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l’esperto di marketing, il pubblicitario, l’albergatore, il ristoratore, il tour
operator, il segretario, il traduttore, il curatore di pubbliche relazioni, insomma
tutte le realtà professionali tipicamente impegnate nel settore
turistico/congressuale.
Come non farsi affascinare da questa realtà soprattutto dopo aver avuto la fortuna
di far parte di una azienda dinamica e coinvolgente composta da grande
professionisti.
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INTRODUZIONE
Il congresso deve essere considerato come un sistema comunicativo inserito in un
più complesso assetto sociale, economico e culturale. Questo strumento risponde
all’evoluzione moderna dell’atavico bisogno di ogni essere umano di comunicare,
bisogno che ai giorni nostri ha maturato la nuova necessità di integrazione con un
processo più profondo di formazione. Infatti i due imperativi alla base di ogni
evento congressuale sono: comunicare e formare.
Ricercando basi storiche su cui fondare la nascita di una forma moderna di
congresso si può risalire al Concilio di Trento ed al Congresso di Vienna,
espressioni già compiute di questo fenomeno. È però solo intorno agli anni
’60/’70 che si è potuto assistere ad uno sviluppo crescente del mercato; il
progresso tecnologico, sia nel campo della telecomunicazione che in quello dei
trasporti, unitamente al crescente bisogno di incontrarsi e confrontarsi sono state
le due leve principali di questo processo di sviluppo.
A questo punto è importante da sottolineare l’assoluta predominanza del mondo
scientifico all’interno del bacino d’utenza del mercato congressuale. L’attività di
questo settore è promossa per il 90% da istituti, organismi e associazioni
scientifiche che utilizzano questo strumento come principale mezzo di
comunicazione. Nasce da questa consapevolezza la scelta di optare per una
trattazione del tecniche organizzative congressuali mantenendo particolare
attenzione per i risvolti nel campo degli scientifici.
Sia qualitativamente che quantitativamente si può ormai intendere il mercato
congressuale come una vera e propria “industria del congresso” i cui soggetti
operanti si diversificano per tipologia, tecnologia e ruolo. In prima istanza trovano
spazio in questo settore realtà lavorative legate tradizionalmente al turismo,
agenzie di viaggio, imprese alberghiere, di ristorazione e trasporto. Il crescente
movimento economico del settore insieme alla necessità di nuove professionalità,
in grado di rispondere puntualmente alle esigenze tecnico-organizzative, hanno
fatto nascere in secondo istanza realtà impegnate esclusivamente nel mercato
congressuale: imprese organizzatrici di congressi, enti gestori di Centri
Congressuali e fornitori di servizi tecnici specializzati. Figura centrale nel
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contesto della filiera congressuale è quella del Professional Congress Organizer
(PCO); questo tipo d’impresa si sta ritagliando un ruolo guida in tutto il sistema
congressuale.
Durante il percorso che si sta per intraprendere si analizzerà la realtà italiana, una
delle più significative a livello mondiale, seconda fino a pochi anni fa solo agli
Stati Uniti d’America. Si individueranno i riflessi delle congiunture socio-
economiche a livello mondiale all’interno del settore congressuale definendone i
fattori necessari per il rinnovamento. Si definirà il congresso sottolineandone le
caratteristiche di forte ritualità considerandolo come sistema comunicativo
all’interno di una relazione con il settore turistico. Di seguito si analizzeranno le
diverse fasi operative che passano dalla progettazione di un congresso scientifico
alla sua realizzazione in un’ottica di marketing congressuale, una derivazione
diretta del marketing dei servizi. Capire le motivazioni soggiacenti l’impegno dei
diversi attori in un evento aiuterà ad intuirne le finalità inseguite all’interno del
quadro più generale delle funzioni che caratterizzano lo strumento congresso. A
completamento di questo percorso verrà presentato il caso pratico riguardante l’8°
Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia.
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1 – CHE COS'È UN CONGRESSO
Il termine congresso deriva dal verbo latino Congredior, camminare insieme,
incontrarsi in un luogo e procedere sia fisicamente che mentalmente verso un
nuovo concetto. Nell’antichità si camminava insieme durante i pellegrinaggi verso
templi o santuari oppure per assistere a particolari eventi culturali o sportivi quali
le prime Olimpiadi. Il primo passo verso ciò che noi intendiamo congresso si ha
con le assemblee popolari nelle poleis greche; esse avvenivano nell’agorà, parola
con cui s’intendeva sia l’assemblea sia il luogo fisico dove questa si svolgeva. Il
modello greco dell’agorà non è però sufficiente a spiegare le origini degli eventi
aggregativi come vengono intesi oggi; il verbo congredior possiede un forte
richiamo alla spazialità, per raggiungere l’obiettivo della riunione non solo
bisogna stare insieme, incontrarsi, è necessario anche camminare. E’ probabile
che questa sfaccettatura semantica trovi origine nelle antiche scuole greche di
Filosofia, chiamate peripatetiche dal greco peripatos (=passeggiare), in cui gli
alunni passeggiavano insieme al maestro; una delle più importanti è sicuramente il
Liceo di Aristotele.
Esempi di congressi si possono ritrovare nei grandi concili ecclesiali del XV
secolo, Costanza 1414 e Basilea 1435, anche se per poter parlare di veri e propri
congressi moderni bisogna aspettare il XIX secolo. Primo tra questi, per valore
storico e per grandezza dell’evento, è il Congresso di Vienna del 1814; i sovrani
europei si ritrovarono tutti insieme accomunati dallo stesso desiderio: risistemare
l’assetto politico-istituzionale del continente dopo la Rivoluzione Francese e il
ciclone Napoleone. Già in questo primo esempio si possono ritrovare alcune delle
caratteristiche tipiche dell’evento congresso: vi era un tema centrale del quale si
sarebbe discusso tramite un programma ben strutturato di riunioni ed assemblee,
vi erano una serie di attività ludiche e ricreative che, apparentemente slegate
dall’analisi del tema centrale, permettevano la conoscenza reciproca dei
congressisti e un ampio dibattito informale sui temi trattati ed infine vi era un
programma appositamente studiato per gli accompagnatori, in questo caso
cortigiani al seguito del sovrano, che permetteva loro di trascorrere le giornate in
escursioni turistiche della zona. Numerosi furono nell’Ottocento i congressi
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organizzati da vari organismi, che fossero essi governativi o meno, sui temi più
disparati: dalla politica alla religione, dall’economia alla scienza. Degno di nota è
il I Congresso degli Scienziati Italiani svoltosi a Pisa nel 1839; i partecipanti
furono ben quattrocento e sebbene l’unità d’Italia non fosse stata ancora sancita
essi, considerandosi tali, scelsero di definirsi in questo modo. Questo è un
esempio di come, lungo tutta la sua evoluzione storica, l’evento congresso abbia
sempre dimostrato di essere la prima “istituzione” che sanciva le nuove tendenze
politiche, scientifiche e sociali. Nel nostro tempo l’evento congresso non solo è
ben conosciuto ma sembra molto difficile trovare un individuo che non abbia mai
partecipato ad uno. Il settore dei congressi è diventato uno dei motori economici
più importanti del turismo sebbene sia importante ribadire che non è
esclusivamente assimilabile ad esso. Il congresso fondamentalmente è un “sistema
di comunicazione” nato dal desiderio primordiale dell’uomo di comunicare; il
turismo è solo il maggior beneficiario in termini economici, tutta la società trova
giovamento dall’organizzazione di congressi in quanto spesso è proprio
all’interno di queste manifestazioni che si trasmettono le nuovo conoscenze in
ambito scientifico. Infatti sulla totalità dei congressi quelli scientifici, in
particolare quelli medici, ritagliano la fetta più importante raggiungendo il 93%
degli eventi organizzati; ecco perché parlare di congresso scientifico è molto
simile che parlare di congresso in generale.
Se si escludono le innovazioni tecnologiche introdotte negli anni, gli elementi
caratterizzanti dell’evento congresso sono rimasti pressoché immutati per quasi
due secoli. Anche la diffusione di Internet non ha stravolto la struttura dei
congressi; come sostiene Maria Cristina Dalla Villa: “Evidentemente gli umani,
non poi così ‘disumanizzati’ dalla rete, hanno ancora bisogno di vedersi, di
incontrarsi, di discutere: senza il contatto fisico manca l’atmosfera, la confidenza,
anche il dubbio, che si generano solo quando le persone sono fisicamente presenti
e si incontrano.”.
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Dalla Villa Maria Cristina, Il Congresso: dalla progettazione alla realizzazione, ETAS,
Milano, 2000
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1.1 - LA REALTA’ ITALIANA
Il sistema congressuale italiano sta vivendo un momento di crisi. Lasciati alle
spalle gli anni d’oro della fine del millennio culminati nelle attività dedicate al
Giubileo, il segmento congressuale dell’industria dell’ospitalità ha attraversato i
venti mesi più difficili degli ultimi venti anni.
Tabella 1 – La dinamica dell'attività congressuale in Italia
1° Sem. 2002 1° Sem. 2003 1° Sem. 2003
1° Sem. 2001 2° Sem. 2002 1° Sem. 2002
Numero di incontri -8,00% 33,40% -6,10%
Numero di partecipanti -7,00% 52,10% 5,20%
Giornate di presenza congressuale -15,00% 34,40% -3,60%
Dati tratti dalle analisi del sistema congressuale italiano eseguite dall'Osservatorio Congressuale
Italiano
Sebbene i dati inerenti al primo semestre 2003 lascino intravedere una flebile
speranza di miglioramento, il settore turistico congressuale italiano è davanti ad
un bivio: continuare sulla vecchia strada percorsa fino ad ora oppure intraprendere
un serio percorso di rinnovamento in risposta al numero crescente di concorrenti
internazionali che si stanno affacciando a livello mondiale. Da sottolineare è il
fatto che questa crisi non ha colpito esclusivamente la realtà italiana, tutto il
mercato congressuale è stato vittima di questo momento di recessione. Ora che i
momenti più drammatici sembrano sorpassati, o comunque in fase di sorpasso,
sono necessarie opere di innovazione per non perdere il treno dei primi della
classe. Storicamente l’Italia si inseriva ai primi posti tra i paesi organizzatori di
eventi di tipo congressuale immediatamente dietro a Stati Uniti d’America; le
ragioni di questo primeggiare sono riscontrabili nella vocazione turistica del
nostro paese che mai ha trovato difficoltà nell’offrire opportunità ricettive per
tutto il settore turistico. In questi ultimi anni la situazione sta cambiando e l’Italia
sta lentamente scendendo le posizioni della classifica sopraccitata lasciando
spazio a nuove realtà più innovative e concorrenziali sia sul lato dei prezzi che
dell’offerta logistica.