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INTRODUZIONE
Il lancio di una nuova autovettura nel contesto attuale del
mercato automobilistico mondiale è un’impresa densa di significati
diversi per un’azienda automobilistica. La realizzazione di una
nuova automobile comporta da un lato il sostenimento di costi
elevati e l’impiego di ingenti risorse da parte dell’azienda che si
appresta al lancio, e dall’altro lato il rischio connesso al fallimento
dell’operazione è estremamente elevato. Le dimensioni del mercato
automobilistico mondiale e gli stretti legami esistenti fra i diversi
mercati nazionali aumentano ancora di più l’importanza connessa
allo sviluppo di una nuova automobile.
In particolar modo, nel caso portato in esame in questa tesi, si
assiste alla realizzazione di una nuova vettura che si propone come
la riedizione di una gloriosa automobile del passato. Per questo
motivo alla tradizionale analisi riguardante il lancio della nuova
vettura si aggiunge un’altra dimensione di rilievo, ovvero il
significato che questa vettura ha per l’azienda.
Il significato che il New Beetle ha per il gruppo Volkswagen è
per molti versi più profondo di quanto appare a prima vista. Per
comprendere al meglio le motivazioni sottostanti alla realizzazione
di questa automobile non si può prescindere dall’analisi della
vettura a cui essa si ispira, il maggiolino.
Il maggiolino può essere a pieno titolo preso come simbolo del
gruppo Volkswagen, essendo la nascita e lo sviluppo dell’azienda
intimamente connessi a questa automobile. La nascita di quello che
oggi è il terzo gruppo automobilistico mondiale si deve infatti al
Introduzione
II
volere di Hitler, che desiderava fosse prodotta l’“auto del popolo”,
destinata a tutti i tedeschi. Per i primi trenta anni di vita
dell’azienda, inoltre, la produzione fu quasi interamente limitata a
quest’unica automobile, che si affermò su tutti i mercati mondiali,
contribuendo decisamente allo sviluppo internazionale della
Volkswagen. La vettura voluta da Hitler ottenne un successo
planetario, diventando l’automobile di maggior successo nella storia
del trasporto su quattro ruote, con oltre ventuno milioni di
esemplari venduti in tutto il mondo.
Per questo motivo la realizzazione del New Beetle ha un
significato particolare per la Volkswagen, sia per quanto riguarda il
successo commerciale che per l’immagine dell’azienda. Un
confronto fra queste due vetture, infatti, mette in risalto le diverse
impostazioni strategiche adottate dall’azienda nel corso del tempo,
al mutare del contesto competitivo del mercato mondiale
dell’automobile. Se il maggiolino può essere elevato a simbolo dei
primi trenta anni di vita della Volkswagen, il New Beetle può
invece essere preso come rappresentante dell’orientamento futuro
dell’azienda.
Questa tesi procede quindi attraverso una struttura volta a
mettere in risalto da un lato il mercato automobilistico,
considerando la sua evoluzione nel corso del tempo ed in seguito il
contesto competitivo attuale assunto dalle forze in esso operanti.
Dall’altro lato, la seconda parte di questa tesi è dedicata all’analisi
della situazione attuale del gruppo Volkswagen, e con essa della
vettura di maggior successo prodotta dall’azienda, nonché dello
sviluppo del New Beetle.
Il primo capitolo è dunque dedicato ad una sommaria descrizione
dell’evoluzione del mercato dell’automobile dagli albori ai giorni
Introduzione
III
nostri, con una particolare attenzione ai principali cambiamenti
intervenuti nella domanda e nell’offerta.
Il secondo capitolo si sofferma sull’analisi del contesto
competitivo del mercato odierno dell’automobile. Vengono
analizzati i principali attori in gioco nel mercato, attraverso
l’applicazione del modello delle cinque forze proposto da Porter
(Porter, 1987). Sempre nel secondo capitolo viene esposta la
tradizionale segmentazione della domanda, alla quale può essere
ricondotta la produzione delle imprese operanti nel mercato. Infine,
un ultimo paragrafo è dedicato ad un segmento dalle caratteristiche
atipiche, emerso di recente all’interno dei paesi nei quali il mercato
dell’automobile è giunto allo stadio di maturazione, nel quale può
essere collocato il New Beetle.
Il terzo capitolo è dedicato all’analisi del gruppo Volkswagen,
attraverso la sua storia, partendo dalla nascita dell’azienda fino a
giungere alla situazione attuale di preminenza sul mercato mondiale.
Questa analisi non può essere separata da quella relativa al
maggiolino, essendo la nascita e lo sviluppo della Volkswagen
intimamente connessi a questa vettura. Per questo motivo i paragrafi
conclusivi di questo capitolo sono dedicati all’auto del popolo, alle
logiche iniziali con cui fu sviluppata e ai principali cambiamenti
avvenuti nell’immagine della vettura nel corso del tempo.
Il quarto ed ultimo capitolo è dedicato all’analisi del New
Beetle, agli eventi che hanno portato alla nascita e allo sviluppo di
questa vettura, al posizionamento di questa automobile nel mercato
attuale, e a come essa si integri con la produzione attuale del gruppo
Volkswagen.
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CAPITOLO PRIMO
Il mercato dell’automobile: dal modello “T”
al “New Beetle”
Cento anni di storia hanno visto interagire fenomeni di carattere
tecnico, industriale e umano che sono stati alla base di uno dei più
radicali cambiamenti che abbia interessato l’umanità.
Non è retorica affermare che l’automobile può a ragione
candidarsi come simbolo della civiltà del ventesimo secolo,
avendone costituito un fondamentale strumento di benessere e di
progresso.
Se infatti, il complicato processo di invenzione del nuovo mezzo
di trasporto ha avuto per teatro l’Europa Occidentale e se agli Stati
Uniti d’America va il merito di averne colto le potenzialità
industriali, esaltate in tempi recenti dalla irresistibile ascesa
produttiva e tecnologica del Giappone, l’ambito dell’attuale
evoluzione prescinde da qualsiasi confine nazionale o continentale.
Un secolo di motorizzazione ha visto raggiungere traguardi
notevoli, sia in termini qualitativi che quantitativi.
Trecentocinquanta milioni di vetture circolanti in tutto il mondo
e l’apertura all’automobile di paesi come la Cina, stanno a
Capitolo Primo
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significare che la crescita civile ed economica non può prescindere
da essa. Per tale motivo è opportuna a mio parere una breve analisi
dell’evoluzione del mercato automobilistico, attraverso le tappe
fondamentali percorse dagli albori ai giorni nostri.
1.1 Excursus storico
Il processo di crescita e di trasformazione dell’industria in
questo settore, iniziato alla fine del secolo scorso, può sembrare un
lineare processo di evoluzione, caratterizzato da vetture sempre più
veloci, confortevoli e affidabili, ma le problematiche legate alla
realtà automobilistica sono sempre state complesse e si sono evolute
nel tempo.
In una approfondita analisi della storia del mercato
automobilistico Volpato (1995) ha identificato alcuni stadi
fondamentali nell’evoluzione del concetto stesso di automobile,
riscontrabili nei cambiamenti dell’industria del settore e nelle
differenze dell’articolazione della domanda. Il processo che ha visto
l’automobile trasformarsi da oggetto di svago, caratterizzato da una
produzione artigianale e da una estrema diversità del prodotto,
all’attuale mezzo di trasporto di massa, a produzione fortemente
industrializzata e con caratteristiche omogenee a livello mondiale,
può essere sintetizzato attraverso alcune tappe fondamentali. I
momenti fondamentali della trasformazione del settore sono
confrontabili nei diversi aspetti riguardanti da un lato la domanda e
dall’altro l’offerta.
Il mercato dell’automobile: dal modello “T” al “New Beetle”
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1.1.1 I diversi stadi della domanda
Volendo analizzare le tappe fondamentali dell’evoluzione della
domanda di automobili, si nota come sia possibile elencare una
prima serie di stadi fondamentali che si sono succeduti nei primi
anni del nostro secolo, per arrivare ad una situazione che è rimasta
quasi immutata fino ai giorni nostri.
- Consumo elitario omogeneo Questa fase può essere identificata
con gli ultimi anni del secolo scorso e i primi del nostro.
In questo periodo si possono riscontrare le seguenti
caratteristiche: l’automobile è un prodotto molto costoso,
relativamente al reddito medio pro-capite, e quindi solo una ristretta
élite può accedere a questo genere di consumo. In questo periodo
nascono in Europa Occidentale i primi produttori artigianali di
automobili, spesso dei veri e propri inventori, che utilizzano le
conoscenze acquisite in altri settori applicandole con estro e
inventiva nella realizzazione di quello che veniva considerato come
un giocattolo per l’antica nobiltà terriera.
In questo periodo vengono sperimentate le soluzioni più
disparate per realizzare l’automobile più veloce, essendo la sua
immagine fortemente legata al mondo delle competizioni. Vengono
realizzate vetture elettriche, a vapore e a benzina, ma sempre
finalizzate allo svago, senza che fossero previste delle applicazioni
più concrete ed economicamente profittevoli.
Che l’automobile non venisse considerata un vero e proprio
mezzo di trasporto è dimostrato dalle rigorose leggi che ne
Capitolo Primo
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ostacolavano la diffusione: in Inghilterra, ad esempio,
un’automobile in circolazione sulle strade doveva essere preceduta
da qualcuno a cavallo che sventolasse una bandiera rossa in segno di
pericolo.
In Francia uno dei pionieri nella costruzione di automobili fu
Louis Renault, che realizzò delle soluzioni assolutamente innovative
per l’epoca, ma senza curarsi di un possibile sfruttamento
industriale dei suoi numerosi brevetti.
- Consumo elitario segmentato Si può considerare questa
seconda fase coincidente con il primo decennio del secolo. In questo
secondo momento di evoluzione della domanda di automobili si
riscontrano molte delle caratteristiche già evidenziate nel primo
periodo: il consumo è sempre di natura elitaria e le caratteristiche di
bene voluttuario associate all’automobile sono costanti.
Nel compenso si manifesta un notevole aumento della
concorrenza fra le diverse marche esistenti e un aumento delle
esportazioni sul continente americano da parte delle maggiori case
europee. Non si tratta comunque di una vera e propria concorrenza
fra imprese, quanto piuttosto di competizione nelle corse
automobilistiche. In questa fase l’attenzione dei costruttori è tuttora
puntata sull’esaltazione delle prestazioni tecniche delle vetture da
utilizzare nelle gare, sempre più numerose ed impegnative, di
velocità e resistenza.
Il consumo appare quindi differenziato, anche se ciò
corrisponde sempre più ad una caratterizzazione tecnologica dei
diversi progettisti, che a una strategia d’impresa in senso proprio.
- Consumo di massa omogeneo Questa fase dell’evoluzione
della domanda di automobili è riscontrabile in periodi differenti
negli Stati Uniti e in Europa. Nel continente americano essa è
Il mercato dell’automobile: dal modello “T” al “New Beetle”
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identificabile con l’avvio del secondo decennio del ventesimo
secolo, mentre in Europa le caratteristiche ad essa associate sono
riscontrabili oltre un decennio più tardi. La maggioranza dei paesi
europei soffrirà del ritardo accumulato nei confronti degli Stati
Uniti fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Il passaggio da una produzione artigianale praticamente su
commessa, ad una di stampo più industriale, fu reso possibile
dall’intuizione di Henry Ford. Tale trasformazione era in quel
momento applicabile solamente agli Stati Uniti. Venne in tal modo
data una diversa interpretazione al bene automobile, privandolo
della sua connotazione elitaria, rendendolo un vero e proprio mezzo
di trasporto, sfruttando così tutte le sue potenzialità.
Questa intuizione fu resa possibile dal genio di Ford, ma non
sarebbe stata comunque realizzabile in Europa. Le caratteristiche
geografiche del continente nordamericano indicavano un forte
bisogno di mezzi di trasporto affidabili e veloci, evidenziato anche
dal rapido sviluppo della rete ferroviaria; la situazione politica e
sociale favoriva le imprese commerciali innovative, con una elevata
disponibilità di capitale; precedenti esperienze di altre imprese
produttrici di automobili, seppur risultate fallimentari dal punto di
vista economico, avevano dimostrato la favorevole accoglienza al
prodotto.
In Europa, invece, l’automobile continuava ad essere vista
come un giocattolo e, sebbene ci fosse ormai un buon numero di
consolidati produttori industriali, per arrivare ad una concezione
dell’automobile come prodotto di largo consumo bisognerà
attendere il 1938, anno della fondazione della Volkswagen, nata
proprio con l’obiettivo di rendere possibile l’acquisto di
un’automobile alle masse dei lavoratori tedeschi.