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Introduzione – il gioco d’azzardo
Il gioco d’azzardo oggi in Italia ha assunto le caratteristiche di un vero e proprio costume sociale,
che produce non solo un’ampia domanda e quindi un’altrettanto ampia offerta, ma che richiama
inoltre l’attenzione della società civile per le dimensioni preoccupanti che ha assunto e richiede la
necessità di un confronto per tenersi al passo con la sua crescita costante.
L’origine del gioco d’azzardo risale all’antichità, con la formazione delle prime popolazioni
stanziali, le quali utilizzavano semplici dadi con fini prima religiosi, per prevedere il volere delle
divinità, e successivamente ludici. Il termine azzardo deriva infatti dall’arabo “az-zahr”, che
significa dado, comunemente ritenuto il primo strumento di gioco. Con il progresso della civiltà
anche il gioco d’azzardo si è evoluto, sviluppando strumenti e forme sempre più complesse e
diversificate, al punto che a oggi è impensabile riuscire a elencarne ogni varietà. Tuttavia è
possibile distinguere tra le categorie d’azzardo più diffuse: scommesse (sportive e non), giochi di
carte, giochi di dadi, giochi a estrazione, giochi con apparecchi elettronici. Queste tipologie
d’azzardo differiscono tra loro non solamente in merito agli strumenti utilizzati per giocare, ma
anche rispetto al fatto che si inseriscano in una dimensione collettiva o individuale.
Dal momento in cui il gioco d’azzardo ha perso la propria funzione divinatoria per acquisirne una di
divertimento, quest’attività ha sempre comportato la presenza di due o più persone che, tramite
modalità diverse, impegnassero il proprio denaro o i propri beni in una scommessa (riguardante
un evento da cui queste fossero escluse o relativo alla loro competizione) stipulata con gli altri
partecipanti.
È solo in tempi recenti, rispetto alla sua lunghissima storia, che il gioco ha assunto una
connotazione individuale, dal momento che le persone fisiche, in un certo senso avversarie al
giocatore, sono state sostituite da apparecchi elettronici. Il fatto che ora l’azzardo possa essere
esercitato anche in solitudine contribuisce a concepirlo meno come “gioco”, elemento che il suo
nome ricorda impropriamente, ma che un’esperienza condivisa come una partita a poker può
giustificare.
Secondo la definizione che ne dà il vocabolario Treccani, un gioco è “qualsiasi attività liberamente
scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini o adulti senza altri fini immediati che
la ricreazione e lo svago, sviluppando ed esercitando nello stesso tempo capacità fisiche, manuali e
intellettive”. Riflettendo su questa definizione si possono riscontrare rilevanti differenze tra le due
attività, che mostrano come la parola “gioco” inserita in un contesto come quello dell’azzardo sia
altamente fuorviante e come possa mitigare l’effetto di un termine che richiama al rischio e alla
pericolosità. Nel gioco d’azzardo infatti il fine ultimo non è il semplice svago, né attraverso questa
attività le persone sviluppano o esercitano capacità di alcun tipo. L’obiettivo di chi gioca d’azzardo
infatti è inizialmente il guadagno di denaro, mentre in un secondo tempo, nel caso si sviluppi una
dipendenza, il fine del giocatore è semplicemente non smettere di giocare, per rimanere in una
dimensione nella quale non gli è richiesto affrontare i problemi della quotidianità. Per quanto
invece riguarda le capacità che un gioco dovrebbe sviluppare, al giocatore d’azzardo non è
richiesto il possesso di alcuna competenza, dato che il risultato finale è sempre influenzato dal
caso. Durante una sessione di gioco alle slot machine, al contrario, le capacità fisiche, manuali e
intellettive della persona diminuiscono, a causa dell’intorpidimento provocato dalla macchina.
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Gli effetti negativi che l’azzardo provoca su coloro che non riescono a controllare il proprio gioco,
in termini di tempo passato in ogni sessione e di denaro speso, ricadono non solo sulle loro
famiglie ma anche sulla popolazione in generale: i costi sociali (diretti, indiretti e riguardanti la
qualità della vita) che derivano dal gioco d’azzardo rappresentano una spesa statale non
indifferente, e quindi una spesa alla quale ogni cittadino deve contribuire. L’Italia è tra i primi paesi
al mondo per spesa pro-capite nel gioco d’azzardo; la tipologia di gioco che occupa la porzione
maggiore del mercato è quella delle slot machine, seguita in proporzione molto minore dai giochi
online, che in parte comprendono anche le slot. Di conseguenza anche la presenza di giocatori
patologici è molto elevata (Daniele Poto, Azzardopoli 2.0).
L’offerta di gioco d’azzardo in Italia ha subito un cambiamento a partire dagli anni ’90 fino ad
arrivare a oggi: se prima dell’ultimo decennio del ‘900 l’azzardo era considerato un disvalore etico
e un problema per la società, e quindi l’obiettivo dello Stato era quello di controllarlo e reprimerlo,
a partire dai primi anni ’90, a causa della critica situazione del bilancio italiano, l’azzardo diventa
fonte di entrate erariali e viene quindi supportato dallo stesso Stato. Successivamente, agli inizi del
nuovo millennio, il Monopolio del gioco d’azzardo ricade sotto l’amministrazione autonoma dello
Stato e diventa in questo modo un mercato proficuo da incentivare. Infine una nuova fase è
rappresentata dal mercato in espansione dell’online, attraverso il quale l’offerta di giochi è
aumentata esponenzialmente (M. Fiasco su Narcomafie).
Il gioco d’azzardo, e soprattutto la sua componente maggiore, ovvero gli apparecchi da
intrattenimento, rappresenta quindi un fenomeno sociale degno di nota, con ricadute sulla vita
quotidiana di un numero elevato di persone, e che necessita di essere analizzato in profondità
nelle sue componenti sociologiche.
Un’analisi del fenomeno delle slot machine potrebbe giovare alla situazione di tutti coloro che
hanno sviluppato una dipendenza da questo segmento del gioco d’azzardo e a chi è incaricato di
promuovere politiche di contrasto a riguardo, ma potrebbe anche essere efficace nello stabilire se
il gioco rappresenta una risorsa economica per lo Stato, e quindi debba essere controllato solo nel
caso in cui possa nuocere a persone inclini al suo abuso, oppure se al contrario rappresenti solo
una spesa e un potenziale pericolo, e debba quindi essere contenuto tramite leggi restrittive.
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Capitolo 1 – Il fenomeno delle slot machine
cosa sono, come vengono progettate e quali effetti provocano
Differenze tra vlt e new slot
Dati: AvvisoPubblico, 2016
Come dimostrano i grafici nel 2016 in Italia più della metà della raccolta in gioco d’azzardo, ovvero
l’insieme delle puntate effettuate in un anno, si è concentrata negli apparecchi da
intrattenimento, suddivisi a loro volta in VLT e Newslot, con una leggera prevalenza delle Newslot.
Numerosi fattori hanno inciso sul successo delle slot machine nel mercato del gioco d’azzardo, le
quali un tempo occupavano una posizione poco rilevante rispetto ai giochi considerati più
tradizionali: innanzitutto la similarità con forme di gioco più innocue (come le macchine da centro
commerciale che mettono in palio giocattoli per bambini), che ha permesso anche a donne e
anziani, un tempo categorie restie, di prendere confidenza con l’azzardo. I progressi tecnologici
relativi all’informatica e la distribuzione di massa di prodotti computerizzati hanno poi permesso a
chiunque di familiarizzare con i meccanismi delle slot e ne hanno quindi facilitato la legittimazione
come apparecchi da intrattenimento. La normativa italiana prevede che gli unici apparecchi legali
siano le Newslot (AWP) e le videolottery (VLT). Sul territorio italiano sono installate circa 418.000
slot machine (3 per ogni bar, 1 ogni 143 abitanti), delle quali il 15% sono VLT (dati ADM). Le due
tipologie di apparecchi differiscono per la normativa che le riguarda, e quindi, ad esempio, per i
luoghi in cui possono essere installate e per l’ammontare della puntata e della possibile vincita.
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Newslot o AWP (Amusement With Prize)
Le newslot sono apparecchi comandati da una scheda elettronica posta al loro interno che non
permettono una durata delle partite inferiore a 4 secondi. Il costo di una giocata non può essere
superiore a 1€ e l’importo vinto non può superare i 100€. Le vincite, su un ciclo complessivo di
140.000 partite, non devono risultare inferiori al 75 % delle somme giocate. Le newslot accettano
solo monete, così come anche i pagamenti delle vincite non possono essere realizzati tramite
banconote, e possono essere installate anche in tabaccherie, bar, alberghi e in tutti i servizi
assoggettati ad autorizzazione. Nei giochi sono inseriti generalmente anche elementi di abilità, che
prevedono che il giocatore possa scegliere tra diverse opzioni di gara e organizzare una propria
strategia. L’uso dell’apparecchio è vietato ai minorenni e può funzionare unicamente se collegato
alla rete telematica dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Queste caratteristiche sono state
introdotte attraverso L'art. 110, comma 6, lettera a) del T.U.L.P.S., unitamente al decreto 4
dicembre 2003. Una nuova generazione di newslot progettate con sistemi evoluti è stata in seguito
diffusa sul mercato nell’aprile 2008 con l’obiettivo di aumentare la sicurezza degli apparecchi
contro possibili frodi a danno di giocatori e Stato. Apparecchi ulteriormente innovativi (le AWPR)
tramite l’associazione tra ciascuna scheda di gioco e le periferiche della macchina verranno
prossimamente introdotti negli esercizi commerciali autorizzati.
Video-Lottery Terminal o VLT
Le videolottery sono apparecchi da intrattenimento simili alle newslot ma con modalità di gioco
più evolute. Sono dotate di un terminale multigioco connesso al server della concessionaria da cui
si scaricano i giochi, che funzionano soltanto se collegati alla rete Telematica. Al contrario delle
newslot non contengono quindi una scheda di gioco ma sono direttamente collegate alla rete. Il
costo della partita può arrivare a 10€ e la vincita a 5000€ (500.000 in caso di jackpot) e, al
contrario delle Newslot, accettano anche banconote: per questi motivi possono essere installate
soltanto nei locali pubblici destinati specificamente al gioco (come le sale giochi). Le vincite non
devono risultare inferiori all’85% delle somme giocate. In Italia le Videolottery sono state
introdotte dalla legge n. 184 del 2008 e sono state lanciate sul mercato grazie al Decreto Legge
39/2009.
Le slot machine sono inoltre una componente importante anche per quanto riguarda il mercato
dell’azzardo online, in quanto rappresentano la tipologia di gioco su internet preferito dai
consumatori. Per tutelare il giocatore l’amministrazione dei monopoli di stato AAMS (ora
incorporata nella Agenzia delle dogane e dei monopoli - ADM) ha deciso di oscurare i siti internet
di casinò non autorizzati, lasciando in chiaro solo quei casinò AASM con licenza, in modo da
garantire agli utenti la piena sicurezza rispetto a casinò online esteri non autorizzati e senza alcuna
forma di controllo. L’offerta di giochi online è infatti molto vasta e senza il controllo necessario e
una garanzia da parte dello Stato gli utenti avrebbero difficoltà a distinguere i siti affidabili da
quelli pericolosi, che potrebbero approfittare dei dati personali e bancari dei clienti. Il fenomeno
crescente delle slot machine online non riguarda però solo i giochi a pagamento ma anche quelli
gratuiti, che si stanziano come una componente sempre più monopolizzante dell’offerta di
passatempi su internet. (Wikipedia e Agenzia delle dogane e dei monopoli)
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Architetture dell’azzardo
- Casinò in Italia e negli USA
In un lavoro pubblicato nel 2012 Natasha Dow Schüll, un'antropologa specializzata nello studio
dell'interazione fra uomini, tecnologie e ambiente, insegnante al MIT di Boston, riassume quindici
anni di ricerche sul campo a Las Vegas, realizzate non solo all’interno dei casinò ma anche nei
centri di recupero per giocatori dipendenti e negli studi nei quali le macchine vengono progettate.
In “Addiction by design: Machine Gambling in Las Vegas” (pubblicato in Italia due anni dopo con il
titolo “Architetture dell'azzardo. Progettare il gioco, costruire la dipendenza”) Schüll analizza in
profondità il funzionamento e la progettazione degli apparecchi da divertimento e il fenomeno del
machine gambling, ovvero il gioco d’azzardo relativo alle slot machine, in quella che è considerata
la città capitale del gioco d’azzardo. Nella sola “Strip”, ovvero una lunga strada particolarmente
conosciuta per la grande concentrazione di case da gioco, sono presenti 36 casinò, la maggioranza
dei quali inclusi in hotel. In Italia esistono invece solo 4 casinò autorizzati dalla legge, tutti
localizzati in regioni del Nord.
La normativa italiana riguardante i luoghi adibiti allo sfruttamento legale del gioco d’azzardo è
piuttosto restrittiva, in special modo se confrontata con quella di alcuni paesi confinanti, e il gioco
in luoghi pubblici è vietato. Il legislatore italiano ha quindi spiegato l’esistenza dei casinò in
apposite località selezionate in base a considerazioni sia politiche che economiche, ovvero per
consentire lo sviluppo di zone ritenute economicamente depresse e per fermare i giocatori
intenzionati a recarsi all’estero, in paesi più permissivi nei confronti del gioco (due dei quattro
casinò italiani sono infatti posti al confine, mentre il casinò Campione d’Italia è un’exclave
svizzera). In Italia il settore dei casinò è uno dei meno redditizi, e costituisce solo il 2% del mercato,
mentre nel resto d’Europa i guadagni si aggirano intorno al 15%. La crisi economica e finanziaria
del 2008 ha inoltre aggravato una situazione già poco favorevole per i casinò d’Italia, che già in
precedenza avevano perso clienti, probabilmente a causa dell’esplosione del fenomeno del gioco
d’azzardo online e per il fatto che i clienti che utilizzano le slot machine, settore invece in crescita,
hanno la possibilità di trovarle in luoghi molto più vicini alle proprie abitazioni. La normativa
statunitense in merito ai casinò è più permissiva di quella italiana, mentre lo stesso non si può
affermare per quella relativa al gioco d’azzardo in generale (soprattutto per quanto riguarda il
gioco online), influenzata da ragioni morali e diversificata rispetto ai vari stati della Federazione.
L’accettazione globale e crescente del gioco d’azzardo online sta contribuendo a risolvere il
problema di ordine etico e morale, mentre i dati sui posti di lavoro creati dal gioco e le legislazioni
assunte con successo da alcuni governi sono elementi che potrebbero fare del gioco d’azzardo una
soluzione alla crisi. Un mercato che negli Stati Uniti è sempre florido è quello relativo ai casinò,
tanto più che il New Jersey è stato nel 1978 il secondo stato americano a legalizzare il gioco
d’azzardo in questi luoghi autorizzati in modo da far rinascere la zona balneare di Atlantic City,
oggi la “Las Vegas della East Coast”, che ai tempi si trovava in una situazione di depressione
economica. Il fenomeno dei casinò è quindi estremamente più sviluppato negli Stati Uniti
piuttosto che in Italia, e spiega dunque l’analisi compiuta da Schüll, analisi che però può essere
efficacemente utilizzata anche riguardo al caso tipicamente italiano della rapida crescita del
mercato delle slot machine, situate in questo caso non in casinò ma in diversi locali pubblici,
frequentati in misura maggiore e da ogni fascia della popolazione.