2
Questa grande sfida (più servizi qualitativi con risorse costanti o comunque
in crescita contenuta) può essere vinta concretamente attraverso una forte e
diffusa tensione verso l’economicità della gestione. Ciò significa che è
necessario attuare una profonda revisione dei sistemi di gestione degli enti
pubblici, che sappia far perno sulla costante ricerca delle modalità migliori
per l’utilizzazione delle risorse.
È per questo aspetto che assume grande significato il sistema di controllo
della gestione; esso infatti è in grado di promuovere questa “costante
tensione”, di monitorare la gestione individuando, attraverso gli indicatori, i
processi su cui il management può e deve intervenire.
Il controllo della gestione diviene perciò un elemento centrale
dell’innovazione della gestione, un nodo per produrre cambiamento,
rendendo concreta quella tensione all’economicità fondamentale in
qualsiasi processo di responsabilizzazione economica.
Nell’ottica prima prospettata, nel primo capitolo si analizzano innanzitutto i
fattori che spingono le amministrazioni pubbliche verso l’impiego del
controllo di gestione. Successivamente si precisano gli aspetti fondamentali,
le funzioni, le caratteristiche e le modalità di concreta attuazione del
controllo di gestione. Di seguito si descrivono i presupposti di tipo
strutturale (struttura organizzativa e struttura tecnico – contabile) necessari
affinchè il controllo possa essere realizzato e si esamina il processo di
3
controllo nelle sue tipiche fasi: definizione degli obiettivi, misurazione dei
risultati, confronto tra obiettivi e risultati, analisi degli scostamenti e
interventi correttivi. Il capitolo si conclude con un paragrafo dedicato al
ruolo degli indicatori nel sistema di controllo di gestione; essi costituiscono
un presupposto necessario per l’istituzione di un sistema di controllo che
possa condurre ad una valida misurazione economico–gestionale della
performance dell’azienda pubblica.
Il secondo capitolo è incentrato sulle modalità di indagine della
performance dell’azienda pubblica. Vengono individuate le determinanti
della performance di economicità e le problematiche di misurazione della
stessa. Di seguito viene approfondita l’analisi di alcune determinanti
dell’economicità, vale a dire l’efficienza e la produttività, ed infine viene
descritta la struttura del sistema di indicatori di efficienza in base alle
precisazioni fatte precedentemente.
Nel terzo capitolo viene presentato e descritto il sistema informatico –
direzionale SICOGE (SIstema per il COntrollo di Gestione).
Successivamente vengono brevemente analizzati i moduli informatici di
cui il sistema si compone.
Il lavoro si completa, nel quarto capitolo, con lo studio di un caso concreto
di attuazione del controllo di gestione, al fine di trovare indicatori di
performance di un ente dell’Amministrazione Regionale Siciliana,
4
attraverso il sistema informatico SICOGE. Vengono descritte
analiticamente le fasi del percorso di attuazione al Museo archeologico
regionale “Antonino Salinas” ed in particolare l’attenzione viene incentrata
sugli indicatori per l’analisi dell’efficienza del Museo e delle singole Unità
Operative.
5
CAPITOLO 1. IL CONTROLLO DI GESTIONE NELLE
AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE.
1.1. L’esigenza di controllo delle amministrazioni pubbliche.
La pubblica amministrazione vive tutt’oggi in una situazione di crisi
istituzionale, finanziaria e di inefficienza che crea sfiducia e malessere fra i
cittadini e rischia di pregiudicare sia la vita democratica sia lo sviluppo
economico e sociale.
Si può pertanto dire che è sempre più critico il ruolo svolto dagli enti
pubblici nel contesto economico generale e di conseguenza la problematica
del loro controllo economico ha assunto una rilevanza via via crescente
negli ultimi anni.
Gli enti pubblici si trovano a fronteggiare le problematiche riguardanti la
qualità delle prestazioni offerte e il controllo della spesa e di conseguenza la
gestione va orientata al raggiungimento di accettabili livelli di qualità dei
servizi e di adeguati livelli di efficienza nell’utilizzo delle risorse, alla
stregua di vere e proprie aziende.
Gli interventi normativi degli ultimi anni, tra cui il D.Lgs. 3 febbraio 1993
n. 29 sul pubblico impiego, il D.Lgs. 7 agosto 1997 n. 279 che ha introdotto
il sistema unico di contabilità economica delle amministrazioni pubbliche e
6
il D.Lgs. 30 luglio 1999 n. 286 che ha fatto chiarezza nelle definizioni dei
controlli interni e nella determinazione delle relative modalità applicative,
hanno imposto, almeno sulla carta, l’adozione di logiche gestionali da
tempo sollecitate dagli studiosi di management, nonché dagli
amministratori e dirigenti più attenti ad una conduzione della cosa pubblica
improntata a criteri di efficacia e di efficienza.
Nelle aziende private l’esigenza di controllo deriva da due elementi
principali: da un lato la domanda diretta di controllo interno espressa dagli
azionisti e dal management e finalizzata alla sopravvivenza e allo sviluppo
dell’azienda; dall’altro un fattore esterno, indiretto, legato al
comportamento della concorrenza. Tale controllo non produce effetti
immediati sull’azienda, ma nel medio – lungo termine il confronto in
termini di qualità del prodotto o del servizio e di efficienza potrebbe portare
al ridimensionamento dell’impresa, fino alla sua morte, orientando il
mercato su altre aziende concorrenti.
Nel settore pubblico la dimensione, la complessità organizzativa e la
pluralità delle funzioni presenti sono elementi che dovrebbero portare a
esprimere un’esigenza di controllo interno molto forte; mancando invece un
confronto con la concorrenza, questa esigenza non si manifesta anche per la
scarsa fiducia che il management pubblico manifesta nelle possibilità di
cambiamento nel breve – medio termine.
7
Ciò dipende anche dal fatto che per tradizione e per legge l’esigenza interna
di controllo è stata concentrata prevalentemente sugli aspetti formali e
amministrativi dell’attività, fornendo una garanzia del rispetto delle
procedure e trascurando tutti gli aspetti connessi all’efficienza,
all’economicità e alla produttività.
La domanda esterna di controllo nel settore pubblico, invece, è molto forte:
l’opinione pubblica, infatti, a tutti i livelli continua a richiedere maggiore
efficienza e maggiore produttività. Queste sono raggiungibili solo con
idonei strumenti di controllo che, nella maggior parte dei casi, il
management pubblico non è ancora riuscito ad identificare.
Un tempo la finalità della funzione pubblica, e quindi quella cui miravano i
suoi funzionari, era quella di fornire un servizio che spesso soddisfaceva un
bisogno primario ma sulla qualità del quale non si poneva la dovuta
attenzione.
Oggi, invece, l’obiettivo è anche quello di fornire un servizio in linea con le
esigenze qualitative richieste dalla società massimizzando le risorse scarse a
disposizione.
Si avverte dunque la necessità di adottare un modello di gestione basato sui
criteri di efficacia e di efficienza, condizioni necessarie per il
miglioramento dell’economicità complessiva.
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Tra i fattori che orientano verso una gestione guidata dai criteri di efficacia
e di efficienza assumono un maggiore peso:
- la tensione che esiste fra bisogni pubblici e risorse disponibili;
- la necessità di razionalizzare l’impiego delle risorse limitate;
- la legittimazione dell’ente pubblico;
- la tendenziale competitività con le aziende private;
- le caratteristiche di sviluppo economico – sociale.
La crescente tensione fra bisogni pubblici e risorse disponibili esige un
miglioramento dei processi di trasformazione dei fattori produttivi in
servizi.
L’esigenza di un impiego razionale delle risorse deriva, oltre che dalla
circostanza che le risorse economiche per loro natura sono scarse, dalla
difficoltà che gli enti pubblici hanno nel reperire le risorse finanziarie
necessarie per lo svolgimento della loro attività.
Esaminando la legittimazione dell’ente pubblico nei confronti della società
si osserva che essa dipende dalla capacità di erogare servizi che soddisfano
le mutevoli esigenze dei cittadini, producano utilità economiche e generano
benefici che controbilanciano i costi sostenuti per poterli realizzare.
Nell’ambito della competitività con le aziende private, è evidente un
tendenziale sviluppo delle situazioni in cui l’azienda pubblica opera in
regime di concorrenza con le aziende private. Lo spazio per forme
9
alternative private di risposta ai bisogni della popolazione è anche
conseguenza dell’inefficienza con cui gli enti pubblici hanno in passato
gestito, in regime di monopolio legale, molti servizi.
Le iniziative private che si pongono in concorrenza con i servizi pubblici
poggiano la loro competitività sulla immediatezza di risposta alla domanda,
sulla varietà dei servizi offerti e sulla qualità del servizio erogato.
Per quanto riguarda le caratteristiche di sviluppo economico – sociale
bisogna precisare che esse oggi sono prevalentemente collegate all’aumento
dell’efficienza e della produttività.
Proprio l’aumento dell’efficienza e della produttività richiede l’impiego di
strumenti gestionali che consentono l’utilizzo delle capacità di
rinnovamento dei processi di produzione e di erogazione.
In questa ottica torna utile lo strumento del controllo di gestione che può
assolvere una funzione fondamentale di fattore del cambiamento e del
miglioramento organizzativo, con beneficio per la qualità e quantità dei
sevizi e quindi per la collettività nel suo insieme.
Il controllo di gestione, pur essendo uno strumento interno, assolve alla
funzione di mezzo per il tramite del quale gli enti pubblici verificano lo
stato di attuazione degli obiettivi programmati e rendono possibile il
perseguimento dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità nell’attività
di realizzazione dei predetti obiettivi.
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1.2. Gli aspetti introduttivi del controllo di gestione.
Il controllo di gestione, nonostante il significato letterale del termine
“controllo”, non fa riferimento ad una specifica attività di ispettorato, di
sola verifica, ma invece di più complessiva “guida” della gestione, per
aiutarla a conseguire le finalità proprie dell’organismo aziendale.
Per controllo di gestione si intende l’insieme di attività finalizzate ad
assicurarsi che le risorse umane, tecniche e finanziarie, siano acquisite ed
impiegate secondo gli obiettivi fissati in sede di pianificazione
1
.
Esso rappresenta il sistema di informazioni fondato sulla scelta di indicatori
gestionali destinati a:
aiutare i diversi livelli di decisione a coordinare le loro azioni per la
realizzazione degli obiettivi stabiliti alle diverse scadenze;
misurare le performance dell’azione amministrativa.
L’attività di controllo si realizza attraverso il meccanismo della retroazione
(feed-back), che consiste nella verifica della congruenza dell’attività svolta
con gli obiettivi programmati.
Il conseguimento degli obiettivi prestabiliti va ricondotto ai criteri di
efficacia e di efficienza.
1
Al riguardo si veda la definizione di controllo direzionale proposta da R.N. ANTHONY. L’autore
dopo aver individuato tre diversi processi, la pianificazione strategica, il controllo direzionale ed il
controllo operativo, definisce il “management control” come il processo mediante il quale la
direzione si assicura che le risorse siano ottenute ed impiegate efficientemente per il
raggiungimento degli obiettivi dell’organizzazione. R.N. ANTHONY, D. YOUNG, Il controllo di
gestione per il settore non profit, McGraw- Hill, Milano, 2002, pag. 5.
11
Il controllo di gestione si risolve pertanto nella realizzazione di un’attività
che si dimostri nel suo insieme capace di assicurare, proprio attraverso il
rispetto dei requisisti di efficacia e di efficienza, il perseguimento
dell’economicità aziendale, cioè la capacità di soddisfare i bisogni pubblici
nel lungo periodo.
Operare secondo criteri di efficienza ed efficacia richiede il superamento
della convinzione, purtroppo ancora molto diffusa, che le amministrazioni
pubbliche siano entità non quantificabili e non misurabili.
Attraverso la fissazione e l’accertamento dei livelli di efficacia e di
efficienza si introducono, anche nel settore pubblico, elementi di
trasparenza che consentono di superare il “paradosso” della Pubblica
Amministrazione ove, a fronte della massima trasparenza dei suoi atti
formali (delibere, bilanci, ecc.), si riscontra l’opacità dei suoi processi reali.
Si tratta cioè di adottare la filosofia manageriale orientata ai risultati e
fondata sul miglioramento continuo e costante del comportamento
organizzativo a tutti i livelli di responsabilità.
1.3. Le funzioni ed i caratteri del controllo di gestione.
Il sistema di controllo di gestione assolve a funzioni di programmazione,
guida, coordinamento, controllo e valutazione.
12
La programmazione implica la definizione degli obiettivi e dei mezzi
mediante i quali raggiungerli, nonché la definizione degli standard di
efficacia ed efficienza. Questa funzione, entro certi limiti, permette alla
direzione di anticipare i problemi e le difficoltà future e di decidere
rapidamente le azioni necessarie al loro fronteggiamento.
La funzione di guida consiste nell’assegnare ai vari managers gli obiettivi
da conseguire, al fine di indirizzare i loro comportamenti ed individuare i
mezzi e le risorse per consentire il loro raggiungimento.
Con il coordinamento si tenta di conciliare le esigenze delle singole sub-
unità che compongono l’azienda e quelle dell’intera azienda.
La funzione di controllo è connessa alla rilevazione dei risultati conseguiti
ed al loro confronto con gli obiettivi. La direzione può in questo modo
confermare la validità delle condizioni di svolgimento dei processi in atto,
ovvero decidere le opportune azioni di intervento per mantenere la gestione
in linea con gli obiettivi perseguiti o, al limite, per modificarli.
La valutazione riguarda l’apprezzamento delle prestazioni e del
comportamento dei responsabili delle diverse sub-unità.
Dallo studio sia degli aspetti fondamentali che delle funzioni del controllo
di gestione si desumono alcuni suoi caratteri rilevanti.
Innanzitutto il controllo di gestione è uno strumento che gli organi dirigenti
utilizzano per guidare i processi di allocazione e di impiego delle risorse tra
13
i possibili usi alternativi. I dirigenti, per svolgere tale attività, hanno
bisogno di conoscere a fondo le caratteristiche gestionali ed organizzative
dell’ente pubblico.
Il controllo di gestione coinvolge tutte le unità operative che hanno
responsabilità nella struttura. Esso non può essere accentrato, ma diffuso in
tutta la struttura organizzativa in quanto l’individuazione di obiettivi di
controllo collegati alle varie unità organizzative e la relativa
responsabilizzazione comporta un coinvolgimento di tutti i livelli.
Lo strumento in esame inoltre impiega una quantità significativa di dati:
- a preventivo, per prendere decisioni e stimare gli input e gli output
attesi;
- a consuntivo, durante lo svolgimento dell’attività, per rilevare i valori
effettivi;
- a fine periodo, per procedere al confronto tra valori effettivi e valori
attesi
2
.
Altre caratteristiche del sistema di controllo di gestione sono la globalità, la
coerenza degli obiettivi e la frequenza.
Esso è un sistema globale, perché riguarda tutti gli aspetti del
funzionamento di un’azienda. La globalità assicura l’equilibrio e il
2
Il controllo di gestione, oltre a possedere un alto grado di formalizzazione, presenta anche aspetti
informali. Esso infatti si basa su una serie di strumenti che non consentono una descrizione
sistemica (note, incontri, conversazioni).
14
coordinamento di tutte le parti dell’organizzazione, ma richiede la
disponibilità di adeguate informazioni relative a ciascuna delle parti ed al
complesso aziendale.
Per quanto riguarda la coerenza degli obiettivi, il sistema di controllo
dovrebbe fare in modo che le decisioni che un dirigente prende nel proprio
interesse siano anche funzionali all’interesse dell’azienda.
Il controllo di gestione, infine, tende ad avere una frequenza costante: si
svolge infatti secondo fasi e tempi predefiniti.
1.4. Il sistema di controllo di gestione.
Un sistema può essere definito come una categoria logica che raggruppa
insieme alcuni elementi interagenti e che serve a meglio comprendere la
realtà. Lo studio di una realtà aziendale complessa come quella delle
aziende pubbliche rende opportuno il ricorso all’approccio sistemico in base
al quale l’azienda può essere osservata come un insieme i cui elementi sono
avvinti da relazioni di interdipendenza, ossia come un sistema complesso,
unitario e nello stesso tempo dinamico, in quanto deve adattarsi alle
profonde evoluzioni dell’ambiente esterno.
Nell’ambito del sistema aziendale, possono essere individuati molteplici
sottosistemi tra i quali il sistema di controllo di gestione, qualificabile come
15
un’insieme di elementi interagenti, influenzato da fattori (input) e
generatore di risultati (output).
Gli elementi del sistema di controllo di gestione sono:
- la struttura, che si distingue in organizzativa e tecnico-contabile;
- il processo
3
.
Figura 1 - Il sistema di controllo di gestione.
Fonte: R. M. MIRAGLIA, Il controllo di gestione negli istituti pubblici, Giappichelli, Torino, 1995.
3
Cfr. R. M. MIRAGLIA, Il controllo di gestione negli istituti pubblici, Giappichelli, Torino, 1995.
Ambiente esterno Ambiente interno
Sistema di controllo di
gestione
- Struttura:
- organizzativa
- tecnico - contabile
- Processo
Efficienza direzionale