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Introduzione
La modalità di approccio alla gestione delle amministrazioni pubbliche, sia a livello
internazionale, sia a livello italiano, è cambiatà radicalmente negli ultimi vent’anni.
Questo lavoro di tesi ha come finalità principale l’esame del processo di armonizzazione dei
sistemi contabili delle pubbliche amministrazioni ex. d.lgs. 118/2011, il conseguente
riaccertamento straordinario dei residui e il relativo impatto sulle gestioni amministrative degli
enti locali; in particolare ci si focalizzerà sul caso del Comune di Alessandria. L’indagine si
concluderà tracciando conclusioni relative alla natura dei risultati di amministrazione nel
triennio 2015-2017, cercando di comprendere se essi siano stati diretta conseguenza del
passaggio al nuovo regime contabile oppure la sua origine derivi esclusivamente dalla gestione
degli ultimi anni.
Per rispondere all’obbiettivo definito, all’interno della tesi verranno trattati principalmente due
temi; il primo legato alle ragioni e alle esigenze che hanno mosso l’Italia ad attuare un processo
di armonizzazione contabile nel settore delle amministrazioni pubbliche e come tale processo
sia stato regolato dal legislatore nazionale.
Il secondo tema è legato ad un’analisi dei dati su base aggregata per Regioni e Comuni in merito
a maggiori disavanzi, o disavanzi finali, con un ulteriore focus sul nostro Comune. L’analisi
del caso mostrerà gli impatti e le difficoltà affrontate dall’ente nel momento in cui il processo
di armonizzazione entrò in vigore il 1° gennaio 2015, ma è di rilevante importanza precisare
come esso rappresenti un unicum all’interno della mia ricerca, e come tale il tema del dissesto
finanziario non sarà trattato ai fini della tesi.
Il cambiamento italiano è stato collocato nel più ampio cambiamento delle amministrazioni
pubbliche avvenuto a livello europeo. Tale processo di modifica ha coinvolto anche le
amministrazioni locali apportando novità relative all’adozione di regole contabili uniformi,
all’adozione di un comune piano dei conti integrato, alla sostituzione degli schemi di bilancio
articolati in missioni e programmi, all’introduzione di un sistema di indicatori di risultato e
all’introduzione, ai soli fini conoscitivi, di un sistema di contabilità economico patrimoniale da
affiancare a quello di contabilità finanziaria secondo cassa.
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Al decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 è seguito un Decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri 28 Dicembre 2011 (DPCM) che ha regolato la sperimentazione della
disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali
e dei loro enti ed organismi. Tale sperimentazione è riconducibile ad un’esigenza dello Stato,
non potendo prevedere l’impatto che il cambiamento normativo avrebbe avuto nel settore, di
istituire un periodo in cui solo alcuni enti scelti, cd. “Comuni sperimentatori”, avrebbero dovuto
procedere all’attuazione preventiva del processo di cambiamento, in modo da comprendere le
eventuali criticità ed adeguare le norme secondo un procedimento “bottom up”. Tra questi
Comuni non è rientrato quello di Alessandria, il quale ha dovuto implementare ex-novo la
normativa, rendendolo così un buon oggetto per la nostra analisi.
La tempistica di adozione dei nuovi sistemi contabili è risultata troppo stretta, prevedendo che
nel 2015 tutti gli enti pubblici avrebbero dovuto utilizzare i nuovi sistemi contabili,
comportando così numerosi errori da parte delle amministrazioni nella conversione al nuovo
ordinamento, come evidenziato anche dalle numerose criticità segnalate dalla Corte dei Conti
Sezione delle Autonomie locali. Tutto ciò è anche riconducibile al fatto che i principali
adempimenti del 2015 siano stati svolti sulla base dei vecchi schemi ma attraverso i nuovi
postulati, a cominciare dal principio della competenza finanziaria potenziata. Questo ha
comportato la necessità di effettuare il riaccertamento straordinario dei residui per adeguare il
vecchio stock di crediti e debiti al nuovo principio, rideterminando di conseguenza l’avanzo di
amministrazione ed attuare una variazione di bilancio per determinarne il Fondo Pluriennale
Vincolato (FPV).
Nel complesso, il processo di armonizzazione così attuato pare aver risposto in maniera
esaustiva alle esigenze emerse negli ultimi anni, pur richiedendo un cambiamento di mentalità̀
da parte dei dipendenti pubblici. È stato infatti evidenziato come ciò abbia rappresentato uno
dei maggior ostacoli per la piena attuazione del decreto, considerando come il processo di
stesura del bilancio sia dipendente in maniera preponderante dal personale amministrativo
chiamato a svolgerlo.
CAPITOLO I
1. Presupposti e conseguenti interventi normativi
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1. 1 PRESUPPOSTI DELL’ARMONIZZAZIONE CONTABILE
Alla vigilia degli interventi del legislatore, in Italia, la situazione informativo-contabile
mostrata dalle Amministrazioni Pubbliche era assai complessa, sia per una mancanza di
coordinamento riscontrabile in tutti i livelli istituzionali, sia per una mancanza di comuni prassi
dovuta a principi e sistemi contabili differenti; ad esempio per Stato e Regioni veniva utilizzata
la contabilità di cassa, mentre a livello locale veniva utilizzata esclusivamente la contabilità
finanziaria.
Una delle principali ragioni dell'esistenza di queste discordanze sta nel fatto che, per cause
politiche e storiche i sistemi contabili delle differenti Pubbliche Amministrazioni si sono evoluti
secondo forme diverse, non solo tra i vari Paesi, ma anche all'interno di essi. Questo ha portato
a delineare un quadro simile ad un labirinto dal quale ci si è resi conto di dover uscire, anche a
causa delle difficoltà nella comparazione dei bilanci tra le amministrazioni, delle difficoltà nella
produzione di conti consolidati e delle difficoltà di confronto dei dati tra le elaborazioni
effettuate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), dall’Istat e dalla Banca d’Italia,
i quali conseguentemente sostenevano e sostengono tutt’ora notevoli costi per avvicinare e
portare coerenza tra i vari schemi contabili delle Amministrazioni. Questo è un problema,
soprattutto nel momento attuale dove il fabbisogno informativo principale non è quello
derivante dai singoli Enti, ma è quello aggregato a livello centrale, il che porta ad una forte
pressione per una convergenza dei dati.
Queste problematiche vengono per l’appunto affrontate dal processo di armonizzazione. A tal
proposito si può affermare come le riforme contabili siano state continue dall'Unità d'Italia ad
oggi, tanto da poterle considerare persino parte di uno stesso processo, lungo ed articolato,
posto al fine di realizzare tre principi fondamentali riconosciuti, i quali, dovrebbero
caratterizzare il cammino di tutte le Amministrazioni Pubbliche ovvero coordinamento,
armonizzazione e responsabilizzazione: per coordinamento si intente disporre di un sistema in
grado di facilitare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Questo presuppone un accordo
tra i vari livelli istituzionali sugli scopi da perseguire, oltre al controllo e alla verifica delle
azioni compiute.
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È possibile distinguere due tipologie di coordinamento: uno interno ossia realizzato tra le
diverse aree distinguibili nell'ordinamento, e uno esterno ossia tra due ordinamenti contabili
diversi. Questa distinzione è importante perchè, le due tipologie di coordinamento, permettono
di eliminare sia le sovrapposizioni o le incompatibilità tra diverse disposizioni, sia l'incoerenza
tra le normative, per cui, fattispecie diverse sono trattate diversamente ma il quadro
complessivo che se ne ricava è insoddisfacente sotto molti punti di vista.
Come si vedrà nel successivo paragrafo, l'armonizzazione si fonda su Leggi e prassi comuni a
tutte le Amministrazioni pubbliche, dalla dimensione statale a quella locale, tali da permettere
di indirizzare gli scopi di tutti gli Enti. A tal proposito, è doveroso sottolineare come non sia
sufficiente una comune serie di norme per permettere la diminuzione delle differenze all'interno
delle Amministrazioni Pubbliche ma vi è anche il bisogno di rendere omogenee i modelli di
governance, per fare in modo che vi sia maggiore attenzione e uno sviluppo univoco delle
attività di pianificazione, programmazione e controllo. Stabilito questo, si può affermare che i
principi di armonizzazione e coordinamento permettono notevoli benefici, specie includendo
al processo di armonizzazione strumenti necessari per accrescere la capacità informativa del
sistema contabile, come ad esempio l’introduzione della contabilità economico-patrimoniale da
affiancare a quella puramente finanziaria per avere una migliore visione delle Amministrazioni.
La responsabilizzazione, si identifica nel condurre ad un miglioramento della qualità
informativa dei risultati raggiunti sia accrescendo la consapevolezza delle proprie azioni, sia
permettendo l'assunzione di un proprio compito funzionale all'interno del sistema, ossia il ruolo
che ogni entità deve avere in rapporto alle azioni svolte nella comunanza degli intenti, per
sviluppare le possibili sinergie ed evitare perdite di efficienza dovute alle sovrapposizioni tra
le diverse iniziative di ciascuna parte. Al concetto di consapevolezza si unisce, inevitabilmente,
quello di benchmarking; questo perchè per raggiungere una piena cognizione delle proprie
azioni si rende necessario il confronto con le performance raggiunte delle altre organizzazioni.
La responsabilizzazione e la consapevolezza del proprio operato, come è stato visto
precedentemente, viene potenziato dai processi di armonizzazione e di coordinamento
permettendo di migliorare il confronto anche tra entità diverse. Questo punto risulta molto
importante dato che consente di individuare quali siano le criticità del sistema e porvi rimedio.
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Questi principi cardine permettono di avere una chiara visione di ciò̀ che dovrebbe orientare il
comportamento delle Amministrazioni Pubbliche nel cammino verso l'armonizzazione
contabile. Dalla loro analisi si comprende come la contabilità, da sola, non possa risolvere tutte
le patologie presenti, per questo i sistemi contabili devono essere strutturati in modo da rendere
verificabile nel miglior modo possibile l'impiego di denaro pubblico.
L'armonizzazione infatti, attraverso un miglioramento della chiarezza e correttezza
dell'informazione contabile permette un incremento della trasparenza e benefici per
l'accountability ossia la responsabilità per l’impiego di risorse finanziarie pubbliche, i quali si
possono ritenere motivazioni fondamentali nel processo di armonizzazione contabile
consentendo una migliore comprensione sul modo in cui le risorse erogate alle Amministrazioni
Pubbliche vengono effettivamente utilizzate per produrre i servizi necessari alla collettività.
Il processo di riforma, quindi, basa il proprio sviluppo su diversi pilastri, i quali possono essere
riassunti nei seguenti punti:
• sistemi contabili omogenei che prevedono come già accennato l'affiancamento alla
contabilità finanziaria quello della contabilità economico patrimoniale, garantendo così
la rilevazione unitaria dei fatti gestionali sia sotto il profilo finanziario, sia su quello
economico-patrimoniale permettendo una migliore visione della gestione delle risorse
da parte dell'ente;
• principi contabili omogenei ed uniformemente applicati che garantiscono miglioramenti
dei sistemi informativi in termini di confrontabilità che come visto permettono di
superare importanti prove;
• introduzione di un Piano dei Conti integrato, obbligatorio che permetta la rilevazione
dei fatti gestionali delle Amministrazioni Pubbliche, che permetta il consolidamento e
ed il monitoraggio dei conti pubblici;