INTRODUZIONE
La parola fado in portoghese ha un doppio significato: la prima accezione rimanda
al destino ma lo stesso termine è usato anche per indicare un'espressione musicale
tipica del Portogallo.
Di Fado inteso come genere musicale si è sempre discusso da un punto di vista
storico-culturale e, forse, in modo minore, in senso linguistico.
Lo scopo di questa tesi è proprio quello di studiare ed analizzare il lessico di un
corpus di testi di Fado su basi quantitative e semantiche.
Si potrebbe definire brevemente il Fado come una canzone in strofe
accompagnata solitamente da due strumenti: la chitarra e la viola.
Parlarne, tuttavia, non è così semplice, poiché per i portoghesi non è solo una
musica nazionale, è parte fondamentale del loro spirito, la storia del loro popolo.
Ogni definizione apparirebbe superflua poiché non si è di fronte ad un semplice
fenomeno artistico ma ad un vero e proprio fatto sociale: la musica come
espressione dei sentimenti più profondi del cuore lusitano.
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Ancora oggi c’è incertezza sulle origini del Fado, probabilmente bisogna risalire al
XIX secolo ma diverse sono le teorie: una è quella che attribuisce al Fado origini
arabe, un'altra rimanda all'influenza del canto lundum e delle modinhas brasiliane,
una terza teoria afferma che il Fado nacque sulle navi dove i marinai cantavano il
dolore per la distanza e la saudade per i propri cari portando questa musica triste e
nostalgica sulla terra ferma (VIEIRA, 2006: 14-24).
A questo proposito, si potrebbe citare parte del testo di della canzone Fado
Português scritta da José Régio (1965): «O Fado nasceu um dia / Quando o vento
mal bulia / E o céu o mar prolongava / Na amurada dum veleiro / No peito dum
marinheiro / Que estando triste cantava» (IDEM: 281).
C'è anche chi afferma che il Fado nacque dal popolo, per le vie di Lisbona, come
una nuova forma di esprimere sentimenti e cantare la vita di tutti i giorni.
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Per approfondire l’argomento vedere: Rui Nery Vieira, 2006, Il fado: storia e cultura della canzone
portoghese, traduzione di Vanessa Castagna, edizione italiana a cura di Vincenzo Arsillo, Roma,
Donzelli editore; Alberto Pimentel, 1904, A triste canção do sul. Subsídios para a história do fado,
Lisboa, Livraria Central.
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Il Fado è soprattutto lo stato d’animo con cui vivere tutto ciò: la malinconia, la
rabbia, la speranza, l’allegria e l’ardore; è nato nell’anima di un uomo che la narra e
ciò che importa non è il come o il quando ma il sapere che possiamo ritrovare la
nostra vita in quell’anima.
La prima fadista di cui si hanno tracce è Maria Severa, ma solo con Amália
Rodrigues il Fado acquisisce una fama mondiale.
Oggi, tra i fadisti più conosciuti, si possono citare Mariza, Camané, Mísia, Katia
Guerreiro e Cristina Branco.
In origine la forma metrica del Fado era una semplice successione di quartine, a
volte slegate tra loro (quadras soltas), ma negli anni venti del Novecento
comparirono versi metricamente più lunghi.
La forma viene poi perfezionata con uno svolgimento poetico di un tema (mote) in
quattro strofe di dieci versi in rima, l’ultimo dei quali corrisponde sempre a ciascun
verso del mote (IDEM: 67).
Inizialmente il Fado era la canzone delle classi più emarginate della società che
cantavano per strada o nelle taverne le proprie preoccupazioni e le proprie miserie.
Solo con il passare del tempo anche le classi più alte cominciarono ad apprezzare
questo genere elevandolo ad un livello nobile: è proprio in questo periodo che i testi
di Fado, da semplici, spesso volgari e rudimentali, cominciano ad essere scritti da
letterati con un linguaggio poetico ed erudito (IDEM: 27-35).
Molti poeti non tradizionali si sono accostati al genere ed hanno scritto per il Fado
dei testi notevoli, tra cui Pedro Homem de Mello, Teixeira de Pascoaes, Alexandre
O’Neil, David Mourão-Ferreira, José Régio, Manuel Alegre, José Carlos Ary dos
Santos, Luís Portela e Pedro Tamen.
In seguito anche poesie di Antero de Quental, Bocage, Fernando Pessoa e Luís
de Camões verranno applicate al genere (IDEM: 233, 255, 283).
Nessuna canzone popolare portoghese riflette, meglio del Fado, il temperamento
sognatore e sentimentale del suo popolo, i capricci del cuore, il dolore, la gelosia, la
saudade, l’ironia di un destino sempre presente che condiziona gli eventi ed è
proprio nella poesia che l’uomo portoghese meglio ritrova la sua anima.
Secondo Fernando Pessoa tutta la poesia riflette ciò che l’anima non ha e
definisce così il Fado:
Toda a poesia - e a canção é uma poesia ajudada - reflecte o que a alma não tem.
Por isso a canção dos povos tristes é alegre e a canção dos povos alegres é triste.
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O fado, porém, não é alegre nem triste. É um episódio de intervalo. Formou-o a
alma portuguesa quando não existia e desejava tudo sem ter força para o desejar.
As almas fortes atribuem tudo ao Destino; só os fracos confiam na vontade própria,
porque ela não existe.
O fado é o cansaço da alma forte, o olhar de desprezo de Portugal ao Deus em que
creu e também o abandonou.
(PESSOA, 1929).
Il popolo lusitano ha una naturale propensione al lirismo poiché è un popolo
intuitivo ed è proprio per questo che nella poesia possiamo scorgere quella forte
anima collettiva: il poeta rappresenta la collettività, il sentimentalismo e l’anima della
razza a cui appartiene.
I temi del genere sono molteplici ma tutti rispecchiano l’esperienza della vita in
uno sfondo malinconico e sentimentale: sono presenti l’amore, la saudade, la morte,
il destino, il desiderio, la passione, il tradimento, la lontananza, il viaggio, l’incertezza,
l’eroismo, l’elogio di una città, le vicende politiche, l’esilio (IDEM: 72-81).
Esistono due tipi di Fado: vi è quello di Lisbona, ossia il Fado nazionale, e quello
di Coimbra, meglio detto Canzone di Coimbra o Serenata, che, sebbene affronti gli
stessi temi, li rispecchia però sulla vita studentesca (l’attaccamento alla città, l’amore
tra studenti, la bohème universitaria, l’ironia e la critica dello spirito accademico).
(IDEM: 95-98).
Le mie considerazioni si basano sulla raccolta di un corpus costituito da 58 testi di
Fado sia attuale sia tradizionale in cui, nonostante le varie evoluzioni, si cantano
sempre le stesse tematiche.
Verificherò il vocabolario utilizzato, le frequenze con cui determinati vocaboli
compaiono e la varietà dei campi semantici e dei domini concettuali presenti.
I temi cantati nel Fado si prestano perfettamente ad un’analisi di questo tipo,
poiché la natura poetica dei testi e la loro astrazione rimandano ad una sfera
sentimentale ed, in quanto tale, non concreta, per cui i termini usati presentano una
valenza semantica molto ampia.
Nel primo capitolo si tratterà delle varie analisi a cui è possibile sottoporre dei testi,
con particolare attenzione alla semantica che identifica il significato del lessico in un
determinato contesto e in determinate posizioni, eliminando altri possibili significati
per uguali significanti, e ad un’analisi automatica testuale che si può effettuare
tramite supporti informatici e che permette di svolgere velocemente determinate
operazioni, di solito statistiche, su testi o corpus di testi di ampiezza notevole.
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Nel secondo capitolo saranno presentati dei dati statistici tramite un’analisi
quantitativa effettuata con il DBT, un programma di analisi testuale che permette di
individuare le parole con più alta frequenza nei testi.
I dati statistici sono il punto di partenza per arrivare poi al terzo capitolo, quello
centrale, in cui verranno analizzate le parole più frequenti nel corpus compiendo su
di esse uno studio semantico.
Per questa analisi il DBT non è stato di aiuto, poiché non esiste una versione in
portoghese, per cui ho cercato di costruire una rete di concetti da sviluppare
soffermandomi sul valore, sulle definizioni e sul significato che vengono attribuiti alle
parole scelte secondo l’ordine di frequenza e che, allo stesso tempo, raccolgono le
tematiche principali del Fado: amor, fado, saudade e destino.
Concludendo, obiettivo di questa tesi è il voler mettere in luce non l’aspetto
culturale e sociale del Fado di cui si è scritto già molto, ma il suo aspetto lessicale e
semantico, vedendo come i testi riescono ad affrontare i più svariati temi e le diverse
situazioni ed a creare nuove espressioni con l’uso di pochi termini ricorrenti.
In questo modo è possibile esplorare ed evidenziare non solo la ricchezza
linguistica del portoghese, ma anche quella di un genere musicale simbolo di una
nazione.
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CAPITOLO I
La semantica e le analisi linguistiche
Il legame tra vita e linguaggio è indissolubile: viviamo, facciamo, utilizziamo, siamo
parole ed è per mezzo di esse che possiamo esprimere le nostre idee, il nostro
pensiero e ciò che sentiamo.
Utilizzando le parole ricorriamo ad un sistema linguistico ed elaboriamo i discorsi
che si materializzano nei testi.
Nello scrivere, tuttavia, non sempre riusciamo ad esprimere le nostre emozioni
attraverso semplici parole ma, partendo dal presupposto che esse sono lo strumento
di cui ci serviamo per entrare in contatto con i più diversificati testi, è necessario
produrre frasi e descrivere con chiarezza e precisione i loro significati.
Si potrebbe affermare che il lessico è il primo passaggio che ci mette in contatto
con un testo ed, in questo modo, esso è l’indicatore più sicuro degli ostacoli che ci
impediscono di comprenderlo ed interpretarlo, poiché è impiegata una quantità
considerevole di conoscenze ogni volta che si vuole definire o usare una parola.
È proprio a partire dalla parola che nominiamo la realtà e questa necessità di dar
nome alle cose è una costante nella vita delle persone e spinge il lessico ad una
continua evoluzione.
Il lessico è da sempre oggetto di studio di varie discipline e scienze: tra i vari
approcci per avvicinarsi ad esso, spiegare i suoi significati e le relazioni in cui è
coinvolto, vi è quello semantico.
I.1 La semantica
Lo studio della semantica (analisi del significato, dal greco «significare,
segnalare») è recente e ancora oggi non viene inteso propriamente come una
scienza, sia per la complessità della problematica, sia per la debole istituzionalità
riconosciuta all’insieme degli studi che la riguardano, sia per la molteplicità delle
relazioni che coinvolge.
Dovremmo innanzitutto fare due distinzioni: la prima tra semantica diacronica e
semantica sincronica; la seconda tra coloro che compiono uno studio del significato
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