INTRODUZIONE
Nel CAPITOLO 2 si introducono i concetti base del Controllo Statistico di
Processo e delle carte di controllo con una breve panoramica degli strumenti
statistici proposti e utilizzati in fase di analisi.
Nel CAPITOLO 3 viene descritto il caso oggetto di studio cioè il processo
produttivo della RARO S.r.l. e la gestione del sistema di controllo di qualità
dell’azienda.
Il CAPITOLO 4 contiene informazioni sui 2 prodotti le cui variabili sono state
oggetto di analisi e sulle modalità di impostazione della raccolta dati.
Nel CAPITOLO 5, infine, vengono applicati gli strumenti proposti e vengono
fatte alcune considerazioni sulla loro adeguatezza.
Il lavoro si conclude con una serie di valutazioni circa i risultati delle
applicazioni statistiche effettuate.
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CAPITOLO 1 – La qualità
CAPITOLO 1
La Qualità
1.1 Che cosa è la qualità: definizione e parametri
E’questa la domanda che ci poniamo ogni qual volta ci troviamo ad esaminare
un oggetto, un qualsiasi prodotto, o quando stiamo utilizzando un servizio
fornitoci o da privati o dalla funzione pubblica. Tra le varie definizioni di qualità
una in particolare ci aiuta a dare una risposta precisa alla domanda postaci
all’inizio di questo capitolo: che cosa è la qualità? Risponderemo in questi
termini:
“ Per qualità di un prodotto, o di un servizio si intende la rispondenza
all’uso di quel prodotto, o di quel servizio “
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.
Nei testi di lingua inglese a rispondenza all’uso corrisponde l’espressione:
fitness for use.
In base alla definizione, parlare di qualità di un prodotto o di un servizio ha
senso solo se il prodotto o il servizio riflettono l’uso, la necessità, i benefici del
consumatore di quel prodotto, o dell’utente di quel servizio.
La qualità è sempre un confronto tra quello che si vuole e quello che si ottiene:
quello che si vuole è un prodotto che risponda a determinate esigenze d’uso,
quel che si ottiene è un prodotto fabbricato per quelle esigenze. L’incontro tra
quello che si vuole e quello che si ottiene rappresenta la qualità. Da questo
discende che è il consumatore o l’utente che stabilisce la qualità, ed è il
fabbricante che la realizza.
Avere definito la qualità come rispondenza all’uso è il primo passo, e il più
importante, verso la conoscenza della qualità finale di un prodotto. Il prodotto è
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ENCICLOPEDIA DI DIREZIONE E ORGANIZZAZIONE AZIENDALE -“La Qualità” - Edmondo
Tamburano – Milano – F.Angeli 1983
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CAPITOLO 1 – La qualità
il risultato di una serie di operazioni, ognuna delle quali con una sua specifica
qualità. L’assieme di tutte queste singole qualità vengono convogliate in quella
che è la qualità finale del prodotto, la qualità cioè che deve rispondere ai
bisogni del cliente cui quel prodotto è destinato. Alcuni studiosi tendono a fare
una distinzione tra qualità assoluta e qualità relativa, arrivando alla conclusione
che tutto sommato non esista una qualità assoluta, ma solo una qualità relativa.
Siamo del parere che non si debba parlare di qualità assoluta contrapposta a
qualità relativa, ma solo di qualità finale del prodotto. È in funzione di questa
qualità finale che discendono tutte le altre singole qualità, che sono
consequenziali della prima.
La definizione di qualità come rispondenza all’uso fissa un concetto che nelle
applicazioni pratiche va meglio esplicitato per consentire di mettere in evidenza
la rispondenza all’uso del particolare caso in studio. Nei casi concreti sembra
pertanto opportuno ricorrere ad una forma di definizione più comprensibile e
più pertinente, come la seguente:
“ La qualità come rispondenza all’uso è la qualità di un prodotto intesa come
assieme di caratteristiche coinvolte in un processo, e tale da rendere il prodotto
esattamente rispondente alla funzione cui è destinato”.
Le caratteristiche coinvolte nel processo vengono definite, per ovvie ragioni,
caratteristiche di qualità, e possono essere per esempio:
- grandezze geometriche: lunghezza, area, volume;
- grandezze fisiche: temperatura, forza, resistenza elettrica;
- grandezze chimiche: ph di una soluzione;
- sensoriali: odore, sapore,apparenza;
- ed altri.
Quando parliamo quindi di rispondenza all’uso, dobbiamo sempre fare
riferimento a determinate caratteristiche di qualità: elementi di confronto tra
quello che si vuole ottenere e quello che si ottiene, e cioè elementi di confronto
tra l’uso e la qualità.
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CAPITOLO 1 – La qualità
Il concetto di qualità, come qui è stato enunciato, bisogna vederlo come il
risultato aggiornato di quel continuo variare di rapporti, intercorsi nel tempo,
tra la società in trasformazione e i crescenti bisogni dell’individuo. Dal
rapporto diretto cliente-artigiano si è passati ad un rapporto indiretto cliente-
fabbricante, attraverso varie fasi operative di cui il cliente stesso è l’ultimo
anello. Tra il cliente ed il fabbricante interagiscono tali e tanti fattori che la
qualità finale del prodotto viene, in conseguenza, a dipendere da certi
parametri bene individuabili:
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- Qualità del progetto: una volta che la ricerca di mercato fornisca al
progettista tutti gli elementi di prestazione che una certa clientela si
aspetta, egli concepirà il progetto tenendo di vista l’uso cui il prodotto è
destinato.
- Qualità di conformità: ultimata la fase di progetto, si passa alla
successiva fase di fabbricazione del prodotto. Chiaramente la
realizzazione della qualità di conformità è in stretta relazione con i
mezzi di produzione in quel momento a disposizione dell’azienda
(personale qualificato, macchinari, attrezzatura e così via).
- Disponibilità: la capacità di continuità di funzionamento del prodotto
quando richiesto.
- Affidabilità: la probabilità di un prodotto di eseguire senza avaria una
specificata funzione, sotto date condizioni, per uno specifico periodo di
tempo.
- Manutenibilità: l’assicurazione di una manutenzione del prodotto entro
limiti di tempo e di costo.
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Dispensa di Controllo Statistico della Qualità - “Alcune considerazioni sul Controllo Statistico della
Qualità” – Zenari 1999 – Università di Padova
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CAPITOLO 1 – La qualità
1.2 Il “ Breakthrought”
Con il termine di breakthrought è intesa una serie di azioni miranti a rompere
un esistente standard di qualità per sostituirlo con un nuovo standard di qualità
a un livello più alto.
Uno dei compiti del controllo di qualità è quello di mantenere sempre un
prodotto al livello qualitativo predeterminato: una volta raggiunto un certo
equilibrio, chiaramente nessuno è preso dalla tentazione di distruggerlo, ma di
mantenerlo il più a lungo possibile.
Tuttavia sollecitazioni, specialmente di natura esterna, spesso impongono
all’azienda di prendere in esame l’opportunità di un cambiamento, che
distruggendo un vecchio equilibrio, sappia crearne un altro che porti beneficio
all’azienda. Un motivo indubbiamente tra i più importanti, che spinge a
cambiamenti è quello della competitività. Se una azienda, a parità di prezzo,
lancia sul mercato un prodotto di qualità decisamente superiore al nostro, siamo
sollecitati da questa condizione a rivedere i piani della qualità, abbandonando
lo stato di prestazione sino al quel momento considerato buono.
È questa, del breakthrough, una forma di attività che sollecita gli sforzi della
dirigenza alla realizzazione di un programma teso a migliorare la qualità.
Il concetto di qualità, come qui è stato tracciato a grandi linee, dimostra che la
qualità non può essere di competenza di una sola branca dell’impresa: è
coinvolta una vasta area di attività i cui confini iniziano prima del progetto e
vanno oltre il momento in cui il prodotto viene consegnato al cliente o utente
che sia.
Tutto ciò con l’obiettivo di migliorare i processi e la qualità dei prodotti
realizzando al contempo riduzioni dei costi.
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CAPITOLO 2 – Il controllo del processo produttivo
CAPITOLO 2
Il controllo del processo produttivo
2.1 Il Controllo Statistico di Processo
Tra le varie definizioni, quella più classica del concetto di qualità si basa sul
presupposto che beni e servizi devono soddisfare le richieste di coloro che li
utilizzano. Ciò significa che la qualità deve essere appropriata all’uso nei due
aspetti generali:
ξ Qualità di progetto
ξ Conformità alle normative.
La normativa UNI EN ISO 9001 nel capitolo 8
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descrive, nell’ambito della
valutazione della qualità, strumenti e tecniche di natura statistica, finalizzate al
miglioramento della qualità. Le caratteristiche della qualità sono spesso valutate
in relazione alle specifiche e, come nel nostro caso per un detergente, le
specifiche sono le misure stabilite per alcune caratteristiche chimiche dei
componenti che caratterizzano il prodotto.
Il valore di misura che corrisponde al valore desiderato per una caratteristica di
qualità è definito valore nominale. Il maggior valore ammissibile o accettabile
per una caratteristica viene definito limite di specifica superiore (Upper
Specification Limit USL) mentre il valore minore accettabile per una
caratteristica di qualità è il limite di specifica inferiore (Lower Specification
Limit LSL). Generalmente i prodotti che non rientrano nei limiti per alcune
caratteristiche si definiscono non conformi alle specifiche e vengono scartati o
modificati e rilavorati a seconda del grado di rilevanza della non conformità.
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Misurazioni Analisi e Miglioramento
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“UNI EN ISO 9001:2000 – qualità, sistema di gestione per la qualità e certificazione” – Barbarino –
Milano – Il sole24ore - 2001
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CAPITOLO 2 – Il controllo del processo produttivo
Negli ultimi cinquant’anni l’idea di qualità è stata intesa soprattutto come
capacità di un bene prodotto di soddisfare determinate prestazioni o requisiti (da
definire a priori e da misurare in una forma in qualche modo oggettiva, sulla
base di difettosità del singolo bene o più propriamente, in riferimento alla
omogeneità della produzione in un determinato periodo di tempo).
A questa visione che privilegia gli aspetti tecnici, si possono collegare le
tecniche organizzative riguardanti la qualità e l’impiego degli strumenti statistici
che si riferiscono ai piani di campionamento in fase di accettazione e collaudo
da un lato, e alla verifica dello stato di regolarità del processo di produzione
dall’altro, dando origine a quell’apparato di metodi e di tecniche noto con il
nome di Controllo Statistico della Qualità (Statistical Quality Control, SQC).
Fanno parte dei metodi statistici del controllo qualità:
ξ il controllo statistico di un processo produttivo (SPC);
ξ la programmazione degli esperimenti;
ξ il campionamento in accettazione (anche se in minor misura).
La carta di controllo è una delle principali tecniche adottate per il controllo
statistico di un processo produttivo ed è un utile tecnica per il monitoraggio del
processo stesso. Infatti quando sono presenti fonti di variabilità anomale, può
capitare di osservare alcuni punti al di fuori dei limiti di controllo. Tale
indicazione segnala la necessità di effettuare indagini per rimuovere e
correggere gli eventuali errori intervenuti.
Un esperimento programmato è invece estremamente utile per scoprire quali
sono state le variabili che hanno maggiormente influenzato la realizzazione del
livello osservato e per sapere in che misura esso è influenzato dalle variazioni di
livello dei fattori studiati. Questo strumento è quindi essenziale per ridurre la
variabilità della qualità del prodotto e nel determinare i livelli che devono
assumere le variabili controllabili per avere una resa ottimale.
Il campionamento in accettazione è strettamente legato all’analisi e alla verifica
del prodotto finito o alle materie prime impiegate. Il campionamento in
accettazione è definibile come l’ispezione e la classificazione di un campione di
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CAPITOLO 2 – Il controllo del processo produttivo
unità, selezionate a caso da un lotto, per la valutazione di qualità del lotto stesso.
Si possono distinguere tre fasi di ispezione:
- ispezione realizzata immediatamente dopo la produzione e prima della
consegna al cliente;
- ispezione in entrata, ovvero quando il controllo dei pezzi è effettuato
prima della loro acquisizione;
- ispezione di rettifica, quando cioè i campioni esaminati possono portare
all’accettazione o al rifiuto del lotto e in quest’ultimo caso i pezzi
esaminati possono essere sottoposti a un ulteriore lavorazione o scartati.
Tra i vari strumenti che offre l’ SPC oltre alle carte di controllo troviamo di
rilevante importanza l’EDA (Exploratory Data Analysis) che con l’uso di grafici
(istogrammi, grafici di dispersione, boxplot, grafici di Pareto) definisce una
prima linea guida nell’analisi dei fattori di variabilità dei dati. La loro efficacia
nel miglioramento della qualità dipende tuttavia da come il management
aziendale assimila ed applica tali strumenti. Devono essere addestrate non solo
le persone direttamente dedicate al miglioramento della qualità della
produzione, ma anche e soprattutto, quelle che dirigono l’azienda. Solo un
applicazione continua e sistematica degli strumenti soprascritti, sostenuta dal
management, consente di fare di questi strumenti una parte integrante del modo
di pensare alla programmazione della produzione ed al miglioramento della
qualità.
Ogni processo produttivo è sempre soggetto a fonti di variabilità intrinseca o
naturale. Questa variabilità naturale è l’effetto cumulato di molti piccoli ma non
eliminabili fattori costanti o casuali. Un processo la cui variabilità sia provocata
solo da fattori casuali verrà detto sotto controllo.
Tra le varie fonti di variabilità ne esistono tuttavia alcune che influiscono sulla
qualità risultante dei prodotti e possono essere solo occasionalmente presenti nel
processo produttivo.
Le cause “identificabili” possono essere raggruppate in cinque categorie:
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CAPITOLO 2 – Il controllo del processo produttivo
1. uomo
2. macchina
3. metodo
4. materiale
5. ambiente
La variabilità prodotta da questi fattori è molto più evidente di quella prodotta
da fattori casuali e dà luogo ad una prestazione del processo non ottimale.
Le fonti di variabilità che non sono riconducibili a fattori casuali sono chiamata
“fattori specifici”. Un processo che stia funzionando in presenza di fattori
specifici verrà detto fuori controllo.
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ξ Cause di tipo accidentaliÆProcesso in controllo
ξ Cause identificabili o determinabiliÆProcesso fuori controllo
L’obiettivo primario di un processo produttivo è quello di individuare il più
velocemente possibile il verificarsi di fattori specifici. Quanto più veloce è
l’individuazione delle cause, tanto prima potranno essere avviate le azioni
correttive, così da evitare la produzione di un’elevata quantità di pezzi di qualità
non accettabile. Spesso le carte di controllo vengono usate per controllare i
parametri di un processo e per determinare la capacità del processo stesso. Si
tenga presente, comunque, che lo scopo del SPC è di eliminare o ridurre il più
possibile la variabilità all’interno del processo stesso.
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“Controllo Statistico della Qualità” – Montgomery – McGraw Hill - 2000
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