II
parte del suo reddito in beni di consumo e servizi (inviandone la maggior parte
in patria sotto forma di rimesse), il “Permanente” dirotta buona parte degli
importi prima inviati come rimesse in consumi ed investimenti nel paese
d’accoglienza. Invece l’immigrato “Indeciso” presenta consumi lievi come
l’immigrato “Temporaneo”, rimesse lievi come l’immigrato permanente e
investimenti che oscillano tra quelli del “Temporaneo” e del “Permanente”. Le
rimesse e i consumi appaiono legati da una relazione inversamente
proporzionale che lascia supporre che il passaggio da “Temporaneo” a
“Permanente” condurrà ad un progressivo aumento dei consumi degli
immigrati a discapito delle rimesse. L’Im-Mercato pur riconoscendo, allo stato
attuale, nelle rimesse la sua prima fonte di guadagno è consapevole
dell’inevitabile progressivo passaggio dell’immigrato da “Temporaneo” a
“Permanente”, decide quindi d’investire fin da oggi in prodotti che
accompagnano l’immigrato in questo percorso. Facendo ciò opera
un’espansione della gamma di prodotti caratteristici dell’Im-Mercato (rimesse,
telefonia, spedizioni...) verso una tipologia di prodotti più simili a quelli
indirizzati agli autoctoni.
Questi prodotti sono per l’Im-Mercato un modo per recuperare la perdita degli
introiti causata dal fisiologico calo delle rimesse degli immigrati man mano che
procedono nel loro percorso d’integrazione. Come vedremo l’Im-Mercato, vista
Rimesse
Telefonia
Spedizioni
Carte di credito
Conti correnti bancari
Assicurazioni
Mutui e prestiti
III
la peculiare situazione italiana, non si limita ad attendere che tale passaggio
avvenga naturalmente, ma fa forza sull’immigrato “Temporaneo” affinché si
integri maggiormente nel tessuto sociale e di conseguenza sposti i suoi
investimenti su questa nuova tipologia di prodotti; In quest’ottica viene
favorita l’emergere, nelle relazioni interetniche, di una nuova figura: “il cliente
immigrato”. L’immigrato non è più solo una forza lavoro a basso costo, ma
anche un potenziale ottimo cliente indispensabile alla nostra economia quanto
alla nostra società. In Italia, determinante in questo processo d’inclusione
economica, anticamera dell’integrazione, risulta l’operato della società Angelo
Costa che accompagna l’immigrato “Temporaneo/Indeciso” fino allo stato di
“Permanente”. La scelta di un unico soggetto privilegiato, come la società
Angelo Costa, per osservare questo processo è determinata dalla sua forte
rappresentatività nell’universo dell’intero Im-Mercato. La Angelo Costa, infatti,
offre per mezzo delle sue società, tutti i prodotti e servizi che conducono
gradualmente l’immigrato ad un inclusione socio economica che favorisce il
processo d’integrazione. Possiamo inoltre, affermare che lo stesso soggetto è
attualmente l’unico operatore specializzato nell’Im-Mercato che può vantare
una presenza a livello nazionale in più settori, dalle rimesse, ai media, alla
consulenza, fino ai prodotti e servizi. Per di più, grazie alla diffusione dei media
da lui distribuiti ed editati ed attraverso importanti investimenti pubblicitari sta
attuando un rapido costante processo di creazione dello stesso Im-Mercato. La
società Angelo Costa Spa fondata nel 1986 da Maurizio Costa, docente alla
facoltà di architettura di Roma, è una società di intermediazione finanziaria con
sede operativa a Roma. La società è controllata interamente dalla famiglia
Costa; Ne è Amministratore Francesco Costa. Attualmente ha circa 250
dipendenti che lavorano nelle sedi di Roma, Milano e Verona con un’età media
molto bassa (circa 32 anni); il 15% del personale impiegato è straniero. Il
fatturato consolidato dall’Angelo Costa nel 2003 ammontava a circa 68 milioni
di euro, realizzati interamente in Italia. Le attività della società Angelo Costa
possono essere così rappresentate:
IV
La società Angelo Costa opera fin dal 1995 nel settore delle rimesse grazie alla
partnership con Western Union, nel 2000 nasce la società “Stranieri in Italia”
con lo scopo di informare gli immigrati sulle questioni inerenti l’immigrazione a
cui segue, poco dopo, il marchio ISI (2002) che si pone come società di servizi
e prodotti per immigrati. Per giungere ad illustrare i processi d’inclusione
operati dall’Angelo Costa, attraverso l’Im-mercato, ci soffermeremo sui tre
settori che lo vedono impegnato: Western Union, Stranieri in Italia ed ISI. Nel
primo capitolo, introduttivo alla ricerca, c’interesseremo della figura
dell’immigrato e delle teorie sulle migrazioni internazionali, mettendo in
evidenza il ruolo dell’emigrazione nella nostra economia. Le migrazioni non
sono solo il frutto di un differenziale economico secondo il quale l’immigrato si
sposta dove il lavoro è maggiormente retribuito, ma sono condizionate anche
da fattori embedded di tipo affettivo-relazionale assecondati dai network.
Un’idea dei legami che condizionano e costituiscono i sistemi migratori
internazionali è data dallo schema di Fawcett che distingue tre tipi di legami
(tangibili, regolatori, relazionali) e quattro categorie di legami (quelli tra stati,
quelli creati dalla cultura di massa, quelli familiari e personali, quelli gestiti
dalle agenzie migratorie). Le rimesse, secondo questo schema, rappresentano
un tipo di legame tangibile collocabile nella categoria dei legami familiari, tale
legame è destinato progressivamente a ridimensionarsi con il variare del
progetto migratorio dell’immigrato, di conseguenza il rallentarsi dei legami
familiari porterebbe progressivamente, ad un minore risparmio ed invio delle
rimesse, ma tale andamento del “ciclo vitale delle rimesse” non sembra trovi
riscontro nel caso italiano. Infatti, la legislazione italiana in tema
d’immigrazione si rileva decisiva nel contribuire a tardare il naturale passaggio
dell’immigrato dalla condizione di “Temporaneo” a “Permanente”, facendolo
indugiare oltre il dovuto nella condizione di “Indeciso”, costantemente in
Angelo Costa
Western Union Stranieri in Italia ISI
V
bilico tra un progetto migratorio a breve termine e a lungo termine.
L’“Indeciso” infatti, anziché essere uno stato transitorio, diviene una condizione
stabile che contribuisce a mantenere elevato l’invio delle rimesse dall’Italia,
anche da parte delle comunità di più vecchia immigrazione. Questa situazione,
appare poco vantaggiosa, non solo, per l’immigrato che si trova sempre in
difficoltà nel fare progetti a lungo termine, bilico tra un progetto migratorio
“Temporaneo” ed uno “Permanente”, ma anche per il mercato, che sente la
necessità di creare un mercato di prodotti e servizi che trattenga in Italia i soldi
degli immigrati. La Angelo Costa svolge un azione determinante nel favorire il
passaggio degli immigrati nella condizione di maggiore integrazione propria
degli immigrati “Permanenti”. Questo fondamentale passaggio è gestito, nel
caso della Angelo Costa, dalla società Stranieri in Italia, che ha come mission
quella di creare un mercato che conduca l’immigrato da cliente di rimesse e
telefonia ad un secondo livello, più inserito nel contesto socio economico.
Attraverso le informazioni sull’immigrazione, l’immigrato è favorito nel suo
processo d’integrazione e nello stesso tempo condotto allo status di cliente
(non più solo di rimesse e telefonia). Ciò innesta un procedimento che vede
divenire, buona parte degli immigrati “Permanenti”, prima clienti che cittadini.
La Angelo Costa, una volta “creato” il cliente immigrato attraverso la società
Stranieri in Italia, lo conduce verso la società ISI. La ISI produce, (e molto
spesso adatta) servizi e prodotti per il mercato degli immigrati. Tra questi
possiamo annoverare schede telefoniche per chiamare l’estero (suddivise per
continenti), assicurazioni sulla vita con rimpatrio della salma, carte di debito
prepagate (senza conto corrente di appoggio)… Il mercato nella sua
connotazione di “Im-Mercato” si dimostra perciò capace di individuare e
sollecitare le esigenze dell’immigrato, favorendo al contempo i presupposti per
un suo inserimento nella società. Non dobbiamo dimenticare le modificazioni
che questo processo introduce nella percezione dello stereotipo: l’immigrato,
che prima veniva visto come “straccione” in cerca di lavoro, oggi viene ritenuto
un importante target di mercato e non ci sorprenderà notare che la stessa
banca che prima ostacolava l’apertura del conto corrente agli immigrati,
richiedendo garanzie inusuali per la clientela comune, oggi sia al primo posto
VI
con offerte ad hoc e tipologie di servizi simili a quelli offerti ai residenti. Dal
punto di vista metodologico la ricerca mi ha impegnato in una lunga analisi di
sfondo effettuata dal mese di aprile al settembre 2004, ma poi di fatto si è
protratta fino agli ultimi giorni di lavorazione della tesi vista l’attualità del tema
affrontato (l’ultimo quotidiano preso in considerazione è del giugno 2005).
L’indagine si è mossa in più direzioni. Ho fatto sopralluoghi nei centri
d’aggregazione degli immigrati del territorio romano (quartieri Esquilino,
Casilino, Alessandrino…) per la ricerca di testate etniche. In contemporanea ho
ricercato ed evidenziato tutte le principali informazioni sulle rimesse e sul
cliente immigrato da più fonti. Dal punto di vista bibliografico seppure ho
potuto reperire un discreto numero di testi sulle rimesse, non è stato affatto
possibile fare altrettanto per quanto riguarda “la stampa etnica” ed “il cliente
immigrato”, essendo fenomeni nuovi per la nostra società. In questo caso,
infatti, ho dovuto attenermi principalmente ad informazioni reperite tramite
internet, giornali, interviste, congressi e conferenze. Le fonti più interessanti
riguardo la stampa etnica sono state le ricerche svolte dal Cospe (2002;2003)
e dalla Fusie (2004) per quanto riguarda invece la figura emergente
dell’immigrato cliente sono risultati molto interessanti le ricerche dell’Assirm di
Milano (associazione tra istituti di ricerche di mercato) e la ricerca della Carat
Geoconsulting “il Target Extra” dell’ottobre 2004 per il dettagliato profilo
offerto dei consumi dell’immigrazione italiana. In rete sono risultati
particolarmente utili il sito di Napolitano www.etnica.biz, specializzato nella
promozione di progetti e idee imprenditoriali per il nuovo Im-Mercato ed il sito
www.stranieriinitalia.it della stessa Angelo Costa. In soli due documenti
cartacei, tra quelli reperiti, si parla esplicitamente di clientela immigrata: nel
libro “Banche italiane e clientela immigrata” (Ceschi, Rhi-Sausi, 2004) e
nell’articolo “Banche e rimesse: l’immigrato come cliente” (Formentin, 2002),
in entrambi i casi si fa riferimento all’immigrato cliente esclusivamente
riguardo i servizi bancari ed in particolare all’invio delle rimesse. D’estrema
importanza per completare un quadro del fenomeno spesso frammentario e
contraddittorio come quello delle rimesse, si sono rivelate infine le interviste
con Oliviero Forti curatore del Dossier statistico Caritas e con Giorgio Paradisi,
VII
funzionario del servizio elaborazioni statistiche dell’Ufficio Italiano Cambi. In
una situazione molto variegata come questa, non mi è pertanto stato possibile
scegliere un’unica metodologia da adattare alla ricerca, ma è accaduto che la
ricerca si è servita, di volta in volta, di differenti metodologie, in funzione delle
diverse fonti disponibili