Introduzione
L'idea di fare una ricerca in merito ad un argomento molto delicato come la
“libertà d'informazione”; poiché rappresenta uno dei principi cardine della vita
democratica di un Paese; è giunta dopo aver letto degli articoli sul giornale “Il
Fatto Quotidiano” che analizzavano i pessimi risultati dell'Italia stimati da
importanti organizzazioni non-governative internazionali, come “Freedom
House” e “Reporters without borders”. La prima organizzazione è statunitense
invece la seconda è nata dall'iniziativa di quattro giornalisti francesi. Per
diversi anni l'Italia è stata classificata tra i Paesi cosiddetti “semi-liberi” in
merito alla libertà d'informazione. Questi dati mi hanno spinta a capire le
motivazioni di tali giudizi negativi e a pormi il quesito se la valutazione di
“Freedom House” sia eccessivamente severa o se esiste un problema nel
sistema dell'informazione italiana. Ho scelto poi di focalizzarmi sui due
quotidiani maggiormente diffusi in Italia cioè “La Repubblica” e “Il Corriere
della Sera”; poiché i dati Audipress concernenti il numero di lettori
classificano al primo posto il quotidiano romano e al secondo quello milanese.
Successivamente dato che l'Inghilterra viene valutata come “Paese libero”, ho
scelto di confrontare i due quotidiani italiani con i due autorevoli giornali
inglesi, cioè, “The Times” e “The Guardian”. Il confronto si basa
esclusivamente su notizie politiche, poiché la politica è un elemento decisivo
nella vita di un Paese in quanto ne determina il progresso della collettività o un
malessere generale. Inoltre leggendo le notizie politiche pubblicate in
Inghilterra, analizzando la selezione fatta dai due giornali e come tali notizie
sono scritte, capiremo qual è la percezione dell'Italia dall'estero. Prima però
dell'analisi linguistica ho delineato un percorso storico del giornalismo italiano
e di quello inglese. Tale excursus si è rivelato molto interessante perché ha
delineato i tratti distintivi della stampa dei due Paesi. In verità, l'Inghilterra è
sia la patria di una nobile tradizione giornalistica che la nazione dei tabloid più
I
spregiudicati; come il “Sun” che stravende milioni di copie con i suoi gossip.
Invece, l'Italia è il Paese del giornalismo politico e culturale, in aggiunta a ciò
la stampa popolare non ha mai attecchito nella Penisola italiana. È importante
anche capire chi è il giornalista e le diverse modalità d'accesso alla
professione. Ancora una volta riscontriamo un'anomalia, tutta italiana, che
riguarda l'istituzione dell'albo professionale e il superamento dell'esame di
Stato. Nel corso degli anni si è discusso sulla possibilità di abolire l'Ordine dei
giornalisti o semplicemente di apportare delle modifiche alla legge n.69/1963.
Il parere della giornalista Maria Lombardo; espresso nel suo libro “La tecnica
del giornalista”; è quello di migliorare la legge sull'Ordine dei giornalisti,
poiché quest'ultimo è uno strumento fondamentale per garantire la qualità
professionale.
L'analisi linguistica delle notizie politiche si basa sulle varie parti che
compongono un articolo di giornale; con particolare attenzione al titolo, al
lead, al tipo di scrittura usata, al tono, e alla posizione occupata dall'articolo
all'interno del sito internet del quotidiano. In aggiunta, le notizie sono state
selezionate dalla versione on line dei quotidiani in considerazione del fatto che
internet ha rivoluzionato il mondo dell'informazione. Stabilite le differenze di
carattere storico e culturale del giornalismo italofono e anglofono,
proseguendo poi con l'analisi linguistica delle notizie politiche selezionate dai
quattro quotidiani, avremo un quadro preciso che ci consentirà di capire lo
stato di salute della libertà d'informazione nei due Paesi oggetto d'indagine.
II
Riassunto
L'idea da cui sono partita per la mia tesi è la valutazione negativa, in merito
alla libertà di stampa, espressa da “Freedom House” nella sua inchiesta
“Freedom of the press 2013”. Secondo il parere di tale organizzazione non
governativa l'Italia è “parzialmente libera” mentre l'Inghilterra è “libera”.
L'obiettivo della mia ricerca è stabilire se il risultato di questa inchiesta è
troppo negativo nei confronti della situazione in Italia, o se è vero che la
stampa inglese è realmente obiettiva nel trasmettere l'informazione. Per questo
motivo ho confrontato i due maggiori quotidiani italiani, “La Repubblica” e “Il
Corriere della Sera” con i due inglesi più popolari. Di conseguenza ho scelto
quattro notizie di politica italiana che trattavano lo stesso evento sia nella
stampa on-line inglese che in quella italiana. Questo elaborato è suddiviso in
tre capitoli. Nel primo capitolo spiego la metodologia, usata da “Freedom
House” nella sua inchiesta, che si basa su tre criteri: “categoria politica”,
“categoria legale” e “categoria economica”. Successivamente presento una
breve storia del giornalismo sia inglese che italiano, soffermandomi però sul
“The Times”, “The Guardian”, “La Repubblica” e “Il Corriere della Sera”.
Inoltre, analizzo l'idea di giornalismo politico così come espressa dalla celebre
giornalista-scrittrice Oriana Fallaci che tenne diverse conferenze nelle più
prestigiose Università americane. Nel secondo capitolo, descrivo le differenze
in ambito legislativo fra i giornalisti italiani e quelli inglesi soprattutto per ciò
che concerne l'accesso alla professione. In seguito mostro i cambiamenti dei
quotidiani: dal cartaceo all'edizione online. Il passo successivo, iniziato nel
VI
secondo capitolo e terminato nel terzo, è l'analisi linguistica delle notizie che
trattano la condanna di Berlusconi per frode fiscale, l'arresto di Marcello
Dell'Utri in Libano, il nuovo governo Renzi e il successo elettorale del
Movimento Cinque Stelle. Per capire quale visione della realtà i quotidiani
trasmettono alla gente mi sono concentrata sui titoli, la sintassi e il lessico
degli articoli. Tutto ciò è utile per spiegare che il linguaggio non è mai
neutrale. Alla fine sottolineo l'importanza di un buon giornalismo ma anche il
fatto che le persone dovrebbero leggere i quotidiani con un approccio critico.
VII
Capitolo 1 - La libertà di stampa:Le tappe
fondamentali dei quotidiani italiani e inglesi
1.1 Cos'è Freedom House e il rapporto “Freedom of the Press 2013”
“Freedom House” è un'organizzazione non governativa internazionale con sede a
Washington fondata il 31 Ottobre 1941.
Le sue ricerche ed analisi sulle libertà civili e politiche e sui diritti umani, sono
finalizzate a promuovere l'espansione della libertà in tutto il mondo.
La nascita di “Freedom House” fu incoraggiata dal presidente degli Stati Uniti
d'America dell'epoca Franklin Delano Roosevelt.
Sin dagli albori l'organizzazione si è dimostrata bipartisan, in quanto i primi
presidenti onorari furono Wendell Willkie, il candidato repubblicano alla
presidenza, ed Eleanor Roosevelt, la moglie del presidente democratico.
L'organizzazione fu fondata da un gruppo di Americani influenti come ex-
funzionari del governo, giornalisti e studiosi.
Nata per opporsi al regime nazista, “Freedom House” alla fine della seconda
guerra mondiale ha proseguito nella sua missione contro ogni forma di regime
totalitario, lottando contro il Comunismo, le dittature in America Centrale e in
Cile, l'apartheid in Sudafrica e l'invasione sovietica in Afghanistan (1979-80).
Come affermato dalla stessa organizzazione:
1
“From South Africa to Tunisia, Kyrgyzstan to Indonesia, Freedom House has
partnered with regional activists in bolstering civil society; worked to support women’s rights;
sought justice for victims of torture; defended journalists and free expression advocates; and
assisted those struggling to promote human rights in challenging political environments.”
Dal 2001 “Freedom House” ha rafforzato il suo impatto nel mondo installando
1 http://www.freedomhouse.org/content/our-history ''Dal Sudafrica alla Tunisia, passando per il
Kirghizistan sino all'Indonesia, Freedom House ha collaborato con gli attivisti di tali regioni a
sostegno della società civile; ha lavorato per promuovere i diritti delle donne; ha cercato di dare
giustizia alle persone vittime di torture, ha difeso i giornalisti e i sostenitori della libertà di
espressione; ed infine ha aiutato coloro che lottano per promuovere i diritti umani in contesti politici
ostili"
1
diverse sedi nelle aree geografiche più problematiche come l'Ucraina, l'Ungheria,
la Giordania, il Messico, il Kirghizistan ed il Sudafrica.
Attualmente il suo staff, che è composto da oltre 120 esperti ed attivisti, si
occupa di analisi sulla libertà di stampa (“Freedom of the Press”) e la libertà su
internet (“Freedom on the Net”); di inchieste sui diritti civili e politici (“Nations
in Transit”, “Countries at the crossroads”) e sui diritti delle donne in Medio
Oriente e Nordafrica (“Women's rights in the Middle East and Africa”). Tuttavia
l'inchiesta di punta, pubblicata annualmente a partire dal 1972, rimane “Freedom
in the World”, una valutzione globale sui diritti politici e le libertà civili.
L'organizzazione riceve finanziamenti dal governo federale degli Stati Uniti
d'America e diverse donazioni da privati e fondazioni.
L'analisi di “Freedom house” sulla libertà di stampa si basa principalmente su tre
criteri così raggruppati:
1) legal category
2) political category
3) economic category
Attraverso la “legal category”, Freedom House valuta le leggi nazionali e i vari
regolamenti legislativi che influenzerebbero il contenuto dei media, la selezione
delle notizie, oltre alla misura nella quale il governo nazionale utilizza le leggi
promulgate per controllare e restringere la capacità dei vari media di informare
l'opinione pubblica sui fatti di rilevanza ed interesse generale.
La “political category” invece comprende una varietà di tematiche, prima fra
tutte la pressione editoriale esercitata dal governo nazionale o da altri attori
socio-economici, la capacità dei giornalisti di diffondere le notizie, le varie forme
intimidatorie e le violenze contro i giornalisti.
Ed infine la “economic category” esamina le questioni relative alla struttura, la
trasparenza e la concentrazione nella proprietà dei media, cioè i soggetti giurico-
economici che possiedono i vari media, dalle testate giornalistiche passando per
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