4
INTRODUZIONE
Il presente elaborato ha come oggetto di studio un’analisi della raccolta poetica Sonetos del
amor oscuro, scritta dal celebre poeta granadino Federico García Lorca tra il 1935-36. Il lavoro
svolto si avvale degli studi della critica letteraria psicanalitica, una branca della psicanalisi che
consente di analizzare un testo letterario, così come ogni altro prodotto della mente artistica
dell’uomo, da una prospettiva principalmente psicologica. Questo metodo critico si caratterizza
per la capacità di indagare al di sotto della superficie di un qualsiasi testo al fine di rintracciare i
motivi più inconsci e repressi che a essi soggiacciono. Nella mente di ciascuno di noi esiste una
parte nascosta, occulta, di cui talvolta non siamo a conoscenza, ma che tenta continuamente di
venire a galla e la creazione artistica è una delle tante modalità di emersione che l’inconscio
attua in risposta a stimoli esterni che inducono il soggetto ad occultare una parte di sé: la poesia,
in particolar modo, è intrinsecamente legata alla condizione melanconica dell’essere ed è una
finestra che affaccia sulla profondità del mondo dell’Io lirico. Esistono varie modalità di
approccio alla letteratura utilizzando un metodo critico psicanalitico: quella che verrà adoperata
nel corso di questo lavoro partirà dai testi dei componimenti lirici dei Sonetos per poi
evidenziare le ragioni che hanno indotto García Lorca alla scrittura delle poesie, sulla base di
avvenimenti storico-culturali e personali che hanno influenzato profondamente la sua vita.
La prima parte di questo lavoro consiste in una panoramica generale della psicanalisi, a
partire dalla sua nascita e dalle sue caratteristiche teoriche fondamentali, fino a spiegare in cosa
consiste concretamente il metodo letterario psicanalitico e quali sono le sue applicazioni. Il
connubio tra psicanalisi e letteratura nacque a partire dalle avanguardie di inizio ‘900 per poi
svilupparsi successivamente grazie ad uno studio sistematico dell’emersione dei fenomeni
inconsci nelle arti da parte dei discepoli di Freud. La teoria e critica letteraria di stampo
psicanalitico individua nella fantasia i meccanismi principali della creatività e della
sintomatologia psiconevrotica e l’individuazione dei principali fenomeni psichici caratterizza il
metodo della critica letteraria psicanalitica. La comunicazione letteraria, per la psicanalisi,
presuppone uno scambio tra l’inconscio dell’autore e quello del recettore, in un processo
catartico che coinvolge entrambi e connette il lettore all’autore attraverso un fenomeno di
identificazione. Avviene, infine, l’interpretazione del testo letterario in quanto prodotto del
tentativo di emersione del represso inconscio dell’autore.
Il secondo capitolo cerca di indagare il rapporto tra Federico García Lorca e il contenuto
psicologico della sua poesia attraverso un excursus storico nella sua contemporaneità e nel
contesto sociale della sua città natale, Granada; in particolare si analizzano le motivazioni che
generarono nel poeta un conflitto psichico per via della sua omosessualità. La poesia venne
5
utilizzata dall’autore come mezzo di espressione di un grido interiore motivato dalla solitudine
della sua anima e da un sentimento amoroso difficilmente ricambiato, che contrassegnò
tristemente la sua vita. I Sonetos del amor oscuro vennero scritti alla vigilia della sua tragica
morte e furono dedicati a Rafael Rodríguez Rapún, un giovane di cui il poeta era innamorato.
La storia della pubblicazione dei sonetti è complessa e travagliata e in essi risalta, in particolar
modo, la tematica del conflitto tra Eros e Thanatos, variamente sviluppata a testimonianza del
dolore provato da Lorca e della condizione angosciosa di vita “all’intemperie” a cui era
soggetto.
La terza ed ultima parte dell’elaborato è dedicata all’analisi del corpus dei Sonetos del amor
oscuro, in cui si evidenziano i motivi di frustrazione sessuale, masochismo e depressione che
segnarono gli ultimi due anni di vita dell’autore, a causa della sua relazione amorosa dai toni
ambigui. Si evidenzia come la materia poetica venga utilizzata dall’Io lorchiano per la
liberazione dei sentimenti oppositivi che caratterizzavano il suo animo in pena, frequentemente
raffigurato nel corpus come sanguinante e dilaniato per via del decadimento della psiche in
preda allo sconforto. L’amor oscuro è un sintagma che di per sé racchiude non solo l’eros
omosessuale, ma anche ogni sfaccettatura di un sentimento sofferto, logorante, funebre e
oppresso, la cui emersione avviene proprio attraverso gli undici sonetti.
La ricchezza tematica dei Sonetos è tale da consentire al lettore di individuare il represso
lorchiano che si manifesta in tutta la sua potenza: i componimenti rappresentano lo sfogo
dell’interiorità di un grande poeta la cui voce è stata a lungo ingiustamente occultata e sono
l’insieme dei frammenti del racconto aneddotico dello sconforto e della solitudine con cui Lorca
si ritrovò a dover fare i conti in relazione alla figura evanescente e distante dell’amato.
6
CAPITOLO 1
Critica letteraria psicanalitica: fondamenti teorici freudiani
I.1 Gli inizi della psicanalisi
I poeti sono alleati preziosi, e la loro testimonianza deve essere presa in attenta
considerazione, giacché essi sono soliti sapere una quantità di cose fra cielo e terra che la
nostra filosofia neppure sospetta (FREUD, 1906: 264).
Sigmund Freud (1856-1939), padre fondatore della psicanalisi, è da sempre stato attratto
dall’arte in tutte le sue sfaccettature e, adoperando lo stesso spirito d’indagine ed esplorazione
che caratterizzarono il metodo della sua psicologia, si interessò alle origini e alle cause delle
forme artistiche. Comprendere l’impatto che questa scienza ha avuto nell’ambito della critica
letteraria potrebbe risultare difficile senza un’introduzione alle sue linee generali e concetti
basilari. Isabel Paraíso in Literatura y Psicología (1995: 23),
1
si sofferma sulle date iniziali
del movimento psicanalitico in quanto corrente psicologica, che potrebbero essere il 1855
(Studi sull’isteria, di Breuer e Freud) così come il 1900 (L’interpretazione dei sogni, di
Freud). La tenacia di Freud fece sì che il movimento si diffondesse dapprima in Austria e poi
in Germania e Svizzera. Nel 1906, psichiatri come Eugen Bleuler (1857-1939) e Carl Gustav
Jung (1875-1961) aderirono alla neo-scienza; nel 1909 quest’ultimo partecipò, insieme al
maestro Freud, ad un viaggio negli Stati Uniti, dando così inizio all’espansione del sapere
psicanalitico nel Nuovo Continente.
A partire dagli anni ’10, i seguaci della scuola freudiana si moltiplicarono sempre più.
Paraíso (1995: 23) ricorda che la Spagna fu uno dei primi paesi che, grazie all’iniziativa di
José Ortega e Gasset, tradusse le principali opere di Freud nel 1923, che accolse il fatto con
entusiasmo e gratitudine. Tuttavia va ricordato che lo scoppio della Guerra civile spagnola
(1936-39) e della Seconda guerra mondiale (1939-45) implicarono un calo di interesse nei
confronti della scienza. Per una serie di circostanze a partire dal contesto culturale e sociale
postbellico e la quasi inesistenza di specialisti in campo psicanalitico , la scienza
dell’inconscio dovette aspettare gli anni ’60 per potersi realmente diffondere in Spagna, in
particolar modo grazie alla Sociedad Española de Psicoanálisis, la Asociación Psicoanalítica
de Madrid, la Escuela Europea de Psicoanálisis del Campo Freudiano (Catalogna) e vari
gruppi minori di psichiatri (PARAÍSO, 1995: 24).
1
Lo studio di Isabel Paraíso sarà il nostro principale punto di riferimento in queste prime pagine del nostro lavoro.
7
In quanto ramo concreto e scientifico del sapere umano, la psicanalisi si caratterizza per il
fatto di possedere un corpus dottrinale specifico (PARAÍSO, 1995: 25). La scienza di Freud può
essere brevemente sintetizzata in cinque punti fondamentali:
1) Struttura della personalità in topiche;
2) Tappe dell’evoluzione psicogenetica dell’uomo;
3) Concetti complementari dei narcisismo, fissazione e regressione;
4) Funzionamento generale dell’apparato psichico;
5) Principio di piacere e principio di realtà.
I.1.1 Struttura della personalità in topiche
Per topica, in psicanalisi, si intende la rappresentazione spaziale dell’apparato psichico che
Freud elaborò nel 1900 in L’interpretazione dei Sogni (Die Traumdeutung) e riformulò nel
1923 in L’Io e L’Es (Das Ich und das Es).
Nella prima topica, Freud divide la psiche umana in tre distinti sistemi: Inconscio (pulsioni
e desideri innati del soggetto), Preconscio (contenuti non accessibili attraverso la coscienza e
coperti attraverso una censura) e Conscio (substrato che fornisce la consapevolezza di sé
stessi e del mondo). L’Inconscio, costituito da pulsioni innate, è qualcosa che tenta
continuamente di ritornare alla luce della coscienza attraverso un istinto guidato da una forte
scarica energetica, chiamata libido. Tale energia, di matrice sessuale, può orientarsi verso due
direzioni: verso il soggetto stesso si parla in questo caso di libido dell’Io oppure di libido
narcisista , oppure verso il mondo esteriore, e in entrambi i casi si ha una libido oggettuale.
Nell’opera Oltre il principio di piacere (Jenseits des Lustprinzips, 1920), Freud distingue le
pulsioni in due categorie fondamentali: Eros o pulsione di vita, ovvero una pulsione di
autoconservazione del soggetto; Thanatos o pulsione di morte, caratterizzata da una tendenza
all’oppressione pulsionale. La libido, nel tentativo di far riemergere il lato inconscio presente
nell’individuo, induce alla produzione di deformazioni, mediante la censura, che impedisce
l’emersione di desideri incoscienti e la loro manifestazioni (PARAÍSO, 1995: 25).
Dopo il 1923 la strutturazione della prima topica appena descritta viene rielaborata
nell’Ipotesi Strutturale, in cui appaiono: l’Es, sede pulsionale; l’Io, mediatore tra Es e mondo
esterno; il Super-Io, insieme di norme che regolano il comportamento dell’Io.
La seconda topica nasce in risposta al tentativo freudiano di spiegare con maggiore
accuratezza i meccanismi di difesa dell’individuo e che operano sull’Io. Il primo principale
meccanismo individuato da Freud è la repressione. Si tratta di un processo attraverso cui il
soggetto tenta di mantenere alcune rappresentazioni, quali ricordi e immagini, nel dominio
8
dell’incosciente. Il secondo meccanismo è la proiezione, modalità della psiche con cui il
soggetto proietta pulsioni, sentimenti e desideri, che non ammette in alcun modo di provare,
verso un altro oggetto, umano o inanimato che sia. Infine, abbiamo la sublimazione, processo
psichico che spiega quell’insieme di attività umane apparentemente non legate alla sessualità
umana, ma la cui fonte principale è proprio la pulsione sessuale. Quest’ultima emerge
tentando di trovare un nuovo fine non sessuale, un oggetto elevato dal punto di vista sociale e
morale, come nel caso della creazione artistica e della ricerca intellettuale (PARAÍSO, 1995:
26).
I.1.2 Tappe dell’evoluzione psicogenetica dell’uomo
Paraíso (1995: 28) sintetizza la teoria freudiana dell’evoluzione psiconevrotica dell’uomo a
partire dell’età infantile, elaborata tra il 1897 e il 1923. In Tre saggi sulla teoria della
sessualità (Drei Abhandlungen zur Sexualtheorie, 1905) Freud stabilisce una distinzione tra la
sessualità adulta, la pubertà e l’infanzia. Dalla sua analisi emerge che la sessualità esiste
nell’essere umano sin dalla sua nascita, tanto che definisce il bambino “perverso polimorfo”
proprio perché è sottomesso a pulsioni erotiche nelle sue zone erogene, pulsioni che però
emergeranno con più chiarezza e con finalità distinta nell’età adulta.
Nell’opera L’organizzazione genitale infantile (1923), Freud distingue i tre stati genitali
del bambino che precedono lo sviluppo totale della sessualità:
1) stadio orale: il piacere sessuale del bambino è legato all’eccitazione della bocca e le labbra
durante l’alimentazione;
2) stadio anale (tra i 2 e 4 anni): la libido è orientata verso la zona erogena anale e si esplica
attraverso la defecazione;
3) stadio fallico: quando emergono le pulsioni relazionate agli organi sessuali.
A differenza di quanto accade nella pubertà, nell’infanzia i bambini distinguono
unicamente l’organo genitale maschile, ignari di quello femminile. L’opposizione tra uomo e
donna compare con la presa di coscienza dell’assenza e presenza del pene: Freud individua
nel fenomeno del complesso di Edipo (1924), tra i 3 e i 5 anni, tale problematica, che fu molto
discussa nel mondo psicanalitico dell’epoca, legata a quella della paura della castrazione
maschile e all’invidia del pene femminile. La bambina si rende conto di non possedere il pene
e si chiede se non sia stata castrata; analogamente il bambino teme che il padre possa castrarlo
come punizione dei suoi desideri incestuosi (complesso di Edipo) e, questa paura, produce un
sentimento di angoscia. La bambina, da parte sua, vede nella castrazione una condizione di
svantaggio e desidererebbe anch’ella l’organo genitale maschile (invidia del pene): secondo