5
Introduzione
L’introduzione del nuovo sistema incentivante, il Quinto Conto Energia, ha modificato le
condizioni economiche del settore fotovoltaico. Il nuovo conto energia ha posto in essere una serie
di limiti all’incentivazione del fotovoltaico, e potrebbe rappresentare l’epilogo del sistema di
incentivazione attraverso tariffe, che ha supportato il settore in questi anni.
Nel contesto che si è venuto a delineare, gli investimenti in impianti fotovoltaici non godono più di
quelle condizioni economiche e finanziarie, caratterizzate da rendimenti notevoli e sostanzialmente
certi, previste dai precedenti conti energia.
L’obiettivo della tesi è quello di analizzare e le condizioni di economicità degli investimenti in
impianti fotovoltaici senza il supporto degli incentivi, in modo da comprendere se, in futuro, il
settore fotovoltaico sarà in grado di proseguire il suo sviluppo senza l’ausilio degli incentivi Statali.
Allo stesso tempo si cercherà di confrontare le più importanti metodologie di valutazione e analisi
basate sull’attualizzazione dei flussi di cassa, in modo da comprenderne potenzialità e limiti.
Nella prima parte del lavoro si cercherà di contestualizzare l’ambito di sviluppo delle energie
rinnovabili, approfondendo il tema della questione energetica. In primo luogo, verrà effettuata
un’analisi dello scenario energetico mondiale e della sua evoluzione nel tempo, in cui saranno
esaminate le statistiche mondiali dei consumi energetici e le relative determinanti, in modo da
approfondire uno dei principali problemi alla base della questione energetica, il progressivo
aumento della domanda di energia. Verrà, inoltre, approfondito un altro aspetto problematico
relativo alla disponibilità delle risorse energetiche, per cui verranno argomentati i principali limiti
che caratterizzano l’utilizzo delle fonti energetiche di tipo fossile, ovvero, la disponibilità limitata
delle materie prime, i problemi geopolitici legati al loro approvvigionamento, i problemi ambientali
connessi al loro sfruttamento. In questo senso, verrà approfondito il tema dello sviluppo sostenibile,
descrivendo, al contempo, le principali iniziative Mondiali ed Europee, mettendo in luce
l’importanza del ruolo svolto dalla Green Economy, nell’implementare un modello di sviluppo in
grado di conciliare crescita economica, sviluppo sociale e rispetto ambientale.
Nel secondo capitolo saranno analizzate le potenzialità delle fonti energetiche rinnovabili, e la loro
importanza nell’implementazione di uno sviluppo basato sulla sostenibilità. Verranno, inoltre,
esaminati i limiti che caratterizzano l’impiego delle fonti rinnovabili per la produzione di energia,
descrivendo, in tal senso, lo sviluppo conseguito da tali fonti in ambito Mondiale ed Europeo. A tal
fine, verranno illustrate le principali iniziative Europee per il sostegno delle fonti rinnovabili, volte
ad aumentare la competitività delle stesse e ad innescare un processo di conversione dalle fonti
energetiche di tipo fossile alle fonti rinnovabili. Infine verranno descritte le principali tecnologie
6
volte allo sfruttamento delle fonti rinnovabili per la produzione di energia, approfondendo le
relative qualità.
Nel terzo capitolo verrà descritto e analizzato il settore fotovoltaico, in modo da approfondire lo
sviluppo conseguito dallo stesso sia a livello Mondiale che Europeo. In particolare, verranno
approfondite le statistiche di sviluppo del comparto in ambito nazionale e l’espansione conseguita
dal settore fotovoltaico negli ultimi anni. In questo senso, saranno descritti e argomentati i
principali strumenti di incentivazione implementati a livello nazionale. Infine, verrà esaminato il
D.M. 5 luglio 2012, che introduce il Quinto Conto Energia, evidenziandone le peculiarità, le novità
introdotte e, in particolare, gli aspetti economici. La parte finale del capitolo sarà dedicata alla
disamina dei principali limiti che caratterizzano il nuovo conto energia, argomentando le perplessità
sorte tra gli operatori del settore.
Nell’ultimo capitolo verrà effettuata un’analisi economico finanziaria di un progetto d’investimento
in un impianto fotovoltaico in regime di scambio sul posto, ovvero, senza usufruire delle tariffe
incentivanti previste dal Quinto Conto Energia. Il progetto riguarda un impianto da installare in uno
stabilimento produttivo sito nel territorio di Scordia in provincia di Catania, di cui verranno
descritte le principali caratteristiche tecniche e gli aspetti ambientali. Saranno inizialmente
approfonditi gli aspetti economici del progetto d’investimento, analizzando le principali
determinanti di valore economico. In quest’ambito verranno, inoltre, argomentati gli aspetti fiscali
del progetto, che rappresentano un elemento di fondamentale importanza ai fini della valutazione.
Una parte importante del capitolo, sarà dedicata alla valutazione economico finanziaria del progetto
con le principali metodologie fondate sull’attualizzazione dei flussi di cassa, come il Valore Attuale
Netto, il Tasso Interno di Rendimento, il Tempo di Recupero dell’investimento e il Tempo di
Recupero Attualizzato. In primo luogo verrà approfondita la teoria relativa a tali modelli,
descivendone le principali potenzialità, verrà, inoltre, affrontata la tematica della scelta del tasso di
attualizzazione e la teoria finanziaria riguardante il tema del rischio e rendimento, e, in particolare,
il Capital Asset Pricing Model, modello che verrà utilizzato per la scelta dei tassi di attualizzazione
da applicare alla valutazione del progetto. Infine, la valutazione sarà ulteriormente sviluppata
attraverso l’applicazione della metodologia VAN sulla base delle logiche di analisi e funzionamento
dell’APV, Adjusted Present Value. In questo senso verrà data una maggiore profondità all’analisi
svolta, cercando di approfondire le principali componenti di valore ponderando la valutazione sulla
base delle relative fonti di rischio.
9
1 La Questione Energetica
La questione energetica rappresenta uno dei principali argomenti di discussione all’interno degli
ambienti scientifici e degli organismi di governo nazionali ed internazionali.
L’energia, intesa nelle forme di energia meccanica, elettrica, termica, chimica, costituisce un
elemento di fondamentale importanza per la società moderna, perché permette all’uomo di
muoversi, di scaldarsi, di illuminare, di far funzionare le apparecchiature elettriche, di produrre beni
e servizi.
L’energia rappresenta un fattore fondamentale per assicurare lo sviluppo e la competitività
dell’economia, per mantenere e migliorare l’attuale livello di benessere e di qualità della vita
1
.
Diventa di fondamentale importanza, per lo sviluppo economico e sociale futuro, avere a
disposizione un adeguato livello di risorse energetiche. Nonostante i recenti aumenti dei prezzi
dell’energia, questa rimane ancora una risorsa a buon mercato. L’uomo moderno è abituato a
consumare una quantità enorme di energia quasi senza riflettere, difatti nella gran parte delle azioni
quotidiane che svolge, avviene un consumo di energia, senza la piena consapevolezza degli effettivi
bisogni, denotando mancanza di sensibilità alle conseguenze dello spreco
2
.
La questione energetica pone l’uomo di fronte a una sfida importante, caratterizzata da molteplici
criticità cui far fronte.
In primo luogo emerge il fattore dell’aumento della domanda di energia, dovuto principalmente
alla crescita demografica e alla crescita iperbolica dei paesi in via di sviluppo. L’aumento della
domanda è senza dubbio un fattore che contribuisce all’incremento dei prezzi dell’energia, da ciò
deriva un ulteriore aspetto problematico, costituito dalla disponibilità e convenienza delle
tradizionali fonti di energia, e quindi dei combustibili fossili. Inoltre, occorre trovare le adeguate
soluzioni ai problemi concernenti la questione ambientale, ovvero all’emergenza connessa agli
effetti dei cambiamenti climatici provocati dallo sfruttamento delle fonti di energia fossili.
Ovviamente le criticità sopraccitate sono estremamente interrelate fra loro, per affrontarle occorre
uno sforzo integrato e coordinato, al fine di coniugare il soddisfacimento del fabbisogno energetico
con il miglioramento delle condizioni ambientali
3
.
Alla luce di ciò le fonti di energie rinnovabili forniscono una probabile chiave di risoluzione per il
problema energetico mondiale.
1
Bastianelli F. (2006), “La politica energetica dell’Unione Europea e la situazione dell’Italia”, La comunità
internazionale fasc.3/2006, Editoriale scientifica SRL, p. 443
2
eniscuola.it
3
Prestamburgo M. – Prestamburgo S. (2010), “Tra questioni climatiche ed ambientali. Le opportunità offerte
dalle agro-energie”(capitolo), “Energie rinnovabili e paesaggi. Strategie e progetti per la valorizzazione
delle risorse naturali” a cura di E. Marchigiani S. Prestamburgo, FrancoAngeli, Milano, p.17
10
2 Consumi energetici mondiali
Dall’osservazione dei dati contenuti nel documento “Statistiche economiche, energetiche e
petrolifere”, emesso dall’Unione Petrolifera nel novembre 2011, emerge che nel 2010 la domanda
di energia ha superato quota 12 miliardi di Tep. Con l’espressione Tep si indicano le tonnellate
equivalenti di petrolio, in quanto è possibile riportare, attraverso un calcolo matematico, a
tonnellate di petrolio equivalenti tutte le varie fonti energetiche per renderne possibile la
comparazione (Tep, in lingua inglese Tonne of Oil Equivalent, Toe).
Dal grafico 1, che mostra l’andamento dei consumi energetici, possiamo notare che dal 1960 al
2010 i consumi mondiali di energia da fonti primarie sono quadruplicati, passando da un consumo
di 2962 milioni Tep nel 1960 a un consumo di 12.002 milioni di tep nel 2010.
Grafico 1
Fonte: UP “Statistiche economiche, energetiche e petrolifere”, novembre 2011, su dati BP Statistical Review. (mia
elaborazione)
Negli ultimi vent’anni vi è stato un aumento dei consumi del 50% circa (tabella 1), da 8 miliardi di
Tep a 12 miliardi. La tabella 1 mostra i dati che riguardano i consumi, suddivisi per aree
geografiche, relativi al periodo che va dal 1990 al 2010. I dati mostrati si riferiscono a 7 macro aree:
Nord America; America Latina; Europa; Ex Urss, di cui fanno parte paesi come la Russia e
l’Ucraina; Medio Oriente; Africa; Estremo Oriente e Oceania; inoltre vengono riportati i dati sui
consumi relativi ai principali paesi appartenenti alle macro aree sopraindicate.
0
2000
4000
6000
8000
10000
12000
14000
1960
1965
1970
1975
1980
1985
1990
1995
2000
2005
2010
Mtep
Anni
Consumo mondiale di energia
11
Tabella 1: Consumi energia per aree geografiche 1990 - 2010
1990 1995 2000 2005 2010
Nord America 2.214,1 2.400,0 2.616,0 2.676,4 2.602,3
Stati Uniti 1.963,3 2.121,9 2.313,7 2.351,2 2.285,7
Canada 250,8 278,1 302,3 325,3 316,7
America Latina 423,1 512,2 605,6 681,3 781,0
Brasile 124,5 152,8 185,2 207,2 253,9
Messico 102,0 117,5 141,2 159,0 169,1
Europa 1.783,2 1.792,8 1.899,0 2.001,5 1.948,2
Belgio e Lussemburgo 54,7 56,9 66,8 70,6 69,8
Francia 219,0 235,7 254,2 261,2 252,4
Germania 349,2 332,9 332,3 333,2 319,5
Italia 153,9 162,4 176,5 186,2 172,0
Paesi Bassi 77,4 84,5 87,6 97,1 100,1
Polonia 105,7 96,5 88,5 91,5 95,8
Regno Unito 211,0 214,6 224,1 228,3 209,1
Spagna 90,8 100,5 130,2 153,4 149,7
Svezia 51,2 51,7 50,6 54,3 50,7
Ex URSS 1.403,7 985,7 922,3 993,9 1.023,3
Medio Oriente 260,6 344,1 416,2 553,0 701,1
Iran 70,0 93,9 121,2 177,0 212,5
Arabia Saudita 85,0 97,2 117,9 152,3 201,0
Africa 224,9 242,4 272,1 324,6 372,6
Estremo Oriente e Oceania 1.787,4 2.300,7 2.651,2 3.570,2 4.573,8
Cina 685,1 913,2 1.038,2 1.691,5 2.432,2
Giappone 432,5 491,2 514,1 527,2 500,9
India 187,0 236,1 295,8 364,0 524,2
Totale 8.097,0 8.577,9 9.382,4 10.800,9 12.002,3
Fonte: UP “Statistiche economiche, energetiche e petrolifere”, novembre 2011, su dati BP Statistical Review. (mia
elaborazione)
Dai dati contenuti in tabella, possiamo notare che le diverse aree geografiche hanno contribuito in
misura diversa all’ascesa dei consumi di energia, anche se, nel ventennio 1990 - 2010 tutte le
macroaree hanno incrementato i loro consumi energetici. Il Nord America negli ultimi vent’anni ha
registrato un aumento dei consumi pari al 17,5%, con un andamento crescente fino al 2005, e una
12
decrescita dei consumi nel quinquennio 2005-2010. Anche l’area Europea mostra un simile
andamento, una crescita dei consumi fino al 2005, a cui succede una compressione negli ultimi 5
anni.
La macroarea corrispondente all’ex Urss, è l’unica regione che ha diminuito i propri consumi,
mostrando un trend decrescente fino al 2000 con una diminuzione del 34%, e un trend crescente nel
decennio 2000-2010 in cui si registra un +11%.
L’America Latina, insieme all’Africa e all’area dell’Estremo Oriente e Oceania, ha invece registrato
un andamento sempre crescente nel ventennio in questione. In particolare, l’America Latina ha
incrementato i consumi energetici nella misura dell’85%, fra i paesi appartenenti all’area in
questione spicca il Brasile, che ha raddoppiato il fabbisogno energetico negli ultimi vent’anni,
passando da un consumo di 124,5 Milioni di Tep nel 1990 a un consumo di 253,9 Milioni di Tep.
L’area geografica relativa al Medio Oriente, in cui i principali paesi sono l’Iran e l’Arabia Saudita,
ha più che raddoppiato il proprio fabbisogno energetico, registrando un aumento dei consumi del
170%.
L’Africa, che nello scenario energetico mondiale rappresenta la macroarea con il fabbisogno
energetico minore, nel 1990 consumava 224,9 Milioni di Tep, in vent’anni ha incrementato i propri
consumi di energia del 65%, arrivando a consumare 372,6 Milioni di Tep nel 2010.
Fra le macro aree osservate, quella che spicca in misura maggiore per ciò che riguarda l’andamento
dei consumi negli ultimi vent’anni, è l’area geografica dell’Estremo Oriente e Oceania. Quest’area
ha registrato un colossale incremento dei consumi, sia in termini relativi sia in termini assoluti,
difatti nel 1990 l’area in questione arrivava ad assorbire 1787,4 Milioni di Tep, mentre nel 2010 il
consumo ha raggiunto quota 4573,8 Milioni di Tep.
I cosiddetti Paesi in via di sviluppo come la Cina e l’India hanno incrementato enormemente il
proprio fabbisogno energetico. La Cina ha quasi quadruplicato i propri consumi energetici,
superando in termini assoluti quelli dell’area Europea, arrivando ad assorbire 2432,2 Milioni di Tep
nel 2010, quasi quanto la macroarea del Nord America (2602,3 Milioni di Tep nel 2010), l’India ha
quasi triplicato il fabbisogno energetico.
Possiamo desumere che negli ultimi vent’anni si è venuto a delineare un nuovo scenario energetico
mondiale, in cui i paesi asiatici, che nello stesso periodo hanno registrato uno sviluppo economico
degno di nota, sono diventati il nuovo baricentro sulla scena internazionale.
I grafici 2.1 e 2.2 mostrano la ripartizione geografica delle quote di consumo di energia,
rispettivamente nell’anno 1990 e nell’anno 2010.
13
Grafico 2.1
Fonte:
UP “Statistiche economiche, energetiche e petrolifere”, novembre 2011, su dati BP Statistical Review. (mia
elaborazione)
Grafico 2.2
Fonte:
UP “Statistiche economiche, energetiche e petrolifere”, novembre 2011, su dati BP Statistical Review. (mia
elaborazione)
I grafici permettono di capire l’evoluzione che è avvenuta nel ventennio 1990 - 2010 all’interno
dello scenario energetico mondiale. Possiamo notare che l’America settentrionale, nel periodo in
questione ha perso il primato di maggior consumatore energetico nel mondo, difatti, mentre nel
1990 il 28% dei consumi mondiali avvenivano nella macroarea del Nord America, nel 2010 la
quota è scesa al 22%.
28%
5%
22%
17%
3%
3%
22%
Ripartizione
consumi
energia
1990
Nord
America
America
Latina
Europa
Ex
URSS
Medio
Oriente
Africa
Estremo
Oriente
e
Oceania
22%
6%
16%
9%
6%
3%
38%
Ripartizione
consumi
energia
2010
Nord
America
America
Latina
Europa
Ex
URSS
Medio
Oriente
Africa
Estremo
Oriente
e
Oceania
14
Anche l’Europa, che, nel 1990, aveva una quota di consumi energetici del 22%, pari a quella dei
paesi dell’Estremo Oriente e Oceania, ha ridotto la propria quota nel 2010, divenendo così la terza
regione geografica, con una quota del 16%, per consumo di energia.
In particolare la macroarea relativa all’Estremo Oriente e Oceania oggi possiede una quota di
consumo di energia pari al 38%, ciò vuol dire che più di un terzo dei consumi energetici mondiali,
avvengono in questa area.
Vi è da notare, inoltre, che l’area Ex Urss ha notevolmente diminuito la propria quota di consumi in
relazione a quelli mondiali, passando da una quota del 17% nel 1990 a una quota del 9% nel 2010.
Possiamo desumere che attualmente i consumi di energia nei vari paesi sono estremamente
eterogenei, e rispecchiano i differenti gradi di sviluppo economico. Difatti notiamo una
concentrazione dei consumi nelle aree maggiormente sviluppate come l’America settentrionale,
l’Europa e i Paesi Asiatici, che insieme assorbono più del 70% dei consumi mondiali. Africa,
Medio Oriente, America Latina, consumano, assieme, meno di una qualsiasi area geografica
sopraccitata, a livello mondiale si intravede quindi un forte squilibrio nei consumi energetici.
Sommariamente notiamo una rapida ascesa dei consumi di energia nei paesi di più recente
industrializzazione, come la Cina, l’India, il Brasile (facenti parte dei cosiddetti BRICS); e una
crescita contenuta, se non una saturazione nei paesi dotati di un’economia già sviluppata.
Riscontriamo, dunque, un alto livello di consumi di energia nelle fasi iniziali dello sviluppo, poiché
vi è la necessità di predisporre tutta una serie di infrastrutture di carattere civile e industriale, che
richiedono, nella loro realizzazione, elevate quantità di energia. Inoltre nelle fasi iniziali di uno
sviluppo industriale, le tecnologie usate a tale scopo, sono di solito caratterizzate da una bassa
efficienza energetica.
I paesi che godono di un livello di sviluppo economico e industriale maggiormente avanzato, sono
dotati di tecnologie a minor consumo energetico, e inoltre sono già dotati delle infrastrutture di cui
sopra. Tali paesi hanno altresì raggiunto un maggior livello di efficienza energetica
4
.
Una misura macroeconomica che può aiutare a capire le differenze nel consumo energetico tra i
paesi che si trovano in una diversa fase di sviluppo economico e industriale, è l’intensità energetica.
L’intensità energetica
5
misura la quantità di energia richiesta per la produzione di un’unità di PIL,
in altre parole per la produzione di un’unità di ricchezza. Questa misura ci indica il livello di
efficienza energetica con cui il paese produce ricchezza. Una bassa intensità energetica sta a
significare un maggior livello di efficienza energetica, ossia si è in grado di produrre un determinato
livello di ricchezza con un consumo minore di risorse energetiche.
4
Menna P. – Pauli F. (2010), “L’energia solare”, Il Mulino, Bologna, pp. 11-13
5
Cardinale A. – Verdelli A. (2008), “Energia per l’industria in Italia. La variabile energetica dal miracolo
economico alla globalizzazione”, Franco Angeli, Milano, pp. 28-29
15
Grafico 3: Intensità Energetica per aree geografiche, 1990 - 2010
Fonte: World Energy Outlook 2011
Il grafico ci mostra l’andamento dell’indice di intensità energetica delle diverse aree geografiche.
Possiamo constatare che paesi come la Cina, la Russia, l’India, hanno una intensità energetica
superiore alla media mondiale, con un trend, per il periodo 1990-2010, via via decrescente. Ciò
conferma quanto detto sopra, cioè, l’intensità energetica dei paesi che sono nella fase iniziale o
centrale dello sviluppo industriale, è più alta, e tende a calare progressivamente nel tempo, quando
si raggiungono maggiori livelli di sviluppo industriale, poiché si raggiungono maggiori livelli di
efficienza energetica.
3 Determinanti della domanda energetica
Le principali determinanti
6
della domanda energetica sono: il reddito, l’andamento demografico, i
processi di urbanizzazione, la mobilità e il progresso tecnologico. Tra queste, il reddito è la
determinante più importante, poiché in qualche modo le riassume tutte.
Il reddito e il consumo di energia hanno sicuramente una correlazione positiva, poiché un aumento
del reddito, certamente fa aumentare i consumi a parità di altre condizioni. Nel corso degli anni,
come possiamo vedere in tabella 2, si è registrato un incremento di entrambe le grandezze, anche se
con ritmi diversi. Il reddito mondiale, che misuriamo attraverso il Prodotto Interno Lordo, negli
ultimi 30 anni è quasi sestuplicato, mentre il consumo di energia, nello stesso periodo di
riferimento, è quasi raddoppiato.
In questa sede non possiamo affermare con precisione il tipo di relazione che lega le due variabili,
possiamo solo affermare che, queste sono in qualche modo interdipendenti e correlate
6
Clò A. (2008), “Il rebus energetico”, Il Mulino, Bologna, pp. 22-26
82 World Energy Outlook 2011 - GLOBAL ENERGY TRENDS
vehicles(PLDVs)per1000peopleincreasesfrom10in2009toover100in2035,drivinga
four-times increase in demand for oil in the transport sector, which reaches more than
190 Mtoe (3.9 mb/d) slightly more than half of total primary oil demand in 2035
(7.4 mb/d). Electricity demand per capita nearly trebles over the Outlook period, driving
increasedenergydemandforpowergeneration.
Primary energy demand in Russia decreased by 6% in 2009, but preliminary data suggest
ithasregainedmostofthisgroundin2010.IntheNewPoliciesScenario,energydemand
inRussiaincreasesby28%overthe Outlookperiod(estimatedincreaseof21%from2010
to 2035), to reach around 830 Mtoe in 2035. The rise in energy demand is constrained
by a slight decline in population, and by energy efficiency and pricing policies that begin
to tap into Russia slargepotentialforenergysaving.WhileRussia senergyintensityis
projectedtodeclineby49%overtheOutlookperiod(basedonGDPinyear-2010dollarsat
marketexchangerates),itisstillnearlythree-timestheaveragelevelintheOECDin2035
(Figure 2.9). Natural gas continues to dominate Russia senergymix,representing52%of
totalprimaryenergydemandin2035.Whilethereisalargerelativeincreaseintheuseof
renewablesinRussia,theystillonlyrepresent7%ofitsprimaryenergymixin2035,much
lower than the 18% share in global primary energy demand (see Part B for the energy
outlookforRussia).
Figure 2.9 Energy intensity in selected countries and regions
in the New Policies Scenario, 1990-2035
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
1990 2000 2010 2020 2030 2035
Russia
MiddleEast
India
China
World
OECD
toeperthousanddollars ofGDP($2010,MER)
PrimaryenergydemandintheMiddleEastincreasesby70%,toreach1000Mtoein2035.
Oil demand in the Middle East grows by an average of 1.3% per year to reach 9.2 mb/d in
2035,drivenlargelybytheroad-transportsector.TheMiddleEastaccountsfor17%ofworld
oildemandgrowthfrom2009to2035. Despitethisdemandgrowth,theshareofoilinthe
energy mix diminishes from 51% in 2009 to 43% by 2035, relinquishing share primarily to
naturalgas.Demandfornaturalgasovertakesthatofoilbefore2025.Increasesindemand
fornaturalgasarehighestinpowergeneration,desalinisationandinuseasafeedstockfor
petrochemicals.NuclearpoweralsoemergesgraduallyovertheOutlookperiod.
© OECD/IEA, 2011
82 World Energy Outlook 2011 - GLOBAL ENERGY TRENDS
vehicles(PLDVs)per1000peopleincreasesfrom10in2009toover100in2035,drivinga
four-times increase in demand for oil in the transport sector, which reaches more than
190 Mtoe (3.9 mb/d) slightly more than half of total primary oil demand in 2035
(7.4 mb/d). Electricity demand per capita nearly trebles over the Outlook period, driving
increasedenergydemandforpowergeneration.
Primary energy demand in Russia decreased by 6% in 2009, but preliminary data suggest
ithasregainedmostofthisgroundin2010.IntheNewPoliciesScenario,energydemand
inRussiaincreasesby28%overthe Outlookperiod(estimatedincreaseof21%from2010
to 2035), to reach around 830 Mtoe in 2035. The rise in energy demand is constrained
by a slight decline in population, and by energy efficiency and pricing policies that begin
to tap into Russia slargepotentialforenergysaving.WhileRussia senergyintensityis
projectedtodeclineby49%overtheOutlookperiod(basedonGDPinyear-2010dollarsat
marketexchangerates),itisstillnearlythree-timestheaveragelevelintheOECDin2035
(Figure 2.9). Natural gas continues to dominate Russia senergymix,representing52%of
totalprimaryenergydemandin2035.Whilethereisalargerelativeincreaseintheuseof
renewablesinRussia,theystillonlyrepresent7%ofitsprimaryenergymixin2035,much
lower than the 18% share in global primary energy demand (see Part B for the energy
outlookforRussia).
Figure 2.9 Energy intensity in selected countries and regions
in the New Policies Scenario, 1990-2035
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
1990 2000 2010 2020 2030 2035
Russia
MiddleEast
India
China
World
OECD
toeperthousanddollars ofGDP($2010,MER)
PrimaryenergydemandintheMiddleEastincreasesby70%,toreach1000Mtoein2035.
Oil demand in the Middle East grows by an average of 1.3% per year to reach 9.2 mb/d in
2035,drivenlargelybytheroad-transportsector.TheMiddleEastaccountsfor17%ofworld
oildemandgrowthfrom2009to2035. Despitethisdemandgrowth,theshareofoilinthe
energy mix diminishes from 51% in 2009 to 43% by 2035, relinquishing share primarily to
naturalgas.Demandfornaturalgasovertakesthatofoilbefore2025.Increasesindemand
fornaturalgasarehighestinpowergeneration,desalinisationandinuseasafeedstockfor
petrochemicals.NuclearpoweralsoemergesgraduallyovertheOutlookperiod.
© OECD/IEA, 2011
82 World Energy Outlook 2011 - GLOBAL ENERGY TRENDS
vehicles(PLDVs)per1000peopleincreasesfrom10in2009toover100in2035,drivinga
four-times increase in demand for oil in the transport sector, which reaches more than
190 Mtoe (3.9 mb/d) slightly more than half of total primary oil demand in 2035
(7.4 mb/d). Electricity demand per capita nearly trebles over the Outlook period, driving
increasedenergydemandforpowergeneration.
Primary energy demand in Russia decreased by 6% in 2009, but preliminary data suggest
ithasregainedmostofthisgroundin2010.IntheNewPoliciesScenario,energydemand
inRussiaincreasesby28%overthe Outlookperiod(estimatedincreaseof21%from2010
to 2035), to reach around 830 Mtoe in 2035. The rise in energy demand is constrained
by a slight decline in population, and by energy efficiency and pricing policies that begin
to tap into Russia slargepotentialforenergysaving.WhileRussia senergyintensityis
projectedtodeclineby49%overtheOutlookperiod(basedonGDPinyear-2010dollarsat
marketexchangerates),itisstillnearlythree-timestheaveragelevelintheOECDin2035
(Figure 2.9). Natural gas continues to dominate Russia senergymix,representing52%of
totalprimaryenergydemandin2035.Whilethereisalargerelativeincreaseintheuseof
renewablesinRussia,theystillonlyrepresent7%ofitsprimaryenergymixin2035,much
lower than the 18% share in global primary energy demand (see Part B for the energy
outlookforRussia).
Figure 2.9 Energy intensity in selected countries and regions
in the New Policies Scenario, 1990-2035
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1.0
1990 2000 2010 2020 2030 2035
Russia
MiddleEast
India
China
World
OECD
toeperthousanddollars ofGDP($2010,MER)
PrimaryenergydemandintheMiddleEastincreasesby70%,toreach1000Mtoein2035.
Oil demand in the Middle East grows by an average of 1.3% per year to reach 9.2 mb/d in
2035,drivenlargelybytheroad-transportsector.TheMiddleEastaccountsfor17%ofworld
oildemandgrowthfrom2009to2035. Despitethisdemandgrowth,theshareofoilinthe
energy mix diminishes from 51% in 2009 to 43% by 2035, relinquishing share primarily to
naturalgas.Demandfornaturalgasovertakesthatofoilbefore2025.Increasesindemand
fornaturalgasarehighestinpowergeneration,desalinisationandinuseasafeedstockfor
petrochemicals.NuclearpoweralsoemergesgraduallyovertheOutlookperiod.
© OECD/IEA, 2011