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INTRODUZIONE :
L‟IMPORTANZA DELLA METEOROLOGIA IERI E OGGI
Oggigiorno la meteorologia è una scienza molto studiata, ci sono mezzi e strumenti
altamente tecnologici e specializzati per approfondirla e scoprirne l‟evoluzione e negli anni
avvenire sarà gradualmente sempre più importante in vista anche dei cambiamenti climatici che
il nostro pianeta sta subendo da decenni e che subirà, se non si interverrà adeguatamente, nei
prossimi anni. Dunque la meteorologia e lo studio dei fenomeni atmosferici sono appunto
utilissimi per stilare previsioni di breve e lungo termine e avvertire la popolazione di come
funzioni il nostro sistema ambientale, climatologico e atmosferico e per prevedere i fenomeni
meteorologici a cui assistiamo quotidianamente.
Ovviamente, tutto questo complesso di studi, come in altri campi scientifici, ha bisogno di
un suo linguaggio specifico, e proprio in questo contesto si cercherà di affrontarlo, spiegandone
le caratteristiche soprattutto dal punto di visto del linguaggio delle previsioni meteorologiche
dei mezzi di comunicazione di massa. A proposito di previsioni meteorologiche, è interessante
che mentre in Italia, in televisione e in radio per esempio le previsioni meteorologiche sono fatte
direttamente da un colonnello, da un generale o da un capitano dell‟Aeronautica militare (AMI),
il cosiddetto uomo del tempo, in Spagna invece è una figura professionale a parte, ad esempio
un presentatore, che si cimenta nei panni del hombre del tiempo.
La meteorologia è altamente specializzata ma in passato non era così. Essa veniva designata
ed espressa mediante una terminologia particolare, dei proverbi, dei detti e delle espressioni che
nella cultura popolare mediterranea, e in questo caso alla cultura mediterranea spagnola e
italiana, erano molto diffuse soprattutto nella vita dei contadini e della gente di mare, per i quali
i fenomeni atmosferici come abbondanza o scarsità di piogge, troppo freddo o troppo caldo,
direzione dei venti. ecc. avevano un peso enorme nella buona riuscita o meno delle coltivazioni
e degli allevamenti.
Si tenterà dunque in questo contesto di fare una panoramica dei principali e più curiosi
proverbi e detti in lingua spagnola legati al tempo e al clima.
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CAPITOLO I
EXCURSUS STORICO
1.1 Breve storia della meteorologia.
La storia della meteorologia inizia nell'antica Grecia, con i primi trattati scritti da Arato,
Teofrasto e Aristotele nei quali si accenna alle previsioni del tempo. Siamo attorno al 250 a.C.
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Fino al Medioevo, epoca in cui la meteorologia rivestì grandissima importanza ma non fece
alcun progresso, gli scritti di Aristotele e dei suoi discepoli furono vera e propria legge. Per una
svolta decisiva dobbiamo attendere il 1500: è a partire da questo periodo, infatti, che, grazie
anche al contributo prima di Leonardo da Vinci, poi di Galilei e poi ancora di Torricelli,
comincia a formarsi un pensiero scientifico e nascono i primi strumenti tra cui il barometro.
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Negli anni a seguire, ci saranno ulteriori scoperte e invenzioni (l'igrometro, l'anemometro e
lo psicometro) e vedranno la luce le scale di misurazione della temperatura tutt'oggi usate.
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A partire dalla seconda metà del 1700, si cominciano a rilevare quotidianamente dati
meteorologici e si abbozzano le prime previsioni meteo con i dati rilevati dal barometro, dal
termometro e dall'igrometro.
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Ma è con l'invenzione del telegrafo che si ha una vera e propria svolta. La possibilità infatti
di poter scambiare i dati tra varie stazioni rese possibile la creazione di una rete di osservazioni
sinottiche che portò per la prima volta, alla realizzazione della prima carta meteorologica.
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A questo proposito, nel 1845, Le Verrier pregò i vari meteorologi di alcuni paesi di
trasmettergli i dati rilevati, soprattutto quelli di pressione, nei giorni 12, 13, 14 e 15 novembre e
cosi incrociando i dati, realizzò la prima carta meteorologica, grazie alle ben 250 segnalazioni
pervenutegli.
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Ben presto ci si rese conto che importantissime erano anche le osservazioni in
quota e non solo al suolo: fu così che, grazie all'invenzione della radio, nel 1927 venne
realizzata la prima radiosonda.
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Dopo la Seconda Guerra Mondiale, grazie allo sviluppo tecnologico, la Meteorologia fece
enormi progressi: l'avvento dei calcolatori, l'impiego dei radar, la messa in orbita di satelliti
(1960) rese possibile, una volta per tutte, di disporre di una mole notevole di dati, possibili da
1
Cfr. http://www.tutiempo.net/silvia_larocca/Temas/Historia.htm.
2
Ibidem.
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Si tratta della scala Celsius che è stata inventata nel 1736 e della scala Fahreneit.
4
Cfr. http://www.tutiempo.net/silvia_larocca/Temas/historia.htm.
5
Ibidem.
6
Cfr. http://www.meteorologia.it/meteocuriosando/storia_delle_previsioni_del_tempo.htm.
7
Pallone aerostatico dotato di diversi strumenti che trasmettono – man mano che questa sale in quota – i dati in
tempo reale ad una stazione ricevente a terra.
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elaborare anche grazie alla potenza sempre crescente dei computer, oltre che di una
osservazione continua dell'atmosfera a tutte le quote.
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Infine l‟avvento di Internet e di siti specializzati, ha reso possibile la nascita di centinaia e
centinaia di piccole stazioni meteorologiche anche amatoriali che hanno infittito ulteriormente
la rete di rilevamento.
Lo scambio di dati è istantaneo,
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e grazie anche alle potenzialità offerte dalla rete, è oggi
possibile a chiunque sia interessato e possieda un minimo di competenza, visionare carte
meteorologiche di tutti i tipi, radar delle precipitazioni e immagini dal satellite per poter
tracciare una sua previsione.
Parlando della Spagna, l'informazione meteorologica offerta da questo paese è senza dubbio
una delle migliori in assoluto. L'Instituto Nacional de Meteorolog a (INM), oltre alle solite
immagini Meteosat e ad alcune carte con il tempo significativo, pressione, nuvolosità e
precipitazioni previste, propone chiari bollettini di previsione in lingua spagnola, validi anche
per le comunità autonome. Notevole lo spazio riservato alla climatologia con i valori medi delle
variabili meteorologiche delle principali località ed una dettagliata rassegna dei valori climatici
estremi. A ciò si affianca un database di dati storici con i principali eventi meteorologici degli
ultimi secoli.
Figura 1. Esempio di mappa significativa con la simbologia meteorologica.
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Cfr. http://www.meteorologia.it/meteocuriosando/storia_delle_previsioni_del_tempo.htm.
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Ecco che in questo caso si fa sempre più importante la questione della traduzione. I dati informatici devono essere
tradotti per lo meno nelle principali lingue e devono essere interpretati chiaramente da tutti gli utenti.
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Inoltre particolarmente interessante per gli addetti alle imbarcazioni da diporto è l'ampia
sezione dedicata alla meteorologia marina. Per ognuna delle otto zone costiere (20 miglia),
comprese Canarie e Baleari, nonché per tutto il Mediterraneo occidentale e l'Atlantico orientale,
vengono prodotti precisi ed aggiornati bollettini simili al servizio Meteomar italiano. Inoltre
l'INM collabora con l'EPPE (Efficient previsional pro education) alla elaborazione delle mappe
dei venti e delle onde in base a sofisticati modelli numerici. Molto importanti in Spagna i servizi
meteorologici locali tra i quali il servizio Infomet dell'Università di Barcellona che produce
ottime carte, l‟ SMC (Servei de Meteorologia de Catalunya) e Meteosort noto soprattutto per
diffondere siti Internet, i meteofax UKMO e DWD.
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Quasi tutti i citati siti presentano le loro
pagine nella sola versione in spagnolo o in catalano, alcuni sono redatti anche in lingua basca.
1.2 Storia delle previsioni del tempo.
Le previsioni del tempo meteorologico possono dividersi in quattro rami fondamentali, i
quali hanno una fisionomia consolidata dalla pratica operativa dei vari servizi nazionali ed
internazionali anche se non possiedono ancora una definizione riconosciuta ufficialmente
dall‟Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM/WMO).
Questi quattro rami sono:
1. Previsioni a brevissima scadenza (fino a 12-18 ore), più note con il termine inglese di
nowcasting;
2. Previsioni a breve scadenza (oltre le 12- 18 ore e fino a 48 ore);
3. Previsioni a media scadenza ( da 48 ore fino a circa 10 giorni);
4. Previsioni a lunga scadenza (oltre i 10 giorni e fino ad un mese od una stagione).
Si affaccia peraltro all'orizzonte dei vari servizi anche l‟ opportunità di previsioni
climatiche, di previsioni, cioè, riguardanti la probabile evoluzione del clima in periodi futuri
dell'ordine di uno o più anni. Come si sarà notato la classificazione precedente è fatta in base ad
un ordine crescente di scadenza ma l‟evoluzione storica è diversa in quanto le previsioni
meteorologiche hanno tratto le loro origini da quelle che oggi si definiscono a breve scadenza.
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Il primo scienziato ad intuire in qualche modo i meccanismi di formazione di alcuni sistemi
meteorologici, oggi ormai familiari a tutti coloro che seguono anche solo distrattamente i mass-
media, fu R. Fitz-Roy il quale nel suo Weather book, edito a Londra nel 1863, scrive
testualmente: “I vortici ciclonici alle nostre latitudini si formano nelle zone di interazione fra
masse d'aria aventi differenti proprietà, le quali masse si originano rispettivamente nelle zone
10
Cfr. http://www.meteorologia.it/meteocuriosando/storia_delle_previsioni_del_tempo.htm.
11
Ibidem.
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polari ed in quelle sub-tropicali”.
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Questa idea, di fondamentale importanza, ebbe tuttavia poco
seguito poiché i commerci coloniali allora imperanti imponevano una maggiore attenzione
verso i fenomeni delle basse latitudini (che oggi sappiamo collegati a sistemi assai diversi da
quelli delle medie ed alte latitudini); pertanto gli sforzi maggiori venivano prodigati nei
tentativi, peraltro infruttuosi, di adattare alle regioni temperate le conoscenze acquisite per
quelle tropicali. Questo stato di cose perdurò praticamente fino alla Prima Guerra Mondiale,
nonostante illuminanti quanto frammentarie scoperte quali la formulazione di una "teoria
dinamica" riguardante lo sviluppo di cicloni ed anticicloni, Hann, 1876,
13
in contrasto con
quella "convettiva" di chiara origine tropicale, l'azione esercitata sulle correnti d'aria dalla forza
di Coriolis, Ferrel e Teisseranc De Bort, 1889,
14
l'andamento della diminuzione della
temperatura con la quota e la possibile esistenza della Stratosfera, Assman e Teisseranc De
Bort, 1900- 1902, ed altre.
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Fu però la Prima Guerra Mondiale che portò alla nascita della prima vera Scuola di
Meteorologia moderna, la Scuola Norvegese, al seguito di una moltiplicazione rapida del
numero delle stazioni meteo, di un incremento nella regolarità e nella qualità delle osservazioni
nonché di un veloce sviluppo delle telecomunicazioni.
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La Scuola Norvegese non disponeva però di dati sufficienti per una descrizione iniziale
completa (soprattutto, erano carenti quelli in quota), né ancora degli strumenti di matematica
applicata adatti ad un tale problema, né, tanto meno, di mezzi di calcolo veloci ed affidabili.
Accadde così che il modello usato da quella Scuola fu di tipo concettuale e soggettivo,
sostanzialmente basato sull'esperienza personale e sull'estrapolazione dei sistemi e dei fenomeni
ad essi associati. Il modello venne chiamato anche modello del fronte polare poiché fu
principalmente applicato ai fronti di avanzata di aria di origine polare.
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E se da un lato un tale
modo di procedere rese possibile cogliere alcuni significativi successi per le nazioni affacciate
sull‟Atlantico, dall‟altro si rivelò spesso fallace in regioni più tormentate, come il Mediterraneo
dove la complessa orografia, interagendo in maniera molto marcata con i sistemi meteorologici,
ne modifica sostanzialmente la struttura e il movimento.
Nel 1922, in periodo di pieno sviluppo della Scuola Norvegese, fu però anche tentata una
previsione dinamica, una previsione basata cioè sull‟ elaborazione di un modello fisico-
12
Ibidem.
13
Cfr. http://www.tutiempo.net/silvia_larocca/Temas/Historia.htm
14
Ibidem.
15
Cfr. http://www.meteorologia.it/meteocuriosando/storia_delle_previsioni_del_tempo.htm.
16
Cfr. http://www.tutiempo.net/silvia_larocca/Temas/Historia.htm.
17
Ibidem.