2 
 
locale, che ha provocato sia un allungamento delle catene 
logistiche, da cui deriva una maggiore complicazione nei 
processi gestionali, sia un aumento della pressione 
competitiva tra gli operatori economici, attraverso 
l’entrata di nuovi concorrenti e la disponibilità di nuove 
fonti di approvvigionamento di materie prime, lavoro e 
conoscenze. 
La diffusione e lo sviluppo recente dell’Information 
and Communication Technology ha, poi, 
contemporaneamente facilitato il flusso fisico delle 
informazioni a supporto della gestione aziendale e dei 
servizi logistici, favorendo la comunicazione nelle realtà 
collaborative interaziendali e nel rapporto diretto con il 
consumatore finale. 
In tale quadro di riferimento la logistica e la 
gestione dei servizi ad essa connessi acquistano una 
valenza diversa, maggiormente orientata alla 
soddisfazione del cliente intermedio e finale, divenendo 
da semplice centro di costo ad elemento strategico 
integrante il sistema di offerta dell’impresa. Quindi, 
occorre, a tal proposito, cogliere i suoi aspetti qualitativi 
di lungo termine e di più vasta portata, per contribuire, in 
armonia con le altre funzioni, al raggiungimento degli 
obiettivi aziendali. 
Tale consapevolezza attribuisce un’importanza 
sempre crescente alla valenza strategica dell’attività 
logistica d’impresa. La corretta gestione della catena 
logistica, pertanto, rappresenta, in questo periodo, uno dei 
momenti di maggiore criticità aziendale. La gestione 
logistica diviene l’anello che lega i rapporti interaziendali 
  
3 
 
nella logica del supply chain management, evidenziando 
la necessità di opportune collaborazioni interaziendali 
nell’ottica di una co-produzione del valore tra i vari attori 
della catena della fornitura. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
4 
 
CAPITOLO 1 
LA LOGISTICA: DEFINIZIONI ED 
ASPETTI EVOLUTIVI 
 
1. ORIGINE E DEFINIZIONE 
 
La radice della parola “logistica” deriva dal verbo 
greco “legein”, che significa arte del calcolare, discutere, 
da cui “logos”, ovvero verbo, ragione, parola, discorso. Il 
“logista” era il “magistrato addetto a far di conto”, mentre 
nel greco moderno sta ad indicare il ragioniere contabile. 
Quindi, il termine logistica dovrebbe indicare 
essenzialmente un’attività basata sulla razionalità e sulla 
logica. 
La logistica, come vera e propria disciplina, si è 
inizialmente sviluppata nell’arte militare ed infatti il suo 
primo riconoscimento teorico va al fondatore 
dell’accademia militare di San Pietroburgo. Nel corso del 
secondo conflitto mondiale si sono dovute affrontare 
complesse esigenze di tipo logistico, risolvendo le quali, 
mediante le prime applicazioni della Teoria dei sistemi, è 
stato formulato il concetto moderno di logistica militare, 
la quale rappresenta l’insieme di attività che studia, 
organizza e coordina i movimenti di uomini, materiali e 
mezzi in un territorio nemico. Alla fine del conflitto, negli 
Stati Uniti d’America si percepisce il vantaggio di 
applicare parte delle tecniche sperimentate con successo 
in campo militare anche alla movimentazione delle merci 
delle aziende produttive e commerciali. Il concetto 
  
5 
 
d’integrazione totale degli sforzi per il raggiungimento di 
specifici obiettivi si adattava perfettamente alla logistica 
industriale, la quale può essere definita come l’insieme 
delle attività che governano in un’azienda il flusso dei 
materiali e delle relative informazioni, dall’acquisto delle 
materie prime e dei semilavorati presso i fornitori, fino 
alle fasi di trasformazione, confezionamento, stoccaggio, 
trasporto, distribuzione e assistenza post-vendita dei 
prodotti finiti sui mercati finali.  
Quando si parla di logistica si rischia di fare 
confusione in quanto si pensa a delle realtà differenti. In 
passato, la maggioranza degli operatori considerava con il 
termine logistica la sola attività di trasporto. Oggi, 
secondo una ricerca del Censis2, il 9% delle imprese 
identifica la logistica con il trasporto delle merci, il 13% 
con il trasporto delle merci e di qualche servizio 
aggiuntivo, il 49% con la gestione integrata degli ordini, 
delle scorte e della produzione, mentre solo il 29% 
definisce la logistica aziendale come quella funzione 
aziendale che integra l’attività dell’impresa con 
l’ambiente esterno riconoscendole così una valenza 
strategica determinante.  Nonostante la maggior parte 
degli imprenditori abbia compreso che la logistica non 
attiene solo al trasporto delle merci esiste ancora poco 
chiarezza sul significato del termine. 
L’AILOG (Associazione Italiana di Logistica e di 
supply chain management), intende la logistica come 
“l’insieme delle attività organizzative, gestionali e 
strategiche che governano nelle aziende i flussi dei 
materiali dall’acquisto delle materie prime presso i 
  
6 
 
fornitori fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e 
al servizio post-vendita”. Se in questa definizione si fa 
riferimento solo ai flussi fisici, l’ELA (European Logistic 
Association) include i flussi informativi, definendo la 
logistica come: ”l’organizzazione, la pianificazione, 
l’esecuzione e il controllo del flusso dei beni e delle 
relative informazioni dallo sviluppo e 
dall’approvvigionamento attraverso la produzione e la 
distribuzione fino al cliente finale, con l’obiettivo di 
soddisfare le richieste del mercato al minimo costo e con 
il minor impiego di capitale”.  
La definizione, però, più comunemente citata dai 
principali manuali di logistica è quella elaborata dal 
Council of Logistic Management, che intende la logistica 
come: “Il processo di pianificazione, implementazione e 
controllo dell’efficiente ed efficace flusso e stoccaggio 
delle materie prime, semilavorati e prodotti finiti e delle 
relative informazioni dal punto di origine al punto di 
consumo con lo scopo di soddisfare le esigenze dei 
clienti”. Oltre a riassumere efficacemente le due 
definizioni precedenti, l’ultima definizione mette in 
evidenza anche l’obiettivo di soddisfare le richieste del 
cliente finale. Essa, pertanto, va a governare quel processo 
aziendale, detto per l’appunto processo logistico, che 
collega l’impresa ai suoi mercati esterni, clienti e fornitori, 
attraverso due flussi principali (di beni e servizi), l’uno 
fisico, l’altro informativo. 
La logistica è quindi utilizzata come uno strumento 
di flessibilità estrema per razionalizzare e per velocizzare i 
flussi dei materiali e delle informazioni.  
  
7 
 
2. LA LOGISTICA DAGLI ANNI ‘70 FINO AD 
OGGI 
 
Il termine logistica oggi è entrato nell’uso comune. 
Tuttavia a differenza delle altre funzioni aziendali, di 
logistica si parla a partire dal 1970 circa. Si tratta quindi di 
una funzione giovane, da poco entrata nel “gergo” 
aziendalista. Prima di quegli anni nessuno si occupava dei 
temi logistici; dei magazzini, soprattutto quelli dei 
prodotti finiti, non ci si interessava perché non erano né 
un fatto commerciale, né un fatto produttivo; allo stesso 
modo nessuno si occupava del servizio al cliente, delle 
scorte e dei trasporti e ciò comportava frequenti ritardi ed 
errori nell’evasione dell’ordine dei clienti. Ma ciò non 
importava perché le imprese erano concentrate solo sul 
produrre e sul vendere, i margini erano buoni, i prodotti 
pochi e i clienti attenevano pazienti.  
La situazione cambia quando la concorrenza diventa 
più intensa e i clienti esigono un maggior livello di 
servizio, infatti gli imprenditori comprendono che se 
vogliono sopravvivere in questo mercato devono 
migliorare l’economicità della gestione. Inoltre, con il 
tempo, il mercato ha iniziato a pretendere di più, un valore 
aggiunto sui prodotti acquistati. Fu così che negli Stati 
Uniti intorno agli anni ’70 entra in azione la logistica, 
producendo immediatamente 2 effetti:  
- riduzione dei costi; ciò dal momento che riesce ad 
abbattere le scorte, a creare efficienza nei magazzini, a 
ridurre il numero dei depositi. Soprattutto si è capito che 
occorre mettere sotto la responsabilità di qualcuno quelle 
  
8 
 
variabili che erano del tutto senza controllo (magazzini, 
scorte, trasporti); 
- messa in evidenza il fattore “servizio”; e da quel 
momento molte aziende cominciano a migliorarlo, fino a 
farlo diventare in molti casi un vero e proprio fattore 
competitivo. 
In pratica si verifica una sorta di paradosso: si 
migliorano le prestazioni del sistema azienda e nello 
stesso tempo si riducono i costi. Ecco, quindi, che il 
direttore della logistica diventa il responsabile dei 
magazzini, delle scorte e dei trasporti e si impegna sin da 
subito ad aumentare l’efficienza abbattendo le scorte in 
eccesso, migliorando la gestione dei magazzini e 
riducendo il numero dei depositi e nello stesso tempo 
riesce anche a migliorare il livello di servizio al cliente in 
termini di affidabilità e tempestività della consegna.  
Ciò ha comportato un immediato successo per la 
logistica, e di fatto una diffusione immediata in tutte le 
aziende che hanno voluto utilizzare al massimo le sue 
potenzialità. Potenzialità all’inizio sfruttate soprattutto 
dalla distribuzione commerciale di beni di largo consumo.  
Alla logistica vanno riconosciuti molti successi:  
- La logistica ha messo mano ai magazzini 
gestendoli come va gestito un fatto produttivo: ossia 
cercando efficienza, migliorando i metodi di lavoro, 
supportando la gestione con sistemi d’avanguardia. In 
altre parole li ha posti allo stesso livello di un qualsiasi 
reparto della fabbricazione, luogo dove la gestione delle 
risorse umane, della tecnologia e dei metodi di lavoro è 
cruciale per il successo.  
  
9 
 
- La logistica è stata la funzione che più si è 
abbattuta per ridurre le scorte, in quanto, pur se  fino ad un 
certo momento erano per le imprese un fatto rassicurante, 
rappresentavano anche un costo. 
- La logistica ha contribuito ha definire i costi delle 
singole attività e ciò ha consentito di scoprire i cosiddetti 
costi di canale e di scoprire gli sprechi che si verificano 
lungo il canale, le attività doppie e inutili, i costi 
riducibili, ecc. 
Ma, tra gli altri, l’enorme successo della logistica 
deriva dall’utilizzo in ambito gestionale della rivoluzione 
informatica che allora stava investendo le imprese. Alla 
base della logistica ci sono le varie gestioni delle scorte, 
degli ordini, dei trasporti, dei magazzini, della 
programmazione, delle previsione, delle relazioni coni 
clienti. E per ottimizzare il tutto è assolutamente 
necessario un impeccabile sistema informativo in tempo 
reale. Le informazioni devono correre rapide e veloci 
nell’azienda, ma sempre più, come vedremo, anche da e 
verso l’esterno, dato che la maggior parte del valore 
aggiunto della logistica risiede ormai proprio 
nell’acquisizione, elaborazione e distribuzione delle 
informazioni mediante le reti di telecomunicazione, al fine 
di fronteggiare una domanda sempre più complessa ed 
esigente.   
La logistica descritta fin qui è una funzione 
aziendale che nel tempo ha ampliato il proprio raggio di 
azione passando dalla gestione del magazzino, delle scorte 
e dei trasporti, alla gestione degli approvvigionamenti e 
alla definizione (insieme con le altre funzioni aziendali) 
  
10 
 
degli aspetti strategici dell’azienda. La logistica ha 
evidenziato e messo in atto i vantaggi che derivano dal 
gestire il flusso dei materiali in maniera unitaria, 
dall’approvvigionamento fino al trasporto.  
Ad un certo punto ci si è accorti che c’era un 
ulteriore fattore importante da considerare: lungo la catena 
della fornitura agiscono diversi attori (produttore, 
distributore e venditore) i quali svolgono molteplici 
attività, che nel tempo hanno cercato di razionalizzare e 
rendere più efficienti.  
Pertanto la logistica scopre come sia una cosa 
razionale e utile uscire dai confini dell’impresa, per 
gestire in maniera unitaria tutta la catena della fornitura 
come se appartenesse ad un unico proprietario, che non 
svolgerebbe mai attività inutili, doppie e senza alcun 
valore aggiunto. Questa capacità della logistica di 
coordinare il flusso dei materiali e delle informazioni 
lungo il canale, ossia il flusso che attraversa più aziende, 
quella che produce, quella che rifornisce e quella che 
vende, è particolarmente importante nell’attuale contesto 
economico caratterizzato dall’emergere di reti di imprese, 
in cui ogni azienda si specializza nelle attività che riesce a 
fare meglio.  
Questa graduale estensione della sfera di operazioni 
gestite dalla logistica, dal ciclo distributivo a quello di 
approvvigionamento e di produzione fa emergere, infine, 
l’opportunità di coordinare tra loro le varie attività in un 
unico sistema integrato, dando luogo, così, alla “logistica 
integrata”. 
 
  
11 
 
3. DALLA LOGISTICA ALLA LOGISTICA 
INTEGRATA: LA NASCITA DELLA SUPPLY CHAIN 
 
La dinamicità dei mercati attuali e le conseguenze 
della globalizzazione, portano le aziende a operare in un 
mercato dove tempestività e servizio sono requisiti 
indispensabili per la sopravvivenza. Ciò ha condotto le 
imprese a modificare strategie e organizzazione al fine di 
ridurre il time-to-market e operare in tempo reale in un 
rapporto di connessione e di collaborazione continua con 
clienti, fornitori e partner commerciali. Da ciò scaturisce 
un modello di “impresa estesa”, dove ogni impresa è parte 
di una più ampia rete di aziende interconnesse (supply 
network). Nelle dinamiche economiche attuali i rapporti 
azienda contro azienda sono quindi sempre più sostituiti 
da rapporti supply network contro supply network, dove le 
aziende devono effettuare scelte strategiche e gestire i 
processi superando i propri confini organizzativi, 
consapevoli di operare all’interno di un sistema più 
ampio.  
A seguito della scomparsa dei limiti spazio 
temporali che in passato limitavano e regolavano la 
competizione, le imprese devono ripensare i processi 
interni e le relazioni esterne per ottenere un vantaggio 
competitivo al fine di: 
- Migliorare la propria capacità di innovazione; 
- Migliorare la capacità di risposta ai mutamenti 
della domanda; 
- Aumentare la soddisfazione del cliente.