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Capitolo I
Il sistema finanziario
1.1 - Il sistema finanziario
Il sistema finanziario può essere definito come l’insieme delle operazioni di
trasferimento di risorse di natura finanziaria che avvengono tra unità in
surplus e unità in deficit. Le risorse finanziarie, in genere, rappresentano
dei diritti su beni reali. Fra queste la moneta possiede una caratteristica
specifica di valore come mezzo immediato di pagamento.
Ogni qualvolta un’unità trasferisce a un’altra un’attività finanziaria a titolo
di prestito o a titolo di scambio (ricevendo in contropartita un bene reale o
un’altra attività finanziaria), si dice che l’operazione si svolge nell’ambito
del sistema finanziario nazionale, qualora le due unità risiedano nel
medesimo Paese, ovvero del sistema finanziario internazionale, qualora le
due unità in Paesi differenti.
Il sistema economico di un Paese si basa su due circuiti distinti, ma
sovrapposti: uno alimentato dai flussi reali di beni e di fattori produttivi e
uno alimentato dai flussi finanziari. Il secondo costituisce la contropartita
monetaria del primo
1
.
1.1.1 - Flussi reale e flussi finanziari
I due circuiti si basano sullo svolgimento di attività economiche da parte
degli operatori del sistema economico. Questi ultimi generano un reddito,
1
Cfr. R. ANGELUCCI - M. DI MICHELE - F. MASTRACCI, L’innovazione finanziaria, la trasformazione dei
mercati e l’analisi del rischio, Libreria dell’Università Editrice, Pescara, 2005.
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che viene destinato in parte al consumo e in parte al risparmio, il quale
permette di traslare i consumi avanti e indietro nel tempo
2
.
Il risparmio alimenta il processo di investimento in beni strumentali che
serve a sua volta a ripristinare la capacità produttiva (ammortamento) o a
incrementarla (investimento vero e proprio); dal confronto tra risparmio ed
investimento nasce il saldo finanziario.
A livello del sistema economico complessivo il risparmio deve eguagliare
gli investimenti. Ciò significa che tutte le risorse finanziarie che vengono
impiegate devono essere state accumulate originariamente da qualcuno e
che tutte le risorse finanziarie accumulate devono trovare una forma di
impiego.
A livello del singolo operatore, è molto difficile che il risparmio e
investimento coincidano, e quindi si verificano situazioni di surplus
finanziario, il cui saldo finanziario è positivo (risparmio maggiore
dell’investimento), e situazioni di deficit finanziario, in cui il saldo
finanziario è negativo (risparmio minore dell’investimento).
Per analizzare le situazioni di surplus e di deficit finanziario a livello
aggregato, i singoli operatori del sistema economico possono essere
raggruppati in distinti settori istituzionali, che presentano situazioni
finanziarie tipiche.
Il settore famiglie comprende gli individui e i nuclei famigliari nella loro
duplice funzione di unità di produzione di reddito e di consumo. Esse
presentano strutturalmente un flusso di risparmio, soprattutto in alcuni
Paesi
3
.
2
Infatti, il risparmio può essere definito come una parte del reddito che viene sottratto ai consumi
presenti per essere destinata ai consumi futuri.
3
In Italia, secondo i dati dell’ISTAT, nel secondo trimestre del 2012 la propensione al risparmio delle
famiglie consumatrici si attesta all’8,1% del reddito complessivo disponibile, in calo rispetto all’11,3% del
secondo trimestre del 2011 e al 14,9% del primo trimestre del 2009. (Fonte www.istat.it)
10
Il settore imprese non finanziarie raggruppa le aziende la cui funzione
principale consiste nel produrre beni e servizi non finanziari destinati alla
vendita. Esse in genere, presentano un fabbisogno finanziario permanente,
dovuto da un lato all’accumulazione del capitale produttivo e dall’altro alla
limitata quota coperta dall’autofinanziamento: le risorse mancanti sono
ottenute mediante l’indebitamento e la raccolta a titolo di capitale.
Il settore pubblica amministrazione comprende tutte le unità istituzionali
(Stato ed Enti locali) che, sotto diversa forma e a diverso titolo, sono
impegnate nella produzione ed erogazione di servizi destinati alla
collettività e in quanto tali non destinati alla vendita; tali servizi inoltre
operano una redistribuzione del reddito all’interno del Paese. Le risorse di
questo settore sono costituite prevalentemente da versamenti obbligatori
(imposte, tasse e contributi) effettuati da unità appartenenti ad altri settori;
l’eventuale disavanzo viene colmato con l’emissione di titoli sul mercato.
Il settore istituzioni finanziarie comprende tutte le unità la cui funzione
principale consiste nel raccogliere, trasformare e impiegare le disponibilità
finanziarie delle unità in avanzo (banche ed intermediari finanziari), ivi
comprese le autorità bancarie centrali.
Il riequilibrio tra le posizioni finanziarie dei diversi settori viene ottenuto
mediante un trasferimento di risorse finanziarie dalle unità in surplus alle
unità in deficit, che si concretizza nella creazione di uno strumento
finanziario cioè uno strumento tecnico-giuridico che specifica le condizioni
del trasferimento stesso e precisa i diritti e i doveri delle controparti. Tale
strumento costituisce un’attività finanziaria per l’unità in avanzo in quanto
strumento rappresentativo di un credito o di una partecipazione e una
passività finanziaria per l’unità in disavanzo in quanto strumento
rappresentativo di un debito.
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1.1.2 – Il trasferimento delle risorse finanziarie
Il trasferimento delle risorse finanziarie tra i diversi operatori avviene sui
mercati finanziari che si caratterizzano per la presenza di due circuiti di
scambio differenti: uno diretto e l’altro indiretto
4
.
Il circuito diretto comporta il passaggio delle risorse direttamente dall’unità
in avanzo all’unità in disavanzo. Questo circuito presuppone, come fattore
facilitante, l’esistenza di mercati mobiliari in cui il trasferimento viene
effettuato attraverso strumenti impersonali e standardizzati, distribuiti
secondo regole prefissate. I mercati mobiliari moderni necessitano, per
funzionare, di strutture (spazi, sistemi informativi, sistemi di esecuzione
delle transazioni e di compensazione), organi di gestione, operatori di
diverso tipo e con diversi ruoli, regole di comportamento, istituzioni di
controllo. Pertanto la loro nascita non è spontanea, ma è dovuta all’insieme
di operatori che riconoscono in queste strutture una fonte di interesse
comune, oppure all’intervento dello Stato.
Il circuito indiretto presuppone, invece, l’esistenza di intermediari
finanziari che si interpongono tra le unità in avanzo e le unità in disavanzo
e realizzano una trasformazione tra le condizioni di scambio richieste da
una parte e quelle domandate dalla controparte, sopportando i relativi
rischi.
L’intermediario quindi stipula due diversi contratti assumendo la figura sia
di prenditore sia di datore di risorse; tipico esempio di tale figura di
intermediario è la banca (azienda di credito), che raccoglie depositi verso il
pubblico ed eroga crediti.
Bisogna precisare che anche molte delle forme di trasferimento diretto
richiedono i servizi di particolari istituzioni finanziarie che però non si
4
Cfr. R. ANGELUCCI - M. DI MICHELE - F. MASTRACCI, L’innovazione finanziaria, la trasformazione dei
mercati e l’analisi del rischio, Libreria dell’Università Editrice, Pescara, 2005.
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interpongono in forma duratura, ma solo temporaneamente e
strumentalmente per allacciare in un rapporto diretto unità di avanzo e unità
di disavanzo.
1.1.3 – Definizione del sistema finanziario
Il sistema finanziario di un Paese può essere definito come l’insieme di
mercati, intermediari e strumenti coinvolti nel processo di mobilizzazione
e allocazione delle risorse finanziarie
5
.
In particolare:
i mercati finanziari sono costituiti dall’insieme delle strutture nelle
quali si svolge il trasferimento di risorse;
gli intermediari finanziari permettono o facilitano l’attività di
trasferimento;
gli strumenti finanziari sono i mezzi attraverso i quali avviene il
trasferimento;
le autorità di vigilanza controllano la correttezza e trasparenza delle
negoziazioni e la solvibilità degli intermediari.
1.1.4 - L’articolazione del sistema finanziario
Il sistema finanziario, quindi, rappresenta la struttura attraverso cui, in
un’economia moderna, si svolge l’attività finanziaria, cioè la produzione e
l’offerta dei servizi finanziari
6
.
Gli strumenti finanziari sono una particolare categoria di contratti aventi
per oggetto diritti e prestazioni di natura finanziaria.
5
Cfr. G. FORESTIERI, P. MOTTURA, Il sistema finanziario, EGEA, Milano, 1998.
6
Cfr. A. FUSCONI, Economia e struttura dei sistemi finanziari, EGEA, Milano, 1999.
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I mercati finanziari sono mercati specializzati nella negoziazione di
strumenti finanziari.
Gli intermediari finanziari sono una speciale classe di imprese che
svolgono essenzialmente attività finanziaria, un’attività cioè basata sulla
produzione e sulla negoziazione di strumenti finanziari e sull’offerta di
servizi connessi alla circolazione degli strumenti stessi
7
.
Data la natura dell’attività svolta, il funzionamento del sistema finanziario
avviene in un contesto di regole e di controlli. La quarta componente della
struttura del sistema è quindi costituita dalle Autorità di Vigilanza.
1.2 – I mercati finanziari e strumenti finanziari di riferimento
I mercati finanziari sono luoghi fisici o (come al giorno d’oggi è sempre
più frequente) realtà virtuali supportate da piattaforme tecnologiche
all’interno dei quali si realizza, attraverso la partecipazione fisica degli
operatori o, rispettivamente, tramite il loro collegamento in remoto via
computer, lo scambio di strumenti finanziari
8
.
I mercati finanziari presentano un’articolazione complessa che può essere
rappresentata a diversi livelli e da vari punti di vista al fine di giungere a
una loro classificazione.
Un primo livello di articolazione riguarda il profilo della natura
economica degli strumenti scambiati. Da questo punto di vista si
distinguono:
il mercato creditizio, nel quale sono negoziati strumenti di natura
creditizia (per esempio mutui e depositi) creati dagli intermediari
creditizi e come tali riferibili ai circuiti indiretti; in tale mercato gli
7
Cfr. G. FORESTIERI, P. MOTTURA, Il sistema finanziario, op. cit.
8
Cfr. P. LUIGI FABRIZI, Finanza, EGEA, Milano, 2012.
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scambi presentano caratteristiche di personalizzazione nel senso che
le quantità scambiate e soprattutto i prezzi, rappresentati dai tassi
d’interesse, si formano in maniera difforme in relazione alla forza
contrattuale dei singoli scambisti (si pensi, per esempio, ai tassi
d’interesse sui depositi bancari che evidentemente sono diversi da
deposito a deposito in diretta relazione agli importi depositati e alla
natura e al peso del soggetto depositante);
il mercato mobiliare, nel quale sono negoziati strumenti di natura
creditizia (per esempio obbligazioni), di natura partecipativa (per
esempio azioni), di natura derivata (per esempio opzioni) che hanno
in comune lo status di valori mobiliari e la riferibilità ai circuiti
diretti per assicurare il collegamento diretto tra le unità in surplus
finanziario e le unità in deficit finanziario; in tale mercato gli scambi
presentano caratteristiche di standardizzazione nel senso che le
quantità scambiate e soprattutto i prezzi, rappresentati dai tassi di
rendimento o dalle quotazioni dei singoli strumenti, si formano in
maniera uniforme in relazione all’operare dell’insieme delle forze di
mercato (si pensi per esempio ai tassi di rendimento dei titoli di stato
o ai prezzi delle azioni che evidentemente sono uguali per tutti gli
scambisti e sono generati dall’interagire dell’offerta e della domanda
complessive).
Ulteriori livelli di articolazione discendono, specificatamente con
riferimento al mercato mobiliare, dalla considerazione dei profili attinenti
le caratteristiche degli strumenti oggetto di scambio e le caratteristiche
degli scambi.
Per quanto riguarda le caratteristiche degli strumenti oggetto di scambio, i
profili da considerare sono, seguendo un percorso di sempre maggiore
15
dettaglio e analiticità, quello del ciclo di vita, quello della durata, quello
della configurazione giuridica, quello delle peculiarità tecniche.
Con riferimento al ciclo di vita si distinguono:
il mercato primario nel quale sono negoziati strumenti finanziari di
nuova emissione e si sviluppano le fasi del ciclo di vita rappresentate
dalla stessa emissione, dall’eventuale quotazione, dalla
sottoscrizione e dal collocamento;
il mercato secondario nel quale sono negoziati strumenti finanziari
già in circolazione e si sviluppano le fasi del ciclo di vita
rappresentate dalla negoziazione, dalla liquidazione, dal regolamento
e dalla custodia.
Con riferimento alla durata si distinguono:
il mercato monetario nel quale sono negoziati strumenti finanziari a
breve termine intendendo per tali quelli con scadenza non superiore
ai 12 mesi e i cui comparti principali sono il mercato dei depositi
interbancari, il mercato dei titoli di stato – tipo, con riferimento al
nostro paese, i Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) –, il mercato delle
operazioni pronti contro termine, il mercato della carta commerciale,
il mercato delle accettazioni bancarie;
il mercato dei capitali nel quale sono negoziati strumenti finanziari a
medio e a lungo termine intendendo per tali quelli con scadenza
superiore ai 12 mesi e i cui comparti principali sono il mercato dei
titoli di stato tipo, sempre con riferimento al nostro paese, i
Certificati del Tesoro Zero Coupon (CTZ), i Buoni del Tesoro
Poliennali (BTP), i Certificati di Credito del Tesoro a cedola
variabile ancorata al tasso di rendimento dei BOT semestrali (CCT)
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o al tasso interbancario Euribor semestrale (CCTeu), i Buoni del
Tesoro Poliennali Indicizzati alla Inflazione Europea (BTP€i), i
Buoni del Tesoro indicizzati all’inflazione italiana (BTPItalia) il
mercato delle obbligazioni, il mercato delle azioni, il mercato degli
strumenti derivati.
Con riferimento alla configurazione giuridica si distinguono:
il mercato degli strumenti di debito nel quale sono negoziati
strumenti rappresentativi di rapporti di natura creditizia e i cui
comparti tipici sono il mercato dei titoli di stato a breve, a medio e a
lungo termine e il mercato obbligazionario;
il mercato degli strumenti di partecipazione al capitale nel quale
sono negoziati strumenti rappresentativi di quote di proprietà
portatori di diritti amministrativi (per esempio il diritto di voto) e di
diritti patrimoniali (per esempio il diritto al dividendo nel caso di
distribuzione degli utili) e il cui comparto tipico è il mercato
azionario;
il mercato degli strumenti che comportano facoltà oppure obblighi
riferiti a strumenti sottostanti e in relazione ai quali si formano i
prezzi e il cui comparto tipico è il mercato degli strumenti derivati.
Con riferimento alle peculiarità tecniche si distinguono:
nell’ambito del mercato dei titoli di stato, il mercato dei titoli senza
cedola tipo BOT e CTZ, il mercato dei titoli a tasso fisso tipo BTP, il
mercato dei titoli a tasso variabile tipo CCT e CCTeu, il mercato dei
titoli indicizzati tipo BTP€i e BTPItalia;
nell’ambito del mercato obbligazionario, il mercato delle
obbligazioni ordinarie (comprensivo delle obbligazioni a tasso fisso,
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delle obbligazioni a tasso variabile e delle obbligazioni indicizzate),
il mercato delle obbligazioni convertibili, il mercato delle
obbligazioni cum warrant, nonché per tutti i suddetti tipi di
obbligazioni, con riferimento all'aspetto specifico degli emittenti, il
mercato dei corporate bonds (obbligazioni emesse dalle imprese non
finanziarie) e il mercato delle obbligazioni bancarie (obbligazioni
emesse dalle banche);
nell’ambito del mercato azionario, il mercato delle azioni ordinarie,
il mercato delle azioni di risparmio, il mercato delle azioni
privilegiate;
nell’ambito del mercato degli strumenti derivati, il mercato delle
opzioni, il mercato dei futures, il mercato degli swap.
Per quanto riguarda le caratteristiche degli scambi, i profili da considerare
sono, seguendo anche in questo caso un percorso di sempre maggiore
dettaglio e analiticità, quello dell’assetto proprietario, quello della
configurazione organizzativa, quello del sistema di negoziazione, quello
del sistema di liquidazione, quello della regolamentazione, quello della
dimensione geografica.
Con riferimento all’assetto proprietario si distinguono:
i mercati pubblici che sono di emanazione diretta dello stato e che
sono preposti allo svolgimento di una funzione d’interesse generale
(un esempio è rappresentato dal nostro mercato di borsa prima del
1998 allorché è stato privatizzato ed esempi attuali sono costituiti dai
mercati di borsa di Istanbul e di Varsavia);
i mercati privati che sono organizzati e gestiti da società per azioni e
che operano secondo principi di economicità e di efficienza (esempi
sono rappresentati ancora dal nostro attuale mercato di borsa gestito
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dalla Borsa Italiana S.p.A. dopo la richiamata privatizzazione del
1998 e dalla gran parte dei mercati di borsa americani, asiatici ed
europei gestiti da apposite società-mercato).
Con riferimento alla configurazione organizzativa si distinguono:
i mercati fisici che sono localizzati in un luogo fisico, tipicamente
rappresentato da un edificio, dove gli operatori si riuniscono per
svolgere gli scambi e gridano le loro offerte di acquisto e di vendita
(un esempio è rappresentato dal New York Stock Exchange,
denominato con l’acronimo NYSE Euronext a Wall Street);
i mercati telematici che hanno natura virtuale nel senso che
funzionano attraverso una piattaforma tecnologica che permette agli
operatori di svolgere gli scambi tramite il collegamento in remoto via
computer (esempi sono rappresentati dal nostro Mercato Telematico
Azionario, denominato con l’acronimo MTA, e dal nostro Mercato
Telematico Obbligazionario, denominato con l’acronimo MTO).
Con riferimento al sistema di negoziazione si distinguono:
i mercati ad asta (detti anche mercati order driven in quanto la
formazione dei prezzi è guidata dagli ordini di acquisto e di vendita)
nei quali le negoziazioni si svolgono attraverso intermediari che
operano per conto terzi (si tratta dei cosiddetti broker) e che
presentano gli ordini di acquisto e di vendita ricevuti dagli investitori
concentrandoli in un determinato momento oppure articolandoli
lungo l’intera giornata di svolgimento degli scambi a seconda che si
tratti rispettivamente di un’asta a chiamata o di un’asta continua (un
esempio è rappresentato dal nostro MTA nel quale l’apertura e la