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che permettano di sentirsi vivo. Le fatiche e le
sofferenze rimangono causa e misura di quanto
O¶XRPR YHQJD VHJQDWR H PHVVR DOOD SURYD
GDOO¶HVLVWHQ]D
Alla ILQH GHO YLDJJLR F¶q O¶DUULYR q OD YRORQWj GL
fondare una nuova unione tra il soggetto e il contesto
abbandonato al momento della partenza.
Assenza di riferimenti
Sembra di essere circondato solo da persone
sbagliate, di fare esperienze negative, incontri che non
lasciano nulla se non un senso di pesantezza e di
inadeguatezza. Nei giorni della fatica sul cammino
della vita non si hanno grandi riferimenti e si cerca di
compensare il vuoto.
/¶XRPR VHPEUD LQFDSDFH GL VIXJJLUe a questo
tormento; vorrebbe cambiare le cose, ma non si rende
ancora conto che ciò che deve mutare non è quello
che si trova intorno a lui, ma deve cambiare quello che
è dentro di sé. Un proverbio dice che se vuoi
FRQRVFHUHO¶$PRUHGHYLFRQRVFHUHDQFKHLl Dolore
1
; in
1
³(¶FRVuDSSXQWLWDFKHSHQHWUDPROWRYHORFHPHQWH0D7LPRURVDWLKRJLjDYYHUWLWRFKH$PRUHVL
DFFRPSDJQDD'RORUHDOPHQRSHUXQSR¶GLWHPSR6HWXYXRLFRQRVFHUHO¶$PRUHGHYLFRQRVFHUH
anche il DoloUH´LQ++XUQDUG, Piedi di cerva sulle alte vette, Gribaudi, London, 1982, p.20.
,Q TXHVWR SDVVDJJLR O¶DXWULFH GHOLQHD LQ PRGR QHWWR LO GXDOLVPR GHO FDPPLQR GHOOD YLWD GL RJQL
SHUVRQDO¶DPRUHFRPHFRQGL]LRQHVLQHTXDQRQGHOGRORUHHYLFHYHUVD
5
effetti non esiste una grande vittoria senza una grande
fatica alle spalle. Più la meta sembra irraggiungibile,
SL LO JXVWR GHOOD FRQTXLVWD VDUj LQWHQVR DOO¶DUULYR /H
LPSUHVH IDFLOL FRQGXFRQR D XQ¶HVXOWDQ]D PRGHUDWD
ma, quando è in gioco la tua stessa vita, tutta
O¶HVSHULHQ]DDVVXPHXQWRQRSL LPSRUWDQWHHYLQFHUH
UDSSUHVHQWDDYHUGHWWRVuDOO¶DYYHQWXUDGHOODYLWD
2
Presa di coscienza
4XDQGR O¶XRPR VHQWH GL DYHU WRFFDWR LO IRQGR
quando proprio si sente spento, quando non è più in
grado di dare nulla di buono al mondo che lo circonda
e a se stesso, avviene ciò che può rimetterlo in gioco
nella grande partita della vita. Il soggetto, ora debole e
in crisi, ha preso coscienza di stare male e decide di
mutare questa condizione. In questo momento è già in
atto dentro il processo di rinascita, si attiva un
meccanismo di auto difesa che può far reagire.
/¶DQLPRSHUzqDQFRUDGHEROHLQIDWWLVSHVVRQRQF¶qOD
piena volontà di cambiare, per la paura di soffrire
nuovamente e ancora di più. Basta un ostacolo
insignificante per mollare tutto e ritornare sul fondo
2
³/DJLRia nasce dal dolore, la gioia è il dolore capovolto, è il dolore sotto nuove spoglie. I cuori
LQIUDQWLDO]DQRORVJXDUGRHFRPSUHQGRQRTXHVWDqODSURSULDYLWWRULDGHOO¶$PRUH´LQ++XUQDUG Le
montagne delle spezie, Gribaudi, London, 1984, p. 46.
6
GHOO¶DELVVR FRQ OD FRQYLQ]LRQH GL QRQ SRWHU
raggiungere altro. Proprio questo sentimento di paura
trattiene incatenata la persona in questa condizione di
non crescita e di conseguenza di non felicità.
A questo punto le decisioni che si possono
prendere sono due: o rimanere spenti e aspettare la
morte, o accendere la luce sulla propria esistenza e
ricominciare a camminare. La maggior parte delle
volte questa non è una decisione razionale, anzi è per
lo più un desiderio alla vita inconscio che consiglia
DOO¶XRPR GL QRQ VSUHFDUH WXWWH OH YLWWRULH SUHFHGHQWL
Possono intervenire diversi fattori, diverse motivazioni
che conducono al movimento di rialzarsi e di riaprire
gli occhi; a volte un amore cambia totalmente le carte
LQ WDYROD D YROWH XQ¶HVSHULHQ]D SHUPHWWH OD ULFDULFD
necessaria per rimettersi in corsa, a volte esistono
delle persone che tifano per la vittoria degli infelici e
lavorano giorno e notte, anche tutta una vita, per
salvare una sola anima triste.
La strada che porta alla felicità e alla realizzazione
è lunga e faticosa, necessita di sforzi e motivazioni
ogni istante; nulla è più faticoso di crescere e portare
avanti le proprie idee e i pensieri del proprio cuore tutti
i giorni, con tutte le persone che si incontrano, in
7
qualsiasi condizione atmosferica sia fisica che
spirituale.
8
CAPITOLO 1. IL PRIMO PASSO.
1.1. La metafora di un cammino.
Se si decide di vivere, allora il cammino può
FRPLQFLDUH1RQHVLVWHXQJLRUQRXQ¶RUDSUHFLVDLQFXL
partire, in cui avviene il cambiamento; esiste un
PRPHQWRLQFXLODSUHGLVSRVL]LRQHG¶DQLPRSHUPHWWHDO
soggetto in difficoltà di mettersi in movimento.
3
La
scelta di fare il primo passo sembra una piccola scelta,
soprattutto dal punto di vista fisico; in realtà le micro
scelte sono come dei piccoli passi che messi insieme
IRUPDQRXQFDPPLQR³OHPLFUR-scelte sono quelle che
costituiranno una struttura di vita adeguata a garantire
la coerenza con le decisioni prese a tavolino e che
FRQVHQWLUDQQR OD UHDOL]]D]LRQH GHL YDORUL VFHOWL´
4
.
$OO¶LQL]LR DQFRUD SLHQR GL SDXUD O¶XRPR FRQ RFFKL
chiusi, si alza e percorre i primi passi; è come
imparare nuovamente a camminare, come un bambino
che passa dalla posizione a gattoni alla posizione
eretta. Lo stupore di vedere tutto ciò che lo circonda
3
³&RVu LQ TXHOO¶RUD RVFXUD FKH SUHFHGH O¶DOED 7LPRURVD VL PLVH LQ FDPPLQR DOOD ULFHUFD GHO
3DVWRUH´ LQ + +XUQDUG Piedi di cerva alle alte vette, cit, p. 36. In questo brano la scrittrice
evidenzia il fatto che partire è una decisione personale e che ci vuole coraggio per fare il primo
passo, anche perché è quello più duro e faticoso da fare.
4
A. M. Mariani, I giovani adulti, Unicopli, Torino, 1999, p.34.
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GDXQ¶DOWUDDOWH]]DORSHUYDGHGLXQ¶HQHUJLDGLYLWDFKH
non si può descrivere con termini umani, è lo stupore,
è la presa di coscienza di avere vinto una tappa
fondamentale della lunga corsa, è sentimento di libertà
e di autonomia. Questa decisione rappresenta la
YLWWRULD VXOO¶HJRLVPR SHUVRQDOH LPSURYYLVDPHQWH XQ
suono ricorda la missione, il tonfo ripetuto del battito
cardiaco ricorda a chi è in ricerca, un concetto
importante e fondamentale: è vivo. Può sembrare una
cosa banale, ma quante poche volte nella nostra
giornata ripensiamo a quel momento in cui abbiamo
vinto e abbiamo deciso di vivere. Quel momento così
lontano in cui eravamo così piccoli, ma così
determinati da superare milioni di altri spermatozoi e
UDJJLXQJHUH SHU SULPL O¶RYXOR PDWHUQR H GHFLGHUH GL
vivere.
5
I numerosi fiumi, le insormontabili montagne,
le fatiche insopportabili che sembravano infinite,
KDQQRSRUWDWR O¶XRPRDOODYLWWRULDDOODQDVFLWD2UD OD
persona che raschia il fondo del barile con la sua
depressione, non ha memoria di questa sua decisione.
5
³8Q JLRUQR WL VHL LVFULWWR HG KDL SDUWHFLSDWR DO SL JUDQGH FRQFRUVR GHOPRQGR DOOD SL JUDQGH
corsa di tutti i tempi. Analizza per un momento quali erano le tue possibilità. 0,00000004; non sei
PDLVWDWRFRVuYLFLQRDOOR]HURLQYLWDWXD´LQ$&XU\Tu sei insostituibile, Italia Nuova, Milano, 2003,
p.27. Lo psicologo pone il focus della discussione sul fatto che a causa della memoria non ci è
possibile recuperare quei primi ricordi in cui, ancora nella forma fisica di spermatozoi, abbiamo
SHUFRUVR LO OXQJR YLDJJLR YHUVR O¶RYXORPDWHUQR /¶DXWRUH VRVWLHQH FKH VLDPRQRL L SULPL YLQFLWRUL
coloro che hanno deciso di nascere sorpassando in velocità tutti gli altri pretendenti nascituri.
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In realtà abbiamo una grande responsabilità che
spesso viene dimenticata per comodità o
semplicemente per cattiveria. Il decidere fa riferimento
DOO¶DWWR YROLWLYR FKH LPSOLFD OLEHUWj ULIOHVVLRQH H
FRQVLGHUD]LRQH GHJOL HIIHWWL SRVVLELOL GHOO¶D]LRQH
PHQWUH ULILXWD O¶D]LRQHPHFFDQLFDH ODFRHUFL]LRQH/D
decisione è quel momento che sta tra la deliberazione
HO¶HVHFX]LRQHqXQSURFHVVRGLSHQVLHURFKHDQWLFLSD
O¶D]LRQH IXWXUD q LO SHULRGR GL WHPSR FKH SDVVD
GDOO¶LGHDGLXQDWWRDOODVFHOWDHIIHWWXata.
6
La chiamata alla vita
Abbiamo detto che, quando il cammino chiama
O¶XRPR HJOL KD OD SRVVLELOLWj GL GHFLGHUH VH
intraprendere il viaggio o meno; il più delle volte la vita
decide di prendere il pauroso per mano e lo conduce
VXO SURSULR FDPPLQR $OO¶LQL]LR VHPEUD XQ¶LPSUHVD
LPSRVVLELOHDOO¶RUL]]RQWHQRQVLYHGRQRSXQWi di ristoro
o riparo; in lontananza solo alte montagne che
sembrano impossibili da scalare. La persona che si
trova ora alla partenza deve avere un sentimento
profondo di fiducia almeno in colui che ha creato la
strada che si pone così misteriosa davanti a lui. Si
6
A. Chionna, Pedagogia della responsabilit , educazione e contesti sociali, La Scuola, Brescia, 2001.
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susseguono attimi di silenzio in cui è necessario
cancellare le paure e motivarsi alla spinta in avanti.
Finalmente il primo passo è compiuto e le carte
improvvisamente vengono rimescolate. Da questo
momento in poi il soggetto che ha deciso di rinascere
non può più fermarsi se il suo desiderio alla vita è più
forte del desiderio di morte. Subito vorrebbe mutare il
proprio nome, conoscere cose che prima non
interessavano, vorrebbe liberare la mente da tutti quei
SHQVLHUL FKH O¶KDQQR SRUWDWR D FHGHUe sulla via della
SDXUD O¶DVSLUDQWH QDVFLWXUR LQ TXHVWD IDVH GHO
percorso di ricostruzione del sé, è chiamato solamente
a camminare senza voltarsi indietro, senza ascoltare
voci che non siano quelle provenienti dal proprio
cuore. È importante trovarsi soli davanti a se stessi per
iniziare a conoscersi e amarsi.
7
Primi segni di stanchezza
Così deciso percorre i primi chilometri, ma presto
si stanca e decide di fare una sosta; sa che guardare
indietro non lo può aiutare, ma, il curioso, girando il
capo si rende conto che ha percorso veramente poche
7
³8QSHOOHJULQDJJLR'DVRORSHUFKpQRQYRJOLRFRPSDJQLDHVLFXUH]]HFhe mi distraggano; sulla
YLD SRL DFFDGUj TXHO FKH'LR YRUUj´ LQ'*DQGLQL Il portico della gloria, EDB, Bologna, 1996,
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centinaia di metri dalla partenza e un sentimento di
DQJRVFLD OR SHUYDGH DO SHQVLHUR GL TXDQWD VWUDGD F¶q
ancora da percorrere. Sconsolato si getta a terra con
gli occhi chiusi; appena li riapre però può contemplare
O¶LPPHQVLWjGHOFLHORFKHORVRYUDVWDTXDQWRqJUDQGH
rispetto a un uomo o a una montagna. Il cielo, nel suo
silenzio parla e trasmette un sentimento di pace e
WUDQTXLOOLWjWDOHGDIDUPXWDUHO¶DQJRVFLDLQVSHUDQ]DIl
viaggiatore guardandosi nuovamente indietro riflette
su quanto è ora più vicino alla meta rispetto a prima,
sono metri in meno da percorrere e questo lo rende
più determinato a conquistare la meta.
,Q TXHVWD WDSSD GHO FDPPLQR SHUVRQDOH GHOO¶XRPR
verso la motivazione alla vita, la sensazione più diffusa
è un senso di smarrimento nei confronti di un domani
incerto, misto a una euforia per una nuova avventura
appena incominciata e tutta da scoprire.
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S ,O SHOOHJULQRqFRQVFLRFKH LO FDPPLQRqXQ¶HVSHULHQ]DFKHGHYHFDPELDUH ULPDQHUHVROL
con se stessi è una necessità.
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³8Q VRJQo che non si realizzerà mai, era tentata di dire a se stessa; ma quando pensava al
Pastore, il suo cuore batteva ancora più forte e avrebbe voluto precipitarsi alla porta o alla finestra
SHUYHGHUHVHVWDYDDUULYDQGR´LQ++XUQDUG, Le montagne delle spezie, cit, p.27. In questo dialogo
interiore viene espressa molto bene la condizione mentale di dover decidere se continuare a
inseguire i propri sogni o mollare.