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PREMESSA
L‟obiettivo principale, che si intende conseguire con il presente lavoro, è quello di
presentare e analizzare il panorama dei titoli di debito, cosa sono e quali funzioni
assolvono nel sistema finanziario, le diverse tipologie di titoli di Stato e di
obbligazioni esistenti, ponendo in evidenza le loro caratteristiche tecniche e in
particolare i mercati di riferimento e le diverse fasi di negoziazione di Borsa.
Seconda finalità, non meno importante e rigorosamente personale, è quella di
creare un lavoro che effettivamente rappresenti una passione individuale per tale
disciplina che va ben oltre il profilo universitario e che spero in futuro possa
essere parte integrante della mia vita lavorativa.
La tesi è articolata in quattro capitoli. Nel primo, si evidenziano tutti i mutamenti
avvenuti negli ultimi decenni che hanno innalzato lo standard di competitività
degli strumenti finanziari e che hanno portato ad un vero e proprio concetto di
concorrenza fra gli stessi al fine di ottenere maggiori capitali da investire. Il
secondo capitolo analizza tutti gli elementi morfologici dei titoli obbligazionari e
dei titoli di Stato spiegando altresì attività di cartolarizzazione e la valutazione del
merito creditizio. Nel capitolo seguente, il terzo, vengono esaminate
dettagliatamente le più recenti e innovative forme di obbligazioni provviste di
opzioni, le obbligazioni convertibili e quelle con warrant, i covered warrant ed i
certificates. Infine, nel quarto capitolo, si abbandonano gli strumenti di debito al
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fine di analizzare i mercati di riferimento, ovvero i luoghi specializzati nella
negoziazione dei suddetti strumenti finanziari.
Al termine del lavoro viene esposta una sintetica conclusione, una bibliografia dei
testi che trattano tali argomenti e una sitografia dei principali siti web di cui si è
fatto uso durante la redazione della tesi.
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Capitolo I
CONTESTO ECONOMICO
1.1. - Introduzione
Nel corso dell‟ultimo decennio ripetuti e profondi mutamenti hanno coinvolto la
struttura dei titoli, il ruolo delle principali figure di emittenti, le forme tecniche di
negoziazione. Verosimilmente le modifiche che hanno inciso sulle caratteristiche
tecniche degli strumenti obbligazionari, sono state assai più profonde di quelle
intervenute nei precedenti trent‟anni, rendendo possibile per il sistema bancario
rivedere completamente le proprie politiche di raccolta.
I punti cruciali di questo mutamento sono da individuare, oltre che nel quadro
normativo di riferimento, radicalmente mutato, anche nell‟evoluzione sia del
contesto macroeconomico, che attiene in particolare alla globalizzazione dei
mercati finanziari, alla riduzione strutturale in anni recenti del rendimento dei
titoli pubblici e dell‟inflazione, unito a una presenza meno pressante del Tesoro
sul mercato, al tendenziale risanamento dei conti pubblici, all‟avvio dell‟Unione
monetaria europea (UEM) che ha portato all‟introduzione dell‟euro il 1° gennaio
1999, sia del contesto microeconomico, che attiene in particolare al mutamento
delle scelte individuali di investimento con una tendenza sempre più marcata alla
diversificazione e una maggiore propensione al rischio, alla concorrenza per
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l‟accaparramento di quote di risparmio, che ha avuto inizio nella seconda metà
degli anni Ottanta e che si è fatta via via più agguerrita.
1.2. - Consistenze
Tab. 1.1 - Consistenze di valori mobiliari per tipologia di strumenti in relazione al PIL del paese
(1974 – 2007)
1974 1989 2007
Consistenze (valori in milioni di euro riferiti al 31 dicembre)
Titoli di debito 35.666 (90,0%) 560.770 (83,5%) 2.183.718 (74,9%)
di cui Titoli di Stato 10.454 (26,4%) 467.990 (69,7%) 1.273.320 (43,6%)
in rapporto al PIL 56,5% 91,0% 142,7%
Capitalizzazione
azionaria
3.951(10,0%) 111.164 (16,5%) 735.516 (25,1%)
in rapporto al PIL
6,3% 18,0% 47,9%
Totale valori mobiliari 39.617 671.935 2.917.234
in rapporto al PIL 62,8% 109,1% 190,7%
Fonte: rielaborazione da Banca d‟Italia, Relazione annuale, anni vari
Dall‟esame della tabella 1.1, che riporta le consistenze dei valori mobiliari in
circolazione osservati a fine 1974, 1989, 2007, emergono le principali linee di
tendenza che hanno caratterizzato i mercati nell‟ultimo trentennio. Tra esse
emergono innanzitutto la crescita dello stock di valori mobiliari, intesi come
sommatoria delle consistenze dei titoli di debito e dei titoli azionari, cresciute ad
un tasso nettamente superiore a quello del PIL sfiorando il 200% nel 2007.
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Relativamente ai titoli di debito, oggetto di questo lavoro, riscontriamo un
significativo aumento dei valori in senso assoluto, dimostrando ancora oggi di
essere i titoli preferiti dagli investitori; ma in rapporto al PIL, esso è cresciuto solo
di tre volte mentre quello della capitalizzazione azionaria di quasi otto volte
(passando dal 6,3% al 47,9%). Ciò è dovuto all‟effetto di risanamento della
finanza pubblica e del progressivo maggior peso delle obbligazioni come fonte di
raccolta bancaria. Scarso è infatti il contributo da parte di imprese industriali, in
quanto la struttura societaria nel nostro paese è particolarmente incentrata su unità
di piccole e medie dimensioni.
Tab. 1.2 - Valori mobiliari: emissioni lorde e nette
Periodo
Totale
in milioni
di euro
Titoli a
breve
termine
Titoli a
medio e
lungo
termine
Azioni
Totale
emissioni
sul PIL
% % % %
emissioni lorde
1975-79 210.227 65,8 30,8 3,4 37,3
1780-84 781.088 72,3 24,8 2,9 54,9
1984-89 1.315.108 69,4 27,4 3,2 51,1
1990-94 2.428.986 69,7 29,3 1,0 63,2
1994-99 2.674.989 51,8 46,7 1,5 52,5
2000-04 2.841.514 35,1 63,8 1,1 44,0
2004-07 1.847.004 34,8 63,9 1,3 41,7
emissioni nette
1975-79 66.639 27,3 64,1 8,6 11,8
1780-84 183.461 31,6 58,0 10,4 12,9
1984-89 322.837 21,7 64,2 11,1 12,5
1990-94 490.541 12,2 77,1 10,7 12,8
1994-99 302.426 -81,9 147,2 34,7 2,2
2000-04 475.185 -0,2 93,9 6,3 7,4
2004-07 374.739 2,5 91,5 6,0 8,5
Fonte: rielaborazione da Banca d‟Italia, Relazione annuale, anni vari
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Passando alla tabella 1.2, che considera le emissioni di strumenti finanziari, si
evidenzia come le emissioni lorde
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misurate in rapporto al PIL abbiano
manifestato una forte espansione, soprattutto negli anni Ottanta e Novanta, a
causa della rapida crescita del debito pubblico e al tempo stesso della sua ridotta
durata media in presenza di tassi nominale e reali assai elevati. Successivamente,
tale rapporto è diminuito in concomitanza con la discesa dei tassi di interesse che,
unitamente all‟entrata dell‟Italia nell‟Unione monetaria europea, ha favorito un
allungamento delle scadenze del debito pubblico attraverso la crescita del peso
delle emissioni a medio e lungo termine.
Dalla seconda metà degli anni Ottanta cambia decisamente al composizione delle
emissioni nette
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. Diminuisce drasticamente il peso dei titolo (di Stato) a breve
termine, mentre cresce notevolmente la componente a media e lunga scadenza
dovuto inizialmente, dalle abbondanti emissioni statali e successivamente
dall‟aumento dei prestiti obbligazionari privati. Come si può notare, forte è il peso
delle emissioni nette azionarie dovute anch‟esse alla fase di privatizzazione degli
anni Novanta.
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Emissioni lorde: si tratta della sommatoria dei nuovi prestiti obbligazionari e delle emissioni di
azioni nel corso dell‟anno.
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Emissioni nette: si tratta della sommatoria dei nuovi prestiti obbligazionari e delle emissioni di
azioni al netto degli strumenti obbligazionari venuti a scadenza e delle azioni annullate, sempre nel
corso dell‟anno.
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CAPITOLO II
I TITOLI DI DEBITO
2.1. - Descrizione dello strumento finanziario
Le obbligazioni o bonds sono titoli di credito/debito, a seconda del punto di vista
in cui ci si pone possessore/emittente, che rappresentano una parte di debito
acceso da una società o da un ente pubblico per finanziarsi. Le obbligazioni sono
quindi emesse allo scopo di reperire direttamente tra i risparmiatori e a condizioni
più vantaggiose rispetto a quelle dei prestiti bancari, capitali da investire. Il
vantaggio per la società emittente deriva da tassi di interesse solitamente inferiori
rispetto a quelli che sarebbe costretta a pagare rivolgendosi ad un finanziamento
bancario di eguale scadenza, mentre l'investitore beneficia di un tasso maggiore
rispetto a quello di un investimento in liquidità e ha la possibilità di smobilizzare
il proprio investimento sul mercato secondario. L‟obbligazione, in qualità di titolo
di credito, conferisce all‟investitore (obbligazionista) il diritto a ricevere, alle
scadenze eventualmente predefinite, il rimborso del capitale sottoscritto e una
remunerazione a titolo di interesse.
Possono essere classificate come titoli a reddito fisso che vengono emessi da
società e servono come mezzo per raccogliere capitale di debito e quindi
costituiscono una provvista finanziaria.
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Le obbligazioni possono essere nominative o al portatore, semplici o garantite; nel
caso delle garantite esiste una garanzia ipotecaria sui beni immobili della società o
fideiussioni di determinati redditi.
Ogni titolo obbligazionario è una quota che rappresenta una parte del valore
nominale contratto dall‟ente emittente e sono rimborsabili a medio-lungo termine,
tramite modalità prestabilite da piani di ammortamento. L‟obbligazione diviene
un vero e proprio oggetto di mercato acquistabile e vendibile.
Le obbligazioni si distinguono dalle azioni in quanto non rappresentano una
frazione del capitale sociale, ma costituiscono dei debiti a carico della società
emittente. Le obbligazioni, quindi, non attribuiscono alcuna qualità giuridica di
socio, il possessore risulta solo come una figura di creditore nei confronti della
società. Egli, diversamente dall‟azionista, ha diritto ad una remunerazione
periodica, normalmente svincolata dai risultati economici della società finanziata
ed al rimborso del valore nominale del prestito. Le obbligazioni hanno una
scadenza entro la quale la società deve impegnarsi a restituire il capitale e
rimborsare il creditore; tipicamente la scadenza dista dalla data di sottoscrizione
da un periodo che va da i 2 ai 30 anni, per le azioni invece non esiste tale
scadenza, infatti chi possiede azioni si guadagna anche il diritto di partecipazione
sociale che si protrae fino all‟estinzione della società la società. Da tenere presente
che maggiore è la durata di un'obbligazione, maggiore è il tempo in cui
l'investitore rinuncia ad utilizzare il suo capitale. In seguito all‟acquisto di titoli
obbligazionari il reddito che ne deriva a favore dell‟obbligazionista deve essere