Identità in fuga nella letteratura popolare americana degli anni Cinquanta

5 
 
CAPITOLO 1 
LA SOCIETÀ AMERICANA DEGLI ANNI CINQUANTA 
Premessa 
Erich Fromm
1
 sostiene che, affinché una società funzioni, i suoi membri devono acquisire 
comportamenti idonei ai membri di una società o di una specifica classe sociale. Il collegamento tra 
carattere e società si evidenzia nel modo in cui quest’ultima assicura un certo grado di conformità agli 
individui che ne fanno parte e in ogni società questo meccanismo viene costruito sin dall’infanzia. 
Nell’età adulta può essere incentivato e stimolato oppure contrastato, poiché nessuna società può 
assicurare che tale processo soddisfi il soggetto in ogni momento della sua vita. Tuttavia, nonostante una 
società e i suoi individui possano vivere senza creatività, è improbabile che riescano a farlo anche senza 
un certo grado di conformità che li faccia sentire parte di un gruppo
2
. 
1.1 La curva di crescita della popolazione 
A partire dal Medioevo, la curva di crescita della popolazione in Occidente ha mostrato una forma ad S: 
la prima linea orizzontale partendo dal basso della S rappresenta una situazione nella quale la 
popolazione non aumenta o lo fa molto lentamente, il numero delle nascite equivale al numero dei 
decessi ed entrambi sono molto alti. In una società di questo tipo buona parte della popolazione è 
giovane, l’aspettativa di vita è bassa e il ricambio generazionale è estremamente rapido. Questo tipo di 
società è in una fase di cosiddetta High Growth Potential
3
, cioè alto potenziale di crescita. A partire dal 
Diciassettesimo secolo, l’Occidente ha assistito ad una maggiore produzione di cibo, a nuove misure 
sanitarie e ad una conoscenza più approfondita delle cause di decesso facendo in modo che la 
popolazione subisse una rapida crescita, rappresentata dalla linea verticale della S. Questo tipo di società 
                                                           
1
 Erich Pinchas Fromm (1900 –1980) è stato uno psicoanalista e sociologo tedesco. Egli afferma, nell’opera intitolata 
Psicoanalisi della società contemporanea, che un’intera società può essere malata e pone l’accento sul ruolo che l’ambiente 
può avere nello sviluppo della malattia psichica individuale: una società malata può condizionare e portare alla malattia 
individui che nascono sani (http://www.filosofico.net/erichfromm.htm). 
2
 DAVID RIESMAN, NATHAN GLAZER, REUEL DENNEY, The Lonely Crowd, Yale University Press, Yale University 1961, pp. 5-6. 
3
 D’ora in poi i termini inglesi di difficile traduzione verranno lasciati in lingua originale.
6 
 
si trova in una fase chiamata Transitional Growth, ovvero crescita di transizione. In seguito, il numero 
delle nascite diminuisce arrivando così al terzo stadio, chiamato Incipient Population Decline, 
rappresentato dalla seconda barra orizzontale della S. Come nel primo stadio, la totale crescita della 
popolazione è lenta ma, in questo caso, poiché sia il numero delle nascite che quello dei decessi è molto 
basso
4
. 
1.1.1 Tradition-Directed Types: storia e caratteristiche 
Questa fase caratterizza più della metà della popolazione globale: India, Egitto, Cina, i popoli più 
arretrati dell’Africa Centrale, parti dell’America Centrale e del Sud America, tutte aree che non sono 
state influenzate dall’industrializzazione ai livelli dell’Occidente. In queste zone il numero di morti è 
talmente alto che, se non fosse compensato da un altrettanto alto numero di nascite, la popolazione si 
estinguerebbe in breve tempo. Le limitate riserve di cibo portano la comunità a eliminare un potenziale 
surplus di nascite rispetto ai decessi. Senza la prevenzione delle nascite attraverso matrimoni in età più 
avanzata o mezzi contraccettivi, la popolazione deve essere ridotta ricorrendo all’uccisione degli esseri 
viventi. Le società hanno così inventato il cannibalismo, l’aborto, le guerre, i sacrifici umani e le pratiche 
di infanticidio (soprattutto femminile) come soluzione per evitare le ricorrenti carestie ed epidemie. Le 
società in questo stadio tendono a essere stabili per quel che riguarda le pratiche sociali, inclusi i crimini 
miranti a mantenere la popolazione a livelli bassi, le quali sono istituzionalizzate e prevedono schemi da 
seguire. Tutto ciò favorisce la realizzazione di una conformità che si riscontra in molte società in questo 
stadio, chiamato Tradition Direction, ovvero orientato alla tradizione
5
. 
La conformità dell’individuo tende a rispecchiare la sua appartenenza a una particolare età, a un 
clan o una specifica casta; egli impara a capire e ad apprezzare le tradizioni secolari che, seppur molto 
lievemente, si modificano di generazione in generazione. Le diverse relazioni che si costruiscono in ogni 
momento della vita sono rigidamente controllate ed etichettate e vengono apprese sin da bambini. 
Inoltre, la cultura fornisce dei rituali, una routine e la religione per tenere occupata la popolazione e 
controllare il suo orientamento. Per le società in questo stadio trovare soluzioni per problemi derivanti 
dall’invecchiamento, scoprire nuove tecniche per l’agricoltura o per migliorare lo stile di vita non ha 
                                                           
4
 DAVID RIESMAN, NATHAN GLAZER, REUEL DENNEY, The Lonely Crowd, cit., 7-8. 
5
 Ivi, pp. 9-11.
7 
 
particolare importanza. Non bisogna pensare, tuttavia, che in queste società, nelle quali le attività dei 
loro membri sono strettamente legate all’obbedienza alle tradizioni, l’individuo non possa essere 
valorizzato e incoraggiato a sviluppare proprie capacità, iniziative e persino aspirazioni. Infatti, le 
persone in alcune società primitive, sono di gran lunga più apprezzate e rispettate che in alcuni settori 
della società contemporanea: l’individuo ha un valore, appartiene al gruppo, non è ‘’surplus’’ come può 
invece essere considerato oggi un disoccupato. In molte di queste società, alcuni individui vengono 
educati allo sviluppo di una certa individualità, specialmente se appartenenti a famiglie di ceto elevato, 
ma, essendo la scelta del proprio futuro molto limitata, lo è anche il desiderio della persona. L’Occidente 
ha conosciuto questa fase durante il Medioevo
6
. 
1.1.2 Transitional Growth e Inner-Directed Types: storia e caratteristiche 
Il cambiamento nell’equilibrio tra nascite e decessi, che caratterizzava il periodo precedente, è sia la 
causa sia la conseguenza di profondi mutamenti sociali. La speranza di vita aumenta grazie a molti 
fattori: migliori condizioni sanitarie, una comunicazione più efficiente che permette il trasporto di cibo 
da aree più ricche ad aree meno sviluppate, abbandono della pratica dell’infanticidio, del cannibalismo e 
di altre violente pratiche tribali
7
. 
Una società di questo tipo è caratterizzata da una crescente mobilità personale, dall’accumulo di 
capitale e da una costante espansione: aumento della produzione di beni, esplorazioni, colonizzazione ed 
imperialismo. Le grandi scelte, in questa società, sono prese da persone con un carattere autosufficiente, 
capaci di vivere senza forti legami con la tradizione, definiti Inner-Directed Types, ovvero personalità 
orientate verso se stesse. In questo tipo di società, le persone non possono essere soddisfatte solo 
attraverso la conformità del comportamento e dello stile di vita, di conseguenza si sviluppa un nuovo 
tipo di carattere rigidamente individualizzato e con una gamma più ampia di scelte per il futuro
8
. 
1.1.3 Incipient Decline of Population e Other-Directed Types: storia e caratteristiche 
Il numero di nascite e di decessi diminuisce e sempre meno persone lavorano come contadini, minatori o 
                                                           
6
 Ivi, pp. 11-12. 
7
 Ivi, pp. 13-14. 
8
 Ivi, pp. 14-15.
8 
 
artigiani. Le persone hanno sempre più capitale e tempo libero ma vivono in una società fortemente 
burocratizzata, industrializzata e sempre più caratterizzata dal contatto con altre razze e culture. Il tipo di 
carattere definito Other-Directed sembra emergere nella classe medio-alta delle grandi città americane. I 
turisti europei affermano che gli statunitensi si mostrano più superficiali, amichevoli, più liberi di 
spendere i propri guadagni ma più insicuri della propria persona e dei propri valori e, di conseguenza, 
più desiderosi di approvazione rispetto agli europei. In questa nuova società il gruppo di appartenenza 
diventa sempre più importante per i bambini, in quanto i genitori non li colpevolizzano se non 
raggiungono gli obiettivi personali, ma se non riescono ad essere popolari o non si relazionano con gli 
altri bambini. I coetanei diventano il metro di paragone e, in questa prospettiva, acquistano sempre più 
importanza i mass media: quello che viene mostrato è percepito come il modello da seguire, così diventa 
più importante piacere agli altri piuttosto che a se stessi. Avere una buona reputazione diventa l’obiettivo 
della nuova classe medio-alta e questo si rispecchia non solo nei dettagli visibili, come i vestiti o 
l’arredamento, ma soprattutto nel desiderio di vivere le stesse esperienze. La famiglia non è più un 
gruppo unito al quale ognuno appartiene, ma, per come la definisce Riesman, è «merely part of a wider 
social environment to which he early becomes attentive»
9
 e, in questo contesto diventa difficile 
sviluppare una propria personalità
10
. 
1.2  L’importanza dell’approvazione degli altri nella classe medio-alta americana nello stadio 
di Incipient Population Decline 
1.2.1 Il ruolo dei genitori 
In questo stadio i governi, i commerci e le professioni diventano fortemente burocratizzati. La mobilità 
sociale permane ma dipende sempre meno dalle qualità dell’individuo e dalle attività che esso svolge e, 
contrariamente, dipende sempre più dall’opinione che hanno gli altri e da quanto ogni persona sia capace 
di manipolare chi la circonda. Un lavoro sicuro diventa preferibile rispetto ad uno rischioso e le 
gerarchie sono così confuse che, qualora un individuo aspirasse ad una crescita professionale, non 
saprebbe a cosa aspirare
11
. 
                                                           
9
 Ivi, p.25. 
10
 Ivi, pp. 19-25. 
11
 Ivi, pp. 45-47.