in una prospettiva di medio-lungo termine, la realizzazione di
iniziative e pratiche innovative a sostegno del miglioramento qualitativo dei servizi, sia per
i cittadini sia per i turisti che visitano il nostro Paese. In questo senso la tesi si dirige a
qualsiasi operatore culturale che sia interessato ad avere una visione più ampia in materia
di gestione dei servizi culturali, e intenda comprendere meglio le responsabilità e le
funzioni alle quali adempiere per migliorare la qualità dell’esperienza di fruizione del
patrimonio e delle attività artistico-culturali.
Il quadro che emerge dalle indagini è abbastanza eterogeneo, e mostra come ci sia ancora
molto da fare per diffondere metodologie e best practices nella gestione dei servizi e delle
istituzioni culturali in Italia, compito che spetta innanzitutto al Ministero per i Beni e le
Attività Culturali e per il Turismo, il quale ha l’importante missione di rendere il nostro
patrimonio culturale una delle principali risorse per la crescita economica e sociale del
Paese, attraverso una sapiente allocazione di risorse ed incentivi presso istituzioni
pubbliche e private che sappiano garantire un adeguato funzionamento delle strutture
adibite a contenitori delle arti e della cultura.