2
L�analisi degli eventi economici degli Stati Uniti negli anni
Venti fornir� un quadro complessivo del funzionamento
dell�allora recente sistema di banca centrale degli Stati Uniti.
Il Federal Reserve System entr� in attivit� nel 1914, in seguito
all�approvazione, allo scadere del 1913, del Federal Reserve Act.
Questo evento segn� dunque il primo punto di svolta all�interno
della struttura bancaria americana, poich� introdusse per la prima
volta un sistema di banca centrale capace di controllare la politica
monetaria del paese. Contemporaneamente al cambiamento
interno nella struttura monetaria degli Stati Uniti, si verific� un
cambiamento esterno di altrettanta importanza, ossia la crescita
dell�economia statunitense rispetto all�economia mondiale. In
particolare, in seguito alla Prima Guerra Mondiale, gli Stati Uniti
assunsero di fatto una posizione di supremazia nell�ambito
dell�economia mondiale. Tuttavia, le autorit� monetarie e
politiche americane non vollero assumersi la responsabilit� della
leadership internazionale, e basarono la politica monetaria della
Federal Reserve, negli anni Venti, sullo sviluppo dell�economia e
del mercato monetario interni al paese, spesso senza rispettare le
regole che il voluto ritorno al Gold Standard internazionale
esigeva.
Gli anni Venti costituirono quindi un�era di tranquillit� del
Federal Reserve System, che approfond� la ricerca sul
3
funzionamento dei mercati finanziari e aument� la propria
certezza di svolgere correttamente il ruolo di organo garante della
stabilit� economica nazionale. In realt�, come si metter� in risalto
nell�ultima parte della tesi, in seguito al crollo del 1929 avvenne il
contrario: il Federal Reserve System non fu in grado di salvare il
paese dalla recessione.
Nell�ultima parte si prender� quindi in esame l�argomento
relativo alla Grande Depressione, quali furono quindi i processi
che determinarono il boom del mercato azionario di New York,
quali le reazioni del pubblico e della Federal Reserve al crollo di
Wall Street, le conseguenze sul sistema bancario americano e le
responsabilit� dirette del Federal Reserve System. La depressione
del 1929-33 rappresenta infatti, in termini di struttura e di ruolo
del Federal Reserve System, il secondo punto di svolta in seguito
al quale si effettuarono dei cambiamenti importanti : gli
avvenimenti di quegli anni stravolsero la caratteristica di
principale organo decisionale in materia di politica monetaria,
indipendente ed autonomo sia dal Governo Federale che dal
Tesoro, che il Federal Reserve Act aveva voluto attribuire al
sistema di banca centrale americano. La grande contrazione
produsse importanti cambiamenti sia nella struttura bancaria, che
nel sistema monetario del paese. Il collasso del sistema bancario
ed il fallimento della politica monetaria avevano infatti minato la
4
fiducia nella potenza del Federal Reserve System che si era
sviluppata nel corso degli anni Venti; la Fed aveva fallito, ed il
ruolo della politica monetaria sarebbe stato relegato, negli anni
successivi, a compiti di minore importanza, conferendo un peso
maggiore alle azioni fiscali ed ai diretti interventi governativi. Il
Federal Reserve System venne portato ad assumere un ruolo
largamente passivo, adattandosi ai mutamenti economici anzich�
controllarli direttamente.
5
Organizzazione
™ La prima parte (Sezione I) si occupa del Federal Reserve
System. Nel capitolo 1 vengono affrontate le origini storiche
della Federal Reserve. Nel capitolo 2 viene delineata quella che
ancora oggi � la struttura portante del Sistema, mentre gli
strumenti di politica monetaria della Fed sono trattati nel
capitolo 3.
™ La seconda parte (Sezione II) � interamente dedicata alla
politica monetaria attuata dalla Fed negli anni Venti; la sezione
� introdotta dal capitolo 4 che riassume le principali
caratteristiche del Gold Standard, il sistema monetario sulla
parit� aurea nel cui ambito � sorta ed ha operato la Fed nei
suoi primi vent�anni.
™ Nella terza parte (Sezione III) � stata affrontata la
Grande Depressione, con un primo capitolo (il 6�) interamente
dedicato al crollo della borsa del 1929. Il settimo ed ultimo
capitolo della tesi si occupa, infine, della politica monetaria
attuata dalla Fed durante la recessione e delle crisi bancarie
che ne sono conseguite.
SEZIONE I
IL FEDERAL RESERVE SYSTEM E LA
POLITICA MONETARIA, 1913 - 1928
7
CAPITOLO 1
LE ORIGINI DEL FEDERAL RESERVE SYSTEM DEGLI
STATI UNITI D'AMERICA
1.1 Sistema bancario americano e ciclo monetario
annuale agli albori del XX° secolo
Tra il 1890 ed il 1914 il predominio incontrastato di Londra
quale storico centro di intermediazione finanziaria viene messo in
discussione. In quegli anni si assiste, infatti, contemporaneamente
alla diffusione del sistema monetario aureo in tutte la nazioni
civili, alla crescita vigorosa di imponenti istituzioni finanziarie in
ciascuno dei grandi paesi europei e negli Stati Uniti. In particolare
proprio gli Stati Uniti conoscono uno sviluppo economico
vorticoso, dovuto sicuramente ad alcune caratteristiche peculiari
8
dell'economia americana: � infatti la sola economia di prima
grandezza ad esportare prodotti agricoli, ad importare capitali e
ad essere priva di banca centrale pur essendo fornita di un
particolarissimo sistema bancario e monetario.
L'attivit� agricola, che determina il surplus della bilancia
commerciale americana, si svolge quasi interamente nel Sud e
nell'Ovest del paese, mentre ad Est si sviluppano le industrie e si
concentrano l'attivit� finanziaria e la gestione del commercio
estero dell'intero paese: si pensi che le importazioni ed
esportazioni dalla sola citt� di New York rappresentavano nel
1900 e nel 1910 il 50% circa di tutto il commercio estero
nazionale
1
. Questa bipolarizzazione delle attivit� crea una
problematica, dal punto di vista della finanza interna ed
internazionale, che � comprensibile solo riferendosi ai caratteri
principali del sistema bancario americano.
Negli Stati Uniti esistevano, prima del 1913, quattro tipi di
banche fondate dopo il National Banks Act del 1864. Le banche
nazionali, sotto controllo Federale, le banche statali, le casse di
risparmio e le Loan and Trust Companies, controllate invece dai
singoli stati. Mentre le banche a controllo statale avevano una
forte proporzione di depositi a risparmio, le banche nazionali si
specializzavano in conti correnti ed avevano la prerogativa di
emettere banconote, prerogativa per� che pagavano con il
rispetto di regole finanziarie imposte dal governo Federale,
decisamente pi� restrittive di quelle cui le altre banche erano
sottoposte dagli stati. Le banche nazionali, che detenevano la
1
C.A.GOODHART, The New York Money Market and the Finance of Trade 1900 - 1913,
Cambridge, 1969
9
gran parte delle riserve del sistema bancario, dovevano mantenere
una porzione di riserve obbligatorie che variava dal 15% al 25% a
seconda che fossero allocate in citt� "sedi di riserva centrale"
2
, in
citt� "sedi di riserva"
3
o nelle altre citt�.
Negli ultimi due casi, parte della riserva obbligatoria poteva
essere costituita da depositi presso le banche nazionali delle citt�
sedi di riserva centrale o anche sedi di riserva. Le banche
regolate da leggi statale, invece, non avevano riserve obbligatorie
minime, la loro riserva di contante andava dal 4 al 5% e questo le
obbligava a tenere investimenti liquidi consistenti principalmente
in prestiti al mercato a breve termine di New York o in depositi
presso banche nazionali.
Risulta chiaro quindi come si costitu� in quegli anni una
enorme catena di depositi interbancari che partiva dalle banche
provinciali (ben 22.491 nel 1909) e finiva nelle 153 banche di
New York il cui mercato monetario, dal momento che le banche
di questa citt� investivano una parte notevole del denaro che le
banche del resto del sistema davano loro in deposito, costituiva
l'unica fonte immediata di contante.
La prima conseguenza di questo sistema fu che le variazioni
dell'offerta di fondi da parte delle banche sul mercato monetario
di New York determinarono variazioni nei tassi di interesse
prevalenti in tale mercato. Inoltre, il combinarsi di questo sistema
con la struttura produttiva del paese determin� l'incapacit� di far
fronte alle difficolt� finanziarie dovute al ciclo delle produzioni
2
M.DE CECCO, Moneta e impero, il sistema finanziario internazionale dal 1890 al 1914,
Einaudi, 1979
3
Ibid.
10
agricole: i raccolti principali si svolgevano tra agosto e
novembre, seguivano tre mesi di ridotta attivit�, quindi, in marzo
- aprile, si tornava alla semina per arrivare agli ultimi tre mesi di
quasi completa stasi. Questo comportava un ciclo stagionale di
domanda di moneta (per il trasporto dei raccolti e per la semina)
di cui il sistema monetario americano, come tutti i sistemi
monetari dei paesi in cui le attivit� agricole si svolgevano in
regioni diverse da quelle in cui sono le industrie ed in cui non
esisteva una banca centrale che iniettasse liquidit� quando se ne
difettasse in un dato centro monetario, non era in grado di
assorbire le conseguenze. L'unica risorsa disponibile sarebbe stata
attirare oro dall'estero.
All'inizio del 1900, la sterlina era considerata una moneta
molto affidabile, per il ruolo leader che aveva assunto la Gran
Bretagna all'interno del sistema aureo. Al contrario, il dollaro era
considerato, per vari motivi, una moneta instabile e, quindi,
suscettibile di forti variazioni del tasso d'interesse
4
.
Conseguentemente, quando New York registrava un deflusso di
fondi verso l'interno degli Stati Uniti, la situazione non era
riequilibrata dall'immediato afflusso di oro che le esportazioni
avrebbero dovuto provocare poich�, a causa dell'esistenza di un
fiorente mercato dei cambi a termine e del maggiore interesse, da
parte della generalit� degli operatori, a detenere sterline, l'oro
affluiva con grande ritardo.
4
I cicli monetari annuali che provocavano deflussi di liquidit�, la mancanza di una banca
centrale che riscontasse effetti commerciali in caso di deficit di liquidit�, l'alternarsi della
prevalenza delle esportazioni sulle importazioni, ed altri fattori, indicavano un sistema
economico sostanzialmente fragile; d'altra parte, fragilit� ed instabilit� del sistema erano
avvalorate dalle frequenti crisi che evevano assalito New York tra il 1870 ed il 1908 .
11
Le operazioni effettuate sul mercato dei cambi a termine
prevedono, infatti, che la valuta sia consegnata e pagata
ad una data futura (normalmente a uno, tre o sei mesi), al prezzo,
per�, fissato al momento della transazione. Dato il
cambio a pronti C
p
= $/�, il cambio a termine pu� essere
definito dalla relazione:
(C
t
-C
p
)/ C
p
= δi
$
-δi
�
ossia dal cambio a pronti per il differenziale dei tassi di
interesse del dollaro e della sterlina. La convenienza delle
operazioni di cambio a termine sar� data dal segno della
relazione:
(C
t
-C
p
)/ C
p
>
<
δi
$
-δi
�
Se vale il segno dell�uguaglianza, la variazione del cambio a
termine rispetto al cambio a pronti � assorbita dalla differenza
delle variazioni dei tassi d�interesse delle due valute. Questa
uguaglianza � conosciuta come condizione di indifferenza, dal
momento che il guadagno (o la perdita) ottenuto sul mercato a
termine � compensato dalla perdita (o guadagno) data dal
differenziale dei tassi di interesse
5
. Se, invece, il differenziale dei
tassi di interesse supera, ad esempio, il deprezzamento sul
mercato a termine, allora converr� prendere a prestito le sterline e
5
T.COZZI, S.ZAMAGNI, Economia Politica, Il Mulino, Bologna, 1992
12
convertirle in dollari, in quanto il differenziale dei tassi di
interesse compenserebbe la perdita in termini di cambio.
Ora, poich� la massima parte del commercio internazionale
degli Stati Uniti era finanziata in sterline a Londra, e per la
supremazia delle Merchant Bank inglesi, e perch� i titoli di credito
interni americani non erano accettabili all'estero, portando una
sola firma invece delle due richieste in Europa, i banchieri
americani, data la fluttuazione del cambio dollaro/sterlina,
sfruttavano la possibilit� di guadagno data dalla differenza tra i
tassi d'interesse, al netto della differenza tra i tassi di cambio,
attraverso arbitraggi coperti sui tassi d�interesse. Questo ritardava
enormemente l'afflusso di capitali sul mercato di New York, gi�
leso dal deflusso di fondi per finanziare l'attivit� agricola del
paese. Per conseguenza, i tassi d'interesse salivano ulteriormente
e le crisi stagionali, che assalivano annualmente New York, si
potevano trasformare ogni volta in panico, perch� restava il
rischio di fallimento dell'intero sistema creditizio
6
.
Delineati i problemi derivanti dal ciclo monetario annuale, �
necessario tracciare il quadro del sistema monetario
internazionale per capire come la mancanza di una banca centrale
negli Stati Uniti abbia costituito una grande fonte di disequilibrio
del proprio sistema finanziario e di quello internazionale.
6
M.DE CECCO, Moneta e impero, il sistema finanziario internazionale dal 1890 al 1914, cit.
13
1.1.2 Il sistema aureo statunitense e il Gold Exchange Standard
Nel 1873 il Congresso americano vot� una legge che
sospendeva la coniazione dell'argento e sanciva il ritorno, dopo
una fase di bimetallismo, alla convertibilit� aurea. Negli anni a
venire, il governo americano effettu� una politica di acquisti di
oro, allo scopo di rifornire la riserva del Tesoro e per dare una
base all'enorme sviluppo del sistema monetario e di quello
bancario.
Tra il 1899 ed il 1910, le riserve del Tesoro aumentarono fino a
quasi triplicarsi
7
, e lo stesso Tesoro assunse il compito di
accumulare e proteggere le riserve del paese, togliendo il gravoso
incarico dalle spalle del sistema bancario. Questa evoluzione
rappresentava per�, per il sistema finanziario americano ed
internazionale, una perdita netta: non essendo, infatti, il Tesoro il
lender of last resort
8
del sistema monetario americano, l'oro non
poteva essere mobilitato se non in periodi di grande crisi e, di
conseguenza, la riserva d'oro veniva a perdere la sua utilit�.
A livello internazionale, nel frattempo, si erano verificati due
fenomeni: da un lato, l'espansione della massa monetaria,
attraverso l'aumento dello stock di riserve d'oro, dovuta al
rapporto fisso stabilito dalle leggi nazionali tra riserve auree
dell'autorit� monetaria (banca centrale e/o Tesoro) e base
monetaria nazionale; dall'altro, lo sviluppo delle banche di
7
M.FRIEDMAN,A.J.SCHWARTZ, A monetary history of the U.S., Princeton University,
1963
8
Ibid.
14
deposito, non legate alle proporzioni fisse tra riserve e depositi,
mediante l'aumento del coefficiente di moltiplicazione dei
depositi. Questa concentrazione dell'oro nelle mani delle autorit�
monetarie trasform� le riserve auree in uno strumento di potere
nazionale, la cui diminuzione veniva interpretata come un
indicatore di insicurezza finanziaria e di debolezza politica.
Per questo, le autorit� monetarie dei paesi che avevano
adottato una parit� aurea per la propria moneta si videro costrette
a difendere le proprie riserve metalliche dalle oscillazioni che
avvenivano tra i punti dell'oro, e ci� poteva avvenire solo se
avessero potuto disporre di una massa di manovra in divise con
cui intervenire sui mercati dei cambi, sia a pronti sia a termine.
Il sistema monetario internazionale si trasform� quindi in una
sorta di Gold Exchange Standard, un sistema di incremento delle
riserve internazionali delle banche centrali contando come riserve
anche quelle in valuta estera proveniente dai paesi che aderivano
al Gold Standard
9
.
Nell'ambito della situazione cos� delineatasi, gli Stati Uniti
rappresentavano un paese rimasto, dal punto di vista della banca
centrale, al livello di colonia: la maggior parte del surplus
stagionale del paese veniva, infatti, depositato a Londra. Allo
stesso tempo, per�, veniva assorbito tutto l'oro che Londra
forniva per fare fronte alle oscillazioni stagionali della domanda
di moneta statunitense. Sul totale delle riserve auree di tutte le
autorit� monetarie mondiali, la componente del Tesoro e delle
banche nazionali americane crebbe a vista d'occhio e costitu� la
9
C. KINDLEBERGER, Storia delle crisi finanziarie, Editori Laterza, 1991
15
maggior fonte di instabilit� nell'ambito del mantenimento
dell'equilibrio tra le varie economie.
1.2 La crisi del 1907: panico bancario e proposte di
riforma
L'anno 1907 fu teatro del pi� grave panico bancario tra i
quattro occorsi a partire dal 1870. Abram Andrew, l'allora
Segretario della National Monetary Commission, la commissione che
si occupava di valutare e pianificare la politica monetaria del
paese prima della riforma bancaria del 1913, descrisse il quadro
economico-bancario del paese con toni decisamente drammatici:
messi da parte l'interesse mutuo e la responsabilit� verso la
comunit�, in assenza totale di interdipendenza e di controllo, le
banche avevano intrapreso una vera e propria politica di incetta
della liquidit�. Due terzi delle banche cessarono di concedere
crediti ai propri clienti, sospesero i pagamenti in contante e
cercarono di tesaurizzare tutta la moneta di riserva che avevano;
in poche parole, il sistema creditizio del paese cess� di essere
operativo: basti pensare che alla Borsa di New York i tassi sui
prestiti a breve raggiunsero nel 1907 il 125%
10
. Quando le casse
delle banche erano ormai semivuote, il Tesoro emise nuovi titoli
nella speranza di radunare il circolante e le specie metalliche
esistenti e non tesoreggiati.
10
M. DE CECCO, Moneta e Impero, cit.