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divenendo strumento centrale alla base della comunicazione a livello internazionale.
Nel corso degli anni l'abbattimento delle barriere nazionali ha comportato una rivalutazione del
ruolo stesso dei singoli Stati, divenuti incapaci di esercitare efficacemente il proprio ruolo di garante
nei confronti dei propri cittadini in numerosi campi. Alla globalizzazione degli scambi e delle
comunicazioni è corrisposta conseguentemente l'internazionalizzazione degli organi legislativi, o
quantomeno la nascita di strumenti in grado di sopperire efficacemente alle limitazioni intrinseche
di legislazioni chiuse all'interno di confini nazionali sempre più labili. Le convenzioni internazionali
sono uno degli strumenti principali adottati per armonizzare la legislazione di Paesi diversi al fine di
garantire l'equità di trattamento in diversi campi del diritto, ed il diritto d'autore non fa eccezione. I
numerosi trattati che si succedono nel corso del secolo permettono di garantire agli autori e agli
editori quel sistema di diritti fondamentale tanto per la protezione dell'opera artistico-letteraria in se,
quanto per lo sviluppo del mercato di tali opere e degli interessi di chi in esso investe. Nel corpo di
questo studio si è scelto dunque di prendere in considerazione su tutti il capostipite di questi trattati,
la Convenzione di Berna, nel commento che di essa viene realizzato dall'autore contemporaneo
J.A.L. Sterling, al fine di presentare una panoramica generale sulla tutela accordata alle opere
artistico-letterarie in generale, garantendo attenzione particolare all'applicazione di questa tutela alle
opere di traduzione attraverso alcune integrazioni, come una sezione introduttiva dedicata da
Sterling a questo particolare tipo di opere, e un estratto del commento alla Convenzione Universale
del Copyright che tratta nello specifico argomenti inerenti alla tutela delle traduzioni e alle
eccezioni accordate a questa tutela in particolari condizioni. La natura stessa del testo originale, che
non è un semplice trattato ma un vero e proprio testo esegetico, permette di fornire un quadro di
insieme della problematica, quadro che seppur lontano dall'essere esaustivo risulta essere tuttavia
più completo di quello che viene fornito dalla semplice lettura integrale della Convenzione.
All'elenco dei vari tipi di diritti riconosciuti agli autori, economici o morali, ed alla descrizione delle
tipologie di opere tutelate, si affianca infatti nel testo di Sterling un approfondimento ed un
commento estremamente attento e puntuale, con riferimenti a casi giudiziali importanti per
l'interpretazione dei vari Articoli della Convenzione, e con commenti e spiegazioni dei concetti che
sottostanno alla stesura del trattato e che aiutano a meglio comprenderne il senso ultimo e le
logiche.
Nell'ottica generale di questo studio tuttavia non è parso sufficiente limitarsi all'analisi di questi
trattati o degli aspetti generali, ma si è reso necessario l'inserimento di una sezione che coprisse
anche gli aspetti relativi alle nuove tecnologie di supporto alla traduzione, poiché queste pongono
questioni importanti relative al futuro del diritto d'autore applicato alle traduzioni di opere originali.
Si è scelto dunque di analizzare un estratto dell'Enciclopedia degli studi di traduzione redatta nel
1998 sotto la guida di Baker, ed in particolare la voce relativa alla traduzione assistita. In questo
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frammento vengono difatti trattate in linea generale ma molto chiara le caratteristiche principali ed
il funzionamento dei programmi di traduzione assistita, con attenzione particolare alla descrizione
dello strumento più interessante in questo discorso generale, vale a dire le Memorie di Traduzione.
Questo strumento, alla base del funzionamento dei principali software di traduzione assistita, è
ormai onnipresente nell'attività quotidiana del traduttore. Se da un lato garantisce un incremento
della produttività velocizzando il lavoro su testi ripetitivi, in particolare su testi e manuali tecnici,
dall'altro lato pone dei severi limiti all'applicabilità della tutela sulle opere realizzate, danneggiando
in molti casi, o quantomeno sminuendo, il valore intrinseco e quello puramente economico
dell'opera prestata. Ai fini dell'applicazione del diritto d'autore vi è infatti il fondamentale requisito
di creatività dell'opera realizzata, dove creatività corrisponde ad originalità. Il ricorso a banche dati
di traduzioni già effettuate e riutilizzate, anche solo parzialmente, in un nuovo lavoro, rischia di far
venir meno gli elementi necessari alla configurazione e all'applicabilità del diritto d'autore sull'opera
prodotta. Tuttavia, la natura ed il funzionamento particolare di questi strumenti impedisce di trattare
tutte le opere realizzate con il suo aiuto in maniera univoca. Nel caso di ricorso ad una memoria di
traduzione esterna, che sia essa di proprietà dell'agenzia per la quale lavora il traduttore o dell'ente o
privato che commissionano il lavoro, e nel caso che questa memoria permetta sistematicamente di
applicare il testo già tradotto e salvato al nuovo lavoro con integrazioni minime ed aggiornamenti
ridotti sembra difficile poter pensare che i requisiti di creatività ed originalità vengano soddisfatti
dal nuovo testo, e di conseguenza è difficile immaginare l'applicabilità del copyright all'opera.
Questa particolare situazione è in effetti molto diffusa in alcuni ambiti, come ad esempio la
traduzione di manuali d'uso che necessitano semplici aggiornamenti sull'edizione precedente.
Tuttavia, la traduzione tecnico-scientifica, il settore nel quale questo tipo di strumenti conosce la
maggiore diffusione, non è limitata alla traduzione di manuali d'uso e libretti di istruzioni. La
grande maggioranza di testi tradotti risulta essere infatti di natura complessa e variegata, e
comprende saggi, libri di testo, ricerche scientifiche, note corporative e tutta una serie di opere che
pur essendo caratterizzata da una certa ripetitività di formule e di lessico difficilmente verrà tradotta
in larga parte con l'ausilio di frammenti identici già tradotti in precedenza, ma necessiterà piuttosto
di un lavoro ex-novo nel quale verranno inseriti segmenti e piccole porzioni di testo simili o
identiche a segmenti precedentemente tradotti in testi analoghi. Oltre a ciò, va considerato il fatto
che la memoria di traduzione, sebbene spesso resti di proprietà del committente o dell'agenzia, può
essere benissimo stata redatta dal traduttore stesso, che fa cosi ricorso ad un testo da lui prodotto in
precedenza e da lui salvato e conservato in una memoria di sua proprietà.
In casi come questo i requisiti di creatività ed originalità non sembrano venire meno per il semplice
fatto che l'autore ricorra ad uno strumento elettronico per la gestione di materiale precedentemente
elaborato, e di conseguenza si può ritenere che a lui spetti non soltanto il mero compenso per la
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vendita dell'opera, ma anche tutto quell'insieme di diritti economici di sfruttamento della stessa e i
diritti morali di paternità, integrità, ritiro laddove previsti dall'ordinamento vigente nel paese di
origine dell'opera, o dove questa viene pubblicata, coerentemente con le disposizioni dei vari
Articoli della Convenzione di Berna e dei trattati ad essa successivi come il trattato WIPO sul
Copyright e l'accordo TRIPS. Sul pano normativo, la situazione non è ancora chiara e si può senza
dubbio lamentare l'esistenza di un vuoto legislativo e l'assenza di una normativa che regoli in
maniera esatta questa problematica. La Legge Italiana sul Diritto d'Autore ad esempio non tocca la
questione, e le pur recenti modifiche apportate al testo originale riguardanti vari ambiti non hanno
trattato gli aspetti relativi alla traduzione automatica. Alla luce dello studio effettuato sembra quindi
necessario fare chiarezza relativamente a questi aspetti, assolutamente centrali non soltanto per
questioni economiche, ma per l'effetto che esse esercitano sulla natura stessa delle opere tradotte, e
conseguentemente sul ruolo del traduttore in senso lato.
La selezione di testi qui presentata offre dunque uno sguardo d'insieme sulla situazione normativa
attuale in campo internazionale in merito al diritto d'autore in generale e del traduttore in
particolare, fornendo gli strumenti per riflettere sulle implicazioni future derivanti dalla
introduzione delle nuove tecnologie in questo settore. In conseguenza di ciò si tratta di una
selezione eterogenea, nella quale i testi di natura giuridica occupano un ruolo centrale, ma sono
comunque affiancati da un testo tecnico caratterizzato dal linguaggio tipico del mondo
dell'informatica e della comunicazione digitale.
L'analisi dei testi presentata nel corso dello studio è improntata principalmente agli aspetti
linguistico-stilistici, alla risoluzione di dubbi e difficoltà interpretative, al chiarimento ulteriore di
concetti la cui interpretazione non è soddisfatta dalla sola traduzione o dalla sintesi che di essi viene
realizzata nel glossario. Vengono dunque in primo luogo descritti costrutti particolari e commentate
le scelte stilistiche adottate dall'autore del testo originale e, se di particolare interesse, nella
traduzione.
Relativamente al lessico si è adottato un approccio analitico dettagliato, elencando i termini di
interesse, in particolare quelli riferiti al lessico giuridico (nei primi due capitoli) e tecnico (nel
capitolo conclusivo ed in una sezione del secondo), e giustificando le scelte interpretative adottate
in traduzione. In particolare, si è dedicata attenzione alla spiegazione della resa di quei termini
conservati in lingua inglese, o al contrario alla traduzione in italiano di termini che possono essere
facilmente incontrati nella loro forma originale anche in testi italiani. Laddove il testo propone
riferimenti a concetti di particolare interesse dal punto di vista giuridico, tecnico, o anche sociale, si
è fornito un commento anche su questi, approfondendo aspetti interessanti per comprendere meglio
il senso delle scelte traduttive adottate.
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Il tutto è presentato in un discorso suddiviso in paragrafi a tema, ma sostanzialmente unitario e, si
spera, di facile lettura.
Lo studio è chiuso infine da un glossario essenziale nel quale vengono raccolti i termini di maggiore
interesse dei termini del gergo giuridico e informatico incontrati nel testo, presentati assieme alla
loro traduzione adottata e ad eventuali altre traduzioni possibili, attenendosi al significato che tali
termini assumono nelle varie occorrenze con cui sono presenti nel testo originale tradotto.
In virtù dell'eterogeneità tematica della selezione di testi presentata nel corso dello studio il
glossario non è strettamente limitato al campo giuridico-legale, ma si tratta di una raccolta di
termini appartenenti a campi ed aree semantiche anche molto differenti, in particolare relativi al
mondo delle telecomunicazioni e dell'informatica.
L'ultima sezione è dedicata ai riferimenti bibliografici, supporto fondamentale per l'analisi del testo
giuridico, per la comprensione di termini di difficile interpretazione e ,ovviamente, per
l'approfondimento della materia oggetto di studio. In virtù della vastità e complessità della tematica
del diritto d'autore e delle tecniche e tecnologie di traduzione i riferimenti bibliografici non
rappresentano che una parte limitata della sterminata bibliografia sul tema, ma costituiscono
comunque una base di partenza essenziale per una migliore comprensione dell'argomento oggetto di
questo studio.