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ξ Dove si forma il clima?
I.1.1 L’atmosfera terrestre
L’atmosfera terrestre è l’involucro gassoso che ricopre la
superficie del nostro pianeta ed arriva ad un altezza di circa
700-1000 km. Grazie all’atmosfera la vita è divenuta
possibile sul nostro pianeta, infatti quest’ultima oltre a
consentire alle forme aerobiche la respirazione, è uno scudo
che grazie al suo spessore ed alla forza di attrito che genera
calore, ci difende dai meteoriti che cadrebbero sulla
superficie del pianeta. Ne è dimostrazione la superficie
lunare completamente solcata da crateri formati
presumibilmente da impatti meteorici. La nostra atmosfera
protegge le creature viventi dall’arrivo dei raggi
ultravioletti più pericolosi ( UV-C e UV-B) che colpiscono
il DNA nel nucleo delle cellule, portando ad errori nella
replicazione e di conseguenza nella formazione delle
proteine e degli elementi necessari alla cellula. La diretta
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conseguenza di tutto ciò è l’insorgere di tumori. La
presenza dell’atmosfera permette una bassa escursione
termica sulla superficie del pianeta i cui valori sono tra
+50° e –80° centigradi. Se si considerano gli altri pianeti
del sistema solare tale escursione sembra minima.
Questo è possibile solo perché il calore del sole in parte
viene bloccato nell’atmosfera ed in parte trasferito a
quest’ultima dal suolo, che l’aveva precedentemente
immagazzinato. Durante la notte l’atmosfera restituisce al
suolo per conduzione termica il calore evitando un
eccessivo raffreddamento.
I.1.2 Struttura verticale dell’atmosfera
secondo il gradiente termico verticale
L’atmosfera è stata suddivisa dai fisici in vari strati sulla
base delle caratteristiche del profilo verticale della
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temperatura, denominato gradiente termico verticale.
Tale classificazione viene giustificata dal fatto che la
variazione termica dell’atmosfera con l’altezza è
responsabile della gran parte dei moti verticali, della
formazione delle nubi e della diffusione degli aerosol.
Secondo il gradiente termico, l’atmosfera è divisa in:
TROPOSFERA
STRATOSFERA
MESOSFERA
TERMOSFERA
Tra uno strato e l’altro vi è una zona intermedia che assume
il suffisso di pausa.
Gli effetti del clima più rilevanti avvengono nella
troposfera, quindi ci soffermeremo maggiormente sulla
descrizione di quest’ultima.
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I.1.3 La troposfera
La troposfera è lo strato d’aria adiacente al suolo che si
estende verticalmente fino ad un’altezza di circa 11 km.
Questo in media perché lo strato atmosferico ha uno
spessore diverso tra i poli e l’equatore. La temperatura
diminuisce con un gradiente di circa 6,5° C per km di
altezza. Una delle caratteristiche fondamentali
dell’atmosfera è la sua capacità di rimescolamento degli
strati d’aria che la compongono. Infatti quando il cielo è
sereno la maggior parte delle molecole riesce ad
attraversare la troposfera in pochi giorni. In presenza di
temporali o forti venti, in pochi minuti le particelle, i
cosiddetti aerosol, possono arrivare al limite della
troposfera. Ne consegue che il tempo medio di residenza di
tali corpuscoli sia molto breve. La rimozione degli aerosol
avviene anche grazie ai processi di rain-out (formazione dei
nuclei di condensazione della neve o della grandine intorno
al pulviscolo) e di wash-out (la cattura del pulviscolo
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tramite la caduta delle gocce di pioggia). Il
rimescolamento della troposfera è influenzato dalle
caratteristiche del suolo, la cui influenza si fa sentire fino
alla tropopausa. Tra 1-1,5 km dal suolo si estende uno
strato chiamato Planetery Boundary Layer (PBL)
caratterizzato da un forte rimescolamento verticale, dovuto
in parte agli ostacoli incontrati sul suolo: quali rocce,
costruzioni ed in parte dall’attrito dei moti convettivi
formati dalle bolle di aria calda che dal suolo ascendono
verso l’alto. L’altezza del PBL non è costante durante il
giorno e varia da regione a regione. Durante il giorno, in
seguito al surriscaldamento del suolo, il PBL può arrivare
ad un’ altezza massima di 2 km mentre durante la notte, in
genere non supera i 100 m. Bisogna anche dire che in
seguito a perturbazioni di varia natura il PBL può essere
interrotto. All’interno del PBL riconosciamo altri due strati
le cui caratteristiche sono legate a quelle dell’orografia del
territorio. Il primo: laminar boundary layer è
direttamente aderente al suolo ed ha uno spessore di pochi
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millimetri, si tratta di una sorta di cuscinetto d’aria tra il
terreno e gli strati sovrastanti d’aria. Il secondo: turbulent
surface layer è lo strato dove sussiste la maggiore
turbolenza e ha un’altezza massima di 100 m durante il
giorno e di pochi metri durante la notte.
Oltre ad essere la sede della turbolenza atmosferica, la
troposfera possiede altre peculiarità:
ξ La temperatura diminuisce con l’altezza di 6,5° C/km.
Sappiamo che la temperatura al suolo è dovuta allo
equilibrio che s’ instaura tra calore ricevuto dal sole e
calore perso tramite la radiazione infrarosso. Ad una
quota maggiore i flussi di calore ricevuti dal suolo si
attenuano, e di conseguenza l’equilibrio termico viene
raggiunto ad una temperatura minore. Durante la notte
il suolo è più freddo e sottrae calore agli strati d’aria
sovrastanti, che a loro volta fanno lo stesso con gli
altri strati fino a circa 500 m d’altezza. Si ha quindi
l’inversione termica cioè la temperatura non
diminuisce con l’altezza. Durante il giorno il suolo
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risulta più caldo e l’aria sovrastante ha una minore
temperatura, quindi nei primi 100-800 m la
temperatura diminuisce con la quota anche di 10°
C/km.
ξ L’estensione verticale della troposfera varia in base
alla latitudine, infatti all’equatore arriva a 18 km di
altezza, nei poli raggiunge gli 8 km ed alle medie
latitudini 12 km.
ξ La superficie ideale che divide la troposfera dalla
stratosfera denominata: tropopausa subisce due
interruzioni: intorno ai 30°e i 60° di latitudine. Tali
discontinuità sono dovute alla circolazione generale
dell’atmosfera. Questo moto è formato da 3 celle di
aria che si trovano tra: 0-30°, 30-60° e 60-90°. Le 3
celle permettono scambi d’aria tra la troposfera e la
stratosfera.
ξ La troposfera possiede la gran parte del vapore acqueo
di tutta l’atmosfera, responsabile dell’effetto serra, è
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infatti il vapore acqueo il principale tra i gas serra
della nostra atmosfera.
ξ Il campo barico orizzontale, alle quote medio-alte
della troposfera è caratterizzato da una profonda
depressione sulla verticale dei poli (vortice polare) e
da una fascia d’alta pressione sulla zona equatoriale. Il
vento intorno ai centri di bassa pressione ruota in
senso anti-orario nell’emisfero nord ed orario
nell’emisfero sud. Ne consegue che a quote alte la
circolazione atmosferica è di tipo zonale, cioè diretta
secondo i paralleli e diretta da ovest verso est.
ξ La gran parte degli aerosol sono presenti nella
troposfera.
ξ Nella troposfera vi risiede il 75% della massa d’aria.
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I.1.4 La stratosfera
La stratosfera è il secondo strato dell’atmosfera, ha uno
spessore di 40 km circa ed è divisa in 2 ulteriori strati: il
primo di spessore di 10 km, adiacente alla tropopausa nel
quale la temperatura non varia, il secondo spesso 30 km
nella quale la temperatura aumenta con la quota. Il
passaggio da troposfera a stratosfera è caratterizzato da una
diminuzione di vapore acqueo e ad un aumento d’ozono. I
forti gradienti verticali d’ozono e vapore indicano una
mancanza di rimescolamento tra l’aria umida povera di
ozono della troposfera e quella secca ricca di ozono della
stratosfera. La temperatura nella stratosfera varia dai: -70°
C all’equatore, ai –60° C al polo nord e –80° C al polo sud.
Nello strato superiore la temperatura aumenta a causa
dell’assorbimento dei raggi ultravioletti da parte
dell’ozono. In questa zona si ha la maggiore
concentrazione di questo gas è il cosiddetto “strato di
ozono” o ozonosfera.
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I.1.5 La mesosfera
La mesosfera arriva ad una quota di 85 km, si tratta di una
regione dove la temperatura diminuisce con la quota,
quindi si ha un parziale rimescolamento dell’aria. Durante
l’estate possono innescarsi dei moti convettivi, che
permettono la formazione di sottili nubi (nubi nottilucenti).
Tali nubi sono formate grazie al pulviscolo di origine
vulcanica e meteorica che fungono da nucleo di
aggregazione per il vapore acqueo.
I.1.6 La termosfera
La termosfera è l’ultimo strato dell’atmosfera terrestre, si
estende per diverse centinaia di km con temperature che
oscillano intorno ai 1000° C tra il giorno e la notte. Nella
parte più bassa predominano l’ossigeno e l’azoto. A quote
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superiori i 200 km il principale componente è l’ossigeno
atomico.
I.2.1
La composizione chimica dell’atmosfera
Ogni giorno passano nei nostri polmoni circa 14.000 litri,
viene spontaneo chiedersi come sia composta la nostra
atmosfera. Una prima risposta ci è stata fornita da
Lavoisier, il quale affermò che l’atmosfera è un miscuglio
di gas. Oggi abbiamo una visione più chiara ed esaustiva
degli elementi e dei quantitativi di questo “miscuglio di
gas”.
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Componente Formula Peso
Molecolare
Concentrazioni
in volume
Azoto N
2
28,01 78,084%
Ossigeno O
2
31,99 20,94%
Argo Ar 39,99 0,917%
Biossido di
carbonio
CO
2
44,00 370 ppm*
Neon Ne 20,17 18,2 ppm
Elio He 4,00 5,24 ppm
Krypto Kr 83,80 1,14 ppm
Xeno Xe 131,29 0,086 ppm
Ossido di
azoto
N
2
O 44,01 0,31 ppm
Idrogeno H
2
2,01 0,5 ppm
Metano CH
4
16,04 1,7ppm
Biossido di NO
2
46,00 0,001 ppm
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azoto
Ozono O
3
47,99 0,03 ppm
Biossido di
zolfo
SO
2
64,05 0,01 ppm
Monossido
di carbonio
CO 28,14 0,1 ppm
Ammoniaca NH
3
17,03 0,01 ppm
Monossido
di azoto
NO 30,00 0,0001 ppm
Solfuro di
idrogeno
H
2
S 34,075 0,01 ppm
Cloruro di
idrogeno
HCL 36,46 0,01 ppm
Bromo Br
2
159,80 Tracce
Iodio I
2
253,81 Tracce
Tabella 1 La composizione chimica dell’atmosfera
*ppm parti per milione di volume
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A prima vista può sembrare che gas con concentrazioni
ridotte a pochi microgrammi per metro cubo siano
irrilevanti o innocue, ma purtroppo non sempre è così.
Una caratteristica importante d’ ogni sostanza è il suo peso
molecolare: l’aria secca ha un peso pari a 28,9. Questo dato
è utile dal punto di vista pratico, in quanto se un gas tossico
dovesse essere immesso nell’aria, tramite la comparazione
tra il suo peso molecolare e quello dell’aria, si può valutare
il rischio di ristagno al suolo.
Tra i 0 e gli 80 km la composizione dell’aria è
costante,oltre tale quota la composizione è particolarmente
eterogenea. Bisogna altresì precisare che il 99% della
massa atmosferica risiede nei primi 30 km e addirittura il
50% nei primi 5 km.
I gas minoritari hanno variazioni nella loro concentrazione
derivanti da perturbazioni di tipo: