5
che in precedenza era diretta e personale3. Nel 1769, una disposizione del governo
austriaco recita:
«Affinché il giornalista possa sapere che genere di disposizioni
interne, ordinanze e altre eventuali faccende sia opportuno
comunicare al pubblico, occorre che le autorità provvedano a
raccoglierle settimanalmente e a trasmetterle ai giornalisti»4.
Da qui il percorso prosegue analizzando le nuove piattaforme mediatiche, Internet e
i social network, sulle quali il giornalismo moderno, nato con la Penny Press nel
1830, sta approdando. Già prima dell‟attacco al World Trade Center di New York,
simbolo del commercio e della globalizzazione, il mondo del giornalismo aveva
visto i primi tentativi di sperimentare il nuovo mezzo. È il caso del Mercury Center,
versione elettronica del San Jose Mercury News, che, nel 1993, sfrutta i canali
dell‟America OnLine offrendo il quotidiano in formato digitale.
È la fine della monodirezionalità, della lettura passiva delle notizie e
dell‟inizio di un nuovo modo di fare informazione. Il picco massimo di questa
evoluzione è nel 2001 con la New Economy e i forti investimenti nel settore
informatico. Si diffondono infatti il web 2.0, il citizen journalism, ovvero il
giornalismo fatto dagli utenti che sfruttano strumenti interattivi, ipertestuali e
multimediali messi a disposizione dalla rete e che potrebbe configurarsi come il
giornalismo del futuro, e i social network (MSN, Skype, Facebook, Twitter).
Internet nella gestione e nel reperimento delle fonti ha introdotto alcuni
elementi innovativi:
- la possibilità di cercare rapidamente informazioni;
- la possibilità di reperire enormi quantità di materiali;
- la possibilità di accedere direttamente alle fonti documentali.
Nonostante ciò, l‟utilizzo di Internet come fonte comporta alcuni rischi:
- la falsa identità della fonte;
- le false informazioni messe in rete con scopi di propaganda o di
condizionamento;
- il fenomeno delle “leggende metropolitane”.
3
F. Tonello, La nuova macchina dell‟informazione, Milano, Feltrinelli, 1999, p. 16.
4
J. Habermas, Storia e critica dell‟opinione pubblica, Roma-Bari, Laterza, 1977, p. 35.
6
Il passo successivo è costituito dall‟analisi di un caso italiano di interazione
media-potere senza precedenti, nel quale il giornalismo politico scandalistico è
operante e che utilizza il web come mezzo di comunicazione: Dagospia. Questo
sito Internet, www.dagospia.com, è nato nel maggio 2000 ed è stato fondato da
Roberto D‟Agostino, un giornalista di costume; l‟autore pubblica sul web notizie
indiscrete e “voci di corridoio” del Palazzo5. Dagospia raccoglie le notizie da tutti i
giornali sul gossip politico, finanziario e di spettacolo, ne produce di nuove molto
pungenti e pubblica reportage fotografici realizzati durante convegni, incontri e
cene mondane. Questa commistione tra gossip e informazione tradizionale in Italia
nasce nel secondo dopoguerra ed oggi è sempre più intrecciata e funzionale alla
lotta di gruppi, lobbies, circoli e partiti.
Per comprendere questo fenomeno, è utile dapprima osservare alcuni
esempi: Drudge Report, un sito statunitense che domina la scena fin dal 1998, dopo
lo scandalo Clinton-Lewinsky. Nei Paesi anglosassoni i giornali cartacei sono
sempre stati divisi in due categorie, quelli tradizionali e quelli scandalistici: Time,
Newsweek, Life, Look, News & World Report da una parte, e dall‟altra i «glossy
magazine»6 ricchi di indiscrezioni e fotografie; oggi questi due generi si
confondono, soprattutto sulle testate online.
La stessa tendenza si è verificata in tutto il mondo: in Gran Bretagna si assiste alla
“popolarizzazione” del Times e alla diffusione di programmi televisivi fondati sul
pettegolezzo; in Germania la divisione tra i giornali scandalistici, come Faz o Die
Welt, e seri, come Build, resiste; in Russia, dal 1990 il gossip dilaga sulla stampa.
Analizzare questo genere giornalistico vuole essere l‟occasione per
approfondire i modelli di interazione tra i vari attori della società mediatizzata:
politica, cittadini e media. Si può intuire che il giornalismo politico scandalistico
voglia rivestire il ruolo di watch-dog, di cane da guardia, di paladino dei cittadini
contro i potenti, svelando al pubblico i retroscena di ogni azione politica ed
economica (modello avversario7). Ma anche altri due modelli di interazione
possono essere applicati a questo tipo di giornalismo. Sul sito Internet Dagospia, è
5
Cfr. definizione in P. P. Pasolini, Lettere luterane. Il progresso come falso progresso, Einaudi,
1980.
6
C. Rossella, L‟Internauta pallido, in “Prima Comunicazione”, febbraio 2010.
7
G. Mazzoleni, La comunicazione politica, Bologna, Il Mulino, 1998, p. 87.
7
ormai certo che scrivano i protagonisti della finanza e della politica nazionale;
questo fenomeno è accostabile al modello del collateralismo8, ma nondimeno, la
visibilità che la carta stampata e Internet offrono ai politici e ai protagonisti del
potere italiano pubblicando notizie su di loro, può inoltre rimandare al modello
dello scambio9, in cui il potere fornisce informazioni ai media e i media
garantiscono visibilità al potere. Questo nuovo giornalismo affonda le sue radici
nella mediatizzazione della politica e nella nascita di quella sfera pubblica politica,
definita da Peter Dahlgren10:
«La sfera pubblica “politica” costituisce lo spazio discorsivo,
istituzionale e topografico, nel quale la popolazione nel ruolo
di cittadini ha accesso a quello che si potrebbe chiamare
metaforicamente il dialogo sociale che tocca questioni di
interesse comune, in altre parole, la politica. Questo spazio, e le
condizioni per la comunicazione in esso, sono essenziali per la
democrazia».
L‟elaborato vuole seguire l‟evoluzione digitale del giornalismo e la parallela deriva
scandalistica del contenuto delle notizie, individuandone inoltre i punti di
convergenza e analizzando i siti Internet che possono esserne esemplificativi.
8
G. Mazzoleni, ibidem, p. 88.
9
G. Mazzoleni, ibidem, p. 90.
10
P. Dahlgren, Television and the Public Sphere: Citizenship, Democracy and the Media, London,
Sage Publications, 1995, p. 9.
8
I. IL GIORNALISMO POLITICO NELL’ERA DEI NUOVI
MEDIA
Il giornalismo, lungo la sua evoluzione storica, si intreccia inevitabilmente con lo
sviluppo delle tecnologie: il telegrafo elettrico nel 1844, la carta di pasta di legno
nel 1845, la carta in bobine e la rotativa nel 1847 e la linotype nel 1886, sono le
innovazioni che hanno contribuito alla diffusione dei giornali11. Per questo motivo
Internet ha modificato il giornalismo contemporaneo partendo da una progressiva
rivoluzione digitale introdotta nella vita quotidiana.
Un nuovo modo di comunicare, al momento della sua nascita, ha obiettivi
molto differenti rispetto ai risultati ottenuti. Infatti, i primi studi sulla trasmissione
veloce di dati attraverso il personal computer, allora chiamato calcolatore, risalgono
al 1958, quando l‟Advanced Research Project Agency degli Stati Uniti d‟America
inizia a pensare al pericolo di un attacco nucleare da parte dell‟Unione Sovietica e
alla necessità di mantenere le comunicazioni intatte. La fase esecutiva di questo
progetto parte nel 1963, coinvolgendo le università americane. Tra le varie sfide c‟è
la realizzazione di una rete funzionante sulle normali linee telefoniche, per
collegare i grandi calcolatori delle università in modo da farle collaborare più
velocemente. Inizialmente pensata per affrontare un‟emergenza militare, la rete
diventa così un modo per mettere in condivisione le risorse informatiche degli
atenei, per poi divenire il principale mezzo di comunicazione libero. Alla fine del
XX secolo può finalmente nascere un‟informazione più rapida, meno asincrona; la
radio e la televisione non sono più gli unici strumenti a rispondere alle esigenze del
pubblico. In questo contesto il World Wide Web si diffonde rapidamente in tutto il
mondo e favorisce lo scambio di informazioni in tempo reale senza limiti di spazio.
Con l‟ingresso di Internet nella società mediatizzata la comunicazione non è più
unidirezionale, i nuovi media rendono infatti possibile un feedback immediato e
11
M. Pratellesi, New Journalism. Teorie e tecniche del giornalismo multimediale, Milano, Bruno
Mondadori, 2008, p. 11.
9
l‟informazione diventa bidirezionale. La rete porta nel mondo dell‟informazione
quattro elementi innovativi12:
- la tempestività: i contenuti delle testate giornalistiche online sono
aggiornabili velocemente, al contrario della stampa, della radio e della
televisione, che pubblicano notizie del giorno prima o seguono i palinsesti
televisivi;
- l‟ipertestualità: i contenuti sono testi, audio e video, in modo che la
fruizione da parte dell‟utente sia dinamica;
- l‟interattività: il lettore del quotidiano online è coinvolto, gli viene offerta la
possibilità di commentare le notizie. Questa interazione influisce addirittura
sulle decisioni dell‟editore, che in base al numero dei lettori di un articolo
può decidere la durata della sua permanenza sul sito13;
- la personalizzazione: il prodotto digitale è flessibile e adattabile alle
esigenze del lettore.
1. L’informazione su Internet
Alla fine del XX secolo il mondo dell‟informazione vive un momento cruciale: il
ruolo di Internet entra nella vita quotidiana di tutti i cittadini. Nel 1999, in Italia, il
27% delle famiglie possiede un personal computer e più di 5 milioni di italiani
hanno accesso alla rete14. Questo nuovo strumento modifica alla base il modo di
fare stampa e giornalismo e non permette ancora oggi di fissare una struttura
definitiva del settore. I media tradizionali cercano di rispondere alla inedita
concorrenza di questo nuovo strumento attraverso differenti strategie:
- introduzione di supplementi, con inserti specializzati e promozionali;
utilizzo di firme note, con numerosi commenti ad avvenimenti sociali e di
costume;
12
M. Pratellesi, ibidem, p. 19.
13
Il Guardian è stato il primo giornale, con la sezione denominata «Comment is free…», a dare
ampio spazio sul web alle opinioni dei lettori, commentate da tutta la comunità del giornale e
affiancate agli editoriali delle principali firme.
14
Dati ricavati da P. Murialdi, Storia del giornalismo italiano, Bologna, Il Mulino, 1996, p. 303.
10
- sensazionalismo e impiego del colore, a cui vengono aggiunti la spigliatezza
quotidiana con la vignetta satirica e con la “frivolezza”, il pettegolezzo15 (da
qui la deriva scandalistica del giornalismo politico).
Anche i telegiornali cercano di rispondere attraverso artifici di forma e di contenuto
al “fenomeno Internet”. Per primo il Tg1, diretto da Gad Lerner nel 2000, nel quale
la cronaca nera e lo sport, informazioni ad alto impatto emotivo, prevalgono sulle
informazioni politiche.
La storia del giornalismo online può essere suddivisa in quattro periodi16. La
prima fase è esclusivamente americana: vengono lanciate le prime testate sul web e,
con gli anni, si affermano i grandi network (1992 - 1995). Inizia poi, nel 1995, il
periodo in cui prevale la volontà da parte degli editori di sperimentare il nuovo
mezzo di comunicazione, con l‟ingresso del digitale in Italia, che si conclude nel
1998 con il caso che coinvolge il Presidente statunitense Bill Clinton e Monica
Lewinsky. Questo scandalo segna un punto di svolta nel giornalismo online a causa
della sua esplosione attraverso il sito Internet Drudge Report. Il terzo periodo (1998
- 2001) si apre poi con il boom della New Economy, coincidente con il passaggio di
molti giornalisti dalla carta stampata al web, e si chiude con l‟attentato alle Twin
Towers dell‟11 settembre 2001. Il quarto periodo infine, l‟attuale, si può
considerare la “fase di maturità” del giornalismo online: si diffonde la banda larga,
il linguaggio digitale è accessibile a molti, si afferma il web 2.0 e i ricavi
pubblicitari crescono.
Negli Stati Uniti, i primi quotidiani sbarcano in rete nel 199217, dopo gli
esperimenti dei primi anni ‟80 in cui i quotidiani locali riproducono semplicemente
i giornali sullo schermo del pc. I primi ad affacciarsi in questo nuovo mondo sono i
piccoli editori che vedono il web come un‟opportunità per ampliare la loro
diffusione; a partire dal 1993 approdano anche i grandi gruppi editoriali18, ma le
aspettative economiche vengono disattese. L‟unico giornale ad avere un ritorno
economico è il Wall Street Journal, autorevole quotidiano finanziario che,
approdato in rete il 29 aprile 1996, ha raccolto un vasto pubblico di abbonati, ma
15
P. Murialdi, ibidem, p. 304.
16
M. Pratellesi, ibidem, p. 21.
17
La prima versione elettronica di un quotidiano è del Chicago Tribune nella primavera del 1992.
18
Il Mercury Center, edizione online del San Jose Mercury News, è considerato il pilota dei giornali
online americani.