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essere il tema del presente lavoro, una descrizione del profilo
psicologico dell’autore di un reato violento a partire dall’analisi dei
più piccoli e apparenti detagli della scena del crimine che
necessariamente raccontano qualcosa dell’autore del reato, agli occhi
di chi sa ed è addestrato ad osservare. Il profiling si pone al confine tra
la scienza dell’investigazione e le discipline psicologiche, al confine
tra psicologia e psichiatria clinica e forense, tra statuto di scientificità
e arte. In Italia, diversamente da altri paesi del mondo, il criminal
profiling sembra essere accompagnato da scetticismo e da sospetto.
Proprio l’Italia, invece, vanta uno dei casi di crimine violento ancora
non risolto, attenzionato da più di quindici anni: Unabomber.
Il presente lavoro parte, dunque, dal caso nostrano di Unabomber,
dalla storia, nonché dalla sua passione per gli ordigni dinamitardi. Non
è certo l’unico caso di serial bombers nel mondo, come si riferirà in
seguito attraverso l’ausilio della letteratura, ma di sicuro è uno dei
pochi casi ancora irrisolto, nonostante siano state utilizzate fino ad
oggi le tecniche di profiling e gli strumenti più moderni ed avanzati.
Nel suddetto lavoro, pertanto, si è voluta proporre una valutazione dei
3
principali e importanti, modelli di studio applicati al Criminal
Profiling, la loro evoluzione storica, i campi di applicazione verso cui
è rivolta tale disciplina con le sue tecniche e i suoi strumenti utilizzati,
e perfezionati, nel tempo. Sì è cercato di delineare, quindi, le
competenze che il professionista di profili dovrebbe possedere,
descrivendo le diverse figure coinvolte nel settore. Uno spazio del
lavoro è stato dedicato, ancora, alla Vittimologia, poiché l’omicidio,
l’aggressione sessuale, o qualsiasi altra forma di reato violento
rappresentano comunque una relazione tra offender e vittima. Infatti
proprio osservando le modalità con cui l’aggressore si è mosso nella
scena del crimine ed ha interagito con la stessa vittima, sarà possibile
individuarne alcune delle sue caratteristiche. Infine si è voluto
menzionare la nostra realtà, quella Italiana, attenzionando l’ Unità per
Analisi del Crimine Violento, UACV.
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CAP I
Bombers seriali nel mondo, l’unabomber
italiano
C’è un assioma, in materia criminale, valido per un
paese civile come il nostro. Si ammazza solo la gente
che si conosce; si viene ammazzati solo da qualcuno
che ci conosce, oppure da qualcuno che conosce
qualcuno che ci conosce.
Rouband J., il rapimento di Ortensia,
1989,186
Diversi serial bombers hanno lasciato il loro segno nella nostra
società. Un nome, in particolare quello di Theodore John Kaczynski
(1942), brillantissimo studente e giovanissimo insegnante, utile
esempio per comprendere il modo in cui utilizzare in maniera nefasta
le proprie innate e preziose doti intellettive, sviluppando un odio nei
confronti del mondo moderno, delle sue tecnologie e terrorizzando, in
questo caso, gli Stati Uniti per 18 anni con i suoi attentati. Centinaia di
poliziotti, decine di ispettori, intere città mobilitate per catturare il
pericolo numero uno del Paese. Dal 1978 al giorno della cattura
5
Unabomber
1
aveva compiuto sedici attentati dinamitardi, uccidendo
tre persone e ferendone altri ventitrè, molte con gravi mutilazioni,
seminando terrore in tutti gli Stati Uniti. La sua caccia si concluse nel
1996 con il suo arresto in una modesta capanna del Montana dove
abitava. Ma ancora prima di lui, un altro attentatore, soprannominato
Madbomber,George Metesky, disseminò a New York City tra il 1940
ed il 1956 piu’ di una trentina di ordigni (vedi appendice). Il
bombarolo fu individuato e catturato grazie al profilo tracciato dallo
psichiatra James Brussel, considerato il precursore del Criminal
Profiling. Ma questa tipologia di attentati, molto diffusa ai giorni
nostri, la si può fare risalire al lontano 1605, quando un gruppo di
cospiratori cattolici inglesi nutrì il desiderio di assassinare il sovrano
Giacomo I, in occasione di un impegno ufficiale presso la prestigiosa
Camera dei Lord. Il prescelto come unico esecutore dell’attentato, in
virtù di una serie di competenze ed esperienze, fu Guy Fawkes ( il
primo bombarolo della storia moderna). Un complotto che però fu
1
Soprannome attribuitogli da: UN ( university), A ( Airlines) che sottolinea gli obbiettivi preferiti
dall’ecoterrorista, BOMBER ( si riferisce alla tipologia di attentati). ( Strano M., Buzzone R.,
2007, 11)
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scoperto e sventato. Ancora nel 1800 fu Napoleone Bonaparte la
vittima scelta di un attentato dinamitardo. Sono stati comunque gli
ultimi dieci anni del XIX secolo a rappresentare un periodo copioso di
attentati dinamitardi, tanto da essere definito “decade delle
esplosioni”.
Infatti nel 1931 in USA, Sylvester Matushka assalta e distrugge due
treni, ma è catturato un anno dopo. Nel dopoguerra iniziarono in tutto
il mondo gli attentati contro gli aerei di linea, il primo nel 1949 con
l’esplosione di un DC3 di una compagnia aerea filippina. Negli anni
1990-1995 si ha un’interruzione di codesti attentati, per poi tornare
alla ribalta e raggiungere il culmine con uno dei maggiori attentati
nella storia dell’umanità, l’attentato dell’ 11 Settembre 2001 al Word
Trade Center.
A partire dagli anni ’80 si aggiunse alla pratica classica degli attentati
quella dei Kamikaze
2
, sviluppatasi in verità già nella storia mondiale
nel 1941, quando gli aerei giapponesi si abbatterono proprio a
“kamikaze” sulla base americana di Pearl Harbor. Anche sul territorio
2
Termine riferito agli attacchi suicidi eseguiti dai piloti giapponesi contro le navi alleate.
Utilizzato anche per identificare attentati suicidi di natura terroristica.
7
italiano la pratica esplosiva non tarda a comparire. Negli anni ottanta
fu strumento della mafia per eliminare, o intimidire, personaggi
“scomodi”
3
. Poi a partire dal 1993 ai giorni nostri il Nord-Est
dell’Italia fu segnato dai ripetuti attentati del cosiddetto “Unabomber”,
il bombarolo italiano, ancora a piede libero sul nostro territorio.
3
6 Gennaio 1980 viene assassinato il presidente della regione Sicilia Piersanti Mattarella; 9 Marzo
1979 agguato contro il segretario provinciale della DC a Palermo Michele Reina; 3 Settembre
1992 assassinato il prefetto generale Carlo Alberto Dalla Chiesa; 23 Maggio 1992 assassinato
Giovanni falcone, magistrato; 19 Luglio 1992 agguato a Paolo Borsellino, magistrato.
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1.1 La storia di unabomber: un uomo senza volto con l’arte
per le bombe
Chi è Unabomber? Dal 1995 questo fantomatico “bombarolo”
colpisce con i suoi ordigni nell’area dell’Italia del nord-est,più
precisamente nella provincia di Pordenone. Per la serialità con cui
colpisce, sembra fattibile l’accostamento ad un serial-killer, ma poiché
non ha ucciso persona alcuna non può essere definito in tal modo,
nonostante le molte analogie che lo avvicinano ad un prototipo di
serial-killer. Il serial killer, infatti, è definito dall’FBI come qualcuno
che ha ucciso in almeno tre occasioni, con quello che possiamo
chiamare un periodo di pausa in mezzo ad ognuna
4
( Ressler, 1970).
Bisogna anche aggiungere una nota molto importante a questa
definizione, il fatto che il movente non è materiale o monetario, ma si
crede che sia la soddisfazione dei desideri dell’assassino di avere il
controllo totale delle sue vittime (Egger S., 1990). Tutto ciò, pertanto,
ci porta ad accostare solamente in parte Unabomber ad un serial-killer.
Unabomber, dunque, lo si potrebbe inquadrare, per certi aspetti, quali
4
Periodo definito di “cooling off”, di raffreddamento. Esso sottolinea il fatto che ogni evento
omicida è vissuto come emozionalmente distinto e separato.
9
il fatto di avere concentrato la maggior parte dei suoi atti criminali
proprio nel luogo in cui vive e che di conseguenza conosce molto
bene, come il tipo di criminale organizzato
5
. Ma ad un’analisi più
attenta, però, si nota che ogni qual volta egli si è spostato, ha scelto
zone di grande affluenza turistica, note sia per caratteristiche del
luogo, sia per il periodo connesso alle vacanze, e non sarebbe
sbagliato pensare che si trovasse in loco semplicemente in vacanza, e
quindi non per evitare di essere trovato dalla polizia. Pertanto ciò lo
farebbe rientrare anche nell’altra categoria, ovvero quella dei criminali
disorganizzati
6
. Appare opportuno evidenziare anche il fatto che la
costruzione dei suoi ordigni richiede molta cura, pazienza e tempo,
caratteristiche che rimandano alla premeditazione, nonché alla
categoria del criminale organizzato.( www.omicidiseriali.it, Delicato
F.). Alla luce di quanto fin qui riferito, è intuibile che Unabomber non
è facilmente classificabile. La sua storia, in particolare, si può
suddividere in due periodi. All’inizio una fase di “sperimentazione” in
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I criminali organizzati adottano una grande pianificazione del delitto, utilizzino strumenti
offensivi propri, fanno un basso ricorso a forme di violenza ridondante (accanimento omicidiario,
mutilazioni, etc.) durante l'aggressione, e utilizzino schemi anche elaborati di occultamento del
cadavere della vittima; (FBI, 1985).
6
I criminali disorganizzati mostrano una pianificazione criminale scarsa o nulla, scelgono la loro
vittima su base quasi casuale, utilizzano armi improvvisate e mostrano un tasso di violenza più alto
durante il delitto: generalmente sono anche più disturbati a livello psicopatologico. (FBI, 1985)
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cui la preparazione degli ordigni era molto rudimentale, tanto è vero
che utilizzava per la loro costruzione dei tubi metallici da idraulico
7
ed
esplosivo ricavato da comunissimi prodotti agricoli. Nella seconda
fase, all’incirca intorno all’anno 2000, si evince una progressiva
raffinatezza tecnica ed una miniaturizzazione degli ordigni, fino ad
utilizzare, dal 2003 ad oggi, addirittura la nitroglicerina. Proprio in
seguito a questa differenziazione delle tecniche utilizzate, è sembrato
possibile avanzare l’ipotesi che si trattava di piu’personaggi, posizione
da cui ci si è allontanati per dare spazio alla possibile modifica del
modus operandi del soggetto in questione (Strano M., Buzzone R.;
2007, 77). Gli eventi dinamitardi che sono stati attribuiti a unabomber
si sono distribuiti in un intervallo di tempo di circa 14 anni, dal 1993
ai giorni nostri, come dimostra la serie di azioni riportate in allegato
(vedi allegato) ( Strano M. Coppe D. Buzzone R.; 2007, 77). Si è in
possesso, dunque, di una lunga scia di azioni esplosive a decorrere dal
1994, più di dieci anni di indagini, che però lasciano l’identità
del’bombarolo' Unabomber avvolta nel mistero.
7
Definite pipe bomb