Introduzione
XII
gestire gli aspetti applicativi delle proprie ricerche ed il conseguente impatto
sul tessuto economico e sul mercato.
Quindi il presupposto principale al processo di innovazione Ł che i vari
attori possano interagire in un ambiente in cui sia massimizzato il flusso di
informazione fruibile, di contatti interdisciplinari e informali tra ricercatori e
manager, di disponibilit logistiche, organizzative e di servizi specializzati
per rendere disponibili al management tutte le arm i moderne per difendere
la competitivit delle loro imprese ed arricchire, proteggere e valorizzare il
know how tecnologico; un ambiente che, allo stesso tempo, permetta ai
ricercatori universitari di avere maggiori occasioni di contatto con il mondo
imprenditoriale ed il mercato, di calarsi e radicarsi nel territorio, fornendo
all Universit tutte le occasioni per un forte impa tto sul tessuto
socioeconomico.
Contribuire alla realizzazione di un tale ambiente per tutti gli attori del
territorio, Ł il punto principale intorno al quale Ł imperniata l attivit di un
Parco scientifico e tecnologico, che si propone di far nascere e/o crescere
imprese operanti in settori ad alta tecnologia o di rafforzare il ciclo di settori
maturi attraverso la creazione e l intensificazione di una rete di rapporti per
far convergere l interesse di molteplici operatori (Universit , Politecnico,
imprese, Pubblica Amministrazione) verso comuni obiettivi di sviluppo. Tutto
questo attraverso un gruppo manageriale attivamente impegnato nel
promuovere il trasferimento tecnologico e la capacit imprenditoriale delle
aziende.
Il Parco scientifico e tecnologico diventa in questo modo un agente di
sistema in grado di creare network tra le risorse materiali e immateriali
Introduzione
XIII
presenti nell area e favorire uno sviluppo endogeno del territorio superiore a
quello che deriverebbe dall attivit isolata dei si ngoli operatori.
L argomento, interessante quanto complesso a causa della visione
olistica del fenomeno innovativo che caratterizza questo tipo di iniziative, Ł
stato sviluppato durante un project work che ho realizzato presso
l Environment Park di Torino, finalizzato all indiv iduazione delle linee di
azione attraverso cui potr , operare Tecnorete Piem onte, l Associazione che
Ł stata recentemente costituita per promuovere e coordinare l attivit dei
Parchi scientifici e tecnologici che la Regione, attraverso la Finpiemonte, ha
realizzato negli ultimi anni.
Ho quindi cercato di fornire un quadro della realt dei Parchi scientifici
e tecnologici strutturando la tesi in tre parti ed elaborando, alla fine
dell ultima parte, un possibile progetto per Tecnorete Piemonte, definendo le
azioni attraverso cui potr svolgere il proprio com pito istituzionale.
La prima parte offre un profilo teorico sui piø recenti orientamenti della
letteratura sull argomento e sulle esperienze italiane e straniere che col
passare del tempo hanno raggiunto i risultati piø significativi. Partendo
da una prima definizione data dalla Commissione Europea nell ambito del
Programma Sprint (Programma Strategico per l’Innovazione ed il
Trasferimento Tecnologico), prender in esame l evo luzione che i Parchi
scientifici e tecnologici hanno avuto nel corso di quasi mezzo secolo dalla
loro prima realizzazione. Individuer quindi il com pito istituzionale che
caratterizza questo tipo di iniziative, definendone gli scopi, la missione e
gli obiettivi cui deve puntare la loro attivit , ch e si caratterizza per la
particolare organizzazione a rete. Dopo aver specificato la diversa
Introduzione
XIV
struttura che possono assumere i Parchi scientifici e tecnologici sul
territorio, variabile in dipendenza degli obiettivi che intendono perseguire
i suoi promotori, ho quindi individuato i fattori che caratterizzano le
iniziative di maggiore successo.
La seconda parte esamina la realizzazione del sistema di Parchi
piemontesi nell ambito degli obiettivi di sviluppo della Comunit Europea.
Dopo una sintetica analisi del sistema economico e di ricerca in Piemonte,
con particolare attenzione alle problematiche incontrate dalle piccole e
medie imprese, prender in esame il primo studio di fattibilit di
Tecnorete Piemonte, realizzato nel 1992 da esperti nominati dalla
Commissione Europea, che individuarono nella realt socio-economica
piemontese condizioni favorevoli per un esito positivo di investimenti
rivolti alla realizzazione di Parchi scientifici e tecnologici.
La Comunit Europea non ha solamente partecipato al la realizzazione
dello studio di fattibilit , ma, attraverso i Fondi Strutturali (in particolare
il FESR, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) destinati a finanziare
progetti per rilanciare le aree riconosciute a declino industriale del
Piemonte (aree Obiettivo 2), ha permesso il finanziamento al 70% delle
varie iniziative tramite i DOCUP (Documento Unico di Programmazione)
redatti periodicamente dalla Regione Piemonte.
La terza parte, realizzata con la collaborazione dei singoli Direttori di
Parco, descrive le quattro iniziative attualmente realizzate in Piemonte:
Introduzione
XV
• Tecnoparco del Lago Maggiore, rivolto allo sviluppo dell economia
locale;
• Bioindustry Park del Canavese, Parco tematico sulle biotecnologie;
• Environment Park di Torino, dedicato alle tecnologie ambientali;
• Parco Scientifico e Tecnologico e delle Telecomunicazioni in Valle
Scrivia.
La descrizione delle diverse iniziative verr reali zzata sulla base del
seguente schema:
• descrizione del contesto economico locale;
• promotori e societ di gestione del Parco;
• strutture;
• servizi offerti alle imprese;
• imprese insediate.
Al termine di ogni descrizione Ł presente una scheda riepilogativa che
consente un piø rapido ed agevole confronto tra le caratteristiche e le
attivit peculiari di ogni Parco.
Infine, prendendo in considerazione la neocostituita Associazione
Tecnorete Piemonte che, come accennato, avr compit i di promozione e
coordinamento del sistema di Parchi scientifici e tecnologici piemontesi
ho cercato, sulla base degli obiettivi formulati all interno del suo statuto,
di definire le linee di azione attraverso cui l Associazione potr dare il
suo contributo allo sviluppo del sistema di Parchi della Regione.
STRUTTURA DELLA TESI
I PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI: UN PROGETTO PER TECNORETE PIEMONTE
Prima Parte - Un profilo teorico dei Parchi scientifici e tecnologici
Missione Obiettivi Struttura Organizzazione
Fattori di successo e risultati attesi
Cosa sono, definizione
Seconda Parte - Tecnorete Piemonte nell’ambito dei programmi comunitari
Il Programma Sprint e lo studio
di fattibilit degli esperti europei
Gli obiettivi definiti dalla
Commissione Europea
I Fondi Strutturali della
Comunit Europea
I Documenti Unici di Programmazione
della Regione Piemonte (DOCUP)
Un quadro economico del Piemonte
Terza Parte - I Parchi scientifici e Tecnologici della Regione e Tecnorete Piemonte
Tecnoparco del Lago Maggiore Bioindustry Park del Canavese Environment Park di Torino Parco Scientifico, Tecnologico e delle
Telecomunicazioni in Valle Scrivia
Scopi ed obiettivi Linee di azione Obiettivi a medio-lungo termine
Tecnorete Piemonte
PRIMA PARTE
UN PROFILO TEORICO
DEI PARCHI SCIENTIFICI E TENOLOGICI
2
CAPITOLO 1
COSA SONO I PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI
1.1. La definizione data dalla Commissione Europea
La letteratura ha proposto numerose definizioni e classificazioni dei
Parchi scientifici e tecnologici che, a volte, arrivano addirittura a snaturarne le
stesse funzioni. Questo perchØ ogni Parco, ha una propria particolare
conformazione per potersi adattare alla peculiare realt economica, sociale e
territoriale di cui vuole costituire il punto di riferimento.
Per evitare di perdermi in lunghe e inutili classificazioni, quindi, adotter
ai fini del presente lavoro la definizione proposta dalla Commissione Europea
esposta nell allegato al bando di partecipazione per la realizzazione di studi di
fattibilit di Parchi scientifici 1. Tali studi vennero realizzati nel quadro del
programma strategico per l innovazione e il trasferimento tecnologico
(Programma Sprint). Adotto questa classificazione, per tre motivi:
1. ¨ probabilmente la definizione piø autorevole e com pleta;
2. Nel 1993 Ł stato realizzato nell ambito del suddetto Programma
comunitario un primo studio di fattibilit per Tecn orete Piemonte2;
3. I Parchi scientifici piemontesi sono stati realizzati con finanziamenti
del Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR)3.
1
Gazzetta Ufficiale delle Comunit Europee N.C. 186 /51, 27 luglio 1990.
2
Vedi seconda parte, capitolo 2, pag. 70.
3
Vedi seconda parte, § 3.3.4., pag. 106.
Prima parte Un profilo teorico dei Parchi scientif ici e tecnologici
3
Nella tavola 1, posta a fine paragrafo, vengono comunque proposte altre
quattro definizioni piø sintetiche fornite da altrettante organizzazioni.
La Commissione Europea individua sei tipi di Parchi scientifici e
iniziative similari:
• Parco scientifico (Science Park)
¨ un iniziativa territoriale situata in prossimit di istituti d istruzione
superiore o centri di ricerca avanzata, con cui presenta forti legami operativi,
per incoraggiare la creazione e la crescita aziendale di imprese basate su
nuove conoscenze. A tal fine le funzioni del Parco vanno dalle attivit di
ricerca e sviluppo di nuovi prodotti o processi produttivi alla produzione
prototipale, con il compito di promuovere il trasferimento dei risultati delle
ricerche effettuate alle aziende ed organizzazioni insediate nel Parco o ad esso
collegate.
• Parco di ricerca (Research Park)
Si differenzia dal Parco scientifico per il fatto che non svolge attivit di
sviluppo, ma solo attivit di ricerca in settori di assoluta avanguardia
scientifica e tecnologica.
• Parco tecnologico o «tecnopoli» (Tecnology Park)
Si differenzia da quello scientifico per la maggiore importanza assunta
dall attivit di produzione volta all applicazione commerciale di alta
tecnologia e per una partecipazione delle istituzioni accademiche e dei centri
di ricerca che pu essere inferiore.
Prima parte Un profilo teorico dei Parchi scientif ici e tecnologici
4
• Centro di innovazione (Innovation Centre)
Si tratta di una struttura destinata a soddisfare le esigenze di imprese,
generalmente nuove, impegnate nello sviluppo e commercializzazione di
nuovi prodotti e procedimenti tecnologici. I servizi forniti comprendono
principalmente consulenze in materia di finanziamenti, commercializzazione
e tecnologia.
• Incubatore commerciale (Business Incubator)
Si propone come un centro in cui sono spazialmente concentrate imprese di
nuova costituzione. Il suo scopo Ł quello di aumentare il tasso di
sopravvivenza e le possibilit di sviluppo delle nu ove realt imprenditoriali,
fornendo loro edifici a carattere modulare, un attivit di consulenza
manageriale e dei servizi generali comuni (ad esempio servizi d assistenza e
di segretariato, elaboratori elettronici ecc.).
• Parco commerciale (Commercial/Business Park)
L azione di un Parco commerciale Ł volta a creare un ambiente favorevole per
lo svolgimento di una serie d attivit , produttive, di assemblaggio, espositive,
commerciali, amministrative. Non presuppone la vicinanza ad istituzioni
accademiche.
La classificazione proposta dalla Commissione Europea non comprende
quella di Parco scientifico e tecnologico , lascia ndo tuttavia intendere che si
tratta di una struttura che raggruppa tutte o quasi le iniziative appena indicate.
Si pu notare che la Commissione individua due grup pi di iniziative a
seconda che si tratti di Parchi scientifici o di ricerca o tecnologici oppure di
Prima parte Un profilo teorico dei Parchi scientif ici e tecnologici
5
centri di innovazione, incubatori commerciali o di parchi commerciali. Il
primo gruppo si riferisce a strutture realizzate generalmente in presenza di
universit o centri di studio e hanno lo scopo di s viluppare ricerca applicata
sui risultati della ricerca di base, conseguendo innovazioni in particolare nel
campo delle alte tecnologie per trasferirle poi sul territorio alle aziende che
gi operano, alle nuove attivit economiche, alle i mprese che sul territorio
specifico tendono ad essere attratte da altre aree. Il secondo gruppo invece,
riguarda organizzazioni pensate per realizzare nuove imprese e per fornire
assistenza al loro sviluppo con azioni di commercializzazione e innovazione
di prodotti o di processi tecnologici e anche mediante assistenza finanziaria. I
due gruppi sono complementari l uno dall altro come la stessa Commissione
fa notare in piø parti.
Si tratta quindi di strumenti che intendono creare economie esterne di
rilievo, senza voler essere un sostegno diretto all impresa, ma offrendo ad
essa i frutti di una piø efficace e finalizzata organizzazione dei fattori
produttivi locali che stanno all origine dell innov azione, quali la formazione,
la ricerca, lo sviluppo, la diffusione di innovazioni e il trasferimento di
tecnologie. Nello svolgere questa azione, il Parco diventa strumento di grande
importanza per lo sviluppo locale, in quanto struttura di collegamento tra
governo locale, industria, universit ed istituzion i di ricerca, volta ad
interpretare i comuni interessi per tradurli in attivit caratterizzate da una
qualche affinit scientifica o tecnologica. Non si tratta piø quindi di un
generico auspicio a migliorare i meccanismi dell innovazione del sistema
economico, affidati volta per volta e separatamente ai singoli attori, bens di
un preciso mandato imprenditoriale che si fonda sulla collaborazione ed