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Introduzione
Lo scopo della presente tesi è quello di capire, con opportune analisi, se il format della
Società Benefit potrebbe avere un seguito, nel medio-lungo termine, nell’ambito dello
sviluppo di un’economia sostenibile, con particolare attenzione sulla crescita del turismo
responsabile all’interno del contesto territoriale della regione Friuli - Venezia Giulia e
verificare se, in questo momento, sia il settore privato che quello pubblico stiano andando
parallelamente nella stessa direzione.
La prima parte riguarda l’”Agenda 2030”, nella quale sono stati indicati i 17 traguardi da
raggiungere, appunto, entro il 2030 con approfondimenti, trattati da esperti del settore,
sia dal punto di vista ambientale che economico. Dato che il turismo gioca un ruolo molto
importante nello sviluppo dell’economia mondiale, viene trattato il tema del turismo
responsabile, che oramai si trova a rivestire un ruolo molto importante nello sviluppo
economico di un’area e ha lo scopo di generare un impatto positivo non solo per i turisti,
ma anche per la popolazione residente. Tutto questo viene valutato sia dal punto di vista
sociale che dal punto di vista economico, tenendo poi conto che una località turistica ha,
di solito, un processo di sviluppo simile a quello dei prodotti e che se lo sviluppo non
viene accompagnato da politiche intelligenti, sia da parte della componente pubblica che
da quella privata, possono avvenire fatti spiacevoli come la nascita dei cosiddetti “Non
luoghi”. Per valutare se anche a livello pubblico l’amministrazione regionale della
Regione Friuli - Venezia Giulia stia andando nella direzione parallela al settore privato,
nell’ottica di pianificare un’offerta turistica che tenga conto della sostenibilità, verranno
fatte delle valutazioni sulla pianificazione regionale della Regione Autonoma Friuli -
Venezia Giulia in relazione con le politiche della Società Benefit “MAST S.r.l.” di
Monfalcone.
Dato che lo sviluppo sostenibile implica dei cambiamenti che vanno ad incidere anche
sulle politiche aziendali, si va ad introdurre il discorso relativo alle Società Benefit,
descrivendo le caratteristiche che devono avere, quali format aziendali possono
permettere le certificazioni previste in questi casi, quali sono gli obblighi a cui va incontro
l’azienda e qual è la normativa che regola questo format di Società. In questa sezione
vengono poi trattate le motivazioni per le quali un imprenditore sceglie di adottare tale
dicitura.
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Successivamente, in base ai dati ottenuti si va ad esaminare la crescita delle Società
Benefit all’interno del paese, nel triennio 2019/2021, e poi si va ad esaminare come la
sostenibilità e la digitalizzazione siano fattori che possono incidere positivamente sulle
attività di un’azienda citando, all’interno della tesi, esempi di aziende che operano nella
regione Friuli - Venezia Giulia.
Per valutare se le Società Benefit possono generare un impatto positivo nello sviluppo del
turismo responsabile, si procede alla descrizione alla descrizione dettagliata della “ICC
Mast S.r.l. Società Benefit” di Monfalcone, un’azienda che opera nella nostra regione,
tenendo conto delle sue caratteristiche, delle sue attività e dei suoi progetti.
Per rispondere alla domanda se il contesto sociale è favorevole allo sviluppo di attività
che operano nel e per il territorio con l’intento di generare un impatto sia ambientale che
sociale positivo, verrà valutata l’analisi dei risultati ottenuti in seguito alle risposte fornite
dalle persone che hanno partecipato ad un apposito questionario immesso in rete relativo
ai prodotti riciclati e al tema ambientale in generale. La ricerca ha lo scopo di analizzare
la sensibilità delle persone e dei consumatori sui prodotti riciclati e, in senso più vasto,
sul tema ambientale. Tale ricerca verrà poi affiancata dai risultati di altre indagini fornite
da altri istituti di ricerca che hanno avuto sempre l’obiettivo di valutare la sensibilità delle
persone sul tema ambientale, però sotto differenti punti di vista.
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Cap. 1 – L’AGENDA 2030
1.1 Introduzione
L’agenda 2030 è un programma d’azione promosso dalla Nazioni Unite, che si è posto
l’obbiettivo di favorire lo sviluppo della società in modo sostenibile.
Dalla pubblicazione, elaborata dall’economista americano Jeffrey Sachs che si intitola
“L’era dello sviluppo sostenibile”, viene trattato l’origine del termine “sostenibile”, nel
quale evidenziava come i manager del settore ittico usassero da molto tempo il concetto
di “rendimento massimo sostenibile” che stava a significare la massima quantità di pesce
che poteva essere pescata ogni anno senza rischiare di nuocere alla stabilità degli stock
ittici (Sachs, 2015).
Lo sviluppo sostenibile è stato introdotto come l’obiettivo condiviso da tutti i Paesi, dai
più avanzati fino ai paesi poveri o che sono considerati in via di sviluppo, nel momento
in cui è venuta meno la fiducia su una crescita economica incontrollata e si è ben radicata
la consapevolezza che è impossibile tralasciare il legame tra economia e ambiente in
quanto, le attività economiche hanno un impatto tutt’altro che trascurabile
sull’ecosistema.
Il documento, definito dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, è stato approvato
nell’autunno del 2015 e, all’interno, sono illustrati 169 traguardi racchiusi in 17 obiettivi
da raggiungere entro il 2030.
Tra i vari obiettivi quello di maggior rilevanza è indubbiamente quello di garantire i diritti
umani di tutte le persone con il raggiungimento dell’uguaglianza di genere e
dell’emancipazione delle persone appartenenti al genere femminile.
I punti cardine che caratterizzano il programma d’azione sono i seguenti:
• Le Persone: il programma ha, come intenzione, quello di porre fine alla povertà
e alla fame in ogni forma e, inoltre, garantire che tutti gli esseri umani siano in
grado di vivere in un mondo in cui vengano rispettati i principi di dignità ed
uguaglianza e in un ambiente sano;
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• Il Pianeta: favorire un consumo ed una produzione che siano consapevoli,
attraverso la gestione delle sue risorse naturali in un modo che sia sostenibile;
• La Prosperità: il progresso economico, sociale e tecnologico deve avvenire in
armonia con la natura;
• La Pace: promuovere iniziative che portino le società ad essere pacifiche, giuste,
inclusive, libere dalla paura e dalla violenza;
• La Collaborazione: rafforzare lo spirito di solidarietà a livello globale,
focalizzato sui bisogni dei più poveri e dei più vulnerabili.
Figura 1.1: Gli obiettivi SGS
Fonte: https://mab.biodiversissimo.org/agenda/
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1.2 I 17 obbiettivi illustrati e approfondimenti
A livello mondiale si è fissato come primo obiettivo quello di sconfiggere la povertà,
attraverso i traguardi che comprendono quelli di eliminare la povertà totale, ridurre per
almeno la metà il numero di individui che vivono in condizioni di estrema povertà,
incrementare i sistemi di protezione sociale fruibili per tutti e fare in modo che tutti gli
esseri umani abbiano uguali diritti di accesso alle risorse sia economiche che di altro
genere come, ad esempio, l’accesso ai servizi di base, alla proprietà privata, al controllo
sui terreni ed altre forme di proprietà, eredità, risorse naturali, alle nuove tecnologie
appropriate e ai servizi finanziari.
Andando poi all’obiettivo successivo, che consiste nello sconfiggere la fame, si sono
fissati i traguardi di porre fine a tutte le forme di malnutrizione; di raddoppiare il livello
di produzione agricolo e il reddito dei produttori di cibo su piccola scala e garantire
sistemi di produzione alimentare sostenibili che siano in grado di incentivare lo sviluppo
di pratiche agricole, volte ad incrementare la produttività salvaguardando gli ecosistemi,
che si basano sul concetto di resilienza. Quest’aspetto è stato trattato da diversi studiosi o
specialisti e, tra le persone che si sono occupate di tale tema, è bene citare l’attivista
indiana Vandana Shiva che, in collaborazione con Andre Leu (da più di 40 anni si occupa
di agricoltura – agroecologia), scrissero il testo “Agroecologia e crisi climatica”. Questi
due concetti sono molto importanti perché, come viene citato nel libro, Biodiversità,
agroecologia e “agricoltura organica rigenerativa” sono i sistemi per eliminare la povertà,
la fame e i danni alla salute pubblica e all’ambiente che sono stati procurati da
un’agricoltura industriale basata sull’uso massiccio di prodotti chimici di sintesi, il cui
uso intensivo ed indiscriminato soni i principali responsabili delle crisi che il pianeta sta
affrontando quali l’estinzione di massa delle specie, il cambiamento climatico, il degrado
dei terreni e la crisi idrica. Per quanto riguarda la prima crisi ambientale citata,
l’estinzione di massa delle specie faunistiche sta causando il declino della diversità
biologica del pianeta. A causa dell’agricoltura industriale non si è danneggiato solo il
pianeta in sé, ma ha anche messo a rischio il diritto alla nutrizione e ha danneggiato la
salute delle persone. Nel testo venne descritto il concetto di Agroecologia. Questo termine
è molto importante per il fatto che ruota intorno all’agroecosistema, formato dalla