6
Non è esente dagli effetti della globalizzazione il mercato
assicurativo: da una realtà molto statica e con una bassa competitività è
passato ad una dimensione altamente variabile ed ostile.
L'analisi organizzativa dell'impresa di assicurazione, ha come punto
di partenza l'analisi del mercato, dell'ambiente esterno che condiziona gran
parte dei processi decisionali del Management assicurativo. Mai come oggi,
il mercato può rappresentare l'elemento chiave per comprendere
l'evoluzione organizzativa delle Compagnie, dato che i nuovi orientamenti
strategici sono imperniati principalmente sui bisogni della domanda.
Il lavoro è articolato in quattro capitoli: tre dedicati ad una
descrizione generale del mondo assicurativo, dei comuni problemi
organizzativi e di gestione, l'ultimo riferito alla descrizione di un caso reale.
Il primo capitolo descrive le caratteristiche generali di qualsiasi
impresa di assicurazione, come le sue fonti di reddito potenziale con la
gestione assicurativa e patrimoniale, le sue peculiarità come l'inversione del
ciclo produttivo (coincidenza tra la produzione e l'erogazione del servizio
assicurativo, pagamento anticipato rispetto all'esecuzione della
prestazione).
7
Il secondo capitolo analizza il mercato assicurativo, l'evoluzione in
atto, i fattori chiave di tali cambiamenti (innovazione legislativa,
tecnologica, evoluzione del cliente), le problematiche del settore. Il
mercato assicurativo è analizzato sotto le differenti dimensioni, come la
realtà legislativa (il ruolo svolto dall'ISVAP, l'equilibrio finanziario
richiesto dall'Autorità di Vigilanza, la libertà di prestazione senza l'obbligo
di stabilimento), la realtà economica e sociale (la crisi del Welfare State, i
cambiamenti delle aspettative delle famiglie italiane), l'ambiente
tecnologico (gli effetti dell'Information tecnology) e quello culturale.
Il terzo capitolo è dedicato ad evidenziare gli effetti dei cambiamenti
ambientali nella realtà organizzativa: l'evoluzione dell'orientamento
strategico del Management, il passaggio da una struttura organizzativa
funzionale ad una a "matrice", il network tecnologico, la maggiore
importanza del fattore umano. Non mancano anche gli effetti
sull'organizzazione esterna: al canale tradizionale rappresentato
dall'Agenzia di Assicurazione, se ne sono affiancati altri come i Broker, il
canale bancario, il telefono ed Internet.
8
Il quarto capitolo punta ad analizzare un caso concreto: l'Aurora
Assicurazione S.p.A., e le sue reazioni di fronte ai cambiamenti repentini
del mercato assicurativo come la fusione per incorporazione della SIAD
S.p.A., l'incremento delle risorse destinate alla formazione professionale
del proprio fattore umano, unica leva su cui contare per adattare la realtà
organizzativa ad un ambiente in continua evoluzione.
9
CAPITOLO I
L’IMPRESA DI ASSICURAZIONE: ASPETTI GENERALI.
10
1.1 Nozione
L’assicurazione è il contratto con il quale l’assicuratore, contro il
pagamento di un premio, si obbliga ad indennizzare l’assicurato del danno
da esso procurato da un sinistro, ovvero a pagare un capitale o una rendita
al verificarsi di un evento temuto.
L’esigenza di tutelarsi dai danni derivanti dal verificarsi di un evento
temuto ha profonde origini: la prima polizza conosciuta appartiene a Pisa, e
porta la data del 1381 avente per oggetto la copertura dei rischi marittimi.
Le prime imprese di assicurazione nacquero ad Amsterdam nel XVII
secolo, attivo mercato delle assicurazioni marittime in grado di attrarre
clienti per la correttezza degli agenti olandesi. In Italia la prima grande
società privata di assicurazione cominciò ad operare contro il danno degli
incendi, sulla vita dell’uomo e le rendite vitalizie a Milano nel 1825.
Successivamente seguì Trieste con le Generali nel 1831 e sette anni dopo la
Riunione Adriatica di Sicurtà
1
.
1
Caizzi Bruno, Assicurazione dal Grande dizionario Enciclopedico UTET, pag. 333-336, 1966.
11
Negli ultimi decenni del XIX secolo, l'istituto dell'assicurazione
estese e irrobustì i suoi rami, con l'introduzione, in forma spesso
obbligatoria, di nuovi tipi di assicurazioni sociali (contro gli infortuni sul
lavoro, l'invalidità, la disoccupazione) prima adottati solo sporadicamente
nell'ambito aziendale. Nel 1912, la fondazione dell'Istituto Nazionale delle
Assicurazioni (INA) suggella la decisione presa del parlamento italiano di
creare un monopolio pubblico a certi di rami di assicurazione già molto
diffusi in Italia.
Il mercato assicurativo è cresciuto sempre più con lo sviluppo
economico e il progresso tecnologico: un miglioramento delle condizioni di
vita e la conseguente riduzione dei rischi, l’omogeneità degli stessi hanno
reso i premi accessibili.
L’impresa di assicurazione deve necessariamente operare su una
massa di rischi tale, che le permetta di predeterminare una misura di ricavi
sufficiente a far fronte a quella parte di rischi che si verificheranno, in
modo da assicurare l’equilibrio della gestione. La determinazione del
premio perciò dipende dalla frequenza stimata dell’evento dannoso oltre
che dai costi di struttura (ammortamenti, salario personale, provvigioni
agenti ecc.…). Il rischio tecnico perciò, è dato dall'eventuale differenza
12
negativa tra il numero dei sinistri stimati e quelli effettivamente
verificatesi; pertanto acquista notevole importanza la gestione patrimoniale
dei premi incassati, destinati in attività finanziarie, in grado di saldare con i
rendimenti l’eventuale risultato tecnico negativo.
Occorre precisare che, l’ambito operativo delle imprese di
assicurazione si è allargato negli ultimi anni: oltre alla tipica attività della
stipulazione dei contratti assicurativi, si è aggiunta quella di
intermediazione finanziaria come la gestione dei fondi pensione o ancora
dei contratti di capitalizzazione. Oltre ad esercitare una funzione
previdenziale, nello stesso tempo svolge una funzione di intermediazione
finanziaria, che consente di associare le imprese di assicurazione
nell'ambito delle aziende di produzione di tipo finanziario.
13
1.2 Caratteristiche delle Imprese di Assicurazione: il ciclo produttivo
inverso.
L’impresa di assicurazione presenta delle peculiarità rispetto
all’impresa tradizionale: un ciclo produttivo inverso dovuto dal pagamento
anticipato dei premi rispetto all’esecuzione della prestazione genera
rilevanti disponibilità liquide destinate ad investimenti regolamentati
dall’Autorità di vigilanza. Questo innesca due circuiti di reddito potenziale:
il primo derivante dalla differenza positiva tra ricavi e costi strettamente
collegati all’attività assicurativa e quello derivante dall’impiego della
liquidità generata dalla raccolta dei premi.
Una contrazione della domanda non provoca effetti significativi nel
reddito di breve termine; ciò è causato da un reddito derivante da un
patrimonio in precedenza acquisito, e sia perché il corrispettivo rilevante
dei ricavi (in altre parole il verificarsi dei sinistri) si manifesta
necessariamente diluito nel tempo. Questa caratteristica, tale da qualificare
l’impresa di assicurazione come un “organismo di lungo respiro”
2
, ha
provocato degli effetti sulla strategia di portafoglio di molteplici attività
imprenditoriali. La funzione di stabilizzazione del reddito delle imprese di
2
I.F.A. (a cura di), “I rapporti tra Industria, Banche ed Assicurazioni”, Quaderni IFA, n. 3, Milano 1988.
14
assicurazione, ha favorito l’acquisizione delle stesse da parte dei Gruppi
industriali tramite l’acquisto dei pacchetti azionari
3
.
La prospettiva di una non repentina caduta del reddito, a seguito di
una contrazione della domanda può avere un effetto dualistico sul
Management: può costituire un'opportunità per una ristrutturazione
organica della strategia dell’impresa nel mercato da un lato, e dall’altro,
può attenuare lo stimolo verso iniziative di rapidi recuperi di efficienza
4
e
di efficacia
5
imprenditoriale.
Il ciclo produttivo inverso limita o rende del tutto assente il
fabbisogno finanziario dell’azienda autoalimentato dall’inversione dei
flussi finanziari: è assente l’acquisizione dei fattori produttivi direttamente
connessi alle operazioni tipiche dell’attività assicurativa. In fase istitutiva
l’impresa di assicurazione limita l’acquisizione dei fattori produttivi a quei
fattori di carattere strutturale necessari per l’organizzazione dell’azienda
come costi di impianto, edifici, mobili, software ecc..
3
Le imprese di assicurazione il cui controllo azionario è detenuto da imprese non assicurative prendono il
nome di imprese captive (dall’inglese captive = prigioniero)
4
Un'impresa è efficiente se è in grado di ridurre i costi mediante l’eliminazione degli sprechi.
5
L’efficacia organizzativa favorisce la selezione e la formazione del personale.
15
Non bisogna dimenticare, che il capitale iniziale assume una
fondamentale forma di finanziamento per l’attività strettamente tecnica
quale un lungo studio del mercato e delle sue differenti segmentazioni e,
conseguente promozione dei prodotti assicurativi con elevati costi di natura
immateriale.
1.3 La Gestione assicurativa
L’attività assicurativa è caratterizzata dall’intreccio di operazioni
appartenenti a due tipi di gestione tra loro interdipendenti: quella
assicurativa in senso stretto e la gestione patrimoniale.
Il processo produttivo assicurativo può essere suddiviso in due fasi:
una riguardante la ricerca della clientela, la valutazione del rischio e perciò
la conoscenza delle probabilità di verificazione del rischio e l’altra relativa
alla gestione dell’intero portafoglio rischi, comprese eventuali variazioni
delle singole situazioni di rischio all’amministrazione e all’investimento
delle riserve tecniche, all’accertamento del danno e alla liquidazione dello
stesso.
16
E’ essenziale ricordare, che sotto il profilo civilistico il settore
assicurativo è ripartito in ramo danni e ramo vita e vige il divieto
normativo di svolgere congiuntamente i due rami in una stessa impresa. La
ragione di tale divieto è attribuita alla differente funzione che hanno i due
rami: il ramo danni ha un carattere indennitario, il ramo vita un carattere
previdenziale.
Il ramo danni
6
si presenta numeroso ed ampiamente variegato a
seguito dell’evoluzione socioeconomica della società e il conseguente
crescere dei rischi. Elemento comune è il principio indennitario: il
risarcimento riguarda essenzialmente i danni sofferti dall’assicurato in
conseguenza del sinistro determinato essenzialmente dal rischio assunto
dall’assicuratore
7
.
Il processo assicurativo prevede, che i singoli rischi assunti dalla
compagnia, siano assicurati ad un premio la cui misura, sia notevolmente
inferiore al danno ipotetico del rischio stesso. La determinazione del
premio dipende dai costi di gestione e dalla frequenza prevista dei sinistri, e
6
I rami danni sono: infortuni, Malattia, Corpi di veicoli terrestri, Corpi di veicoli ferroviari, Corpi di
veicoli marittimi, lacustri, fluviali, Merci trasportate, Incendio ed elementi naturali, Altri danni ai beni,
Responsabilità civile autoveicoli terrestri, Aeromobili, RC veicoli marittimi, lacustri e fluviali, RC
generale, Credito, Cauzione, Perdite pecuniarie di vario genere, Tutela giudiziaria, Assistenza.
7
La causa del fatto dannoso rientra nel rischio assunto quando: la causa ha i caratteri dell’evento previsto
in polizza, che l’evento dannoso non si sarebbe verificato in assenza della causa stessa, ed è adeguata agli
effetti dannosi derivanti dall’evento dannoso.
17
nello stesso tempo deve attrarre potenziali clienti. E' indispensabile una
classificazione dei rischi e una separazione degli stessi in classi omogenee
per consentire un equo trattamento per l’assicurato. La creazione di un
prodotto assicurativo richiede l’acquisizione di informazioni sulla serietà
ed onestà dell’assicurato e sugli aspetti tecnici del rischio stesso, tramite
indagini statistiche delle compagnie. Bisogna sottolineare, la fondamentale
cooperazione tra le stesse imprese di assicurazione per il reperimento dei
dati allo scopo di limitare il rischio.
Altri strumenti per la limitazione del rischio sono rappresentati da
forme negoziali adottate dall’assicuratore successivamente all’assunzione
del rischio e dalla riassicurazione. Nel primo caso, si lascia a carico
dell’assicurato una quota del danno allo scopo di favorirne dei
comportamenti prudenti, atti a prevenire il sinistro e rafforzare la
comunione di interessi tra Compagnia e assicurato
8
. Ricordiamo alcune
formule quali:
- la regola proporzionale, pagamento dell’indennità determinata
dal rapporto (Danno x Valore Assicurato) / Valore della cosa;
8
Di Cagno N., La gestione assicurativa in L’economia delle imprese di assicurazione, Giappichelli
Editore 1998.
18
- la franchigia il risarcimento avviene solo nell’ipotesi in cui,
l’entità del danno, superi un determinato ammontare in modo di
far carico l’assicuratore solo di sinistri di una certa consistenza
9
.
Con la riassicurazione si ha la cessione dei rischi ad altre compagnie previa
stipulazione dei trattati. Il ricorso alla riassicurazione dipende dalla
consistenza del patrimonio, che la Compagnia stessa dispone allo scopo di
aumentare la capacità di sottoscrizione delle polizze, e migliorare
l’equilibrio del portafoglio conservato
10
. Scopo differente ha la
coassicurazione
11
, strumento utilizzato per attuare una strategia di
penetrazione nel mercato.
Il ramo vita
12
prevede prodotti assicurativi in grado di soddisfare
necessità future ed incerte, relative al raggiungimento di un’età prestabilita
oppure alla morte dell’assicurato. Stipulare una polizza vita significa
trasferire, con il pagamento periodico dei premi, risorse nel tempo allo
scopo di formare un capitale investito in impieghi reddituali per una
successiva erogazione al momento del verificarsi dell’evento.
9
Stasolla V., Tridente N., Tecnica commerciale, Cacucci, Bari, 1992.
10
Petroni G., Lineamenti organizzativi dell’impresa di assicurazione, I.S.U.1994
11
Con la coassicurazione più compagnie si ripartiscono il rischio oggetto del contratto.
12
Il ramo vita è suddiviso in: assicurazioni sulla durata della vita umana, Assicurazioni di nuzialità e
natalità, Assicurazioni sulla vita connesse con fondi comuni di investimento, Permanent Health
Insurance, Operazioni di gestione di fondi collettivi costituiti per l’erogazione in caso di morte, vita o in
caso di cessazione o riduzione dell’attività lavorativa.