Cercando comunque di evitare un lavoro di semplice cronistoria dei fatti accaduti all interno
delle curve, il nostro intento Ł stato quello di dare un quadro completo del movimento ultr , a
partire dalle sue origini: il particolare contesto in cui Ł germogliato, la nascita degli hooligans
inglesi e quella dei gruppi italiani ed europei.
Il passo successivo ha riguardato il modo in cui gli ultr vivono la curva, il loro territorio ,
con un occhio di riguardo ai valori e alle regole che governano questi veri e propri spaccati
della societ .
Oltre alle relazioni interpersonali ci siamo inoltrati nella rete dei rapporti esistenti tra gli ultr
e il mondo esterno , come i movimenti politici, le societ calcistiche, i calciatori, le forze
dell ordine e i mass media, rispetto ai quali gli ultr hanno sempre alternato manifestazioni di
collaborazione e simpatia ad altre di aperta ostilit .
La nostra analisi ha preso poi in considerazione il vero problema scottante del mondo ultr ,
cioŁ i comportamenti violenti, attraverso uno studio di quelle che possono essere le cause che
spingono molti ragazzi ad assumere atteggiamenti incivili, citando le ricerche effettuate in alcuni
paesi europei, Italia inclusa, volte a spiegare quali sono gli elementi da tenere ben presenti negli
approcci di questo tipo e dedicando, infine, un paragrafo al serio problema del razzismo da
stadio.
Il nostro ultimo sforzo ha riguardato i possibili modi di contrastare il problema della violenza,
a partire dalle misure adottate nelle aree degli stadi di calcio: perquisizioni ai cancelli, diffide
comminate agli ultr piø esagitati, settori riservati unicamente alle tifoserie ospiti, ma anche
divieto dell uso di alcolici, di materiali offensivi e di striscioni altamente provocatori. Sul piano
politico - sociale, abbiamo invece parlato dei metodi applicabili nei confronti degli ultr piø a
rischio , attraverso iniziative di vario genere: dall assistenza sociale (con i pro e contro) ad
attivit avviate dalle societ calcistiche, mirate a fornire alternative di svago diverse dai
comportamenti violenti; dagli interventi delle autorit statali e calcistiche agli Osservatori sulle
culture giovanili come l Eurispes e L Archivio del Tifo.
In ultima analisi, abbiamo voluto menzionare anche il lato buono degli ultr , riferendoci
prima di tutto alla funzione educativa dei capi ultr verso i piø giovani; ipotizzando, in un
secondo tempo, l eventualit di una collaborazione tra ultr e steward appositamente istituiti
all interno delle curve; sottolineando, in ultima analisi, l aspetto piø solidale degli ultr , dalle
cause sociali piø importanti (malattie, tossicodipendenze) ai raduni effettuati in seguito a tragedie
accadute negli stadi.
La ricerca portata avanti nella realt di Massa, come vedremo, verter su un questionario
somministrato al campione di ultr selezionato. Grazie al non elevato numero di ragazzi
attualmente presenti in curva, Ł stato possibile contattare praticamente tutti gli ultr che
continuano a sostenere ogni domenica la loro squadra, proponendo loro 90 domande riguardanti
ogni aspetto della vita: dalla scuola al lavoro, dal tempo libero allo sport, dalle spese alla
situazione familiare, dalla politica all attivit svolta in curva.
Tali domande sono state effettuate sulla falsariga di una recente ricerca sugli ultr del Livorno,
condotta nel 1996 dal Laboratorio di Ricerca del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Universit
di Pisa, inserita nel quadro di ricerca e monitoraggio sulla condizione giovanile di Livorno. A
queste domande (circa 70) abbiamo voluto aggiungerne delle altre che si sono effettivamente
rivelate molto utili nelle operazioni di confronto tra il fenomeno ultr in generale e quello
massese.
Nelle pagine conclusive della nostra tesi abbiamo infatti riportato le tabelle relative ai risultati
dei questionari, provvedendo a separare le domande che accomunano le ricerche di Massa e
Livorno da quelle specificatamente proposte a Massa e nella citt labronica.
I buoni rapporti con la colonna portante del tifo massese hanno avuto il loro peso, in quanto
hanno senz altro giovato al difficile impegno di convincere questo nucleo di ragazzi ad accettare
il nostro questionario. La disponibilit e la franchezza degli stessi ultras, gi dimostrate durante i
nostri primi approcci, hanno permesso di effettuare una ricerca esaustiva e realistica, visto che lo
scopo di questa tesi Ł stato assimilato e accettato in tempi brevi.
Una volta accantonati i vari e comprensibili dubbi su questo nostro ingresso nei codici e
nella fisionomia della curva, questo nucleo di persone si Ł dimostrato aperto e disponibile a
venirci incontro in questa non facile ricerca, che ci auguriamo possa essere presa ad esempio e
messa in pratica in altre realt sociali.
CAPITOLO 1
Le origini del movimento ultr
Il movimento ultr Ł sicuramente il fenomeno collettivo che aggrega il maggior numero di
giovani, dato che sono centinaia di migliaia i ragazzi e, in minor numero, le ragazze che ogni
domenica riempiono gli stadi di mezzo mondo. Si tratta di una realt che ha contagiato il popolo
delle curve proporzionalmente alla diffusione del gioco del calcio, aumentando con il passare
degli anni il suo spessore sia in senso qualitativo che quantitativo. Da una parte c Ł da rilevare
come i miglioramenti apportati alle tattiche e agli schemi di gioco abbiano avuto come
correlato un maggior abbellimento degli spalti. Dall altra per non possiamo ignorare le
esasperazioni che hanno e stanno contagiando sia i protagonisti di questo sport che gli spettatori
piø appassionati, gli ultr .
In questo primo capitolo cercheremo di capire il contesto in cui questo movimento ha mosso i
primi passi, quali sono state cioŁ le cause sociali, culturali ed economiche che hanno in pratica
trasformato sia gli stadi sia la mentalit di vaste fasce giovanili. Dopo un excursus sulla nascita
del movimento ultr , analizzeremo in particolare la scena inglese, che pu vantare la paternit
dei primi fenomeni di aggregazione giovanile da stadio, influenzando in breve tempo sia l intero
continente europeo sia altre realt sparse nel mondo. Vedremo come il modello inglese sar in
parte imitato e in parte modificato dalle altre tifoserie, anche se ne esamineremo l aspetto piø
cruento nel capitolo dedicato alla violenza da stadio.
L ultimo paragrafo verr infine dedicato alle tifoserie oggetto della nostra ricerca, gli Ultr
Massa e gli Ultras Fossa Livorno, gruppi che hanno saputo ritagliarsi una buona fetta di
popolarit , regalando a moltissimi giovani, apuani da una parte e labronici dall altra, delle
indimenticabili opportunit di socializzazione. Le peculiarit di questi due gruppi saranno
ovviamente menzionate anche nei successivi capitoli, in modo da permettere un rapido confronto
sia con il movimento ultr in generale sia tra le due stesse tifoserie.
1.1 Il contesto sociale, culturale ed economico.
Si pu parlare di un unica e specifica sottocultura ultr ? Si pu affermare che nonostante le
specificit che contraddistinguono i vari contesti, a seconda delle differenti situazioni
economiche, culturali e sociali, si registrano una serie di canoni comuni. A loro volta, questi
canoni sembrano poi richiamarsi a una ancor piø generalizzata cultura del tifoso , le cui
peculiarit ritroviamo, trasformate e amplificate, nel movimento ultr . Il primo degli elementi
della cultura del tifoso Ł l adesione al modello amico/nemico, indotta dall essenza stessa del
gioco. La natura agonistica e di gioco di squadra del football promuove infatti una visione
manichea del mondo, e trasforma la partita in un confronto rituale tra due appartenenze distinte e
contrapposte. Un secondo elemento, sviluppato proprio dallo schema amico/nemico, Ł il senso di
appartenenza per contrapposizione: nell autoidentificazione con la squadra, e nell avversione per
le squadre altrui, la massa dei tifosi trova quel denominatore che la trasforma in una comunit
(se non di sangue, almeno di luogo e di spirito), fondata su sentimenti di fraternit , accordi
reciproci e vicinanza di sentimenti. Lo schema amico/nemico inoltre stimola un atteggiamento di
fondo che adatta i valori virili dell archetipo guerriero: aggressivit , esaltazione del coraggio e
della valentia fisica, sessismo, forte senso del gruppo. Antonio Roversi, in proposito, parla di
riserva patriarcale . A questo scenario di base si vanno a sommare le peculiarit
sociocomportamentali dei vari paesi di appartenenza: la stratificazione sociale, anagrafica e per
sesso del pubblico tende a variare a seconda dei contesti e delle epoche.
Il movimento ultr , pertanto, si conforma sin dagli inizi come una sottocultura specifica, che
rielabora a livello simbolico le contraddizioni, le ansie e le incertezze, il senso di conflittualit
della propria epoca e soprattutto della condizione giovanile e subalterna
1
.
Come abbiamo modo di vedere, il contributo di Valerio Marchi ci Ł di grande aiuto per
comprendere quelle dinamiche che hanno spinto molti giovani ad acquisire comportamenti in
aperto contrasto con la societ . Marchi parla di sottocultura ultr , cioŁ di uno stile giovanile
inteso come un insieme di atteggiamenti e comportamenti legati soprattutto alla gestione del
tempo libero che, attraverso l assunzione di canoni comuni, sviluppano o accentuano il senso di
appartenenza a un gruppo
2
.
1
V. MARCHI, Conclusioni, in V. Marchi (a cura di), Ultr . Le sottoculture giovanili negli stadi d Europa , KoinŁ
Ediz., 1994, pp. 259-61. Marchi Ł Direttore dell Osservatorio sulle culture giovanili dell Eurispes.
2
D. LAING, Il Punk. Storia di una sottocultura rock, EDT, Torino, 1991, p. 162
Dobbiamo partire precisamente dal secondo dopoguerra per renderci conto di come i
cambiamenti sociali abbiano provocato una crisi culturale in seno alla gioventø nel suo
complesso, con il risultato di far perdere gran parte del suo significato al tradizionale sistema di
valori. Molti ambiti dell attivit giovanile si sono gradualmente sottratti al controllo sociale delle
autorit tradizionali
3
.
Negli anni Cinquanta infatti si avverte ancora la tendenza a considerare adolescenti
soltanto gli studenti, i figli della borghesia
4
. Risulta evidente come il giovane operaio, in questo
contesto, esca dall adolescenza molto prima dello studente: Il proprio iter formativo Ł breve, e
in un periodo di forte crescita economica e industriale anche una stabilit nel lavoro sembra, al
contrario di quanto avviene oggi, un obiettivo raggiungibile. L indipendenza economica legata al
lavoro stimola il superamento delle altre soglie: l abbandono con il matrimonio della casa dei
genitori, la procreazione. Un processo, questo, che nello studente legato a un buon periodo di
formazione, privo di indipendenza economica, tende a prendere il via con un netto ritardo. Lo
studente, privo di autonomia economica, rielabora in questo contesto, anche in forme culturali
specifiche, il proprio monopolio sul concetto di gioventø (basti pensare alla subcultura
goliardica). Grazie anche a una maggiore disponibilit di tempo libero rispetto al giovane
operaio, per un lungo periodo di tempo egli Ł il solo a incarnare la figura e le caratteristiche del
giovane e, ancor piø, del giovane turbolento
5
. A sovvertire l ordine delle cose interviene il
principale elemento di trasformazione della condizione giovanile, cioŁ l avvento della societ
dei consumi, con la conseguente e immediata ammissione del giovane operaio nelle grande
famiglia del mercato, e in quella altrettanto vasta e intrigante della comunicazione di massa; Ł in
questo contesto che viene inventata la figura del teenager
6
. L intreccio tra angoscia esistenziale
ed espansione dei consumi, che coinvolge tanto lo studente quanto il giovane operaio, partorisce
la figura del teenager perennemente insoddisfatto, preda di un vero e proprio gap generazionale:
Dagli anni bui dell immediato dopoguerra, attraverso la ripresa degli anni Cinquanta e via via
verso gli anni Sessanta, il mondo dei minorenni (teenagers) prende lentamente volto, si sceglie
nuovi idoli, un costume di vita, un modo di vestire, amare, ballare, pensare, sempre piø lontani
da quelli della generazione immediatamente precedente e soprattutto dai genitori. Si tratta di un
3
H. van der BRUG, Il teppismo calcistico in Olanda, in A. Roversi (a cura di), Calcio e violenza in Europa.
Inghilterra, Germania, Italia, Olanda, Belgio e Danimarca, il Mulino, Bologna, 1990, p. 124
4
J. R. GILLIS, I giovani e la storia. I comportamenti giovanili dall Ancien RØgime ai giorni nostri, Mondatori,
Milano, 1981, p. 153
5
V. MARCHI, Italia 1900-1990: dal supporter all ultr , in V. Marchi, Ultr , cit., pp. 168-9
6
D. HEBDIGE, La lambretta e il videoclip. Cose & consumi dell immaginario contemporaneo, EDT, Torino,
1991, p. 28
processo graduale, aspro, caratterizzato da posizioni a volte di aperto conflitto
7
. Con il
rock n roll, i consumi giovanili e i loro valori d uso, compare in tutto il modello occidentale la
temutissima figura del giovane potenzialmente delinquente . La stampa lancia l allarme sulla
comparsa, anche da noi, dei teddy boys, con toni alquanto sovraeccitati: Il 1959 Ł l anno dei
teddy boys all italiana. Il problema della devianza giovanile viene riproposto dalla stampa
dell epoca con una centralit che travalica di gran lunga il peso reale degli episodi citati; anche
in Italia si crea un ondata di moral panic (ansia sociale) paragonabile a quella americana
8
.
Le manifestazioni del 1960 sembrano restare, almeno a livello politico, una semplice
premonizione del clima del successivo decennio, ma ormai sulla scena s Ł affacciato un nuovo
protagonista: Insieme allo studente turbolento, anche il giovane operaio inizia a contribuire alla
nascita in Italia di quell indistinto senso di allarme sociale che a partire dal 1968 prender
eufemisticamente il nome di questione giovanile . I grandi cambiamenti sociali, economici e
culturali che segnano l ingresso dell Italia negli anni Sessanta si manifestano anche nel mondo
del calcio. In questi anni nascono i primi tifosi organizzati
9
.
I ragazzi di stadio attirano quindi l attenzione di tutti, dai giornalisti agli psicologi, a causa
del loro malessere, della loro ribellione, di quello che sar un modo assolutamente inedito di
seguire le partite di calcio: I ragazzi di stadio sono uno dei tanti oggetti su cui gli altri gli
adulti, i professionisti della partita domenicale, gli studiosi dei fenomeni di massa o
semplicemente gli abitanti della grande citt parlano. E legittimo, certo, da quando la partita di
calcio Ł diventata una variabile indipendente dell ordine pubblico. Un evento che concentra
emozioni collettive dall esito imprevedibile in un clima sociale gi saturo di tensioni [ ] Dove
sono i ragazzi di stadio? Chi a scuola, chi in fabbrica, chi al bar a passare il tempo, perchØ senza
lavoro o assolutamente schifato dalla scuola. Infinite sono le varianti, ma costante Ł il senso di
esclusione, anche nell ambiente di lavoro
10
.
Appare chiara, insomma, una sorta di smarrimento da parte di molti giovani, i primi a
risentire delle congiunture economiche, delle ricorrenti crisi occupazionali, e il loro far nulla Ł
figlio di questa disillusione. Sul capo di questa gioventø maltrattata, afflitta da un sistema
scolastico ai limiti della fatiscenza e da evidenti prospettive disoccupazionali, priva d ideali e di
7
M. MAFFI, La cultura underground, Laterza, Roma-Bari, 1980, pp. 105-6
8
M. GRISPIGNI, Combattenti di strada. La nascita delle culture giovanili in Italia, in AA.VV., Ragazzi senza
tempo. Immagini, musica, conflitti delle culture giovanili, Costa & Nolan, Genova, 1993, p. 23. Sul tema del moral
panic si veda anche il § 3.4.
9
V. MARCHI, Italia 1900-1990: dal supporter all ultr , cit., p. 172
10
D. SEGRE, Ragazzi di stadio, Milano, Mazzotta, 1979, pp. 3-4, commento di Gian Enrico Rusconi.
utopie che altri hanno provveduto a distruggere, si sono abbattuti con la pesantezza di un maglio
prima i ruggenti anni Ottanta e poi la grande disillusione del nuovo decennio
11
.
E ancora: Alla base del processo di adesione al modello ultr sembrano esserci quei
meccanismi di delusione sociale attivati dalla duplice crisi del modello occidentale di sviluppo e
delle prassi politiche tese a modificarlo. Elementi quali il tramonto delle certezze ideologiche e
religiose, la caduta delle illusioni sull egualitarismo della societ dell affluenza, l affermarsi di
un modello televisivo totalizzante, la perdita progressiva della memoria storica sfociano in una
crisi generalizzata del senso d identit , in una individualizzazione dei conflitti collettivi che
rielabora la scala delle priorit individuali e collettive
12
. Di conseguenza, questi giovani
costretti in studi svogliati, senza lavoro o sottooccupati che siano, recepiscono le ansie, le
frustrazioni, i rancori che animano l ambiente che li circonda. L ondata di individualismo e il
brusco risveglio dai sogni di illusorio benessere degli anni Ottanta consegnano a questi ragazzi
una cultura familiare intrisa di sfiducia, percorsa dal timore di essere rigettata in quello stato di
bisogno da cui Ł sfuggita a stento
13
. Non bisogna infine dimenticare come il diffondersi di certe
piaghe sociali abbia influito non poco sul gi precario stato mentale di questi giovani. Come ci
ricorda Liperi, la diffusione devastante della droga, l arroganza crescente della criminalit
organizzata, un sistema politico sempre piø corrotto e, soprattutto, la fine e la caduta di valori e
ideali, sono le cause piø visibili di un malessere generalizzato nel mondo giovanile
14
.
Sebbene nei paragrafi successivi vedremo come le caratteristiche di ogni singolo movimento
ultr , dai famigerati hooligans inglesi alle torcidas brasiliane, siano ben distinguibili le une dalle
altre, possiamo in ogni modo individuare dei canoni comuni che fanno degli ultr un unica e ben
distinta sottocultura in grado di anticipare e rielaborare le pulsioni giovanili. Attingendo
nuovamente dal prezioso contributo di Marchi, possiamo dire che gli ultr condividono
innanzitutto un senso di delusione come una caduta verticale del livello delle aspettative sulla
natura aperta della societ dell affluenza e sulle capacit emancipatrici della politica, a cui si
aggiunge una sempre maggiore difficolt a comprendere le complesse trasformazioni del
modello postindustriale, dal mutamento delle tecnologie e dei rapporti di forza tra classi alla
sovrapproduzione di informazione e di comunicazione massmediale . In secondo luogo c Ł da
rimarcare una ricerca di status e di visibilit sociale attraverso un egemonia culturale che
11
P. CORRIGAN, Doing Nothing, in S. Hall - T. Jefferson (a cura di), Resistance Through Rituals. Youth
Subcultures in Post-War Britain, Harper Collins Academic, London, 1976, p. 103
12
A. MELUCCI, L invenzione del presente. Movimenti, identit , bisogni collettivi, il Mulino, Bologna, 1982, p. 91
13
D. GROH, La seduzione delle teorie cospiratorie, in Comunit , nn. 193-194, marzo 1992, p. 6
14
F. LIPERI, L Italia s Ł desta. Tecno-splatter e posse in rivolta, in AA.VV., Ragazzi senza tempo. Immagini,
musica, conflitti delle culture giovanili, Costa & Nolan, Genova, 1993, p. 187
nella realt Ł patrimonio esclusivo delle classi dirigenti: in questo ambito, mentre le dinamiche
interne regolano le posizioni e le gerarchie dei giovani all interno del gruppo, le attivit
pubbliche , le manifestazioni del tifo affermano uno status collettivo che non trova riscontro al
di fuori del contesto calcistico . In terzo luogo, il movimento ultr , al pari di diversi altri stili
giovanili, come ad esempio il punk, si manifesta come una cultura cumulativa , che tende ad
assemblare i piø diversi elementi delle controculture e delle sottoculture giovanili che, al pari
delle tendenze politiche, si sovrappongono e si mescolano nella superiore istanza ultr . In
ultima analisi, Roversi riconosce al movimento ultr una certa capacit di anticipare, pur se in
forme simboliche, il futuro prossimo venturo dell immaginario giovanile: nei primi anni
Settanta attraverso il distacco dalla prassi politica di massa, nei primi anni Ottanta attraverso
l atomizzazione del senso d identit , e nei primi anni Novanta attraverso la forte conflittualit
etnica , politica e impolitica
15
.
15
V. MARCHI, Conclusioni, cit., pp. 263-5
1.2 Gli hooligans inglesi.
Alla fine del precedente paragrafo abbiamo sottolineato come l immaginario giovanile sia
stato spesso anticipato da certe peculiarit della sottocultura ultr . Per capire meglio quali
furono i cosiddetti primi passi e le prime forme di aggregazione di tanti giovani all interno di
uno stadio, dobbiamo recarci in Gran Bretagna nel mondo degli hooligans, veri e propri
maestri per gli ultr di tutto il mondo.
Innanzitutto ricordiamo che il termine hooligan deriva da Hooley s Gang , una famigerata
banda giovanile dell East End londinese, formata da ragazzi d origine irlandese e attiva
nell ultimo decennio dell 800, in epoca Vittoriana.
E sul finire di tale decennio che cominciano a verificarsi dei cambiamenti nel comportamento
dei tifosi negli stadi: L aumento del pubblico, i suoi atteggiamenti scomposti, i frequenti
disordini e le violenze che scoppiano negli stadi e nelle loro vicinanze spingono nel 1898 a
parlare di pazzia da football (football madness)
16
. Tra le cause di questi comportamenti
possiamo indicare il fenomeno incontrollato dell urbanizzazione, il lavoro minorile in fabbrica e
la divisione fisica e culturale delle classi in due nazioni distinte, che portarono alla comparsa
di una nuova folla giovanile potenzialmente delinquente
17
.
L hooliganismo va inquadrato nella prospettiva globale di una societ individualistica che
non Ł piø in grado di fornire dei ripari trascendentali sicuri e assoluti (il divino, il mito, la
tradizione, l appartenenza di classe, ecc.) per indicare a ciascuno il suo ruolo e la sua identit .
Esso esprime il dilemma dei gruppi sociali situati alla base della gerarchia sociale e condannati a
restarvi, proprio mentre la nostra cultura esalta la possibilit di riuscita per merito individuale e
non per merito dell azione collettiva. Ineguaglianza e invisibilit vanno dunque di pari passo: i
piø sfavoriti socialmente sono anche i meno visibili, salvo che come massa indifferenziata
18
.
Gli hooligans perci possono essere visti come il frutto di una crisi economica e
occupazionale che ha prodotto effetti devastanti sia a livello pubblico che privato, nella societ
come nella famiglia
19
.
16
G. PEARSON, Hooligan. A History of Respectable Fears, MacMillan, London, 1983, p. 66
17
D. HEBDIGE, La lambretta e il videoclip, cit., p. 20
18
A. ROVERSI, Il sociologo e l ultr . Gli studi sul teppismo calcistico, in V. Marchi, Ultr , cit., pp. 33-4. Roversi
Ł ricercatore di Sociologia nell Universit di Modena.
19
V. MARCHI, Inghilterra 1890-1990: un secolo di sottocultura hooligan , in V. Marchi, Ultr , cit., p. 49
Sar negli anni Sessanta che si diffonderanno molteplici stili giovanili, legati spesso
all ambiente dello stadio, che culmineranno con l avvento degli skinheads ( teste rasate ) e
dell hooliganismo calcistico: Negli anni del boom economico, il clima Ł di sfrenato ottimismo e
i mods (da modernist, sottocultura nata agli inizi degli anni 60 come espressione della working
class giovanile, assai presente negli stadi cos come i teddy boys) cantano nel proprio stile una
speranza di ascesa sociale che sar presto infranta dalle crisi economiche [ ] A met degli anni
60, dalla frantumazione dei mods nascono due filoni contrapposti, il secondo dei quali, gli hard
mods, rigetta ogni rapporto con le culture giovanili borghesi, richiamandosi con esasperata
fierezza ai tradizionali valori della sottocultura operaia giovanile: forte senso del gruppo e della
territorialit , esaltazione della forza fisica e della capacit di battersi, passione per il football e
per la birra, sessismo, sciovinismo, tendenze xenofobe. Capelli rasati, scarponi da lavoro, jeans
con bretelle, nervosismo paranoico . Gli hard mods assumono il nome di skinheads
20
. Gli
skinheads introdussero una nuova forma di organizzazione, tendendo a organizzarsi nella
tradizionale struttura della street-band, del gruppo di coetanei, di solito appartenenti alla stessa
strada o quartiere, che esalta quel senso aggressivo del territorio che si esplica appieno nel modo
skinhead di vivere la curva calcistica
21
.
Le principali caratteristiche di questo movimento, quali la fierezza e l appartenenza alla classe
operaia, sembrano ben spiegare ci che li ha spinti a seguire le sorti delle rispettive squadre in
modo cos viscerale: In Inghilterra il rapporto tra calciatori e tifosi Ł contraddistinto da una
comune appartenenza di classe, per nulla minacciata dal fatto che i giocatori percepiscono uno
stipendio superiore al salario di un operaio. Anzi, dalla sottocultura dei suoi sostenitori il
giocatore viene visto come un giovane appartenente alla stessa comunit dei suoi tifosi, di cui
condivide origine sociale, stile di vita e aspettative sul futuro, un giovane alla mano che non Ł
minimamente sfiorato dall idea che il calcio possa rappresentare un mezzo di ascesa sociale
individuale. In secondo luogo, a questi stretti rapporti di classe tra le diverse componenti del
mondo del calcio, Ł associata una serie di valori tipici della classe operaia, dei suoi stili di vita e
delle sue lotte per il lavoro. Questi valori sono principalmente quelli della mascolinit , della
partecipazione collettiva e della vittoria
22
.
20
Ibid., pp. 61-2
21
Ibid., p. 62
22
I. TAYLOR, Soccer Consciousness and Soccer Hooliganism, in S. Cohen (a cura di), Images of Deviance,
Penguin, London, 1971, p. 141
Il merito degli hooligans inglesi fu quello di apportare dei cambiamenti di grande impatto, in
quanto furono i primi ad inventare il tifo , a sostenere la squadra non piø con i soli e
tradizionali applausi. L apporto dato ai propri beniamini venne mutato in almeno due direzioni:
in primo luogo attraverso l uso di sciarpe e bandiere (specie quelle a due aste), creando un nota
di colore non indifferente in quasi tutti gli stadi britannici. In secondo luogo, le fasi delle partite
cominciarono ad essere accompagnate da cori spontanei, da battimani continui e fragorosi.
Questi due aspetti, che all epoca rappresentarono delle vere e proprie novit , permisero agli
hooligans di farsi conoscere anche oltre confine, fino ad imporre una loro leadership nell ambito
del mondo del tifo. Furono gli hooligans inglesi, in definitiva, a creare il concetto di end (curva),
che diverr in seguito il territorio degli ultr . Gli stessi Beatles dedicarono una canzone allo
Spion Kop, la curva dei reds del Liverpool.
Nel seguente paragrafo vedremo come il modello hooligan abbia attecchito in diversi paesi,
influenzando e affascinando le gioventø europee grazie al suo impatto scenico e canoro.
Sappiamo anche che gli hooligans hanno accresciuto la loro fama attraverso imprese non
proprio civili, ma di questo ce ne occuperemo nel capitolo 4, che si soffermer sull aspetto
violento degli ultr .
Sar infine curioso vedere, nel seguente paragrafo, come il modello hooligan abbia avuto e
abbia tuttora un vero e proprio antagonista nel modello italiano .
1.3 La scena italiana ed europea.
Il nuovo concetto di tifo , che ebbe come antesignani gli hooligans inglesi, ben presto
contagi la gioventø italiana, immersa in un clima gi di per sØ agitato come quello degli anni
Sessanta. E proprio sul finire di quegli anni che nascono in Italia i primi nuclei di ultr , gruppi
di sostenitori fra i 15 e i 20 anni che si distaccano nettamente dal modello classico , adulto,
dello spettatore calcistico. Gli ultr manifestano immediatamente una serie di caratteristiche che
li rende un fenomeno originale nel calcio italiano: dal senso di identificazione con il proprio
territorio , ovvero quel settore di curva delimitato da uno o piø striscioni con il nome e il
simbolo del gruppo, a un look paramilitare ripreso da quello in voga nelle organizzazioni
politiche estremiste: eskimo, anfibi, tute mimetiche e giacconi militari ricoperti di toppe della
propria squadra, a cui si aggiunge la sciarpa con i colori sociali della squadra [ ] Dalle
torcidas brasiliane viene ripreso l uso di trombe e tamburi; dalle tifoserie inglesi la sciarpata
(le sciarpe vengono alzate e distese dai tifosi, dando l effetto ottico delle onde del mare) e i cori.
I cori d incitamento non si limitano piø a sottolineare un azione offensiva o una fase di gioco
esaltante, ma divengono costanti, fino ad assumere un carattere ossessivo volto a incoraggiare i
propri beniamini e a frastornare e intimidire i giocatori avversari. Il tifo viene dunque
considerato parte della strategia e della tattica adottate per vincere un incontro: diviene il
cosiddetto dodicesimo giocatore . Un altro aspetto peculiare degli ultr Ł il forte senso di
territorialit . Le curve, infatti, vengono a poco a poco abbandonate dai club dei tifosi cosiddetti
normali , che trasferiscono altrove i propri vessilli per lasciare spazio agli striscioni ultr
23
.
Questa multiforme, disgregata e sconclusionata sottocultura giovanile
24
trasform
profondamente la cornice degli stadi calcistici soprattutto tra il 1970 e il 1975: Il quinquennio si
caratterizza per un clima di violenza diffusa, che corre dalle grandi trame eversive alle battaglie
di strada, e in cui vaste fasce giovanili provenienti dai piø diversi ceti sociali, ma in cui inizia a
essere sempre piø presente il proletariato e il sottoproletariato, praticano una insubordinazione
sociale dalle valenze sia politiche che impolitiche: gli scontri legati al senso del territorio e alla
riappropriazione delle merci, l elaborazione delle peculiarit stilistiche, l ostilit contro ogni
forma di autorit costituita segnano di nuovi significati le turbolenze giovanili
25
.
23
F. BRUNO, Storia del movimento ultr in Italia, in V. Marchi, Ultr , cit., pp. 217-19
24
R. GIRARDI, L ultr racconta, in La Nazione , 2 febbraio 2000
25
V. MARCHI, Italia 1900-1990: dal supporter all ultr , cit., p. 185
Sono tre i filoni che contribuiscono alla nascita del fenomeno: In primo luogo, l autonomia
dalla tutela paterna di una parte di giovani che erano stati normalmente socializzati al rito
domenicale della partita; in secondo luogo, i modelli parapolitici di coesione del gruppo dati
dalla comune appartenenza a un gruppo politico di estrema destra o estrema sinistra; in terzo
luogo, l assimilazione per via imitativa delle forme inedite di tipo hooligan, che imperversavano
negli stadi gi da una decina d anni
26
.
La dilagante sfiducia dei giovani nei confronti del mondo della politica e della giustizia cre di
fatto delle istituzioni parallele , cioŁ le curve, da una parte catalizzatrici delle frustrazioni e dei
desideri di svago, dall altra vere e proprie comunit dotate di regole e codici comprensibili
soltanto dai loro membri, gli ultr : All interno della Curva Sud di Verona migliaia e migliaia di
giovani scaligeri di ogni estrazione sociale hanno dato vita alla piø importante e duratura
aggregazione giovanile spontanea nella storia della Citt . In un Paese che non Ł piø Patria , in
una societ dove gli ideali sono stati vilipesi e calpestati anche ai massimi livelli delle gerarchie
politiche
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.
E negli anni Ottanta che il movimento ultr italiano raggiunger il suo apice sotto tutti i punti
di vista, in termini di partecipazione, folclore, quantit numerica, intensit degli incidenti,
realizzazione delle trasferte (nel precedente decennio spesso disertate a causa dell esigua
presenza di tutori dell ordine) e cos via. Assistiamo pertanto a un progressivo e costante
ingrandimento dei gruppi ultr , le cui file sono ormai composte non piø da decine, ma da
centinaia - e in alcuni casi anche migliaia - di aderenti. Questo moltiplicarsi dei gruppi porta,
quasi necessariamente, alla nascita di una complessa rete di amicizie e di rivalit regolata dai
canoni della sindrome del beduino , secondo cui gli amici di un gruppo alleato diventano a loro
volta amici, mentre i nemici di un gruppo amico vengono considerati dei rivali
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.
Andare allo stadio diventa innanzitutto uno dei pochi modi consentiti di soddisfare il bisogno
di svago nell unica giornata di riposo: Per molti la partita domenicale Ł anche qualcosa di piø,
qualcosa che non si esaurisce in un evento sportivo a cui assistere come semplici spettatori.
26
A. ROVERSI, Calcio e violenza in Italia, in A. Roversi (a cura di) Calcio e violenza in Europa, cit., pp. 94-5
27
S. CAMETTI, I guerrieri di Verona, Sport Communication, 1997, p. 4
28
F. BRUNO, Storia del movimento ultr in Italia, cit., pp. 221-2. Sulla sindrome del beduino si veda anche il §
4.1.
Le folle sono infatti composte, in maggioranza, da uomini adulti che vivono l eccitazione
suscitata dall incontro di calcio associandola ad un forte senso di identit locale, ma anche, e
soprattutto, come occasione per ricreare una sorta di riserva patriarcale, un universo tutto
maschile in cui non vi Ł spazio per i non appassionati e tantomeno per le donne. Per molti di
questi tifosi predominano incontrastati valori come l aggressivit , la competizione, la forza fisica
e la durezza. In questo senso il loro tifo non Ł soltanto una forma di incoraggiamento ai propri
beniamini o un modo per accrescere il divertimento domenicale, ma Ł piuttosto un mezzo per
dare voce ad un insieme di valori fortemente caratterizzati sul piano culturale: attraverso il tifo,
in sostanza, essi esprimono il bisogno di partecipare e al contempo attivare una certa cultura
della virilit
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.
Il termine ultr comincia a circolare in ogni ambiente, diventando parte integrante del
lessico quotidiano e subendo un autentica inflazione d uso: Qualsiasi personaggio famoso si
vede appioppare questa etichetta, non appena manifesta una tiepida simpatia sportiva
30
.
Le dimensioni assunte da questo fenomeno di massa fanno s che certi club, specie nella
massima serie, possano vantare un numero incredibile di aderenti: Possiamo confermare che a
Milano non esiste alcuna istituzione di qualsiasi tipo col nostro numero di tesserati (15 mila
circa). Noi interpretiamo il fatto come elemento positivo di fronte a quei detrattori che accusano
i nostri gruppi come ispiratori di violenza e basta. Se tante persone ci danno il loro appoggio,
vuol dire che siamo apprezzati per ci che facciamo, oppure che siamo un organizzazione di 15
mila malviventi
31
.
In generale possiamo dire che il movimento ultr italiano ha da una parte subito una grande
influenza dal mondo degli hooligans, ma c Ł pure da riscontrare che il modello italiano ha a
sua volta ispirato le tifoserie di altri paesi, soprattutto nell area mediterranea.
In Spagna ad esempio, durante i mondiali del 1982 (vinti peraltro dalla nostra Nazionale), le
decine di migliaia di italiani giunti in Spagna diedero un notevole impulso alla nascita di un
movimento ultr nella penisola iberica, influenzandone lo sviluppo con il proprio modo di
vivere la curva . E solo dal 1986, per , che i gruppi ultr prendono una consistenza tale da
diventare i padroni degli spalti in quasi tutte le citt e s instaura una rete di contatti in ogni
regione, permettendo rapporti e comunicazioni fra i diversi gruppi. Il merito Ł di una fanzine,
Ultras , prodotta da alcuni tifosi del Barcellona a cavallo fra il 1985 e il 1986. In contatto
29
A. ROVERSI, Calcio e violenza in Italia, cit., pp. 80-1
30
F. BRUNO, Storia del movimento ultr in Italia, cit., p. 232
31
F. BRUNO, Milan nel cuore, in Supertifo , a. III, n. 2, febbraio 1988, p. 14
diretto coi principali gruppi italiani, la redazione fornisce notizie, suggerimenti e centinaia di
spunti a un movimento che si mostra, forse anche per questioni di affinit culturale, piø
influenzato dal modello di tifo italiano (coreografie, striscioni, fuochi d artificio) che da quello
inglese (soprattutto cori e sciarpate )
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.
Ci sono poi dei paesi in cui sia il modo di tifare all inglese sia quello all italiana hanno
attecchito con successo, anche se con una doverosa distinzione. Gli hooligans britannici vengono
emulati per lo piø nell ambito delle intemperanze e delle strategie da guerriglia, gli ultr italiani,
al contrario, nell ambito delle coreografie e del materiale da stadio (striscioni, sciarpe, ecc.).
Possiamo trovare questo dualismo, ad esempio, in Francia: Tutte le tifoserie della Francia
settentrionale risultano fortemente influenzate dal modello inglese. Nel Sud, invece, la
partecipazione degli spettatori ricorda decisamente l Italia degli anni Sessanta e Settanta, con un
incitamento caloroso ma spontaneo e intemperanze dovute ad arbitraggi contestati
33
.
Anche l Ungheria non sfugge a questa regola: Dopo la gigantesca rissa avvenuta il 12 ottobre
1983 a Budapest prima di Ungheria - Inghilterra, i tifosi magiari assorbiscono il look e il fascino
degli hooligans britannici, influenzati ulteriormente dai mass media e dalle notizie provenienti
dall estero, che facevano degli inglesi una sorta di mito negativo ma ricchissimo di carisma [ ]
Se si escludono i fans del Ferencvaros, gli altri gruppi ungheresi si dimostrano piø corretti e
adottano come modello il tifo degli ultr italiani, piuttosto che il teppismo made in England
34
.
Decisamente piø anglofili sembrano esserlo paesi come il Belgio e la Grecia: In Belgio i
giovani tifosi violenti, influenzati dalla realt inglese, si organizzano nei cosiddetti gruppi di
contatto (near groups), si definiscono Sides e fanno la loro comparsa a met degli anni
Settanta come frutto della sottocultura giovanile urbana, marginale e in alcuni casi
delinquenziale. Molti dei loro membri sono skinheads, e vi sono certamente anche giovani con
simpatie di estrema destra
35
.
32
F. BRUNO, Il movimento ultr nell Europa continentale, in V. Marchi, Ultr , cit., pp. 114-115. Sulle
fanzines si veda anche il § 3.4.
33
Ibid., p. 122
34
C. WARD, Steaming it. Journal of a Football Fan, Simon & Schuster Sports Pages, London, 1989, p. 132
35
L. WALGRAVE - K. van LIMBERGEN, Il teppismo calcistico in Belgio: cause e rimedi, in A. Roversi (a cura
di), Calcio e violenza in Europa, cit., pp. 156-9