INTRODUZIONE
Il presente lavoro punta a dimostrare quali siano i benefici del cinema nei confronti del
turismo e della collaborazione tra gli enti di promozione turistica nazionale ed
internazionale e le produzioni cinematografiche locali e straniere, agevolate da
particolari misure di sgravo fiscale. Lungimiranti progetti strategici tra le industrie
cinematografiche e turistiche possono creare o aumentare la forza dell’immagine di una
destinazione turistica, utilizzandola come location di un film. Si arriverà così a parlare
di destination placement, cioè del collocamento sul mercato di una destinazione intesa
come prodotto turistico.
Il cineturismo si basa sulla concezione per la quale lo spettatore cinematografico è un
“consumatore” di immagini, al pari del turista sightseer e del compratore in generale. Il
cineturismo è un fenomeno che esiste sin dalla origini dell’istituzione cinematografica,
ma che da qualche decennio viene riconosciuto come strumento efficace di promozione
turistica e per questo studiato e analizzato.
Lo scorso settembre 2011, in occasione dell’European Tourism Day, il vice-presidente
della Commissione Europea, l’Onorevole Antonio Tajani, ha dichiarato in un video
messaggio al pubblico presente alla conferenza, che in questo quadro di crisi economica
europea iniziata nel 2008 c’è sempre più bisogno d’investire in cultura e il turismo è
un’industria forte per l’Europa, che arriva a costituire il 12% della forza lavoro totale
nell’UE. Tajani ha voluto sottolineare inoltre l’importanza della diversificazione e
dell’arricchimento dell’offerta turistica, del creare una cultura dell’ospitalità e, a questo
scopo, del fornire conoscenze e risorse umane e professionali per l’industria turistica.
Per questo c’è sempre bisogno d’innovazione e di creare nuovi percorsi turistici,
utilizzando mezzi di comunicazione e informazione “alternativi”. Tra questi, c’è
senz’altro il cinema, che può diventare uno strumento utile al coinvolgimento sia di chi
della settima arte ne fa una filosofia di vita, sia di coloro che frequentano meno
assiduamente le sale di proiezione.
In questo lavoro verranno presi in considerazione i lavori degli ultimi anni in Europa del
regista Woody Allen ed in particolar modo verranno analizzate le location utilizzate nei
3
film Match Point girato a Londra, e le “lettere d’amore” a due città amate del regista in
Vicky Cristina Barcelona e Midnight in Paris.
Il cineturismo in Italia è particolarmente sostenuto anche grazie alla importante
kermesse del Festival delle location cinematografiche che dal 2003 si svolge in estate ad
Ischia, durante la quale Woody Allen è stato premiato per aver scelto Roma come
location per il suo prossimo film. Dare spazio alla creatività in una società che punta
sempre di più sull’industria delle idee e delle capacità, le cosiddette skills, più che su
quella delle professioni diventerà via via la chiave per il successo di azioni mirate allo
sviluppo territoriale.
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CAPITOLO 1
IL TURISMO
SOMMARIO
Oggetto del presente capitolo è l’analisi delle motivazioni che stanno alla base del
viaggio, come pure gli sviluppi pratici, economici ed il modo in cui si è evoluto il
fenomeno. L’indagine comincerà con un esame dei cosiddetti fattori “di spinta” e quelli
“di attrazione”, i quali chiariscono da dove derivi il desiderio di partire e cosa
intervenga nella scelta della meta del viaggio. Si analizzeranno, quindi, le ragioni che
inducono il turista a partire. L’analisi che si è scelto di condurre muoverà dalle teorie
degli ultimi decenni elaborate da sociologi e psicologi tra cui Abraham Maslow, Dean
MacCannell, Erik Cohen, John Urry e terrà conto del ruolo della società e della potenza
persuasiva dell’intervento dei mezzi di comunicazione durante la fase precedente alla
partenza. Infine, si cercheranno di chiarire le motivazioni che rendono il fenomeno
turistico così importante per le società odierne, oltre ai segnali e le tracce di
cambiamento che esso tende a evidenziare.
1.1. Perché si viaggia
Per comprendere come nasce il turismo, bisogna partire dal presupposto che esso esiste
solo in presenza di due precondizioni essenziali: il reddito e il tempo a disposizione del
viaggiatore. Ma non è tutto: anche i fattori motivazionali distinti tra push e pull factors,
giocano un ruolo decisivo. Essi identificano l’insieme delle motivazioni che attraggono/
allontanano il turista da/verso una specifica destinazione. I primi, i “fattori di spinta”,
sono prevalentemente soggettivi: fanno capo alla sfera socio-psicologica e riguardano la
vita quotidiana del viaggiatore preso nel proprio luogo di residenza. Essi possono essere
5
considerati come la fonte delle ragioni per cui si vuole andare in vacanza e, per questo,
tendono a essere studiati più dei fattori pull.
I “fattori di attrazione”, invece, riguardano la destinazione turistica nello specifico e,
dunque, sono esterni alla sfera socio-psicologica del turista. Essi sono costituiti
dall’insieme degli elementi che inducono il turista a percepire come soddisfacente una
particolare meta, poiché capace di rispondere del tutto ai suoi desideri.
Entrambi i fattori agiscono in maniera simultanea nella fase decisionale di acquisto della
vacanza, e bisogna tenere presente come la sfera psicologica-culturale dell’individuo
agisca in maniera costante
1
.
«Alcuni psicologi definiscono la motivazione come una forza che esiste per
ridurre uno stato di tensione. Le motivazioni possono essere fisiologiche […]
e psicologiche. Queste ultime, che sono innate, vengono apprese subito dopo
la nascita. Così la curiosità umana, che si manifesta subito dopo la nascita
con il bisogno di esplorare può creare tensione e rivelarsi in seguito una
motivazione al viaggio»
2
.
Le ragioni per cui si decide di viaggiare sono numerose e di varia natura. Talvolta può
risultare complicato dare un’unica definizione dei fattori motivazionali del turista. In
linea generale, partendo dalla Piramide dei Bisogni di Maslow (vedi Fig. 1), è possibile
individuare una classificazione gerarchica di bisogni umani, dalla cui applicazione a
discipline come business, marketing, si sono sviluppate anche teorie sui comportamenti
turistici. I bisogni di cui parla Abraham Maslow sono suddivisi in fisiologici,
psicologici, sociali, demografici e culturali.
6
1
Mereu A., La motivazione al turismo, ‹http://www.humantrainer.com/psicologia-del-lavoro/motivazione-turismo.pdf›,
Psico-Pratika: Numero 16, 2005 p.2
2
Dall’Ara G., Perché le persone vanno in vacanza?, Milano, Franco Angeli, 1995, p.53
Fig.1. Piramide (o gerarchia) dei bisogni di Maslow
Nel suo lavoro di studi e ricerche sul turismo, Dall’Ara
3
elabora una serie di spiegazioni
partendo dal modello proposto da Maslow. Le motivazioni fisiologiche comprendono i
bisogni fisici del turista, che si possono tradurre con il desiderio di trascorrere le proprie
vacanze per soddisfare il bisogno di riposo, di liberarsi dello stress accumulato durante
gli ininterrotti mesi di lavoro nel luogo di residenza; la voglia di fare sport, di fare
attività ricreative. Esempi di mete della vacanza possono essere in questo caso centri di
benessere, SPA o semplicemente villaggi turistici. Questi bisogni sono i più forti e
preponderanti ma possono in ogni modo essere modellati e, come vedremo
successivamente, venir influenzate da stimoli esterni culturali e sociali. Una critica
avanzata da Schiffman e Kanuk
4
relativa alla gerarchia dei bisogni è “che non può
essere testata in modo empirico poiché non c’è modo di misurare con precisione quanto
viene soddisfatto uno dei bisogni prima che il successivo divenga operativo”.
Le motivazioni psicologiche possono essere molto ampie ma riguardano per lo più il
desiderio di evasione, sia dal proprio domicilio sia dai legami affettivi, fino alla fuga da
7
3
Dall’Ara G., Perché le persone vanno in vacanza?, op.cit. p.43
4
Schiffman G.L., Hansen H., Kanuk L.L., Consumer Behaviour: A European Outlook, Pearson Education, 2008, p.124
sé stessi per poter rimettersi in gioco in un ambiente nuovo. La percezione che ogni
individuo ha del mondo esterno gioca un ruolo fondamentale nella scelta della
destinazione per le vacanze. Gli stimoli provenienti dall’ambiente in cui viviamo creano
in noi impressioni mentali che tramite la percezione andranno a formare un’idea
personale del mondo, la quale in conclusione, plasmerà i comportamenti dell’individuo.
Le motivazioni sociologiche sono determinate per la maggior parte dall’influenza della
società in cui viviamo (familiari, amici, opinion leader, mezzi di comunicazione di
massa), la quale avrà lo stesso effetto persuasivo dei fattori psicologici sui
comportamenti e le decisioni future. In particolare, la percezione della vacanza e della
distanza, l’apprendimento, la personalità (che condiziona il comportamento), le
motivazioni e i bisogni dell’individuo (fisiologiche, psicologiche ed intellettive), le
attitudini e la psicologia economica sono le componenti che determinano le scelte del
turista. I fattori demografici sono simili a quelli sociologici, in quanto riguardano l’età
del turista, il suo reddito disponibile, lo stato familiare e il grado di istruzione.
Le motivazioni culturali riprendono il discorso sull’importanza del ruolo delle
percezioni, in quanto la cultura crea un sistema di valori la cui forza persuasiva a livello
delle decisioni personali è fortissima sebbene non risulti immediatamente visibile. Il
sistema di valori in cui cresciamo e viviamo plasma i nostri comportamenti di consumo.
In conclusione, per arrivare a comprendere le motivazioni del perché il turista decida di
partire, si devono intendere il viaggio e la vacanza come mezzo per soddisfare i propri
bisogni e desideri
5
.
8
5
G. Dall’Ara, Perché le persone vanno in vacanza?, op. cit, p. 57
1.2. Teorie del sightseeing
1.2.1. MacCannell e la ricerca dell’autenticità
Dean MacCannell, nel suo libro Il Turista, contraddice le precedenti teorie di Burgelin
sul turismo di massa e il sightseeing
6
, che vede il turista disinteressato ad approfondire
la conoscenza della realtà in cui si trova a trascorrere la vacanza e si limita a “guardare”
in modo epidermico e superficiale. Egli sarebbe «un mero collezionista d’immagini che,
come le cartoline e i souvenir, rappresentano la destinazione e costituiscono una prova
di fronte agli altri dell’avventura trasferta»
7
.
MacCannell sostiene invece che la ricerca dell’autenticità costituisca la spinta
motivazionale al viaggio. Il turista in prima persona, ricerca l’autenticità e «questa
ricerca è una versione moderna dell’interesse universale umano per il sacro. Il turista è
una specie di pellegrino contemporaneo, che ricerca l’autenticità in tempi e in luoghi
lontani dalla propria vita quotidiana»
8
. A differenza dei pellegrini, che partono per
onorare un solo luogo sacro, il turista visita e fa esperienza di diversi siti e attrazioni.
Egli avverte, inoltre, che ogni attrazione turistica in quanto tale ha bisogno di “guidare”
chi viene a rendergli visita e d’incanalare in qualche modo lo sguardo del turista verso
le attrazioni. In altri termini, la gente impara “come, quando e dove” guardare. Il
cinema, in questa prospettiva, ha grandi potenzialità e crea una sorta di guida-spettacolo
per i potenziali turisti, poiché con le sue sequenze di immagini dirige l’attenzione dello
spettatore verso certe specifiche location già prima della partenza, quando questi è
ancora seduto davanti a uno schermo.
In una recente intervista, MacCannell ha dichiarato che talvolta anche le attrazioni
artificiali arrivano ad avere una propria autenticità, proprio come accade con Las Vegas
o Chinatown, a San Francisco: «People don’t realize that the decorative motifs on Grant
Street (in San Francisco’ s Chinatown) were originally made for a movie that was shot
9
6
Burgelin, O., Le tourisme jugé, in "Communication", 1967, n. 10, p. 81
7
Gilli M., Autenticità e interpretazione nell’esperienza turistica, Milano, F. Angeli, 2009, p. 10
8
Urry J., Lo sguardo del turista, il tempo libero e il viaggio nelle società contemporanee, Roma, Seam, 1995, p. 25