INTRODUZIONE
Per analizzare un argomento come l’importanza del Customer Care nel settore turistico ,
bisogna necessariamente partire da uno studio più generale dell’ economia di consumo
contemporaneo per poi centrare la visuale sull’argomento principale. L’obiettivo finale
sarà di rispondere alla domanda : una città prettamente turistica come Venezia che
dispone di tutti i fattori di attrattiva e servizi per essere una meta turistica in grado offrire
un prodotto di qualità, attua le giuste politiche di cura del cliente?
Mi sarà possibile argomentare la risposta e le mie personali conclusioni grazie allo studio
del caso del Best Western Premier Hotel Sant’Elena.
Dagli studi di micro e macro economia condotti in questi anni ad abbiamo ampliamente
appreso le dinamiche di domanda‐offerta che muovono il mercato. Esaminando la
composizione del mercato chiaramente emerge la necessità di indagine delle necessità e
delle aspettative del consumatore, ogni azienda per condurre con successo un attività
deve rivolgere molta attenzione al consumatore per capirne i bisogni affinché possa
creare prodotti appetibili per gli stessi. In ultima analisi possiamo sintetizzare il concetto
dicendo che è la domanda che determina l’offerta. Di ciò tratterà il 2° Capitolo: IL
CUSTOMER CARE
La cosiddetta “ cura del cliente” è attività fondamentale e significa rivolgere estrema
attenzione al proprio target di clientela, curando i clienti abituali, fidelizzando i clienti
occasionali, attirando nuovi segmenti. Tutto dipenderà dalla capacità dell’impresa di
captare, reperire e interpretare gli stimoli della domanda nonché nella disponibilità a
apportare miglioramento al prodotto esistente sotto indicazioni e consigli del cliente, in
modo da produrre un bene e servizio appetibile per la domanda.
Lo studio della soddisfazione del cliente, o CUSTOMER SATISFACTION sarà trattato nella 2^
sezione del 2° Capitolo in cui verranno analizzati temi come i sistemi di rilevazione,
elaborazione e interpretazione dei dati; la stesura di un questionario, le tecniche per
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reperire le informazioni,ecc. Emergerà che, adottando un efficace programma di customer
satisfaction , il cliente sarà maggiormente soddisfatto quindi è più probabile che: 1)torni ad
acquistare (fedeltà, consumers loyalty.) 2) spesso diventa un vero e proprio promotore
dell’ azienda grazie alla grande influenza del “passa‐parola” di amici, parenti, colleghi di
lavoro nella società moderna, 3) è relativamente meno sensibile ai differenziali di prezzo,
in riferimento alla maggior disponibilità a pagare per ottenere un servizio di qualità (che
soddisfa).
Nel 3° Capitolo esporrò i concetti base di un teorico della customer satisfaction,
l’imprenditore Giapponese Noriaki Kano e la metodologia di monitoraggio MOSTER.
Saremo pronti allora per affrontare il 4° Capitolo restringendo la visuale sul settore
turistico. Andremo ad analizzare gli elementi peculiari del settore, dagli aspetti più
generali quali domanda e offerta turistica, a quelli più specifici che interessano l’oggetto
del nostro studio, come l’importanza della gestione della qualità del servizio, come
mantenere e soddisfare i clienti,ecc
La domanda turistica è quella espressa da tutti coloro che, dovendosi spostare dalla loro
abituale residenza e/o lavoro e/o studio per le motivazioni più varie necessitano di beni e
servizi atti a consentire viaggio e soggiorno.
La 2^ sezione di questo capitolo vedrà come esempio la realtà turistica veneziana. Una
cosa è sicura: il customer care per un’attività turistica è fondamentale almeno tanto
quanto lo è nel settore commerciale dei beni. Esporrò il caso del Best Western Premier
Hotel Sant’Elena nel quale ho effettuato il tirocinio che fra le mansione che mi ha
assegnato c’era anche la gestione del customer care.
Il 5° Capitolo sarà dedicato alle conclusioni del percorso dove argomenterò le mie
personali considerazioni.
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CONCETTO DI TURISMO E DI TURISTA
Il turismo risale al XVIII secolo, all’epoca del Grand Tour, si tratta di un’esperienza di
viaggio riservata ai giovani di famiglie aristocratiche, con lo scopo principale di studio e
addestramento del nobile alla futura vita di relazione dell’alta società. Era più un modo di
verifica dell’apprendimento e della maturità del ragazzo, per sanzionare l’appartenenza al
suo “status”.
Se pensiamo a ciò che rappresenta il turismo ai giorni nostri, possiamo subito capire come
il tempo abbia necessariamente trasformato insieme alla società, all’economia, al lavoro
anche il fenomeno turistico.
Ciò che possiamo dire che nel excursus storico, il turismo ha trovato una sua continuità:
ovvero l’arricchimento della cultura personale : nonostante, agli albori, abbia
rappresentato più un esperienza di studio, ai giorni nostri è diventato simbolo di evasione
psicologica e culturale, un mezzo attraverso il quale si possono soddisfare una vasta
gamma di esigenze e desideri, dallo svago al relax più assoluto, dalla crescita culturale alla
ricerca del benessere fisico,…
In passato il fenomeno turistico coinvolgeva solo determinati ambienti sociali, cioè quelli
caratterizzati da un elevato tenore economico e culturale; ora il turismo si afferma come
una componente integrale dello stile di vita della collettività, il mercato e l’industria
turistica sono diventati globali. Si tratta di cambiamenti riguardo “l’accessibilità sociale”.
L’industria turistica è composita e complessa, è il risultato di un insieme di molte differenti
attività produttive che agiscono a diversi livelli settoriali, in diversi livelli territoriali, a
diversi livelli di cooperazione integrazione.
L’ Italia, nell’ultimo secolo, è stata colpita da grossi mutamenti delle condizioni
sociali,economico‐politiche della popolazione: l’aumento generale del benessere sociale e
del reddito, lo sviluppo dei mezzi di trasporto, le grandi conquiste dei sindacati, aumento
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dell’istruzione e altre ancora; risulta evidente come siano condizioni che vanno ad influire
positivamente sullo sviluppo del turismo e dell’industria che ne segue
Senza soffermarci ulteriormente, possiamo dire per il momento che, il turismo è ora un
fenomeno che è entrato a far parte della quotidianità sociale e si è affermato come uno
dei settori trainanti dell’intera economia del Paese.
Per quanto riguarda la definizione di turista, gli studiosi hanno trovato non poche
difficoltà nell’individuarne una che fosse sufficientemente compiuta. Ciò nonostante, vi
sono tre dimensioni fondamentali del turismo, che prescindono dalle condizioni e dalle
variazioni sociali, economiche, politiche, ambientali, ecc… sono 1.la dimensione
temporale, 2. la dimensiona motivazionale, e 3. la motivazione spaziale. In base al tipo di
dimensione a cui mi riferisco, individuo due aspetti che mi permetto di definire il concetto
di turista.
La motivazione è l’elemento fondamentale che mi permette di dare una prima distinzione
fra turista e non turista: il turismo nasce da una moltitudine di motivazioni, possiamo però
raggrupparle in due grandi macro categorie, turismo leisure (riguardo a motivi personali)e
turismo business (riguardo a motivi di lavoro). Il non turista invece viaggia principalmente
per motivi di salute, per visite ai famigliari,
In relazione alla variabile spaziale, posso fare una prima distinzione fra “turista” e
“pendolare”; il primo è colui che esce dal proprio ambiente di residenza, di studio e di
lavoro per un dato periodo di tempo. L’ambiente quotidiano entro cui il soggetto si sposta
si definisce “area metropolitana”.
Per quanto concerne la dimensione temporale, siamo in grado di distinguere due tipologie
di soggetto,il “turista” e l’“escursionista”.
L’escursionista è colui che trascorre fuori dalla propria area di residenza un periodo di
tempo inferiore alle ventiquattrore, nel senso che non pernotta nel luogo di destinazione.
Il turista, al contrario, soggiorna in senso stretto, nel senso che pernotta, trascorre più di
ventiquattrore nella località di destinazione.
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Queste considerazioni non resteranno prive di approfondimento, nel corso
dell’argomentazione.
Volendo considerare l turismo dal punto di vista dei riferimenti teorici ,allo scopo di
comprendere meglio gli aspetti e i meccanismi fondamentali che riguardano il
funzionamento del mercato turistico, è utile partire dal confronto fra la teoria neoclassica
del consumo e le considerazioni per il fenomeno turistico, al fine di individuarne le
differenze.
I principi fondamentali della Teoria Neoclassica di consumo sono, analizzandoli
brevemente :
1) La razionalità del consumatore : si riferisce alla capacità del consumatore di reperire
tutte quelle informazioni che gli permettono di massimizzare sempre la sua funzione di
utilità. Ovvero passa da un punto di ottimo all’altro.
2) Trasparenza del mercato : il consumatore dispone di tutte le informazioni che gli
servono per una scelta ottimale. Ciò significa che il consumatore è in grado di reperire
ogni informazione, e quindi il venditore gliele rende disponibili.
3) Principio di non sazietà : secondo il quale un consumatore non frenerebbe mai il suo
consumo, in questo senso non è mai “sazio”. Nel senso che la sua propensione al
consumo non si esaurisce mai. Questo principio è strettamente collegato con il
seguente.
4) Principio dell’utilità marginale decrescente : secondo il quale in seguito al consumo
dell’ ultima unità di prodotto si verifica un incremento di utilità inferiore rispetto a
quello dovuto dal consumo della penultima unità di prodotto consumata. Quindi, da
un lato il consumo non si esaurisce mai, mentre dall’altro, ad ogni unità in più
consumata, ottengo un utilità sempre minore.
5) Omogeneità : i consumatori sono tutti uguali, come il loro comportamento di acquisto
e come le caratteristiche qualitative dei prodotti. In un certo senso, si riferisce anche
alla prevedibilità del mercato, non essendoci differenze qualitative fra prodotti,
consumatori e il loro rispettivo comportamento.
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Esposte le basi della teoria neoclassica non resta che confrontarle con il comportamento
del consumatore turistico, per evidenziarne le differenze e le assonanze:
1) Il consumatore turistico non è del tutto razionale :
non è detto che riesca sempre a massimizzare la sua utilità, il prodotto
turistico è complesso e un “experience‐good” ovvero che il consumatore
non ne trae i benefici nel momento dell’acquisto.
Passaggio da razionalità assoluta, che vede sempre punti di ottimo lungo la funzione
di utilità, a razionalità limitata.
2) Il mercato non è trasparente : in quanto il consumatore non dispone delle
informazioni necessarie a massimizzare la sua utilità essendo il prodotto composito
quindi composto da una moltitudine di servizi.
3) Principio di non sazietà vale anche per il consumatore turistico, non si è mai stufi di
fare vacanze.
4) Principio dell’utilità marginale decrescente vale anche per il consumo turistico.
5) Il mercato non è omogeneo : i consumatori tra di loro sono eterogenei come i
loro comportamenti e come sono qualitativamente differenti i mix di singoli servizi
che compongono una vacanza.
Abbiamo preso come riferimento il modello neoclassico del consumo, perché è quello che
meglio rappresenta il gioco delle forze domanda‐offerta, e degli spostamenti delle curve,
attenzione, tenendo ben presente delle tendenze inverse come la razionalità limitata, non
trasparenza del mercato, e l’eterogeneità di soggetti, prodotti e relazioni.
Come abbiamo ormai compreso, in base al tipo di analisi e al soggetto‐oggetto in
questione, vi sono diverse distinzioni che ci aiutano a dare una definizione
sufficientemente chiara, ma allo stesso tempo globale‐generale, del turismo.
Gli studi e le ricerche sul turismo sono condotte frequentemente su due unità di analisi: il
turista e il viaggio. Il primo come soggetto fruitore dell’attività turistica, il secondo come
attività di fruizione stessa. Mentre il turista viene definito in base alle condizioni delle tre
dimensioni di cui abbiamo appena trattato (motivazionale, spaziale e temporale), la
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seconda unità d’analisi risulta particolarmente interessante poiché finora non era ancora
apparso: il viaggio.
Per quanto riguarda il viaggio, ne introduciamo brevemente le variabili descrittive, come
per esempio: il tipo di struttura dell’ospitalità, il mezzo di trasporto tramite cui si raggiunge
la destinazione, la distanza, la modalità di fruizione, il numero di luoghi visitati, ecc…
Tutto ciò fin qui detto, anche se può sembrare un discorso scollegato e privo di senso, ha lo
scopo fondamentale di chiarire alcuni aspetti e assunti fondamentali del turismo in una
prima analisi. Risulta evidente come sia vasto e complesso il fenomeno e come, a seconda
del punto di vista da cui lo si osserva, possa prendere sfaccettature e direzioni diverse.
Questo capitolo servirà, ancora, come introduzione all’ultimo sul prodotto turistico
alberghiero. Infatti, essendo l’ultimo capitolo mirato al settore alberghiero, correvo il
rischio di tralasciare importanti concetti del fenomeno turistico quali quelli appena
espressi, che nonostante esprimano concetti base, restano sempre necessari per la
comprensione dell’assetto complessivo e generale del turismo.
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