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direttamente gli infermieri; essi sono tenuti a contribuirvi e possono
trarre beneficio da esso sia per l’assistenza che erogano, sia per la
maggiore tutela offerta da un sistema di registrazioni accurate. I sistemi
informativi sostengono tutte le funzioni che compongono il ruolo
infermieristico tra cui quello assistenziale dove è forte il ruolo della
Cartella Infermieristica, che in questa tesi sarà trattata in maniera
dettagliata con l’intento di riuscire a fare della proposta di cartella un
possibile strumento di lavoro e di studio e/o la base per
aggiornamento/modifica in base alle esigenze locali o di unità operativa.
La proposta di cartella infermieristica cartacea e automatizzata con
“Access” non manca perciò di sezioni destinate alla registrazione del
processo diagnostico dell’infermiere, cioè di una corretta e completa
identificazione dei bisogni di assistenza infermieristica da soddisfare,
della correlata pianificazione degli interventi, della gestione delle
informazioni relativa alle prestazioni infermieristiche e della valutazione
dei problemi di salute di propria competenza.
La struttura ed i contenuti della cartella infermieristica deve, inoltre,
favorire nell’attuale organizzazione sanitaria una pluralità di impieghi
quali: il supporto documentale all’azione professionale, la
comunicazione tra servizi e tra operatori del medesimo servizio,
l’integrazione organizzativa, la formazione e la didattica clinica, la
promozione di protocolli operativi uniformi, la valutazione delle
prestazioni assicurate, il controllo in termini di qualità, efficienza,
efficacia ed economicità.
3
Capitolo 1
DATI E PROCESSI
DEL PERSONALE INFERMIERISTICO.
1.1 Classificazione del personale infermieristico:
ruoli e classi.
L’esercizio professionale dell’infermiere e di tutte le professioni
sanitarie ex ausiliarie ha subito importanti modifiche in questi ultimi
anni. In ordine cronologico si citano le due leggi che hanno determinato
un cambiamento fondamentale:
1. la legge 26 febbraio 1999, n. 42, che: ha sancito l’esistenza di sole
“professioni sanitarie”, non più suddivise in principali e ausiliarie; ha
rivoluzionato l’esercizio professionale previgente abrogando il
mansionario, perciò il campo di attività e, soprattutto, di
responsabilità, dell'infermiere è da ricondursi al profilo professionale
(D.M. 739/94), all’ordinamento didattico del corso di studi della
formazione di base e post-base e al Codice Deontologico, fatte salve le
competenze previste per le professioni mediche e per le altre professioni
del ruolo sanitario.
2. la legge 10 agosto 2000, n. 251, che verrà con tutta probabilità
ricordata come la legge che ha istituito la dirigenza infermieristica e
la laurea specialistica e che ribadisce, inoltre, la piena autonomia
professionale nell’ambito delle proprie competenze nelle attività
dirette alla prevenzione, alla cura e alla salvaguardia della salute,
individuale e collettiva utilizzando metodologie per obiettivi
dell’assistenza.
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Con l’Anno Accademico 2004-2005 hanno preso il via, in molte
Università italiane, i corsi di Laurea Specialistica in Scienze
Infermieristiche. Un obiettivo che gli infermieri hanno perseguito con
tenacia, con il fine ultimo di avere la possibilità di intraprendere percorsi
formativi sempre più articolati e diversificati, che li rendano protagonisti
competenti e attivi di un mondo sanitario in continuo sviluppo.
Recentemente la Legge 1 febbraio 2006, n. 43, ha istituito tra l’altro: il
Professionista Coordinatore e la Funzione di Coordinamento, ha
trasformato i Collegi in Ordini e gli Ordini per tutte le Professioni
Sanitarie.
IL PERCORSO FORMATIVO ATTUALE DEGLI INFERMIERI.
Laurea in
Infermieristica
3 anni
Infermiere
Infermiere pediatrico
Laurea Magistrale
2 anni
Dirigente Infermiere
Master di 1° livello
1 anno
Infermiere Coordinatore
Infermiere specialista
Master di 2° livello
1 anno
Specializzazioni
Dottorato di ricerca
3 anni
Ricercatore
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Secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS, 1981 - Guilbert) il ruolo dell’Infermiere è costituito dall’insieme
delle proprie funzioni e queste sono state individuate dall’International
Council of Nurses (ICN, 1995) in cinque specifici ambiti: funzione
assistenziale, funzione organizzativa, funzione formativa, funzione di
ricerca e funzione di consulenza.
Il personale laureato appartenente alle professioni sanitarie infermieri è
articolato nelle seguenti classi:
1. Infermiere e Infermiere pediatrico: professionisti che esercitano
prioritariamente la funzione assistenziale che è la funzione centrale
della professione infermieristica. Tale funzione è la risposta specifica
degli infermieri ai bisogni di assistenza infermieristica presenti nel
singolo e nella collettività; è guidata da principi e valori professionali
e si realizza compiutamente facendo riferimento a un modello teorico
dell’assistenza infermieristica, a un linguaggio comune utilizzando un
metodo esplicito fondato ove possibile su dati scientifici,
documentato su strumenti idonei, esempio la cartella infermieristica e
facilitando così l’immediata visibilità del contributo infermieristico.
2. Infermiere Coordinatore: professionista, cui storicamente afferisce la
funzione organizzativa o di coordinamento a livello di unità
operativa, di dipartimento o di distretto.
Per funzione organizzativa, che è di tipo gestionale, si intende:
a. l’organizzazione, gestione e valutazione dei professionisti
appartenenti all’unità operativa coordinata o ad altre strutture,
nonché degli operatori che li coadiuvano;
b. la pianificazione, gestione e verifica dei diversi processi a valenza
sanitaria e afferenti alla funzione sanitaria di competenza e alla
funzione alberghiera o a quelle di supporto;
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c. la gestione delle risorse tecnico-strumentali, dei presidi sanitari e
farmacologici.
L’infermiere coordinatore risulta così essere di grande importanza per
l’utilizzo di strumenti informativi quali i piani di lavoro, i piani di
attività, le richieste di risorse materiali e umane, la stesura di progetti, le
valutazioni preventive e consuntive, la valutazione del personale, la
gestione e pianificazione dei turni di servizio e per la responsabilità dove
esiste della corretta compilazione della cartella infermieristica;
3. Infermiere specialista: professionista che può esercitare tutte le
funzioni dell’infermiere con particolare riferimento ad uno specifico
ambito delle specializzazioni infermieristiche ( es. area critica ed
emergenza, area salute mentale, area salute pubblica, area oncologica,
ecc.);
4. Dirigente Infermiere: professionista che esercita principalmente la
funzione organizzativa, formativa, di ricerca e consulenza. E’ una
figura professionale che è competente nella programmazione e
gestione del personale dell’area sanitaria infermieristica, sia delle
esigenze della collettività, sia dello sviluppo di nuovi metodi di
lavoro, sia dell’innovazione tecnologica ed informatica, sia della
pianificazione ed organizzazione degli interventi pedagogico-
formativi, ecc..
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1.2. Il processo infermieristico: dati e loro funzioni.
Il processo infermieristico è uno degli argomenti peculiari del
percorso formativo delle Scienze Infermieristiche, in quanto rappresenta
il fondamento della pratica, della ricerca e della educazione
infermieristica e conseguentemente della carriera professionale. Un
processo è una serie di fasi, metodi ed operazioni pianificate organizzate
in modo tale da produrre dei risultati finali. Il processo infermieristico è
una serie di fasi ed azioni pianificate che mirano a soddisfare i bisogni e
risolvere i problemi degli individui. Alla base del processo
infermieristico troviamo la metodologia utilizzata nel problem solving,
un processo logico e sistematico per risolvere i problemi.
Il processo di nursing acquisisce la metodologia del problem solving
come metodo abituale anche se non esclusivo di risoluzione dei problemi
assistenziali, operando due sostanziali modifiche:
• i problemi da risolvere non sono ipotetici e decisi dall’infermiere ma
reali ed evidenziati dalla raccolta dati che inizia con il processo;
• le soluzioni proposte non sono tutte equivalenti, ma sono privilegiate
quelle che risultano più attendibili e convalidate dalla letteratura oltre
che dalla soluzione del momento.
Possiamo quindi affermare che il processo di nursing è una serie definita
di azioni, eseguita per raggiungere gli obiettivi dell’assistenza
infermieristica, mantenere il benessere e/o fornire la necessaria e
qualificata assistenza in base alla situazione, per consentire all’utente di
recuperare il proprio benessere o contribuire alla sua qualità di vita.
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Il processo di nursing è quindi costituito da cinque fasi:
1. Accertamento o anamnesi infermieristica;
2. Diagnosi infermieristica.
3. Pianificazione.
4. Attuazione.
5. Valutazione.
UN ESEMPIO PRATICO DI PROCESSO INFERMIERISTICO.
La signora Bianchi è accompagnata dalla figlia, che la accudisce a casa. La
paziente è rimasta allettata per molti mesi e ha sviluppato una polmonite.
Osservazione.
Durante l’accertamento nella fase di
ricovero, l’infermiere nota una piccola
escoriazione nell’area sacrale.
Diagnosi Infermieristica.
Alterata integrità cutanea correlata
all’immobilità come evidenziato da
un’escoriazione sacrale.
Pianificazione.
Al fine di ottenere la guarigione della
lesione in una settimana, l’infermiere
pianifica i seguenti interventi:
1. girare la paziente ogni 2 ore;
2. usare un presidio antidecubito;
3. dieta iperproteica e ipercalorica;
4. coprire l’area arrossata con
medicazione trasparente.
Esecuzione.
Questi interventi sono portati avanti per
una settimana.
Valutazione.
Alla fine della settimana, l’infermiere
nota che l’area arrossata è sparita. Il
piano infermieristico ha avuto successo
nella risoluzione della diagnosi.
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L’accertamento consiste nella raccolta e classificazione dei dati e
conduce alla fase successiva che è la formulazione della diagnosi. In
seguito l’infermiere stabilisce il piano di assistenza, seguito
dall’esecuzione (o intervento). La valutazione è l’ultima fase. Il processo
è continuo, senza un inizio e una fine assoluti. La valutazione dei
risultati raggiunti conduce non solo ad un’ulteriore raccolta di dati, ma
anche ad una ridefinizione dei problemi del paziente e alla pianificazione
di nuovi interventi.
L’accertamento o anamnesi infermieristica.
Ha lo scopo di identificare reali o potenziali problemi di salute
dell’utente, che l’infermiere dovrà essere in grado di affrontare. La
raccolta e la classificazione dei dati sono guidate dai concetti
fondamentali della disciplina infermieristica e sono finalizzate ad
ottenere informazioni relative al paziente, considerando i fattori fisici,
psicologici, socioculturali ed emotivi che possono influenzare il suo stato
di salute. L’accertamento serve inoltre a indagare il grado di autonomia
dell’individuo nel soddisfacimento del bisogno, al fine di poter
esprimere un giudizio infermieristico clinico e pianificare così azioni che
sono di sostegno, guida, compensazione o sostituzione. La raccolta dei
dati avviene durante ogni interazione tra infermiere e paziente e tramite
la consultazione delle altre fonti disponibili. I dati dell’accertamento
devono essere raccolti e ordinati in modo da prevenire l’omissione di
informazioni utili per la formulazione della fase successiva del processo
di nursing e cioè la diagnosi. L’accertamento prevede di raccogliere
informazioni, non solo rispetto alla salute fisica, psichica e sociale del
paziente, ma anche rispetto al contesto familiare e alla comunità sociale
in una visione olistica dell’individuo. La raccolta dati può essere
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effettuata attraverso l’osservazione diretta o per mezzo di sistemi
strutturati, quali il colloquio/intervista. Essa ha lo scopo di raccogliere e
classificare in modo sistematico i dati al fine di identificare, sia le sue
capacità funzionali e grado di autonomia sia le risorse. A tal fine i dati
devono essere comprensibili, chiari, accurati, concisi, poiché tutte le altre
fasi del processo dipendono da questa prima valutazione iniziale
complessiva.
Rispetto al contenuto dell’anamnesi infermieristica, dovrebbero essere
rispettati i due seguenti principi:
a. includere nell’anamnesi infermieristica solo informazioni che non
sono raccolte da altri professionisti e che sono necessarie agli
infermieri per fare assistenza infermieristica. L’anamnesi
infermieristica deve essere complementare all’anamnesi medica;
b. evitare modalità e/o strumenti che, per essere compilati
compiutamente, richiedono tempi eccessivamente superiori a quelli di
cui dispone abitualmente l’infermiere per l’anamnesi dell’utente.
Perciò, oltre ai normali dati anagrafici riguardanti cognome, nome, età,
indirizzo, recapito e persone di riferimento (medico curante, ecc.)
l’anamnesi infermieristica dovrà contenere:
• dati riferibili alle condizioni sociali, lavorative, religiose e culturali
del paziente;
• dati concernenti la sintomatologia del paziente, i ricoveri pregressi,
gli interventi medico-chirurgici i trattamenti farmacologici effettuati e
le eventuali complicanze;
• dati relativi all’atteggiamento del paziente, alla sua capacità di
relazione;
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• dati relativi al grado di dipendenza rispetto ai bisogni di base
dell’individuo.
È evidente che la raccolta dati, che si attua dal primo incontro con
l’utente, continua poi durante tutto il periodo in cui egli necessita di
prestazioni assistenziali. Per organizzare i dati si possono usare dei
modelli di riferimento. In questo caso si utilizza il modello
dell’accertamento fisiologico sviluppato da Gordon dove si propone che
l’infermiere ripartisca i dati raccolti in 11 diverse aree e poi le valuti per
determinare se l’area o il modello sia funzionale o non funzionale per un
particolare utente.
La struttura dei modelli funzionali di Gordon ha carattere olistico e si
applica alla persona in considerazione del fatto che le entità distinte
vanno ricollegate all’unicità e complessità della persona.
I modelli funzionali (fisiologici) specificati da Gordon includono:
1. percezione e gestione della salute;
2. nutrizione e metabolismo;
3. eliminazione;
4. attività e esercizio fisico;
5. riposo e sonno;
6. cognitivo e percettivo;
7. sessualità e riproduzione;
8. ruolo e relazioni;
9. percezione e concetto di sé;
10. adattamento e tolleranza allo stress;
11. valori e convinzioni.
Percezione e gestione della salute. Si focalizza sulla percezione e la
concezione di salute che la persona ha di sé; i parametri
dell’accertamento indagano sullo stato di salute del paziente e sui suoi
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comportamenti sanitari abituali, come per esempio l’abitudine al fumo,
l’adesione a pratiche di prevenzione riguardanti la salute mentale o fisica
e alla volontà di seguire le prescrizioni mediche e infermieristiche. In
base all’indagine di questo modello potrebbero rendersi necessari
opportuni interventi infermieristici di educazione alla salute.
La raccolta dati intende quindi verificare:
• lo stato di salute e di benessere percepito dalla persona;
• il comportamento generale nei confronti della salute (come gestisce
la salute);
• stato di salute in rapporto alla formulazione di piani per il futuro.
Nutrizione e metabolismo. Evidenzia le abitudini alimentari del paziente,
valuta il consumo di cibo e di liquidi in relazione ai bisogni metabolici. I
parametri dell’accertamento comprendono quindi le abitudini alimentari
come cadenza, tipo e quantità dei pasti; l’aumento o la perdita di peso,
l’appetito, le preferenze riguardo al cibo, l’uso o meno di integratori
vitaminici o nutritivi. Infine sono compresi le condizioni della pelle,
delle mucose delle unghie, dei capelli dei denti, la misurazione della
temperatura corporea, del peso e dell’altezza.
La raccolta dati intende quindi verificare:
• consumo di alimenti e bevande in relazione al fabbisogno
metabolico;
• tipi, quantità e preferenze di alimenti e di bevande;
• lesioni cutanee e capacità di cicatrizzazione;
• indicatori dello strato nutrizionale (quali le condizioni dei capelli,
cute e unghie).