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1.INTRODUZIONE
Questo lavoro nasce con lo scopo di affrontare il problema dello sviluppo del
turismo in Italia e, in particolar modo, nelle regioni che la costituiscono e
determinano l’andamento di questo settore. L’Italia è vista come uno dei paesi
più belli al mondo, come una realtà in grado di offrire molteplici e diversi
prodotti turistici, da splendide località balneari, a scorci di paesaggi collinari, a
località montane dove poter praticare tutti i possibili tipi di sport o solamente
rilassarsi incantati dai monti che ci circondano. In Italia sono apprezzabili,
inoltre, le migliori città d’arte che esistano, e si possono degustare cibi catalogati
nella cucina più rinomata di tutto il pianeta. Insomma, al nostro paese, non
manca proprio nulla per poter avviare un flusso turistico di gran lunga superiore
a quello di altre nazioni. Eppure, non è così. L’Italia è in coda a paesi che
avrebbero tutto da invidiarle, ma che, nonostante ciò, utilizzano le risorse che
hanno nel modo più appropriato. Al nostro paese manca una buona politica di
marketing per poter valorizzare le proprie risorse, manca personale che segua il
ritmo dei cambiamenti che travolgono il settore del turismo. Un settore che
cambia, che evolve, e che prescinde il fatto che gli operatori che se occupano
siano altrettanto flessibili e aperti alle novità. Lo scritto che segue si apre proprio
trattando delle modalità con cui cambia il turismo, delle nuove esigenze dei
fruitori. Turisti che non si accontentano più della vacanza organizzata dal tour
operator e che non si affidano più alle competenze di agenzie per creare la loro
vacanza, ma che scelgono e compongono ormai i propri viaggi nella più ampia
autonomia e che, non vogliono più adattarsi alla “vacanza standard”, ma
pretendono che quest’ultima sia costruita su misura per soddisfare le loro
esigenze. Nasce quindi l’esigenza di riprendersi il primato che il nostro “Bel
paese” ha sempre vantato nel settore turistico, incrementando politiche di
marketing e nuovi sistemi di crescita. Scopriamo quindi una nuova
organizzazione di sviluppo, su cui si incentra tutto il lavoro, i Sistemi Turistici
Locali. In realtà, questi, non rappresentano una vera e propria novità, ma si
propongono come chiave di sviluppo per determinate località che singolarmente
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non avrebbero i mezzi per decollare. Il STL infatti integra diverse realtà
territoriali e culturali valorizzando e pubblicizzando diversi prodotti. Non tutte le
Regioni hanno però messo in atto i sistemi o cercato di legiferare in questa
direzione, e, non tutte le Regioni che l’hanno fatto hanno ottenuto i risultati
sperati. Una delle prime Regioni ad accogliere i STL e, sicuramente la prima a
crearne uno, è stata la Regione Marche, di cui avrò modo di parlare sia per
quanto riguarda il mercato turistico che la caratterizza, sia per le strategie
promozionali messe in atto da quella che, a mio parere, è una delle zone più
caratteristiche e particolari d’Italia, ma a causa forse di politiche di marketing
sbagliate, poco conosciuta e valorizzata. Le Marche offrono al turista una varietà
di prodotti che difficilmente si ritrovano insieme in altre regioni: spiagge e mare
tra i più puliti della costa per l’estate, impianti sciistici per l’inverno; prodotti
eno-gastronomici casarecci abbinati a paesaggi naturali incontaminati oggi molto
rari da trovare; città d’arte e divertimenti. Ma come sviluppare ed integrare
questa varietà di prodotto turistico al fine di valorizzare l’immagine della
Regione? Ecco, qui entrano in gioco i STL, volti ad inglobare in un unico
contesto beni culturali, ambientali ed attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici
dell’agricoltura e dell’artigianato locale al fine di evidenziare anche il più “piccolo”
prodotto inserendolo in un sistema. Il STL da me preso in considerazione, è quello
denominato “Terre dell’Infinito”, del quale ho cercato di analizzare la struttura, la
crescita nel tempo e i risultati, positivi e negativi a cui è stato possibile arrivare.
2.PARLANDO DI TURISMO
2.1 DEFINIZIONI E CAMBIAMENTI IN ATTO
Il turismo è un settore difficile da analizzare e definire a causa dell’intreccio di
numerose componenti che lo caratterizzano. Per alcuni è addirittura sbagliato
considerarlo un “settore” visto che, presupposto fondamentale in base al quale un
insieme di imprese possano essere definite appunto “settore” è il fatto che esse siano
in diretta concorrenza tra loro, caratteristica non riscontrabile nel turismo. Inoltre il
“settore” è generalmente isolato dagli altri, mentre il turismo è influenzato da vari
fattori che lo rendono, concludendo, un settore atipico. Anche la figura stessa di
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turista si presta a molteplici considerazioni ed interpretazioni. Secondo l’ISTAT
possiamo chiamare turista “Colui che si reca in un luogo diverso da quelli
solitamente frequentati (ambiente abituale) e trascorre almeno una notte nel luogo
visitato”
1
. Nonostante ciò esistono molte altre definizioni e questa molteplicità è uno
dei fattori problematici riguardanti gli organismi che si occupano di turismo.
Esistono, però, tre criteri fondamentali sui quali si è convenzionalmente d’accordo
per definire questo “strano settore”, che sono:
1. Lo spostamento dell’individuo sul territorio (spazio);
2. La durata dello spostamento (tempo);
3. La motivazione, dello spostamento, ossia lo scopo del viaggio che può essere
qualsiasi tranne un’attività remunerata.
Per comprendere meglio diversi fenomeni gli economi utilizzano dei modelli; nel
caso del turismo il modello più utilizzato è quello di Leiper
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, costituito da tre
elementi fondamentali: turista, spazio e industria turistica. La figura del turista è già
stata analizzata e definita precedentemente. Per quanto riguarda, invece, il secondo
elemento del modello, lo spazio, questo è diviso in tre: la regione di origine del
viaggiatore, che rappresenta il mercato che genera turismo, la regione di destinazione
del turista, in cui si avverte il pieno impatto del turismo e, la regione di
transito(fig.1). L’ultimo elemento è rappresentato infine dall’industria turistica,
pensata come un complesso di attività imprenditoriali e organizzative coinvolte nella
produzione dei servizi turistici. Il modello di Leiper costringe all’osservazione che
tutti i suoi elementi costitutivi sono in relazione fra loro e interagiscono.
Figura 1: modello di Leiper
1
ISTAT (2004)
2
G. Candela, “Economia del turismo”( 2003)
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Facendo riferimento allo spostamento dei turisti possiamo effettuare un ulteriore
classificazione:
1. Turismo in uscita (outbound tourism o outgoing), il turismo effettuato dai
residenti di un Paese verso il resto del mondo;
2. Turismo in entrata (inbound tourism o incoming), il turismo all’interno di un
Paese effettuato dai non residenti;
3. Turismo domestico (domestic tourism), il turismo effettuato all’interno di un
paese dai residenti del Paese stesso.
La difficoltà nel coniare definizioni nell’ambito del turismo nasce dal fatto che il
prodotto turistico non è un singolo bene ma è costituito da una molteplicità di fattori
che integrandosi tra loro determinano l’offerta turistica, motivo per il quale ogni
aspetto del turismo va letto in quanto elemento di un “sistema”.
Il turismo nella storia recente ha attraversato alcune fasi principali
3
:
La fase “elitaria” (fino agli anni Quaranta - Cinquanta)
La fase “di massa” (dagli anni Cinquanta ai primi anni Novanta)
La fase attuale (l’ultimo decennio)
La fase elitaria era caratterizzata da un ristretto numero di turisti benestanti mentre
quella di massa dalla standardizzazione del prodotto turistico e dalla competizione
dell’offerta basata soprattutto sul prezzo. In particolare, il turismo di massa nasce
solo dopo la fine della seconda guerra mondiale ed è determinato da alcuni fattori
come l’innalzamento dei salari, le ferie retribuite, la diffusione dell’automobile come
principale mezzo di trasporto individuale. Oggi la domanda di turismo è
notevolmente cambiata. I nuovi turisti non si accontentano più del classico pacchetto
turistico uguale per ogni famiglia ma desiderano vacanze che si adattino ai loro
bisogni e, il professionista turistico, ha come compito quello di creare diverse offerte
a seconda dell’esigenze del fruitore. Il viaggio non è più visto come una novità, ma
diventa quasi un’abitudine per cui, a differenza della fase di massa dove la
destinazione e la qualità non erano importanti, dove bastava evadere da casa e
stendersi al sole per essere accontentati, oggi la qualità assume un aspetto centrale
insieme a diversi aspetti fino a pochi anni fa del tutto ignorati.
In breve possiamo delineare i “nuovi turisti” con le seguenti caratteristiche
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:
3
G. Goffi, “Prospettive per lo sviluppo di sistemi locali integrati” (2006)
4
Fonte: A. Poon (1993)
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Eterogenei, imprevedibili, che non desiderano sentirsi una massa e vogliono
controllare la propria vacanza;
Destinazione, qualità e valore divengono fondamentali;
Si desiderano sempre esperienze nuove e si cerca di ampliare ed arricchire le
proprie conoscenze;
Si sostituisce al “dolce far niente” una vacanza attiva, caratterizzata dalla
ricerca di interessi specifici, di sport, di movimento;
Particolare attenzione all’ambiente.
Influenzano particolarmente il settore turistico anche i mutamenti demografici con
l’aumento dell’età media di vita e quindi del numero di anziani. Questi, non essendo
più inseriti nel ciclo lavorativo, non regolano i loro spostamenti in base alle logiche
tradizionali dei periodi di vacanza. Ciò che ne consegue è quindi una maggiore
mobilità che comporta una destagionalizzazione dei flussi turistici. Si diffonde
inoltre tra i giovani la tendenza alla vacanza breve, grazie al proliferare di tariffe
aeree low cost che rendono minore l’incidenza del costo del trasporto su tutta la
vacanza. Tutti questi cambiamenti non sono stati recepiti da molte località, che
rischiano di essere relegate ad un ruolo marginale nel turismo moderno. L’ampio
numero di offerte provenienti dall’estero e i pacchetti speciali hanno reso possibile
effettuare vacanze, raggiungere diverse destinazioni a volte con notevole risparmio:
di conseguenza il turismo locale rischia la crisi, come è avvenuto in altri settori a
causa di produzioni estere a basso costo. Per poter ristabilire un primato nel settore
del turismo bisogna effettuare politiche di marketing volte a “conquistare” il turista e
soprattutto a fidelizzarlo. Perché non è difficile attirare un potenziale visitatore in una
località ma non è facile far si che ritorni. Innanzitutto non basta una semplice politica
basata su promozioni e pubblicità ma deve essere indirizzata verso i bisogni dei
consumatori/fruitori. La strategia più adatta da seguire è quella dell’analisi delle
esigenze e la conseguente segmentazione della clientela. Ad esempio i ragazzi sono
più interessati al prezzo piuttosto che alla qualità della vacanza e vanno quindi
indirizzati verso strutture alternative presentando ad essi offerte destagionalizzate e
più standardizzate.
Il mercato del turismo ha assunto una dimensione globale sotto la spinta della
trasformazione dell’industria dei trasporti (che ha reso accessibile il trasporto aereo
ai consumi di massa) e della tecnologia di comunicazione.
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Conseguenza di tutto questo è la necessità di intraprendere la strada di un turismo
integrato e di qualità con prezzi e livelli di personalizzazione diversi. La modalità
principale per promuovere determinate località consiste nell’aumentare l’intreccio tra
le diverse componenti che la caratterizzano, andando così a costituire un sistema
locale integrato
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nel quale si arricchiscano e si completino le differenti vocazioni
d’offerta di una zona (mare, collina, artigianato, cucina, cultura, storia e tradizioni).
Questo concetto si differenzia da quello di distretto
6
, difficilmente utilizzabile nel
ramo turistico, se non in casi rari, risultando i singoli contesti territoriali spesso privi
di una forte identità, dei contenuti innovativi, dell’integrazione.
2.1.1 DOMANDA ED OFFERTA NEL MERCATO TURISTICO
Come avviene in tutti i mercati, anche quello turistico è caratterizzato da una
propria domanda e offerta. La domanda turistica è generata da tutti i bisogni che
nascono in quei soggetti che, per diversi motivi, si allontanano dalla propria
residenza abituale, pernottando o meno nel luogo di destinazione. Per capire e
sviluppare al meglio la domanda turistica è necessario soffermarsi sui fattori che
tendono a condizionarla. Il primo passo da effettuare è sicuramente quello di
analizzare la tipologia dei consumatori operando distinzioni tra loro a seconda
del sesso, dell’età, del grado di istruzione e cercare in seguito di capire le loro
tendenze comportamentali. Altri elementi che condizionano la domanda di
turismo possono essere il reddito, i tassi di cambio, il prezzo del prodotto
offerto, le caratteristiche del luogo di destinazione, le condizioni politico-
economiche della località da raggiungere. Ovviamente prezzo e domanda hanno
un rapporto inversamente proporzionale: solitamente infatti, al diminuire del
primo corrisponde un aumento della seconda e viceversa. Ne consegue che la
domanda turistica è fortemente variabile in base alla variazione di molteplici
fattori. Ultimo elemento che distingue le diverse tipologie di domanda turistica è
la motivazione. A seconda dello scopo per il quale si viaggia (affari, relax,
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G. Goffi, Prospettive per lo sviluppo di sistemi locali integrati (2006)
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Gli elementi distintivi del distretto sono
o Grado di terziarizzazione
o Qualità della ristorazione
o Qualità dell’ospitalità
o Omogeneità contro aggregazione
o Plus eno-gastronomico.
Cfr. Aci- Censis (2001).