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PRIMA PARTE
1. IL CALCIO DI RIGORE
1.1 Il calcio di rigore e le sue regole
L'invenzione del rigore nel gioco del calcio si attribuisce al portiere nord-irlandese William
McCrum che lo istituì ufficiosamente intorno al 1890. McCrum decise di applicare la nuova
regola per limitare l'irruenza dei suoi stessi compagni che affrontavano con troppo vigore gli
avversari che si avvicinavano alla sua porta. Prima dell'introduzione dei rigori i vincitori di una
partita terminata in pareggio erano decisi per sorteggio. L'introduzione ufficiale della sequenza di
rigori a fine gara si deve all'ex arbitro di Francoforte Karl Wald. Furono proposti nel 1970 e
accettati dalla Federcalcio bavarese, poi da quella tedesca, seguite dall'Uefa e dalla Fifa.
All'inizio le squadre non si alternavano nella loro esecuzione: calciava cinque volte una
compagine e poi cinque l'altra. In caso di pareggio alla fine dei 10 tiri, entrambe le squadre
avevano la possibilità di un secondo turno di tiri, ancora 5 a testa. L'alternanza fu introdotta nel
1976. Pertanto il calcio di rigore è una situazione di gioco particolare durante una partita. Esso
rientra nella categoria delle palle inattive e vede in azione solamente due giocatori: il portiere ed
il calciatore avversario incaricato della battuta. La palla viene posizionata ad undici metri dalla
porta, in corrispondenza del dischetto. Prima del fischio dell’arbitro tutti i giocatori di entrambe
le squadre devono posizionarsi al di fuori dell’area di rigore mentre il portiere dovrà rimanere
sulla linea di porta. Dopo il fischio, il rigorista potrà calciare il pallone verso la porta e dal
momento in cui il pallone si sposta in avanti, la palla è di nuovo in gioco, pertanto potrà essere
rigiocata in caso di respinta dei pali, della traversa o del portiere. Più precisamente il calcio di
rigore è caratterizzato dalle seguenti regole[1]:
1) Posizione del pallone e dei calciatori:
a) Il pallone viene collocato sul punto del calcio di rigore
b) Il calciatore che batte il calcio di rigore è debitamente identificato
c) Il portiere difendente rimane sulla sua linea di porta, di fronte al calciatore incaricato del tiro,
tra i due pali della porta, fino a quando il pallone non viene calciato.
d) Tutti i calciatori, tranne l’incaricato del tiro, devono posizionarsi:
• all’interno del rettangolo di giuoco;
• fuori dall’area di rigore;
• dietro o sulla linea immaginaria passante per il punto del rigore parallela alla linea di porta;
• almeno a 5 m. dal punto del calcio di rigore.
2) Procedura:
a) il calciatore che batte il calcio di rigore deve calciare in avanti il pallone;
b) egli non può giocare una seconda volta il pallone fino a quando lo stesso non è stato toccato o
giuocato da un altro calciatore;
c) il pallone è in gioco appena è toccato e si muove in avanti;
d) se il calcio di rigore viene concesso allo scadere di uno dei tempi regolamentari o
supplementari la gara deve essere prolungata per consentire l’esecuzione o la ripetizione di un
calcio di rigore e la rete sarà considerata valida se, prima di passare tra i pali della porta e sotto la
sbarra trasversale, il pallone tocca uno o entrambi i pali della porta oppure la sbarra trasversale o
il portiere o una combinazione di uno o più dei suddetti elementi.
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3) Infrazioni e Sanzioni
a) Se un calciatore della squadra difendente commette un’infrazione a questa Regola:
• il calcio di rigore dovrà essere ripetuto solo se la rete non è stata segnata;
• il calcio di rigore non dovrà essere ripetuto se è stata segnata una rete.
b) Se un compagno di squadra del calciatore incaricato del tiro commette un’infrazione a questa
Regola:
• il calcio di rigore dovrà essere ripetuto se è stata segnata una rete
• il calcio di rigore non dovrà essere ripetuto se non è stata segnata una rete.
c) Se il calciatore che ha battuto il calcio di rigore commette un’infrazione a questa regola, con il
pallone in gioco, alla squadra avversaria viene concesso un calcio di punizione indiretto che
dovrà essere calciato dal punto in cui è stato commesso il fallo. Se il fallo è stato commesso
all’interno dell’area di rigore, il calcio di punizione indiretto sarà battuto dalla linea dell’area di
rigore nel punto più vicino a quello in cui l’infrazione è stata commessa. Oltre a queste regole è
importante considerare anche gli aspetti psicologici ed emotivi che possono influenzare gli atleti
coinvolti in questa situazione di gioco.
Figura 1: Calcio di rigore durante l’incontro Costa d’Avorio- Serbia-Montenegro al torneo FIFA World cup 2006
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1.2 Il ruolo del portiere e del rigorista
Il ruolo del portiere ha delle caratteristiche tali da differenziarlo da tutti gli altri giocatori in
campo. Basti pensare che è l’unico ruolo in cui è possibile prendere la palla con le mani. In
particolare, nel calcio di rigore, ha un ruolo determinante poiché è l’unico in grado di impedire
che l’attaccante realizzi il gol. Esistono delle regole che il portiere deve seguire in questa
situazione:
Durante l'esecuzione di un calcio di rigore prima che il pallone venga calciato, il portiere non
può[2]:
1) Muoversi in avanti prima dell'esecuzione del tiro:
- Qualora il Portiere si muove in avanti e il pallone finisce in rete, il gol è valido;
- Qualora il Portiere si muove in avanti e il tiro viene parato, il rigore è da ripetere;
- Qualora il Portiere si muove in avanti e il pallone va fuori, il tiro è da ripetere;
- Qualora il Portiere si muove in avanti e il pallone colpisce il palo o la traversa, il tiro è da
ripetere.
2) In segno di protesta (o altro), rifiutarsi di assumere la posizione prescritta o allontanarsi dal
terreno di gioco. In questo caso sarà espulso e la squadra dovrà provvedere alla copertura del
ruolo(senza portiere non si può giocare).
Durante l'esecuzione di un calcio di rigore, prima che il pallone venga calciato, il portiere può:
1) Saltare in alto sulla propria linea di porta o lateralmente lungo la stessa.
2) Muoversi ma solo lateralmente calpestando sempre la propria linea di porta.
3) Sedersi o inginocchiarsi ma solo calpestando sempre la propria linea di porta.
Dal punto di vista del rigorista l’esecuzione di un calcio di rigore prevede la raccolta e la
selezione di tutte le informazioni rilevanti, il loro utilizzo nella programmazione di un piano
motorio adeguato allo scopo e infine la messa in atto dell’azione voluta.
Se il rigorista decide prima di calciare che tipo di rigore tirare, deve anche essere in grado di
modificare la propria azione, nel caso in cui dovesse succedere qualcosa di diverso da ciò che ha
programmato (capacità di adattamento e di trasformazione).
Il rigorista per calciare da fermo o effettuare la rincorsa in modo corretto e fluido, deve:
- verificare se il pallone è posizionato bene sul dischetto e in modo che la valvola sia
rivolta verso il basso; in questo modo la palla calciata prenderà più velocità;
- essere in grado di controllare la rincorsa (capacità di controllo motorio);
- possedere una corretta postura (prima, durante, nel momento dell’impatto del piede con il
pallone e dopo l’effettuazione);
- immaginare mentalmente il gesto e che tipo di feedback riceverà dopo l’esecuzione.
Il rigorista deve provare ansia nella misura ottimale, difatti sentire ansia è utile e aiuta a
percepire meglio la realtà e spinge verso la consapevolezza. Egli deve indirizzare bene lo
sguardo verso un punto e questo comporta un allenamento della “visione periferica”; deve cioè
essere in grado di controllare tutto il campo visivo e non solo quello centrale. L’ansia da
“penalty” agisce direttamente sulla percezione visiva del rigorista, focalizzando lo sguardo sul
portiere più che sulla traiettoria giusta per fare goal e il risultato spesso è il seguente: palla sul
portiere e occasione mancata. Il Sistema Nevoso Centrale deve essere in grado di trasformare
tutte le informazioni relative al movimento da effettuare, in un pattern di alterazione muscolare,
in modo che i segnali nervosi appropriati attivino i muscoli in grado di far eseguire un
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qualsivoglia spostamento del corpo o di parte dello stesso. Quando il rigorista è in procinto di
calciare la palla in una zona predeterminata della porta (rasoterra, a metà altezza, all’incrocio dei
pali), deve:
- scegliere come effettuare la rincorsa (velocemente o lentamente), oppure calciare da
fermo;
- verificare quanto è distante il pallone dall’inizio della rincorsa o nel calcio da fermo;
- decidere come calciare il rigore (se tirare forte, piano o “ a cucchiaio”).
Una volta presa la decisione, il controllo del gesto passa al sistema effettore che trasmette i
segnali nervosi al midollo spinale e successivamente ai muscoli.
Il TRLM (tempo di reazione di latenza motoria) è il tempo che intercorre dal momento in cui il
giocatore prende una decisione e il momento in cui effettua il movimento. Se il calcio di rigore è
tirato rapidamente, a meno di 3” dal fischio dell’arbitro, il rigorista può contare sull’effetto
sorpresa, mentre aspettare oltre può essere dannoso sia per il portiere che per il rigorista. Il
programma motorio definisce i muscoli che si devono contrarre, la loro sequenza e l’andamento
temporale delle contrazioni e la loro decontrazione; a questo punto il movimento è eseguito
senza una richiesta impegnativa di attenzione e senza bisogno di ulteriori operazioni
organizzative.
Apprendere ed imparare un’abilità motoria, come il calcio di rigore, è un processo complesso,
durante il quale il rigorista riceve una serie di informazioni ed utilizza schemi motori di base
(correre, calciare) e posturali (flettere, estendere, piegare, inclinare) precedentemente acquisiti e
li trasforma in abilità motorie specifiche.
Il rigorista deve allenare le capacità motorie che regolano la sua azione di tiro:
- la velocità di spostamento;
- la rapidità di esecuzione;
- la coordinazione (generale e oculo-podalica);
- la dissociazione arti superiori-arti inferiori;
- l’equilibrio (statico e dinamico);
- l’orientamento spazio-temporale;
- il controllo motorio;
- l’anticipazione motoria.
Nell’eseguire il calcio di rigore occorre considerare:
- la distanza e la posizione del piede d’appoggio rispetto al pallone;
- l’equilibrio mono-podalico sulla gamba portante;
- il piede che calcia;
- il tipo di rincorsa o il calciare da fermi;
- la posizione del busto e del capo;
- il movimento degli arti superiori;
- l’orientamento del piede che calcia (a seconda di come si calcia);
- la visione periferica, sia in relazione alla palla che all’ambiente circostante;