INTRODUZIONE
Tutto questo ha portato alla nascita della moneta “elettronica”
(quinto capitolo), con sue caratteristiche peculiari ed altre spesso simili a
quelle della moneta “fisica”. Questa ricerca è stata caratterizzata dallo
sviluppo di molte proposte. Vi sono però diversi ostacoli all’adozione di un
modello basato su questo tipo di moneta. Il primo e più importante è quello
della accettazione da parte dei compratori. I venditori, infatti, utilizzeranno
qualsiasi strumento che possa allargare il loro giro di affari. Come è
successo in Italia con le carte di credito, sebbene all’inizio avessero
conosciuto una certa resistenza da parte dei commercianti.
Vi è anche il problema che le regole tecniche associate ad un sistema
di pagamento elettronico dovrebbero diventare standard universali. Non
avrebbe infatti senso in una rete senza confini la presenza di monete
elettroniche diverse tra loro e non convertibili. Qualcuno agita già lo
spettro di un mondo “cashless”, senza moneta circolante per effetto delle
tecniche elettroniche. Ma questa profezia potrebbe facilmente seguire la
stessa parabola dell’ufficio “paperless” che molti vedevano dietro l’angolo
e che invece non è stato ancora realizzato
Comunque, queste discussioni hanno portato alla nascita di nuove
società, alcune delle quali hanno assunto subito grande importanza, mentre
compagnie più consolidate si sono alleate esprimendo la loro intenzione di
divenire giocatori chiave in questa nuova area del commercio ed altre
ancora, che una volta venivano da tutti prese come punto di riferimento,
sono improvvisamente crollate.
Nel sesto capitolo si parlerà anche di una nuova area del business,
che sta nascendo e si sta sviluppando parallelamente al commercio
elettronico, che è quella del microcommercio, che a dispetto del nome
potrebbe rivelarsi di importanza strategica nello studio di nuovi strumenti
INTRODUZIONE
di pagamento che siano in grado di supportarlo, in quanto proprio da qui
potrebbero giungere i maggiori profitti.
Un’ultima annotazione va fatta sul capitolo relativo alla crittografia:
certamente non esaurisce quel determinato campo, ma si è reso necessario
per il notevole uso che ne viene fatto per garantire la sicurezza dei diversi
sistemi. Spesso la trattazione sarà molto tecnica, ma dove possibile
cercherò di essere più discorsivo. Si noti comunque che per comprendere
come funzionano i diversi sistemi, non è necessario conoscere le diverse
tecniche crittografiche ma lo diventa se si vogliono porre in evidenza
vantaggi o svantaggi dell’adozione di una tecnica piuttosto che dell’altra.
Durante questi mesi di ricerca sui vari sistemi elettronici di
pagamento, mi sono reso conto che scrivere una tesi su di un settore in
crescita costante come questo è un compito scoraggiante perché
sicuramente al momento della presentazione di questo lavoro molte cose
saranno cambiate. La mia intenzione è di fornire una immagine dello stato
attuale e alcune previsioni per il futuro, che possano essere utili anche per
ulteriori approfondimenti.
Capitolo I
Il commercio elettronico ed Internet
1.1) il commercio elettronico
Al giorno d’oggi si sente spesso parlare di commercio elettronico e
si pensa subito a qualcosa di molto innovativo. Questo perché c’è
confusione sul significato da attribuire a questo termine.
Il commercio elettronico è una definizione generale applicata all’uso
dei computer e delle telecomunicazioni per supportare il commercio in beni
e servizi. È quindi definito come l’uso dell’information technology per
effettuare i collegamenti tra le diverse parti coinvolte negli scambi.
Si basa quindi su un ampio range di tecnologie, alcune delle quali
già molto diffuse e messe in pratica, come ad esempio EDI (Electronic data
interchange: scambio di informazioni strutturate), e-mail, EFT (electronic
found transfer) o altre ancora più visibili come gli sportelli automatici dove
non solo è possibile prelevare contanti ma è anche spesso possibile
prenotare biglietti per spettacoli o pagare bollette del telefono, della luce ed
altro ancora.
Questi esempi coinvolgono in misura maggiore il commercio di tipo
business to business, ovvero le transazioni dirette tra aziende ma
riguardano anche il commercio di tipo business to consumer, per la vendita
diretta al consumatore.
Queste possibilità sono state frenante fino a non molto tempo fa da
problemi di costi e dalla mancanza di standards nel trasferire in rete
informazioni finanziarie in modo protetto.
CAP. I – IL COMMERCIO ELETTRONICO ED INTERNET
Per questo le aziende che volevano utilizzare uno standard come
EDI, dovevano basarsi su linee dedicate o su VAN (Value Added
Network). Questo però ha escluso dal gioco le piccole e medie imprese, a
causa dei costi per la realizzazione e la manutenzione di queste soluzioni e
quindi ne ha limitato la diffusione ad un numero ristretto di grandi imprese
che hanno le risorse per gestire ed aggiornare i molteplici sistemi per la
traduzione dei formati e per l’auditing delle operazioni.
Per quello che riguarda invece il commercio tra aziende e
consumatori, le possibilità di vendita tramite azioni di marketing diretto,
come ad esempio vendite per catalogo, vendite televisive ed ordini
telefonici, sono sempre state molto limitate.
L’introduzione di Internet ha modificato tutto l’ambiente,
rimuovendo una serie di ostacoli allo sviluppo del commercio elettronico.
Infatti, la connessione ad Internet ed al World Wide Web costa poco, è
sempre più sicura ed è basata su standard che permettono di comunicare
facilmente con chiunque. Questo a vantaggio non solo delle grandi aziende
che già si basano su EDI per il commercio interaziendale, che vedranno
diminuire i costi per questo strumento, ma soprattutto per tutte le piccole e
medie aziende che avranno ora la possibilità di entrare nel settore delle
transazioni commerciali automatizzate. Inoltre, la diffusione notevole di
Internet allargherà la base di consumatori ai quali le aziende potranno fare
riferimento con la conseguenza che esse troveranno ancora più conveniente
sviluppare questo settore del marketing diretto.
Non sappiamo con certezza quante siano le persone che facciano un
uso regolare di Internet, ma abbiamo i risultati di molti studi e ricerche che
ci mostrano come il numero di Host computers connessi nei vari anni sia
CAP. I – IL COMMERCIO ELETTRONICO ED INTERNET
Host computers connessi ad Internet
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
A
g
o
s
t
o
'
8
1
O
t
t
o
b
r
e
'
8
9
O
t
t
o
b
r
e
'
9
0
O
t
t
o
b
r
e
'
9
1
O
t
t
o
b
r
e
'
9
2
O
t
t
o
b
r
e
'
9
3
O
t
t
o
b
r
e
'
9
4
g
e
n
n
a
i
o
'
9
5
l
u
g
l
i
o
'
9
5
g
e
n
n
a
i
o
'
9
6
l
u
g
l
i
o
'
9
6
g
e
n
n
a
i
o
'
9
7
M
i
l
i
o
n
i
aumentato quasi in misura esponenziale fino ad arrivare a gennaio 97 a più
di 16 milioni di unità
1
.
Poiché per ogni Host è stata calcolata una media di 10 utenti,
questo rende l’idea di quante persone abbiano accesso ad un servizio
offerto via Internet. Le società di ricerca stimano comunque che entro il
2000 oltre 36 milioni di famiglie americane avranno accesso ad Internet.
Sebbene in Europa il numero sia inferiore a causa del ritardo tecnologico
accumulato, le stime prevedono comunque cifre ragguardevoli, pari a 20
milioni di famiglie
2
.
Inoltre, e questo è l’elemento più importante per le aziende, i
questionari svolti sugli utenti di Internet hanno mostrato come il profilo stia
cambiando dall’originale utilizzatore universitario ad una base più estesa di
utenze private con un alto potere di spesa. Solo in Italia, da una ricerca
effettuata dall’istituto di Statistica della Facoltà di Economia e Commercio
dell’università di Catania nel periodo compreso tra ottobre 1995 e maggio
1996 è emerso che il 29% degli utilizzatori di Internet sono privati, il
1
Conteggio degli Host computers per Internet realizzato da: the Network Wizard, Menlo
Park, California, gennaio 1997, http://www.nw.com
2
Microsoft Magazine, ottobre-autunno 1997
CAP. I – IL COMMERCIO ELETTRONICO ED INTERNET
16,2% sono studenti, il 10,5% universitari, il 5,1% ricercatori mentre
aziende e professionisti sono rispettivamente il 24.7% e l’8.3%.
Il Financial times ha
pubblicato un articolo nel quale si è
stimato che nell’anno 2000 il
mercato via Internet giungerà ad un
volume di affari superiore ai 200
miliardi di dollari
3
. Quindi i trend
di sviluppo sono spaventosi anche
perché la comunicazione via rete
permette di scavalcare gli intermediari classici, rendendo le informazioni
accessibili a costi più contenuti, consentendo così abbattimenti di prezzi
altrimenti non possibili, con vantaggi sia per il compratore che per il
venditore.
Vi sono infine altre stime abbastanza eloquenti come quelle di
Forrester Research (aprile 1996) che prevedono che entro la fine del 1997 il
75% delle prime mille aziende mondiali (”Fortune1000”) offriranno
prodotti in rete e addirittura le prime cinquecento ricaveranno dalla rete più
del 39% del loro fatturato. Nella peggiore delle ipotesi sarà un business da
oltre 117 mila miliardi di lire, nella migliore si supereranno i 280 mila
miliardi nel 2005
4
.
In previsione di un simile mercato l’attività freme: Visa, Mastercard,
SSB e i big dell’informatica lavorano per partecipare allo sviluppo del
commercio elettronico.
3
The Businessnet, gennaio 1997
4
Sole 24 ore, 13 gennaio 1997
CAP. I – IL COMMERCIO ELETTRONICO ED INTERNET
Le ragioni per tali previsioni sono molteplici, e si possono
riassumere affermando che tutti gli attori coinvolti sono interessati a far sì
che il commercio elettronico decolli perché tutti ne trarranno benefici. Per i
consumatori questi vantaggi sorgeranno dalle caratteristiche strutturali
dello strumento, come ad esempio la disponibilità di più informazioni e la
possibilità immediata di fare confronti tra più beni. Per le aziende i
vantaggi deriveranno invece dal potenziale del Web come canale di
distribuzione, come strumento di marketing e come mercato stesso.
In particolare, per i consumatori avremo:
• Accesso a più informazioni: è uno dei maggiori vantaggi di cui
essi beneficeranno, avranno, infatti, accesso ad un grande numero
di informazioni dinamiche (ovvero sempre aggiornate) che li
supporteranno nel loro processo decisionale. Inoltre, la natura
interattiva del Web ed i collegamenti ipertestuali permetteranno
agli utenti di svolgere e controllare una ricerca più approfondita e
non lineare. Perciò le comunicazioni di marketing sul Web
saranno più dirette al consumatore di quelle fornite tramite i
mezzi di comunicazione tradizionali.
• Facilità di ricerche di mercato e di confronti: la capacità del Web
di ammassare, analizzare e controllare grandi quantità di dati può
velocizzare la ricerca di un determinato bene o servizio e
permette l’acquisto di quello ritenuto oggettivamente migliore
dal consumatore in seguito ad un confronto immediato delle
alternative ottenute. Spesso è anche possibile testare online i beni
stessi, come ad esempio programmi software, e questo può
stimolarne l’acquisto.
• Prezzi e costi inferiori: questa è una naturale conseguenza
dell’enorme competizione che si verrà a creare tra tutti i fornitori
CAP. I – IL COMMERCIO ELETTRONICO ED INTERNET
di beni e servizi che saranno in grado di entrare in questo mercato
globale.
Per quello che invece riguarda i benefici per le aziende, vanno citati:
• Migliore distribuzione: questo vale in particolare per le aziende
che usano il Web come canale di distribuzione, ovvero quelle che
vendono informazioni e prodotti digitali. Questi beni potranno,
infatti, essere inviati immediatamente e direttamente eliminando
gli intermediari e con costi di spedizione vicini allo zero. Per
tutte le categorie di imprese vale comunque il fatto che
diminuiranno i costi di marketing potendo avere un contatto
diretto con i consumatori. Inoltre, queste tecnologie
permetteranno alle aziende di monitorare le preferenze dei
consumatori rivelate dal loro muoversi e acquistare sul Web.
• Comunicazioni di marketing: Al giorno d’oggi, molte aziende
usano il Web per inviare informazioni su di loro e sulle loro
offerte sia ad altre aziende sia ai consumatori. Ma la natura di
questo strumento offre anche un altro beneficio: quello di poter
sviluppare direttamente una relazione con i compratori
interagendo con loro, portando l’assistenza loro offerta ad un
livello maggiore di quanto sia mai stato possibile con i mezzi di
comunicazione tradizionali. Infatti, i siti Web sono disponibili 24
ore su 24 ed ogni singolo consumatore è in grado di richiedere
tutte le informazioni che desidera ricevendo così una risposta su
misura per le sue esigenze. Le aziende potranno poi ottenere
informazioni rilevanti dai consumatori usando magari uno
strumento come l’E-mail, ponendo nella pagina dei comandi di
invio automatico. Si potrebbe addirittura arrivare ad invogliare i
CAP. I – IL COMMERCIO ELETTRONICO ED INTERNET
consumatori a compilare dei questionari fornendo loro degli
incentivi sugli acquisti.
• Benefici di gestione: per i venditori si tratta di diminuire gli
errori, i costi ed il tempo del processo informativo. Vi è anche la
possibilità di entrare più facilmente in nuovi mercati, magari
quelli geograficamente remoti, quindi si possono raggiungere
tutti i potenziali acquirenti velocemente e con costi inferiori,
eliminando il lasso di tempo che intercorre tra le varie fasi del
normale processo commerciale.
Come strumento commerciale, il Web ha però anche dei difetti e dei
rischi, ma più che altro per le aziende e non per i consumatori. Anche
questi sono derivanti dalle sue caratteristiche strutturali. Ad esempio:
• Evoluzione dell’ambiente e delle tecnologie: è un settore dove la
velocità dei cambiamenti è elevata e sia i consumatori che le
aziende devono avere la possibilità di cambiare partners
commerciali, piattaforme e networks senza problemi. Tutto
questo ha un costo di difficile quantificazione perché è legato allo
stato della tecnologia attuale.
• Problemi di “Privacy” e di sicurezza: usare il Web come canale
commerciale fa emergere queste carenze. La maggior parte degli
utenti non lo percepisce anche come canale per i pagamenti. Fare
acquisti online pagando con la carta di credito non è ritenuto
sicuro, anche se molti obbiettano che è insicuro quanto usarle
negli acquisti tradizionali. Ci sono indubbiamente difficoltà
legate al fatto che per una delle parti è impossibile sapere
esattamente chi è e quanto sia affidabile la controparte.
• Questioni legali: vi è tutta una serie di problematiche che si sono
presentate al momento di utilizzare Internet come canale
CAP. I – IL COMMERCIO ELETTRONICO ED INTERNET
commerciale, come ad esempio la validità di una firma
elettronica, la non ripudiabilità di un documento, il valore legale
di un contratto elettronico e non cartaceo, violazioni di copyright
e molte altre.
1.2) i sistemi di pagamento
Tutto questo è stato reso possibile dalla disponibilità delle nuove
tecnologie che permettono ad una informazione allocata in una macchina
da qualche parte del mondo di essere accessibile come documento con una
semplice interazione del tipo point-and-click. L’idea del commercio
elettronico in fondo è semplice: se l’acquirente può scegliere un prodotto
visitando con il suo monitor un magazzino, una libreria o un negozio di
dischi lontani; se può esaminare ed al limite provare un prodotto; se può
spedire l’ordine in forma elettronica, perché non completare il ciclo
dell’acquisto immateriale consentendogli anche di pagare in quel modo?
Però, per lungo tempo lo shopping elettronico ha significato per il
consumatore scegliere i beni tramite un catalogo posto nel WWW
demandando poi il pagamento ad una fase successiva, spesso tramite mezzi
tradizionali per il marketing diretto come i conti correnti postali, le carte di
credito, i contanti. Questo nonostante che sin dai primi anni’80 siano stati
proposti schemi che permettessero di effettuare i pagamenti tramite una
rete di computer, ma molti di questi non sono mai andati oltre al semplice
studio poiché non erano molto usati in quanto non erano connessi ad un
network globale come invece accade oggi. Bisogna comunque dire che per
la maggior parte dei sistemi di pagamento siamo ancora oggi nella fase di
studio negli istituti di ricerca e nelle università, solo alcuni sono già stati
messi alla prova come progetti pilota in ambienti ristretti per testare le loro
funzionalità.