CAPITOLO I
LA TANZANIA
Per poter avere una visione più chiara della zona in cui si è svolta la ricerca è utile dare una
descrizione di massima del contesto, un paese in via di sviluppo relativamente giovane che
rispetto ad altre zone del continente africano fortunatamente gode di pace sociale, aspetto che
può garantire la partenza dello sviluppo.
1.1 POSIZIONE GEOGRAFICA
3
Ci troviamo a sud dell’Equatore nella regione dei “Grandi Laghi” est-africana, a nord il Lago
Vittoria, ad ovest il Tanganica, a sud-ovest il Lago Malawi o Nyassa. La vicinanza con la
Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire) e con Ruanda e Burundi, zone critiche teatro di
brutali conflitti, hanno fatto sì che la Tanzania sia stata “invasa” da ondate di profughi, nelle
quali più di un milione di persone hanno varcato i confini del paese.
1.2 GEOGRAFIA
La Tanzania si estende su 945.090 km². Indipendente dal Commonwealth britannico dal
1961, è costituita dall’Unione tra Tanganica e l’isola di Zanzibar, perfezionatasi nel 1964. La
capitale, per volere del Presidente Julius Nyerere (1961-1985), venne istituita durante gli anni
’70 a Dodoma, per dare rilancio ad una zona economicamente depressa, ma il centro più
importante è Dar Es Salaam, che conta più di 2 milioni di abitanti ed è situata sull’Oceano
Indiano.
Nel passato coloniale dello stato nell’emisfero australe da ricordare tra l’VIII ed il XV
secolo gli insediamenti costieri di Arabi e Persiani, quindi il dominio portoghese ed il ritorno
degli Arabi, che cominciarono a penetrare nell’entroterra. Più recentemente nel 1884 fu la
Germania a stabilirsi nel Tanganica, mentre dal 1890 Zanzibar divenne protettorato inglese. In
seguito alla prima guerra mondiale l’amministrazione britannica si insediò su tutto il territorio
tanzaniano.
1.3 DEMOGRAFIA
La popolazione è di 34.569.232
1
abitanti, con un tasso di crescita annua del 2,9%, rilevante
considerando che nel 1978 i tanzaniani erano circa la metà
2
. La distribuzione per età è la
seguente: 44,3% da 0 a 14 anni, 53,1% da 15 a 64 anni, 2,6% oltre i 64 anni
3
; l’età media della
popolazione è di soli 17,5 anni (17,2 maschi; 17,7 femmine). Sempre nel 2003 si stima che il
tasso di natalità sia di 39,5 nati ogni 1000 persone, mentre quello di mortalità di 17,38 morti
ogni 1000 persone.
La speranza di vita alla nascita è molto bassa: 44,56 anni (43,33 per gli uomini, 45,83 per le
donne).
1
Censimento agosto 2002: Tanganica 33.584.607 , Zanzibar 984.625 . Uomini 16.910.321, Donne 17.658.911
2
Comparazione dati – Censimento agosto 2002 - 17.512.610
3
Stime 2003 – Cia – The World Factbook
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1.4 ECONOMIA
GRAFICO 1: ANDAMENTO PIL IN TANZANIA
1
DAL 1998 AL 2002
Pil in miliardi $ a valore corrente
8,382545
8,637563
9,079262
9,383032
9,3407470
8,3
8,5
8,7
8,9
9,1
9,3
9,5
1998 1999 2000 2001 2002
FONTE: elaborazione personale da dati Wdi (World Development Indicators) – Banca Mondiale
Dal grafico 1 si nota come il Pil cresca a ritmi bassi, specialmente negli ultimi due anni presi in
esame. Il Pil pro capite è pari nel 2002 a 270 $, il 58% della media dei paesi dell’Africa
Subsahariana (460 $) ed il 63% della media dei paesi cosiddetti low income (430 $). Ciò
significa che la popolazione vive con 0,74 $ al giorno, meno della soglia di un dollaro al giorno
che la Banca Mondiale indica come limite della povertà.
GRAFICO 2: COMPOSIZIONE SETTORIALE PIL NEL 2001
Percentuale dei settori sul Pil nel 2001
45,8
15,8
39,4
Agricoltura
Industria
Servizi
FONTE: elaborazione personale sui dati Wdi (World Development Indicators) – Banca Mondiale
5
L’agricoltura rappresenta il 45,8% del Pil; la grande varietà di prodotti
4
avvalora la tesi di chi
considera la Tanzania il “granaio dell’Est Africa”. Le stime del 2002 dicono che l’80% della
forza lavoro è impegnata in agricoltura, mentre il rimanente 20% si divide tra industria e servizi.
Un paese quindi in prevalenza agricolo con una popolazione dedita quasi esclusivamente al
lavoro nei campi.
Accanto ad un’agricoltura poco più che di sussistenza ingente anche la produzione di legname:
cedro, bambù ed il pregiato ebano; allevamento e pesca costituiscono un ulteriore sostentamento
per la popolazione. Non vi sono molte risorse minerarie, tuttavia è segnalata la presenza di
minerali preziosi quali oro, diamanti, magnesite. Le risorse energetiche sono d’origine idrica e
coprono quasi interamente le necessità del paese. L’industria è concentrata in pochi poli quali
Dar Es Salaam ed Arusha. Il turismo si è sviluppato maggiormente nella zona nord del paese, i
tre nomi più conosciuti sono certamente Kilimanjaro (5895 metri – vetta più alta del
continente), il parco naturale del Serengeti, Zanzibar. La popolazione non beneficia più di tanto
dell’attrattività turistica della Tanzania, in quanto il governo nell’opera di privatizzazione ha
dato in gestione parchi e riserve di caccia a compagnie occidentali.
Per quanto riguarda le statistiche macroeconomiche, nel 2002 la Tanzania ha proseguito nel
trend negativo della propria bilancia commerciale facendo registrare un deficit di 608,7 milioni
di dollari, a fronte di esportazioni per un valore di 902,5 milioni di dollari (+16,2 % rispetto al
2001) ed importazioni per 1.511,3 milioni di dollari (- 3,2% rispetto al 2001).
L’aumento dell’export si spiega con l’incremento dei beni non tradizionali, come pesce,
minerali e manufatti; perdono quota invece i beni tradizionali che soffrono del calo dei prezzi
sul mercato internazionale di caffè, tè e cotone.
Principale partner d’esportazione rimane l’Unione Europea
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con 473,7 milioni di dollari, seguita
dall’Africa con 99,4 milioni e dal Giappone con 96,3; gli Stati Uniti con appena 13,5 milioni
recitano un ruolo molto marginale (1,5% dell’export).
Anche nell’import l’Unione Europea è al primo posto (391,05 mln $), seguita nell’ordine da
Sudafrica (188,78 mln $), Giappone (138,72 mln $), India (106,84 mln $), Emirati Arabi Uniti
(97,08 mln $), Kenya (95,21 mln $) e Usa (91,38 mln $).
La bilancia dei pagamenti, che nel 2001 aveva registrato un deficit pari a 50,8 mln $, nel 2002
ha raggiunto un attivo di 285,3 mln $, grazie al miglioramento della bilancia commerciale,
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Miglio, sorgo, mais, riso, grano, patate, legumi, ortaggi, frutta tropicale, sisal, cotone, arachidi, girasole, sesamo,
olio di palma, ricino, caffè, chiodi di garofano (di cui Zanzibar è il primo produttore mondiale), canna da
zucchero, tabacco, tè, cacao.
5
Incluse Norvegia e Svizzera
6
all’aumento degli aiuti esteri ed alla diminuzione del debito contratto verso l’estero,
beneficiando in quest’ultimo caso delle campagne di riduzione attuate a favore dei paesi HIPC
6
.
1.5 GOVERNO ED AMMINISTRAZIONE
La forma di governo vigente dal 1992 è una democrazia parlamentare multipartitica, guidata
dal 2000 dal presidente Benyamin Mkapa. In realtà più dell’80% dei 296 membri del
Parlamento sono espressione del CCM
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, storico partito fondato da Nyerere, ed anche a livello di
governo locale il pluralismo stenta ancora ad attecchire.
A livello amministrativo sono 26 le regioni, 21 nell’antico Tanganica e 5 nelle isole di Zanzibar
e Pemba. Le regioni a loro volta si suddividono in 130 distretti, che al loro interno
comprendono le division. Ultimo livello di governo sono i ward, che comprendono i
raggruppamenti di villaggi.
1.6 SITUAZIONE SANITARIA
Rispetto ad altri paesi africani la Tanzania non deve fronteggiare rivolte civili o guerre di
ogni tipo. Unico ed ultimo episodio bellico fu la guerra contro l’Uganda del dittatore Amin,
recentemente scomparso, al termine degli anni ’70. Gravissima è invece la situazione per quanto
riguarda l’Aids, che si parla colpisca nei suoi diversi stadi quasi la metà della popolazione. Il
dramma oltre ad avere enormi e negative ricadute sociali colpisce anche il cuore produttivo del
paese, perché sono le persone tra i 20 ed i 40 anni quelle ad essere maggiormente colpite dal
virus. Paolo Ghisu, che nella sua tesi si è soffermato sugli aspetti sanitari della ricerca, ha
dedicato al problema Aids una parte del suo elaborato.
1.7 INFRASTRUTTURE
Tra gli altri punti critici riscontrabili vi è quello delle infrastrutture: soprattutto nelle aree
rurali acqua, luce e collegamenti stradali (solo il 4% delle strade nel 1999
8
era asfaltato) non
sono spesso presenti. Quasi ogni villaggio è dotato di un dispensario pubblico, dove però vi
sono pochissimi medicinali ed il personale non è spesso all’altezza. Una limitazione dell’esodo
6
Heavily Indebted Poor Countries
7
Chama Cha Mapinduzi (Partito Rivoluzionario)
8
dati World Development Indicators – Banca Mondiale
7
della popolazione dalle campagne verso la città è data dall’opera di organizzazioni non
governative ed istituzioni religiose che cercano di sopperire a queste carenze cercando di offrire
agli abitanti i servizi che il governo non dà.
1.8 LA REGIONE DI IRINGA
La valutazione si è svolta in una regione prevalentemente montuosa ai confini con il Malawi, la
quale contribuisce al Pil
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per il 5,53% - sesta regione per quanto riguarda il territorio
continentale della Tanzania. La popolazione è dedita nella quasi totalità all’agricoltura o ad
attività commerciali ad essa connesse. La piaga dell’Aids è maggiormente presente rispetto ad
altre zone, si parla che addirittura il 55% degli abitanti ne sia colpito.
La division Imalinyi è a sua volta nel sud-ovest della regione, al proprio interno si trovano i 4
villaggi scelti come campione per la ricerca: Kipengere (ward Igosi, sede della missione
cattolica di padre Camillo Calliari), Uhekule (ward Igosi), Usalule (ward Imalinyi) ed Imalilo
(ward Wangama).
1.8.1 IRINGA
Regione nel sud-ovest della Tanzania, che si estende su 58.936 Km² ed ha una popolazione di
1.495.333 abitanti. Il capoluogo è Iringa, mentre 6 sono i distretti: Iringa, Kilolo (di nuova
istituzione), Mufindi, Ludewa, Makete e Njombe; in quest’ultimo si è svolta l’analisi.
1.8.2 NJOMBE
Il distretto di Njombe fa capo all’omonima città (42.332 abitanti), ha una superficie di 10.225
Km² e 420.348 abitanti. Le città principali, Njombe e Makambako, si trovano sull’unica strada
asfaltata del distretto, che proviene direttamente da Dar Es Salaam (distante circa 800 Km da
Njombe) e prosegue poi verso sud in direzione Mozambico. Su questa direttiva le
comunicazioni sono agevolate anche dalla linea telefonica mobile e fissa e dalle linee elettriche.
Makambako è inoltre importante perché stazione della Tazara
10
, ferrovia non elettrificata
costruita dai cinesi che congiunge i centri più importanti di Tanzania e Zambia: Dar Es Salaam
e Lusaka.
Sette sono le divisioni in cui a sua volta il distretto di Njombe è diviso: Njombe Urban,
Mdandu, Wanging’ombe, Makambako, Lupembe, Igominyi, Imalinyi.
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dati 1994 Iringa Report
10
Tanzania Zambia Railway
8
1.8.3 IMALINYI
La division si trova sul limite occidentale del distretto di Njombe e confina con il distretto di
Makete. Ventisette i villaggi, raggruppati a loro volta in tre ward (Imalinyi, Igosi, Wangama),
con 50.020 abitanti su una superficie di 1.200 Km². Il centro dell’amministrazione locale è ad
Imalinyi, ma per facilitare le comunicazioni l’ufficio del segretario della division è stato
spostato a Makoga, centro posizionato sulla strada che da Njombe conduce a Makete.
La popolazione è dedita quasi esclusivamente alla coltivazione di mais, patate, grano e piretro
11
;
pochi esercitano attività commerciale a Njombe. Il territorio è collinare e si trova quasi
interamente al di sopra dei 2.000 m s.l.m.; le comunicazioni sono rese difficoltose dall’assenza
di strade asfaltate, che si fa sentire soprattutto nella stagione delle piogge (novembre-aprile).
L’energia elettrica è presente esclusivamente nei villaggi prossimi a Njombe, mentre nel resto
della division è elettrificata solo la missione cattolica di Kipengere, a 45 Km dal centro del
distretto.
TABELLA 1: POPOLAZIONE NEI WARD DELLA DIVISION IMALINYI
Population (Number) Household
Ward/Shehia Type Male Female Total Number Average Size
District Total 196,130 224,218 420,348 98,825 4.3
2 Imalinyi Rural 10,998 12,674 23,672 5,471 4.3
3 Igosi Rural 10,019 12,674 22,693 5,304 4.3
4 Wangama Rural 1,628 2,027 3,655 920 4.0
FONTE: Censimento 2002 da www.tanzania.go.tz/census
1.9 L’AGRICOLTURA DELLA DIVISION
Trovandosi in zona rurale la maggioranza della popolazione è impegnata in attività agricole, per
questo motivo si è deciso di sottoporre i questionari esclusivamente a nuclei familiari di
contadini per poter così esprimere un’uniformità di giudizio. Le attività imprenditoriali presenti
sono legate al settore primario, infatti si registrano alcuni commercianti di beni di consumo che
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Arbusto dal cui fiore si estrae l’essenza per produrre insetticidi naturali
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