2 - Università degli Studi di Ferrara - Introduzione
nonché la ricreazione dell'andamento medio mensile di una popolazione che presenta
forti escursioni a causa di una non trascurabile presenza turistica, e una campagna di
misure finalizzata ad individuare la presenza di perdite e acque parassite nella rete
fognaria. Sulla base delle analisi effettuate si è riscontrato una notevole ricchezza di
acqua sorgiva attualmente captata dalle sorgenti, ma non distribuita agli utenti locali,
per la quale si sono analizzate le possibilità di sfruttamento.
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 4
Capitolo 1
La contabilità ambientale
1.1 Introduzione
Il presente capitolo vuole illustrare cosa sia la Contabilità Ambientale e la sua utilità.
Per fare questo verranno delineate le esperienze internazionali (e successivamente
nazionali) e la cultura ambientalista che hanno originato tale concetto. Verrà quindi
descritto il panorama legislativo che ne è conseguito, e gli strumenti tecnico - contabili,
sviluppati in ambito europeo, dei quali tale contabilità si avvale; ne sono conseguiti
diversi progetti, per l'attuazione dei quali si è rivelato indispensabile l'apporto delle
tecniche dell'ingegneria.
Si descriverà infine come questa coscienza di governo finalizzato alla sostenibilità possa
divenire il principio guida della pianificazione territoriale.
1.2 Lo sviluppo sostenibile e la contabilità ambientale
La contabilità ambientale è uno strumento di supporto alle decisioni di interesse
collettivo, che trae la sua origine dal concetto di sviluppo sostenibile [1]. Con tale
termine si intende ⇔uno sviluppo che fa fronte alle necessità del presente senza
compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le proprie esigenze⇐
(Brundtland, World Commission on Enviroment and Development, 1987). Esso non è
teso solo a promuovere la conservazione delle risorse, ma anche a sollecitare un'attività
produttiva compatibile con gli usi futuri.
Tale termine appare per la prima volta negli accordi internazionali nel 1992, in
occasione del vertice ONU di Rio de Janeiro in cui è stata approvata l'Agenda XXI (un
documento di intenti per affacciarsi al nuovo millennio nell'ottica della crescita
economica saldamente connessa alla salvaguardia ambientale).
Per un Paese, avere come obiettivo lo sviluppo sostenibile significa innanzitutto
verificare le implicazioni ambientali delle diverse politiche attuate, ovvero avere la
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 5
capacità di analizzare in modo sistematico e approfondito il proprio patrimonio naturale,
il suo ruolo nei processi produttivi e di consumo e le alterazioni qualitative e
quantitative cui è sottoposto. E' quindi indispensabile disporre di un ampio sistema
informativo, in grado di fornire indicazioni sullo stato del patrimonio naturale e sulle
modificazioni indotte dalle attuali e trascorse politiche di sviluppo, per poterle poi
mettere in relazione con il sistema della contabilità economica nazionale. Quest'ultima
risulta costantemente distorta dalla mancata considerazione dei "costi occulti" di origine
ambientale. Ad esempio, nel calcolo del prodotto interno lordo non sono presenti le
spese per il ripristino e la protezione ambientale, così come non viene efficacemente
registrato il progressivo depauperamento delle risorse naturali.
La contabilità ambientale è proprio quell'insieme di informazioni che descrive le
modificazioni del patrimonio naturale, e che dovrebbe affiancare ed integrare il sistema
di contabilità economica del paese.
Tuttavia il superamento dell'inadeguatezza dei conti pubblici non è possibile con il
semplice arricchimento della base statistica su cui è costruita la contabilità nazionale,
ma richiede la modifica dell'impostazione di tale sistema contabile.
Inizialmente si era proposto di correggere in senso ecologico un indicatore di benessere
come il prodotto interno lordo (il cosiddetto PIL verde), ma in sede internazionale si è
giunti alla consapevolezza del fatto che i conti ambientali e i conti economici non
possono essere oggetto di una immediata integrazione. Tali conti possono però essere da
subito oggetto di un'azione coordinata, che parta dall'accettazione di un necessario
iniziale parallelismo nel processo di elaborazione e di adeguamento.
E' così nata l'esigenza di istituire i conti ambientali, capaci di descrivere la pressione,
espressa in unità fisiche, esercitata dalle attività economiche sull'ambiente naturale. Per
sistema di conti ambientali [14] si intende l'insieme delle informazioni che, nell'ambito
del sistema statistico nazionale, descrivono:
- la consistenza e le variazioni del patrimonio naturale;
- le interazioni tra economia e ambiente;
- le spese per la prevenzione, la protezione e il ripristino in materia ambientale.
Un sistema di questo tipo può essere creato solo partendo da informazioni raccolte su
scala locale e progressivamente aggregate fino alla scala nazionale:
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 6
- la raccolta dei dati compete quindi innanzitutto ai Comuni, poi alle Province e alle
Regioni;
- la gestione dei conti e della contabilità ambientale spetta all'ISTAT, che già elabora
statistiche ambientali;
- lo Stato disciplina e coordina la revisione della contabilità economica e
l'applicazione nel bilancio delle metodologie di contabilità ambientale [18].
Il punto di partenza per attivare questa procedura è quindi l'attuazione di una contabilità
ambientale locale (CAL), che analizzi la realtà già del singolo Comune.
Schema 1 – Lo Sviluppo Sostenibile e la Contabilità ambientale
I primi referenti della contabilità ambientale locale sono dunque le imprese, le famiglie
e la Pubblica Amministrazione.
C.A.L.
Comuni
CONTABILTA'
AMBIENTALE
Conti Ambientali
CONTABILITA'
AMBIENTALE
strumento attraverso cui perseguire
obiettivi di sviluppo sostenibile
Province
Regioni
Stato
approvazione
AGENDA XXI
SVILUPPO
SOSTENIBILE
1992
VERTICE ONU DI RIO DE JANEIRO
"Summit della Terra"
C.A.L.
Definizioni di SVILUPPO SOSTENIBILE
* Per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo che risponda alle necessità del
presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare
le proprie esigenze (Brundtland, World Commission on Enviroment and Deve-
lopment, 1987).
* Per sviluppo sostenibile si intende un miglioramento della qualità della vita, sen-
za eccedere la capacità di carico degli ecosistemi alla base (World Conservation
Union, UN Enviroment Programme and World Wide Fund for Nature, 1991).
* Per sviluppo sostenibile si intende uno sviluppo che offra servizi ambientali, so-
ciali ed economici di base a tutti i membri di una comunità, senza minacciare
l'operabilità del sistema naturale, edificato e sociale da cui dipende la fornitura di
tali servizi (International Council for Local Enviromental Initiatives, 1994).
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 7
1.3 Quadro istituzionale e riferimenti legislativi
Lo Stato Italiano sta iniziando a delineare un sistema legislativo che possa essere
efficace nella proposizione di politiche ambientali nazionali. Con l'inizio della XII
legislatura, la 13
a
Commissione (territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato ha
basato il proprio lavoro sulle implicazioni del concetto di sviluppo sostenibile, e dal
maggio 1997 ha avviato una collaborazione con la Commissione Politiche per i fattori
orizzontali del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL) proprio su tale
tema. Ne è nato il DDL 3116, ovvero il "Disegno di Legge Quadro in Materia di
Contabilità Ambientale", già approvato dal Senato. Tale disegno di legge definisce un
piano atto all'introduzione della contabilità ambientale nella Pubblica Amministrazione;
in esso sono contenute le indicazioni sulle attività da compiere nel breve, medio e lungo
periodo da parte di tutti gli organismi coinvolti: Ministero dell'Ambiente, Agenzia
Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (ANPA), Agenzie Regionali e delle Province
Autonome per la Protezione dell'Ambiente (ARPA), ISTAT, ENEA.
Il citato disegno di legge prevede la graduale "integrazione dei documenti e degli atti di
programmazione economico-finanziaria e di bilancio dello Stato, delle Regioni, delle
Province e dei Comuni, con l'indicazione delle informazioni e degli obiettivi riguardanti
la sostenibilità ambientale dello sviluppo" (art.1) a partire dall'anno finanziario 2004.
L'efficacia della contabilità ambientale nell'orientare le politiche sta nel fatto che tali
documenti dovranno essere approvati contestualmente a quelli di programmazione
economico-finanziaria e ai bilanci (art.2). La sperimentazione di un progetto per attuare
un Sistema di Contabilità Ambientale su scala provinciale ed inter - comunale (che
verrà descritta nel capitolo 3) serve come attività di supporto e verifica della citata legge
quadro.
1.4 I conti ambientali e gli strumenti statistico - contabili
La base su cui i Comuni, le Province, le Regioni e lo Stato costruiscono i documenti di
contabilità ambientale sono i conti ambientali; nell'allegato al succitato disegno di legge
(articolo 3, comma 4) è prescritto che essi vanno elaborati secondo i seguenti strumenti
statistico - contabili sviluppati a livello internazionale: NAMEA ( National Accounting
Matrix including Enviromental Accounts ), SERIEE ( Systéme Européen de
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 8
Rassemblement de l'Information Economique sur l'Environnement ) e sistema degli
indicatori settoriali di pressione ambientale.
a) Il modulo di contabilità NAMEA, proposto per la prima volta dall'Istituto di
statistica olandese (CBS), e poi adottato in ambito Eurostat, raccoglie in un'unica
matrice i conti economici tradizionali (modulo economico) e i conti ambientali
(modulo ambientale) con particolare riferimento ai seguenti aspetti principali [1]:
1) pressione esercitata sull'ambiente dalle diverse attività economiche mediante
emissioni di inquinanti e uso delle risorse naturali;
2) costi correnti, che comprendono i costi di misura e di prevenzione del danno
ambientale, la compensazione del danno ambientale, i costi di riparazione ed infine i
costi del danno ambientale non riparato;
3) consistenza e variazioni del patrimonio naturale.
Il modulo economico contiene i flussi e i principali aggregati registrati dalla
contabilità nazionale, espressi in unità monetarie; il modulo ambientale rappresenta,
in modo coerente con la parte economica, e cioè in relazione alle attività produttive
e di consumo, la pressione, esercitata dalle attività stesse sull'ambiente naturale,
espressa in unità fisiche.
modulo ambientale (dati fisici)
consumi
intermedi delle
attivtà
produttive
impieghi finali
consumi delle
famiglie
pressione ambientale causata dai
consumi delle famiglie: emissioni
atmosferiche; emissioni in acqua; rifiuti
produzione delle
attività
economiche
pressione ambientale causata dalla
produzione delle attività economiche:
emissioni atmosferiche; emissioni in
acqua; rifiuti
valore
aggiunto
importazioni
prelievo di
risorse da parte
delle attività
economiche
modulo economico (dati monetari)
Figura 1 – Esempio di schema NAMEA semplificato
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 9
Come appare dalla versione semplificata della NAMEA riportata in figura 1, gli
elementi rappresentati nella prima colonna del modulo economico (produzione di
beni e servizi da parte delle varie attività economiche e importazioni di beni e
servizi dall'estero) costituiscono le componenti principali dell'offerta di beni e
servizi. Vengono così ricostruite le risorse totali a disposizione dell'economia.
Le utilizzazioni possibili delle risorse vengono descritte nella prima riga dello
schema: i beni e servizi disponibili possono essere alternativamente utilizzati per
essere ulteriormente impiegati nel processo produttivo (consumi intermedi delle
attività economiche) oppure possono uscire dal circuito produttivo ed essere
destinati a "impieghi finali", che comprendono: consumi finali (principalmente
delle famiglie e della Pubblica Amministrazione), investimenti, esportazioni. La
presenza nello schema della seconda riga risponde all'esigenza della NAMEA di
enucleare quella parte dei consumi delle famiglie (compresi tra gli impieghi finali)
che ha particolare rilevanza ambientale. In questa riga sono, ad esempio, riportate le
spese delle famiglie per il trasporto e per il riscaldamento, che presentano una
chiara connessione con le emissioni atmosferiche, registrate, in unità fisiche, nel
modulo ambientale. Nella terza riga dello schema, la produzione di beni e servizi
delle attività economiche viene messa in relazione con la pressione ambientale
(emissioni atmosferiche, in acqua, rifiuti) causata dalle attività stesse. Inoltre,
sempre in relazione alla produzione, viene registrato, nel modulo ambientale, il
prelievo di risorse naturali in corrispondenza della attività economiche (prima
colonna del modulo economico) che effettuano direttamente il prelievo stesso. La
differenza tra valore della produzione e valore dei consumi intermedi utilizzati nel
processo produttivo costituisce, per definizione, il valore aggiunto del sistema
economico. Nel modulo ambientale, i dati sulle emissioni vengono riportati per
ciascuno degli inquinanti più significativi. Le emissioni dei vari inquinanti possono
inoltre essere aggregate per temi ambientali (non riportati in figura), con particolare
attenzione a cambiamenti climatici, acidificazione, eutrofizzazione.
Lo sviluppo dei conti ambientali all'interno della matrice è avvenuto a partire dai
conti delle emissioni atmosferiche, data la migliore disponibilità di dati in questo
campo rispetto ad altri tipi di pressione ambientale; alcuni paesi hanno però già
sperimentato la possibilità di estendere i conti del modulo ambientale ai prelievi di
acqua e scarichi di reflui civili e alle emissioni di inquinanti in acqua.
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 10
Questo sistema permette di affiancare indicatori di pressione ambientale agli
aggregati tradizionali della contabilità nazionale, senza peraltro modificarli.
b) Il SERIEE è un insieme di conti satelliti, ciascuno dei quali è destinato a
rappresentare un campo dell'economia che ha a che fare in qualche modo con
l'ambiente naturale; in particolare, di esso fa parte il conto EPEA, che riguarda il
campo della protezione ambientale [1]. L'EPEA registra tutti i flussi monetari attuati
dalle Pubbliche Amministrazioni, dalle imprese e dalle famiglie per la protezione
dell'ambiente:
- i costi (correnti e in conto capitale) sostenuti per lo svolgimento delle attività
economiche caratteristiche del campo della protezione ambientale (es.: attività di
depurazione delle acque reflue; attività di smaltimento dei rifiuti; etc.);
- le spese sostenute per l'utilizzo dei beni e dei servizi attraverso il cui impiego si
contribuisce a proteggere l'ambiente (es.: acquisto di prodotti meno inquinanti;
acquisto di servizi di smaltimento dei reflui da ditte specializzate; etc.);
- i trasferimenti unilaterali – volontari o coatti (tasse) – attraverso cui vengono
ridistribuite tra i diversi soggetti dell'economia risorse finanziarie da utilizzare
per sostenere spese per la protezione ambientale.
I flussi monetari registrati nell'EPEA vengono raggruppati adottando una
classificazione specifica (CEPA: Classification of Enviromental Protection
Activities) che individua 9 settori di intervento:
1. protezione dell'aria e del clima;
2. gestione delle acque reflue;
3. gestione dei rifiuti;
4. protezione del suolo e delle acque del sottosuolo;
5. abbattimento del rumore e delle vibrazioni;
6. protezione delle biodiversità e del paesaggio;
7. protezione dalle radiazioni;
8. ricerca e sviluppo per la protezione dell'ambiente;
9. altre attività di protezione dell'ambiente.
Per ognuno dei primi 6 settori deve essere compilato un quadro contabile, ed uno
unico si riferirà agli ultimi 3 settori; la loro unione fornirà il conto complessivo delle
spese per la protezione dell'ambiente.
c) Il sistema di indicatori settoriali di pressione ambientale misura il rapporto tra
sistema naturale e sistema antropico al fine di definire l'impatto delle attività
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 11
economiche sulle risorse ambientali. Gli indicatori settoriali di pressione ambientale
sono da realizzare:
1) per i settori: energia, trasporti, turismo, agricoltura, industria e, gestione dei rifiuti e
lavori pubblici relativamente alle grandi opere;
2) per i temi: cambiamenti climatici, assottigliamento della fascia di ozono, perdita di
biodiversità, esaurimento delle risorse naturali, dispersione di sostanze tossiche,
rifiuti, inquinamento atmosferico, ambiente marino e zone costiere, inquinamento
delle acque e delle risorse idriche, ambiente urbano e rumore.
Gli indicatori di pressione consentono di:
- individuare le pressioni esercitate sull'ambiente dai diversi settori di interesse di
una politica integrata ambientale ed economica, con conseguente
identificazione delle maggiori aree di intervento;
- integrare gli aspetti ambientali nelle politiche di settore, indirizzandone le
decisioni;
- garantire un'informazione ambientale semplice e trasparente.
E' previsto di raccogliere una considerevole quantità di dati informativi e di
elaborarli realizzando una serie di dieci Indici di Pressione Ambientale (terzo
livello dell'iceberg riportato in figura 2), basata su circa 60 indicatori fisici,
individuati dall'Eurostat.
Figura 2 - L'iceberg delle informazioni: dai dati originali agli indici molto aggregati
I colori nella parte superiore dell'⇔iceberg⇐ indicano che un indice globale di
"performance sociale" (rosso) è stato giudicato indesiderabile dalla Commissione
Dati originali
Dati elaborati
Statistiche ambientali
regionali
Statistiche ambientali
nazionali
60-80 indicatori di pressione
ambientale
10 indici di pressione
ambientale
3 indici per condizione economica (PIL),
ambiente, prestazioni sociali
Un Indice Globale di
Performance Sociale
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 12
delle Comunità Europee (almeno nella sua variante monetaria del "PIL verde"),
mentre una "luce verde" è stata data per il livello di aggregazione di dieci Indici di
Pressione, concernenti i seguenti campi: diminuzione dello strato di ozono,
inquinamento atmosferico, cambiamenti climatici, esaurimento delle risorse,
problemi ambientali urbani, dispersione di sostanze tossiche, perdita di biodiversità,
rifiuti, inquinamento delle acque e delle risorse idriche, ambiente marino e zone
costiere.
In base a quanto prescritto dal DDL 3116, le Province e i Comuni devono elaborare i
conti ambientali secondo il sistema SERIEE (EPEA) e secondo il sistema di indicatori
settoriali di pressione di cui alle lettere b) e c).
1.5 La pianificazione ambientale
Si è visto che la contabilità ambientale è stata concepita come un utile supporto alle
attività di governo, le quali, soprattutto in ambito locale, trovano concreta espressione
nella Pianificazione Territoriale ed Urbanistica; questa deve coniugare le esigenze di
protezione e tutela a quelle di sviluppo economico e sociale.
Il metodo di elaborazione di tale pianificazione è costituito dai seguenti passi
fondamentali [18]:
- identificazione dei problemi e delle opportunità;
- determinazione degli obiettivi da raggiungere;
- analisi ambiente bio - fisico e delle comunità umane (acquisizione dati);
- studi di dettaglio;
- sviluppo delle ipotesi di progetto e selezione delle opzioni;
- adozione del piano;
- informazione e coinvolgimento della comunità;
- progettazione di dettaglio;
- attuazione del piano.
La pianificazione deve essere guidata dagli eventi territoriali più recenti (es. saldo
naturale negativo, recupero e riqualificazione residenziale, etc.), dalle nuove
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 13
acquisizioni tecnico - scientifiche (esigenza di conoscenza e governo degli ecosistemi
complessi, concetto di sostenibilità), e soprattutto deve essere finalizzata al
mantenimento dell'ecosistema. In quest'ottica deve cercare di:
- ridurre - azzerare l'entropia in eccesso → creazione di nuovi modelli organizzativi a
bassa entropia;
- chiudere i cicli ecologici, riportando il rapporto tra tasso di degrado e tasso di
riqualificazione/ricostituzione delle risorse al valore unitario e costante nel tempo →
ottimizzazione delle coerenze tra funzioni e cicli ecosistemici;
- incrementare la produzione di capitale naturale → rigenerazione dei sistemi
ambientali e della loro capacità riproduttiva;
- conservare la diversità biologica e produrre complessità, intesa come misura della
capacità di autoconservazione e adattamento → creazione di ambienti a basso input
di materia e ridotta manutenzione, integrando la natura in città;
- attivare la cultura del limite → individuare le soglie dimensionali e qualitative.
Lo strumento per la pianificazione e la gestione sostenibile delle risorse, ispirato
all'Agenda XXI di Rio, alla Carta delle città sostenibili di Aalborg e al Libro Verde
dell'Ambiente Urbano dell'UE è il PIANO DI AZIONE AMBIENTALE, il quale non va
inteso come un piano regolatore ambientale, bensì come un sistema di organizzazione e
monitoraggio, a carattere interattivo, delle conoscenze ambientali e delle politiche di
controllo delle risorse e di raggiungimento degli obiettivi di qualità. Tale piano fissa gli
obiettivi di qualità e gli strumenti per raggiungerli, riferiti al sistema territoriale nel suo
complesso e ai diversi fattori/componenti ambientali considerati (es. standards massimi
di prelievo, o standards minimi di qualità, o standards - obiettivo).
1.5.1 Il piano di azione ambientale
La pianificazione territoriale orientata alla sostenibilità si articola dunque nei seguenti
passi:
1. definizione di un modello che individui gli indicatori di sostenibilità, gli standards
di qualità e le soglie limite di emissione/concentrazione;
Capitolo 1 - Università degli Studi di Ferrara - 14
2. istituzione di un piano di azione ambientale che, sulla base delle e indicazioni
dell'Agenda XXI, di obiettivi di qualità e politiche di contenimento, recupero e
riqualificazione, definisca la capacità di carico del sistema territoriale in esame;
3. conseguente creazione di PRG e piani attuativi, coerenti con il piano ambientale,
per i quali vanno affrontati specifici studi di impatto ambientale.
Fine preciso del piano di azione ambientale è dunque l'individuazione della capacità di
carico di un certo ambito territoriale, ovvero il carico inquinante da esso sopportabile (e
di conseguenza le dimensioni e la qualità delle funzioni ivi insediabili). Per tale fine è
necessario definire indicatori di capacità di carico per il sistema territoriale, per ogni
fattore o funzione territoriale. L'attuazione del piano andrà poi periodicamente verificata
dal punto di vista dell'efficienza e dell'efficacia. Efficienza ambientale significa ottenere
il massimo beneficio economico per ciascuna unità di risorsa utilizzata o di rifiuto
prodotto. L'efficacia riguarda invece il maggiore beneficio umano ottenibile da ciascuna
attività economica.
Le regole di base di un sistema orientato alla eco - efficienza sono dunque:
• l'uso sostenibile delle risorse ambientali non deve superare la capacità di carico e i
tempi di ripristino di tali risorse;
• l'uso sostenibile delle risorse non rinnovabili implica l'estensione del ciclo di vita dei
materiali, attraverso il riciclaggio, la sostituzione con risorse rinnovabili, la
minimizzazione del contenuto di materia ed energia di beni e servizi, l'estensione
della durabilità del prodotto;
• l'emissione di sostanze inquinanti e rifiuti non deve superare la capacità ricettiva
dell'ambiente.
Il piano di azione ambientale deve quindi non solo monitorare la qualità ambientale, ma
anche individuare e verificare le necessità di benessere collettivo, identificando le
possibilità di sfruttamento delle risorse ambientali in fase di fissazione delle regole,
piuttosto che in sede di applicazione. Esso deve interagire con gli strumenti di
pianificazione territoriale, ed innanzitutto con il PRG, fissando le quote massime di
pressione sulle risorse ambientali e di carico ambientale; tali soglie saranno assunte dal
PRG quali parametri per dimensionare, qualificare, localizzare e normare gli usi del
suolo, gestendo così la capacità di carico e distribuendola sul territorio.
Capitolo 2 - Università degli Studi di Ferrara - 15
Capitolo 2
I progetti avviati nell'ambito della
contabilità ambientale
2.1 Introduzione
Nel presente capitolo si vogliono illustrare le principali iniziative e i progetti sviluppati
nell'ambito della Contabilità Ambientale.
A livello mondiale si devono innanzitutto segnalare [1] [18]:
- le iniziative ONU volte ad evidenziare la necessità di sviluppare forme di contabilità
ambientale, concretizzate nella recente pubblicazione di un manuale di supporto
tecnico;
- le scelte dell'Unione Europea all'interno del V Programma d'azione che auspicavano
già a partire dal 1995 la redazione di conti pilota, nell'ottica della correzione in
senso ambientale dei conti economici;
- la recente comunicazione della commissione dell'UE che ha evidenziato l'obiettivo
di orientarsi verso un sistema di conti satellite e di indicatori, piuttosto che sostituire
i conti economici con i "conti verdi" o mirare all'individuazione di un unico
indicatore sintetico;
- i regolamenti, le raccomandazioni e le norme avanzate dall'UE, e verso le quali
l'Italia sta accumulando un significativo ritardo;
- la norma del regolamento dell'UE sulle statistiche strutturali d'impresa, che obbliga
a raccogliere presso le aziende dati di rilevanza ambientale (per la quale l'Italia ha
già richiesto una prima proroga);
- le molteplici esperienze già sviluppate dagli altri paesi membri dell'UE: Francia,
Svezia, Olanda, Germania.
Le esperienze sviluppate in Italia si concretizzano in [1] [18]:
Capitolo 2 - Università degli Studi di Ferrara - 16
- i progressi a livello scientifico e applicativo compiuti presso l'ISTAT, di cui sono
espressione il recente Annuario sulla contabilità ambientale e i volumi della serie
"Statiche ambientali";
- l'iniziativa, finanziata dal Ministero dell'Ambiente, avviata da alcune regioni (di cui
capogruppo è la Toscana) per lo sviluppo di un sistema di contabilità ambientale
regionale (progetto CONT.A.RE.);
- il rapporto "Ecosistema urbano" prodotto annualmente dalla collaborazione tra
l'associazione ambientalista Legambiente e l'Istituto di Ricerche Ambiente Italia;
- i vari Rapporti sullo stato dell'ambiente (redatti ad esempio dalla Provincia di
Bologna e dalla Regione Toscana);
- la redazione e adozione delle Agende XXI locali
1
;
- la certificazione ambientale dei Comuni, realizzatasi attraverso l'adesione volontaria
di due Comuni (Varese Ligure e Capri) alla norma UNI EN ISO 14001 applicata al
sistema di gestione ambientale del territorio municipale, ed effettuata da parte del
RINA (una società del Gruppo Registro Navale Italiano);
- i primi bilanci verdi realizzati dalle città di Bologna, Ferrara, Modena;
- i progetti applicativi, finalizzati a realizzare Sistemi di Supporto Decisionale, quali
GAIA ed AQUARIUM.
Le iniziative viste possono essere distinte in:
• esperienze, a livello nazionale ed internazionale, di Contabilità Ambientale
Territoriale;
• Definizione di Sistemi di Supporto Decisionale.
1
L'agenda 21 Locale (AL21) è il processo attraverso il quale i governanti locali lavorano, in
collaborazione con tutti i settori della comunità civile, per elaborare dei piani di azione per la
realizzazione della sostenibilità a livello locale. Per un'amministrazione locale l'applicazione dell'AL21
comporta che:
a) l'ambiente venga posto come elemento filtro nelle politiche di sviluppo del territorio;
b) gli Amministratori locali contraggono un "patto di collaborazione" con i propri cittadini che sia
sottoposto a verifica in continuazione;
c) i cittadini siano messi in grado di partecipare effettivamente alle scelte politiche che riguardano il
proprio territorio;
d) il funzionamento della macchina amministrativa sia elastico e basato su una collaborazione
orizzontale costante al suo interno e fra i diversi enti che agiscono sul territorio.