2 Introduzione e presentazione della tesi
Nonostante il controllo passivo del rumore, impiegando materiali fonoassorbenti come
lana di roccia e vibra di vetro, camere d espansione o silenziatori reattivi (in grado di
modificare l impedenza acustica) sia ancora largamente impiegato, la ricerca Ł volta allo
sviluppo di sistemi attivi in cui sono riversate grandi speranze per il futuro, ma per la quale
mancano ancora idonei finanziamenti. Ad oggi questo tipo di sistemi hanno ben poche
applicazioni pratiche, probabilmente perchØ ancora poco affidabili in termini di stabilit del
controllo sia per la strumentazione elettronica impiegata, costosa in termini di denaro e di
tempo, e soprattutto difficile da sviluppare in quanto specifica per ogni singola applicazione.
Per queste ragioni si sono raggiunti solo ben pochi successi in ristrette aree applicative
rispetto alle previsioni degli anni 60 quando i primi studi sul tema avevano fatto intravvedere
una ben piø ampia diffusione2; il limite principale Ł rappresentato dall impossibilit di
sviluppare un completo sistema generalizzato di controllo che possa essere impiegato per un
ampio campo di applicazioni.
Attualmente si possono gi trovare sul mercato sist emi attivi di controllo del rumore,
in quanto questo campo di studio ha potuto godere di maggior interesse e minori difficolt
applicative e per la relativa semplicit delle stru mentazioni richieste rispetto al controllo
attivo delle vibrazioni; le dimostrazioni di maggior successo per queste applicazioni sono il
controllo del rumore in spazi finiti ben delimitati fisicamente, come condotti d aspirazione, di
scarico o di condizionamento, cabine di veicoli, terrestri ma soprattutto aerei, o cuffie per la
protezione dell udito in ambienti ad elevato inquinamento acustico3.
Fig. I.1 Schema di cuffia con controllo attivo del rumore.
2
Invece il primo brevetto di un sistema ANC Ł stato depositato nel 1943 da P. Lueg.
3
Per gli ambienti di lavoro ad alto rischio di rumore ambientale esiste una specifica Normativa che
stabilisce i limiti massimi consentiti (UNI EN ISO 11690).
I.1 Motivazioni 3
Soprattutto le cuffie acustiche hanno ottenuto un forte successo commerciale: il
principio di funzionamento prevede la cancellazione del rumore a bassa frequenza attraverso
interferenza distruttiva immettendo un segnale speculare del disturbo all interno della cuffia,
mentre permette all utilizzatore di sentire i suoni a media ed alta frequenza, come
conversazioni o sirene d allarme. La compattezza dell impianto ed il basso costo, circa un
centinaio di dollari per paio, hanno permesso una sua rapida diffusione, essendo stato adottato
soprattutto dalle compagnie aeree e di elicotteri per i loro piloti e passeggeri.
Sempre le compagnie aeree sembrano molto interessate all idea di poter abbattere il
rumore a bassa frequenza all interno delle cabine dei loro velivoli, soprattutto per quelli dotati
di propulsione turboelica. Questo tipo di applicazioni prevedono l installazione di altoparlanti
nei pannelli delle pareti della fusoliera con notevole risparmio di peso ed ingombro rispetto ai
soli trattamenti passivi.
Anche alcune case automobilistiche hanno dimostrato interesse per il controllo attivo
del rumore, che in questo specifico caso Ł prodotto dal motore ma soprattutto dal rotolamento
dei pneumatici sull asfalto e dai flussi aerodinamici sulla carrozzeria; per queste specifiche
applicazioni si Ł pensato di sfruttare gli altoparlanti dell impianto stereo gi esistente come
attuatore per il controllo del rumore abbinato al controllo attivo delle vibrazioni del motore.
In un tipico sistema di controllo attivo si identificano l impianto, ovvero il sistema
fisico da monitorare; i sensori, come microfoni, accelerometri, estensimetri, rilevatori di
prossimit o altri strumenti in grado di rilevare i l disturbo e di verificare le prestazioni del
controllo; gli attuatori, ovvero dispositivi in grado di alterare fisicamente la risposta
dell impianto introducendo un adeguata quantit di energia, meccanica o acustica, attraverso
azionamenti elettromeccanici, elettrostrittivi, piezoelettrici, idraulici o altoparlanti;
attualmente sono in fase di ricerca attuatori basati sulle propriet fisiche dei materiali, come
l effetto memoria di particolari acciai o sistemi magnetostrittivi; il controllore, ovvero la
componentistica elettronica responsabile dell elaborazione del segnale.
Il controllo attivo, delle vibrazioni o del rumore indifferentemente, si basa sul
principio di sovrapposizione delle onde progressive; introducendo una adeguata quantit di
energia, sottoforma di un segnale di pari ampiezza ma in opposizione di fase rispetto al
segnale di riferimento, si Ł in grado di modificare la risposta del sistema; la sovrapposizione
distruttiva dei due segnali riduce, o addirittura cancella, le oscillazioni del mezzo elastico solo
localmente in quanto, mentre l energia totale del sistema si conserva, in altri punti si
4 Introduzione e presentazione della tesi
potrebbero avere livelli di rumore o vibrazioni maggiori di quelli registrati senza controllo a
seguito della sovrapposizione di segnali in fase. La mancanza di validit globale del principio
si traduce, per lo stato dell arte attuale, nell ap plicabilit del controllo attivo solo per campi
spazialmente semplici e finiti, in cui le lunghezze d onda siano confrontabili con le
dimensioni dello spazio controllato.
Nonostante la complessit spaziale del dominio dete rmini la strategia di controllo da
attuare, la caratteristica piø importante dell impianto Ł la posizione di lettura del segnale: nel
controllo preazionato, feedforward, il segnale di riferimento del disturbo Ł prelevato a monte
dell attuatore, sufficientemente lontano in modo che non risenta della sua azione; in questo
modo il controllore anticipa la correzione stimando il comportamento del sistema perturbato
ed introducendo iterativamente delle correzioni sulla base della lettura dell errore residuo
prelevato sul segnale in uscita; nel controllo retroazionato, feedback, il comportamento
dell attuatore Ł basato solo sulla valutazione del segnale d errore.
Anche la larghezza di banda riveste un ruolo importante: segnali a banda larga,
broadband, ovvero contenenti un gran numero di frequenze, sono piø difficili da controllare
rispetto segnali a banda stretta, narrowband, cioŁ tonali, ossia con l energia spettrale
concentrata principalmente in una frequenza, o rispetto segnali periodici della frequenza
fondamentale; quindi, per esempio, il rumore a banda larga del flusso d acqua turbolento
intorno alla carena di una nave Ł piø difficile da controllare rispetto al rumore tonale causato
dai propulsori.
La tecnica del controllo attivo si basa su due meccanismi fisici: sull interferenza
distruttiva, ovvero, come gi detto, introducendo n el sistema un segnale speculare che
cancella il disturbo, e sulle impedenze accoppiate, ovvero sulla modificazione da parte del
controllore del modo in cui il sistema sente il disturbo, e sull assorbimento dell energia
acustica, anche se questa forma dissipativa Ł trascurabile rispetto alle altre perdite meccaniche
del sistema. I due principali meccanismi, interferenza ed accoppiamento delle impedenze,
possono verificarsi entrambi contemporaneamente o singolarmente, dipendendo dalla distanza
tra sorgente del disturbo ed attuatore: se questa Ł ridotta, ovvero tale per cui si abbia
interferenza tra i segnali generati, si hanno entrambi i fenomeni, altrimenti si ha solo
interferenza distruttiva.
I.1 Motivazioni 5
¨ possibile individuare due approcci base per il co ntrollo attivo del rumore:
cancellazione attiva del rumore4 e controllo attivo del rumore strutturale5; in ANC gli attuatori
sono sorgenti acustiche, come altoparlanti, che introducono nell ambiente controllato un
segnale di pari ampiezza ma sfasato rispetto al segnale di riferimento cos da ottenerne la
cancellazione. Se invece il rumore Ł prodotto dalla vibrazione di una struttura flessibile allora
Ł piø appropriato un approccio ASAC, in cui gli attuatori sono generatori di vibrazioni, quali
per esempio vibratori, piastre piezoceramiche, o elettrostrittive, in grado di modificare il
modo di vibrare della struttura cos da alterare il rumore radiato.
Il controllo attivo delle vibrazioni Ł una tecnica che assomiglia al controllo attivo del
rumore; in entrambi, attuatori elettromeccanici modificano la risposta di un mezzo elastico
introducendo una adeguata quantit di energia mecca nica; nel controllo attivo del rumore tale
mezzo Ł l aria in cui l onda acustica si muove, mentre nel controllo attivo delle vibrazioni il
mezzo elastico Ł una struttura flessibile. Nonostante i fenomeni, monitorati dai due tipi di
controllo, siano strettamente correlati tra loro, una riduzione del livello delle vibrazioni non
necessariamente riduce il rumore irradiato6.
L approccio classico per ridurre le vibrazioni trasmesse da una sorgente, come motori
alternativi, compressori, pompe, che sono quelle piø comuni in ambito navale, ad una
struttura flessibile di supporto, prevede l interposizione di attenuatori passivi in grado di
dissipare l energia trasmessa attraverso smorzamento viscoso.
Le prestazioni dei sistemi passivi, per il controllo sia delle vibrazioni che del rumore,
possono essere limitate dalle condizioni ambientali e dalla scelta dei materiali; i migliori
risultati si ottengono per le medie-alte frequenze, mentre perdono efficacia alle basse
frequenze, cioŁ inferiori a 200 Hz, quando la lunghezza d onda Ł grande rispetto alle
dimensioni dell ambiente di controllo; poichØ la taglia ed il peso del sistema dipendono dalla
lunghezza dell onda acustica, questi trattamenti perdono la fattibilit in quanto
richiederebbero configurazioni pesanti ed ingombranti, caratteristiche non gradite soprattutto
in applicazioni, quali aeronautiche e navali, dove sono richiesti leggerezza e semplicit di
montaggio. I sistemi passivi hanno il vantaggio di garantire una maggiore attenuazione per un
piø ampio spettro di frequenze indifferentemente per onde piane o per modi di ordine
superiore, difficilmente trattabili dai controlli attivi.
4
ANC: Active Noise Cancellation.
5
ASAC: Active Structural Acoustic Control.
6
Si faccia riferimento al paragrafo 2.5.2.
6 Introduzione e presentazione della tesi
Fig. I.2 Campo di applicazione degli interventi di controllo attivo e passivo.
L antivibrante installato deve garantire il supporto per il carico statico, rappresentato
dal peso della macchina sopra installata, e deve avere anche una sufficientemente bassa
rigidezza in modo che le frequenze di risonanza, traslatorie e rotazionali, del sistema siano
notevolmente minori della frequenza del disturbo. Scegliendo un antivibrante poco rigido cos
da ottenere grande attenuazione delle vibrazioni, si hanno grandi deformazioni delle
incastellature e dei basamenti su cui sono fissate la macchine e questa situazione potrebbe
risultare inaccettabile in pratica quando Ł solitamente necessario garantire una minima
rigidezza per soddisfare i criteri operativi e di allineamento. Per ridurre gli spostamenti senza
ridurre le prestazioni in termini di attenuazione dei livelli di vibrazione si installano sistemi
ibridi, ovvero al sistema passivo se ne affianca uno attivo; inoltre questi impianti
garantiscono, a parit di prestazioni, pesi minori ed ingombri ridotti, rendendoli
particolarmente interessanti per sviluppare ricerche per future realizzazioni pratiche,
soprattutto nel campo aeronautico e navale. In un impianto ibrido il sistema attivo garantisce,
rispetto ad un sistema solo passivo, una maggiore attenuazione alle basse frequenze, ovvero
nell intorno dell armonica fondamentale dei motori diesel, in cui Ł concentrata la maggior
energia vibratoria. I sistemi di gestione e di controllo automatizzati permettono inoltre di
adattare la risposta dell impianto ai vari regimi di funzionamento, alle varie condizioni
ambientali e di manutenzione.
A bordo delle navi le vibrazioni, prodotte principalmente dall impianto di propulsione
e/o di generazione di corrente, inducono spiacevoli movimenti e tensioni dinamiche che
possono portare a rotture per fatica o a cedimenti delle strutture o di parti delle macchine,
I.1 Motivazioni 7
nonchØ riduzioni delle prestazioni; a tutto ci si deve aggiungere il rumore prodotto. I sempre
piø incalzanti requisiti imposti dai Registri Navali e richiesti dagli armatori, ed oggi anche
dalle Marine Militari, in termini di comfort a bordo e di operativit , hanno spinto gli enti di
ricerca a sviluppare innovativi sistemi di riduzione dei livelli di vibrazione e di rumore.
Solitamente la riduzione del rumore Ł effettuata attraverso altoparlanti che introducono un
anti-rumore nell ambiente controllato, ma in questo caso il rumore Ł prodotto dalle vibrazioni
strutturali indotte dal motore, quindi risulta piø efficace intervenire sulla sorgente stessa del
rumore, cioŁ la vibrazione; questo significa che gli attuatori contrastano le vibrazioni, non le
onde sonore.
L uso di sistemi di controllo attivo del rumore strutturale montati su lamiera per
ridurre un eccessivo livello di rumore tonale all interno di uno spazio chiuso pu produrre
occasionalmente un simultaneo incremento del livello delle vibrazioni strutturali; Ł necessario
individuare il giusto compromesso progettuale in termini di riduzione del livello globale di
rumore senza che si abbia l indesiderabile effetto secondario di un incremento del livello
globale delle vibrazioni strutturali.
Ricerche hanno dimostrato che le vibrazioni generate dai motori e dal propulsore
passano allo scafo attraverso i punti di connessione; queste vibrazioni strutturali trasmesse
allo scafo innescano le oscillazioni delle lamiere che, vibrando, producono del rumore
strutturale radiato sia all interno, come rumore tonale, sia in acqua; quest ultimo produce una
ben distinta segnatura acustica, tipica per ciascuna nave, identificabile attraverso sonar
passivi; la sua modificazione o riduzione, nonchØ previsione in fase di progetto, Ł argomento
di grande interesse e ricerca, soprattutto per soddisfare le richieste avanzate dalle Marine
Militari.
Nel campo navale si Ł ancora in fase sperimentale in quanto la grande mobilit delle
strutture dello scafo, soprattutto per le leggere navi militari, rende il problema di piø difficile
formulazione; comunque i dati raccolti dai pochi impianti gi installati a bordo, sia in campo
militare che in campo diportistico, garantiscono la validit del progetto, su cui per sar
necessario investire ancora molto in futuro.
8 Introduzione e presentazione della tesi
Fig. I.3 Configurazione di una possibile applicazione del controllo attivo per gli impianti a bordo di
unit navali.
I.2 Stato dell arte
Nel seguito si sono volute riportare le recenti applicazioni di maggiore interesse
commerciale del controllo attivo del rumore e delle vibrazioni.
L ambito commerciale in cui i sistemi di controllo attivo del rumore hanno riscontrato
maggior successo Ł quello dell aviazione civile; il controllo del rumore all interno della
fusoliera degli aerei prevede due specifiche applicazioni pratiche: una per il controllo del
rumore periodico generato dalle pale delle eliche, l altra riguardante il rumore a banda larga
trattato come segnale casuale. S. Johansson et alii7, hanno proposto un controllo per il rumore
periodico prodotto dal passaggio di pala costituito da 32 altoparlanti e 48 sensori d errore; Ł
stata ottenuta una riduzione di 17, 10, 6 e 3 dB per l armonica fondamentale e per le
successive 3 armoniche rispettivamente, mediando le letture dei sensori d errore montati sui
sedili in prossimit delle orecchie dei passeggeri. Successivamente, nel 2002, con una simile
applicazione ma relativa al controllo delle vibrazioni laterali a bordo di un treno ad alta
velocit , Johansson 8 ha dimostrato la netta superiorit dei sistemi mul ti reference, MIMO,
rispetto ai single reference, SISO. Dal 2002 la Ultra Electronics ha installato con successo, a
bordo di numerosi velivoli a turboelica, sistemi di questo tipo fino a 96 canali per i sensori di
riferimento e di errore, e fino a 48 canali per i segnali d uscita per il controllo degli attuatori,
7
S. Johansson, T. Lag , S. Nordebo, C. Claesson: C ontrol approaches for active noise control of
propeller-induced cabin noise evaluated from data from a Dornier 328 aircraft ; Proceedings of the six th
International Congress on Sound and Vibration (1999).
8
S. Johansson, L. H kansson, P. Persson, I. Claesso n: The multiple-input/single-output feedforward
control of lateral vibration in a high-speed train car ; Proceedings of the ninth International Congre ss on Sound
and Vibration, (2002).
I.2 Stato dell arte 9
consistenti in attuatori inerziali montati sulle lamiere della fusoliera o in altoparlanti inseriti
nei pannelli interni laterali in prossimit dei fin estrini o del soffitto. Come sensori per i
segnali d errore sono stati installati microfoni montati sopra i pannelli interni o, nel caso in
cui il controllo preveda l impiego di attuatori inerziali, accelerometri per garantire che il
livello delle vibrazioni della fusoliera non risulti aumentato. Questi impianti garantiscono una
attenuazione del livello di rumore di 10 dB per l armonica fondamentale e di 7 e 3 dB per le
successive armoniche della frequenza di passaggio di pala. Il controllo del rumore generato
dal flusso dell aria sulla fusoliera Ł oggetto di considerevoli sforzi di ricerca. Data la natura
casuale del fenomeno, non Ł possibile impiegare un controllo preazionato, dal momento che Ł
difficile ottenere un segnale di riferimento ben correlato al disturbo con sufficiente anticipo;
per questa ragione si impiegano controlli retroazionati che hanno il vantaggio di non
necessitare di un segnale di riferimento. C. R. Fuller9 ha condotto degli studi sperimentali su
un impianto per il controllo del rumore generato dallo strato limite di un flusso su pannelli
della fusoliera di un aereo utilizzando altoparlanti retroazionati e sensori di riferimento
montati direttamente sulle lamiere; i risultati ottenuti dimostrano la validit del progetto per
un ampio spettro di frequenze. Recentemente anche l ente spaziale americano, NASA
Langley, ha intrapreso una campagna di ricerca sul controllo attivo del rumore indotto da
flussi turbolenti10; i risultati ottenuti dimostrano l indubbia validit del controllo in
retroazione per la gestione di questo tipo di problemi. In queste applicazioni sono stati
impiegati attuatori PZT11, titanato-zirconato di piombo, e come segnali di riferimento le
accelerazioni dei pannelli; risultati incoraggianti, quantificabili in una attenuazione di circa 15
dB del livello del rumore interno, sono stati ottenuti impiegando sistemi indipendenti a canale
singolo per ciascun pannello; l adozione di un sistema multicanale si Ł dimostrato
maggiormente efficace, soprattutto nel controllo di un singolo pannello, potendo verificare la
riduzione di prestazioni dovuta all interazione tra pannelli adiacenti. ¨ bene ricordare che
nelle normali condizioni operative la fusoliera Ł soggetta a tensioni dovute alla
pressurizzazione dell ambiente interno, variabili, quindi, con la quota, che si traduce in effetti
9
C. R. Fuller, M. E. Johnson, J. R. Griffin: Activ e-passive control of aircraft interior boundary layer
noise using smart foam ; AIAA (2000).
10
G. P. Gibbs, R. H. Cabell: Active Control of Turb ulent Boundary Layer Induced Sound Radiation
from Multiple Aircraft Panels ; AIAA/CEAS Aeroacous tics Conference (2002).
11
Traslatori Piezoelettrici (Ceramiche PZT lead zirconate titanate, ovvero soluzioni solide di PbZrO3
ortorombico e di PbTiO3 tetragonale) in grado di convertire l energia elettrica in energia meccanica con il
conseguente risultato di un movimento, ad alta risoluzione, lungo il proprio asse. L’elevata forza di
spinta/trazione in combinazione con la rigidezza e la risposta veloce (meno di 1 msec), rendono questi attuatori
dei validi strumenti di lavoro e di misura.
10 Introduzione e presentazione della tesi
significativi sulla frequenza propria di risonanza della struttura e sulle prestazioni del sistema
di controllo del rumore.
Negli ultimi anni sono stati ottenuti importanti progressi nel controllo attivo del
rumore prodotto dai turbogetti degli aerei. Una possibile soluzione Ł posizionare a monte
delle pale statoriche delle barre radiali la cui specifica lunghezza ed orientazione produce un
campo di pressioni tale da attenuare il disturbo generato dal passaggio del flusso d aria
all interno dei vani statorici. Nel 2002 la NASA, in collaborazione con BBN, ha studiato una
soluzione che prevedeva l installazione degli attuatori PZT direttamente sulle pale dello
stadio statorico nel tentativo di ridurre il rumore prodotto. O. Hilbrunner et alii12 hanno usato
un differente approccio, consistente nell installazione di attuatori del tipo PZT con controllo
in retroazione nello spessore della parete della turbina, aumentandone le caratteristiche
fonoassorbenti. Il disturbo Ł cancellato dal campo di pressione generato dalle oscillazioni
della parete interna eccitata dal segnale del PZT.
Di tecnica oramai consolidata Ł il controllo attivo delle vibrazione a bordo degli
elicotteri: l obiettivo Ł l attenuazione delle ampiezze relative alle accelerazioni dovute alle
forze e momenti generati dalla rotazione delle pale; negli ultimi 25 anni sono stati proposti
numerosi approcci al problema del controllo attivo, ognuno dei quali si differenzia per la
scelta e la collocazione di attuatori e sensori. L architettura scelta determina il tipo di
algoritmo di controllo da implementare: nella configurazione IBC13, l attuatore Ł posizionato
sulla leva del comando del passo e sensori di deformazione o accelerometri sono collocati
sulle pale, mentre il controllo di tipo HHC14, prevede che l attuatore sia posizionato sul piatto
non rotante del rotore ed accelerometri montati in vari punti della fusoliera.
Nel campo automobilistico e del trasporto su gomma sono aperti numerosi capitoli di
ricerca da parte dei maggiori marchi per cercare di ridurre il rumore interno prodotto dal
motore e dall attrito volvente dei pneumatici. H. Sano et alii15 nel 2002 in una personale
ricerca hanno riportato lo stato dell arte raccogliendo tutti i risultati fino ad allora ottenuti. La
prima applicazione commerciale del controllo attivo del rumore su una vettura stradale risale
al 1991 e fu sviluppata da Nissan; questo impianto prevedeva l installazione all interno
12
O. Hilbrunner, M. Galland, N. Sellen, J. Perisse: Optimisation of an hybrid acoustic liner for noise
reduction of engine aircraft nacelles ; Proceedings of Active (2002).
13
IBC: Individual Blade Control.
14
HHC: High Harmonic Control.
15
H. Sano, T. Yamashita, M. Nakamura,: Recent appli cation of active noise and vibration control to
automobiles ; Proceedings of Active (2002).
I.2 Stato dell arte 11
dell abitacolo di due altoparlanti gestiti da una architettura preazionata di tipo adattativo, il
cui segnale di riferimento era il regime di rotazione dell albero a gomiti, minimizzante
l errore medio, attraverso l algoritmo denominato F X-LMS16, dei segnali provenienti dai
quattro microfoni. Nel 1997 Toyota ha montato degli attuatori idraulici nei punti di
connessione del motore allo scopo di ridurre le vibrazioni trasmesse al telaio con una
attenuazione di circa 5-10 dB; nel 2000 Honda ha proposto un impianto di semplice gestione
ed economico sfruttando l impianto stereo gi insta llato a bordo delle proprie vetture; per
ridurre il rumore proveniente dall esterno e concentrato a 40 Hz sono stati utilizzati i due
altoparlanti anteriori gestiti da un controllo retroazionato a singolo canale con il sensore, un
microfono, installato nella plancia; altri due altoparlanti, gestiti da una architettura
preazionata, sono stati installati posteriormente per ridurre il livello di rumore risultato
aumentato per effetto del controllo anteriore; l attenuazione media per la frequenza interessata
dal controllo Ł stata di circa 10 dB. H. Sano et alii attribuiscono lo scarso interesse per questa
tipologia di soluzione, da parte delle case automobilistiche e dei loro clienti, al basso rapporto
qualit /prezzo, in quanto gli attuali alti costi di ricerca e sviluppo di impianti a controllo attivo
per uso commerciale non trovano giustificazione nella loro ancora troppo limitata efficacia;
sar necessario per il futuro cercare di concentrar e gli sforzi per rendere tali sistemi piø
economici senza ridurne le prestazioni.
Sono stati proposti anche sistemi di controllo attivo per abbattere il rumore degli
impianti dei gas di scarico degli autocarri che prevedono l installazione di altoparlanti o di
valvole basculanti; quest ultima soluzione, di recente sviluppo, analizzata dettagliatamente da
F. Fohr et alii17 e R. Boonen18, si Ł dimostrata particolarmente efficace ma necessita di un
volume capacitivo interposto alla sorgente, ovvero al motore, per ridurre la contropressione ed
aumentare l attenuazione fino a circa 4 dBA.
Sicuramente l applicazione del controllo attivo del rumore di maggior successo e piø
richiesta, tale da giustificare i continui sforzi per aumentarne le qualit , Ł quella per cuffie
auricolari. I modelli tradizionali impiegano controlli retroazionati ed elettronica analogica per
16
L algoritmo Filtered-X LMS Least Mean Square d etermina i coefficienti del filtro di controllo,
vettore dei pesi, che minimizza l errore quadratico medio; l errore quadratico medio Ł il valore del segnale
proveniente dal sensore d errore, che pu essere un a grandezza di varia natura, quali spostamento, velocit ,
accelerazione, forza o potenza; solitamente la funzione obiettivo Ł minimizzata con il metodo a gradiente; per la
trattazione dettagliata dell argomento si faccia riferimento al paragrafo 4.4.1.
17
F. Fohr, C. Carme, J-L. Peube, P. Vignassa, F. Le Brazidec: Active exhaust line for truck diesel
engine ; Proceedings Active, (2002).
18
R. Boonen, P. Sas: Design of an active exhaust at tenuating valve for internal combustion engines ;
Proceedings Active, (2002).
12 Introduzione e presentazione della tesi
minimizzare il ritardo di risposta; alcuni problemi di saturazione si hanno quando il disturbo
ha livelli tonali troppo elevati. Recentemente sono stati presentati da D. A. Cartes et alii
sistemi che sfruttano la tecnologia digitale preazionata, dimostrandosi molto promettenti per
future applicazioni. J. Zimpfer ha dimostrato come l uso di sistemi retroazionati digitali
piuttosto che analogici permetta di ottimizzare la configurazione per ogni possibile
condizione ambientale semplicemente modificando o aggiornando il software di gestione;
anche la scelta del filtro IIR piuttosto che FIR, nei sistemi retroazionati, Ł determinante per
ridurre i tempi di analisi e conseguentemente il ritardo di risposta del controllore, e per
ottenere la stabilit . M. Pawelczyk 19 ha presentato un impianto retroazionato ibrido costituito
da una parte digitale, per il controllo delle componenti tonali dello spettro, ed una analogica
per il controllo del rumore a banda larga, sintetizzabile come segnale casuale; con questo
sistema sono state ottenute attenuazioni di circa 10 dB per la banda larga e di 60 dB per la
componente tonale.
Il controllo attivo della propagazione delle onde sonore nei condotti di aspirazione o di
scarico Ł stato oggetto di numerose ricerche nell ultimo decennio ed altrettanti sono gli
impianti industriali gi dotati di tale tecnologia; si tratta per di piø di sistemi in grado di
controllare solo le onde piane, quindi poco efficaci per frequenze superiori alla frequenza
critica di cut-off. Per questa ragione in futuro gli sforzi si concentreranno sul controllo degli
ordini modali superiori; Ł stato verificato sperimentalmente presso l universit di Adelaide,
dai professori C. H. Hansen e X. Qiu20, che per condotti di grandi dimensioni la frequenza
critica Ł piuttosto bassa, circa 150 Hz, mentre i problemi di rumore si verificano a circa 200
Hz, quando si ha la propagazione di un onda piana e di due fronti d onda corrispondenti ai
due successivi modi di oscillare; nelle sperimentazioni Ł stato necessario installare un
sufficiente numero di attuatori e di sensori d errore per ottenere risultati accettabili. Nel 2002
Ł stato presentato da J. J. Kruger21 un sistema ibrido gi disponibile sul mercato, eco nomico
ed installabile su impianti gi esistenti, essendo costituito da un modulo preassemblato di un
metro di lunghezza; il controllo passivo Ł rappresentato da materiale fonoassorbente, di
spessore 50 e 100 mm, applicato sulla superficie interna; la parte attiva Ł costituita da una
serie di altoparlanti e sensori indipendenti gestiti ognuno da un controllo retroazionato
19
M. Pawelczyk: Analogue-digital control for active headsets ; Proceedings of Active (2002).
20
C. H. Hansen, X. Qiu, X. Li, D. L. L. Leclercq, A. C. Zander: Implementation of active noise control
in a multi-modal spray dryer exhaust stack ; Procee dings Active (2002).
21
J. J. Kr ger: The calculation of actively absorbi ng silencers in rectangular ducts ; Journal of Soun d
and Vibration (2002).
I.2 Stato dell arte 13
dedicato. Con il controllo attivo disattivato, l inserzione fornisce un attenuazione, insertion
loss , IL, variabile tra 20 e 30 dBA in un campo di frequenze da 400 Hz a 1 kHz, mentre
l attivazione del controllo attivo porta l attenuaz ione fino a 55 dBA.
La maggior parte dei controlli attivi fino ad ora sviluppati per applicazioni industriali
ha come obiettivo l attenuazione del rumore tonale, anche se esistono esempi di applicazioni
che coprono intervalli di frequenze fino a 2 ottave garantendo comunque risultati
soddisfacenti quantizzabili in 10-15 dB. Il vero limite per questa tecnologia Ł proprio
rappresentato dalla limitata banda controllabile con gli attuali software e hardware disponibili;
Ł possibile aumentare la banda adottando nuovi filtri e metodi di campionamento multiplo,
resi possibili dalla maggiore capienza e velocit d elle memorie DSP. Queste soluzioni,
nonostante abbiano dimostrato la propria validit , continuano a rimanere solo a livello
sperimentale a causa dei costi inaccessibili per scopi commerciali; per ora l adozione di tali
tecnologie rimane un privilegio dei soli Enti di Difesa.
Nel 2002, da parte di A. Preumont e F. Bossens22, Ł stata verificata la validit del
controllo attivo applicato all ingegneria edile, installando tali sistemi sui cavi di sostegno di
ponti.
L isolamento attivo di strumentazioni sensibili dalla vibrazione di strutture di supporto
continua a catturare l attenzione di molti ricercatori. Anche il problema complementare di
isolare fonti di vibrazione dalla struttura di supporto rappresenta uno stimolante campo di
studio. Attivo centro di ricerca Ł il polo universitario di ingegneria meccanica di Adelaide,
guidato dal professor C. H. Hansen, dove negli ultimi anni sono stati ottenuti importanti
successi, punti di partenza e spunti di riflessione per numerose applicazioni future.
A bordo delle navi quello delle vibrazioni, e del conseguente rumore irradiato, Ł un
problema sensibile di difficile risoluzione in quanto la mobilit e la cedevolezza delle leggere
strutture di appoggio e dell intera trave nave lo rendono complesso da modellizzare
adeguatamente. Non mancano per studi di fattibilit e prime applicazioni sperimentali a
sostegno degli sforzi fatti fino ad ora che dimostrano la validit del controllo attivo.
Presso il Department of Applied Signal Processing del Blenkinge Institute of
Technology di Ronneby, Svezia, l equipe guidata dai professori M. Winberg, T. L. lag , S.
Johansson e I. Claesson Ł allo stadio sperimentale del progetto denominato AVIIS23
indirizzato a ridurre le vibrazioni trasmesse allo scafo di una imbarcazione da diporto, un
22
A. Premont, F. Bossens: Active control of cable s tructures ; Proceedings Active (2002).
23
Active Vibration Isolation In Ships
14 Introduzione e presentazione della tesi
Storebro Royal Cruiser 33, dal motore di propulsione, due Volvo Penta TAMD; l impianto,
del tipo ibrido, ovvero con i classici resilienti passivi, prodotti dalla AB Novibra, montati in
parallelo con degli smorzatori inerziali attivi, della francese Metravib, presenta un innovativo
nonchØ singolare metodo di controllo: infatti i sensori di errore, semplici microfoni, riportano
il rumore irradiato nelle cabine, a differenza di altri analoghi sistemi basati interamente sui
livelli di vibrazione. Questo tipo di approccio, ovvero la minimizzazione del livello del
rumore prodotto da vibrazioni strutturali indotte da motori Ł definito ASAC24.
Fig. I.4 Rappresentazione schematica della configurazione di controllo ASAC.
Una recente ricerca condotta presso l Universit di Adelaide, in collaborazione con
l ente di ricerca Svedese, ha dimostrato la validit del controllo attivo per quella che Ł
l applicazione piø esigente in termini di rumore irradiato e segnatura acustica: il sottomarino.
Il diesel generatore di bordo Ł stato posizionato su un basamento appositamente allestito e
dotato di attuatori in grado di minimizzare l energia vibratoria nei 6 gradi di libert ; in
laboratorio sono state valutate le prestazioni dell impianto relative a differenti condizioni di
livelli e frequenze registrati a bordo. I risultati hanno dimostrato la validit del progetto,
riportando riduzioni nello spettro del rumore irradiato in corrispondenza della prima e della
24
ASAC: Active Structural Acoustic Control; la descrizione dettagliata dell impianto Ł riportata nel
paragrafo 2.5.2.
I.2 Stato dell arte 15
seconda armonica del motore, come risultato della minimizzazione delle vibrazioni trasmesse
attraverso i punti di connessione25.
¨ ormai certo che nel prossimo futuro la riduzione del rumore irradiato in acqua
diventer un obbligo anche per le navi commerciali dettato da esigenze di carattere
ambientale26; infatti Ł oramai prossima l istituzione di un codice che regolamenti le emissioni
sonore, come ribadito durante il congresso del NOAA Ocean Acoustic Program tenutosi nel
mese di maggio del 2007, risultato di una collaborazione tra l industria navale, Governi,
mondo scientifico, Registri ed ambientalisti.
Recentemente la UE ha istituito il consorzio Waterborne , nell ambito del progetto
CALM, allo scopo di definire le attivit di ricerca e sviluppo necessarie all intero settore
navale e marittimo per ridurre nei prossimi 10 15 anni i livelli di vibrazione e rumore
irradiato in acqua. Gli obiettivi, definiti nell ultimo incontro tenutosi a Bruxelles il 1 ottobre
2007, sono molto ambiziosi e prevedono di ridurre del 50 % l impatto del rumore
sull ambiente e di sviluppare nuove metodologie di previsione della propagazione acustica
entro il 2010, mentre entro il 2015 si prevede la definizione di nuovi standard per i livelli di
rumore e di vibrazione a bordo simili a quelli gi conseguiti in ambito automobilistico.
Fino ad ora il campo di ricerca del rumore irradiato in acqua Ł stato una specialit
esclusiva delle Marine Militari, ma, a partire dagli inizi del 2007, a livello internazionale si sta
avviando lo sviluppo di un interamente nuovo standard commerciale per la misurazione del
rumore delle navi commerciali. Infatti Ł ormai dimostrato scientificamente che le navi sono
fonti di rumore a bassa frequenza che si propaga fino a grande distanza attraversando interi
oceani. D. Ross27 ha determinato che il rumore di una superpetroliera a circa 6.8 Hz pu
essere rilevato fino a 139 463 km di distanza; G. W. Richardson et alii28 hanno dimostrato
che il rumore a bassa frequenza, ovvero minore di 200 Hz, si trasmette con maggior efficacia,
mentre il rumore a banda larga Ł attenuato maggiormente rispetto a segnali tonali.
25
Si faccia riferimento al paragrafo 2.5.2.
26
Studi recenti hanno dimostrato come l introduzione di rumore artificiale nell ambiente marino
comporti gravi danni per l intero ecosistema. Infatti gli animali marini sfruttano la propagazione del suono in
acqua per orientarsi, cacciare, comunicare e per la difesa del proprio territorio; si capisce quindi come il rumore
prodotto da una nave possa essere considerata sorgente di disturbo, mentre non Ł ancora del tutto chiaro l effetto
dei segnali a bassa frequenza di piø navi che si propagano a grande distanza sul rumore di fondo.
27
D. Ross: Mechanics of underwater noise , Pergamon Press, New York (1976).
28
G. W. Richardson, C. I. Malme, P. R. Miles, W. J. Miller, D. G. Roseneau, D. H. Thomson, C. R.
Greene: Analysis and ranking of the acoustic distu rbance potential of petroleum industry activities and other
sources of noise in the environment of marine mammals in Alaska , BBN Report 6945, Cambridge,
Massachusetts: BBN Systems & Technology Corporation (1989).