0. INTRODUZIONE
6 Agosto 1991 è il giorno in cui Tim Barners-Lee, ricercatore del
CERN, mise on-line su internet il primo sito web.
Fin dalla sua nascita si presentò come uno spazio elettronico e
digitale di internet destinato alla pubblicazione di contenuti multimediali.
É proprio da quella data che si vuol far partire questo lavoro, per
poi arrivare a vedere come il panorama mediale sia investito dalle nuove
innovazioni tecnologiche e dal fenomeno della digitalizzazione.
Analizzeremo alcune aree dei nuovi media come ad esempio siti
web, realtà virtuali, installazioni interattive, animazioni computerizzate,
piattaforme ecc.
Il web si è evoluto fino all’arrivo del web 3D, termine usato per
indicare i contenuti interattivi inseriti in una pagina HTML,
visualizzabili da un comune browser attraverso un particolare web 3D
viewer, rendendo il tutto ancora più realistico e dinamico.
L'evoluzione dei vari software e della grafica faranno considerare
il computer non solo come un assemblaggio di materiale metallico ed
elettronico, ma si collocherà al centro del mondo mediale, infatti le
odierne tecnologie digitali appaiano sempre più orientate alla
comunicazione (Cap. 1), in quanto, l'era attuale è basata essenzialmente
sullo scambio di informazioni
1
.
Nella società contemporanea il dialogo è ampliato e dilatato dalla
comunicazione mediata, in modo sincrono e asincrono (cap. 3), e gli
strumenti attraverso cui raccontarsi crescono in maniera esponenziale: il
testo diventa multimediale (cap. 2) oppure si frammenta per divenire
Chat, SMS, Forum; le voci sono veicolate dal telefono e dalle webcam;
le immagini statiche o in movimento accompagnano in modo capillare la
nostra giornata (TV , giornali, pubblicità, videotelefonia, mondi virtuali in
1 Salvatore Colazzo, Il Computer e la Società, Melpignano (LE), Amaltea Edizioni, 2002, p. 11
6
3D). Ogni formato comunicativo si ibridizza e si mescola agli altri,
formando nuovi scenari comunicativi (cap. 7-8).
Pertanto, la mediazione tecnologica funziona come
caleidoscopio, uno specchio frantumato in mille pezzi che riflettono le
immagini all'infinito
2
.
Il mondo tecnologico, quindi, ci permette di essere sempre sulla e
“nella” notizia e continuamente in contatto con il resto del mondo, per
non essere soltanto dei meri visitatori, ma veri e propri protagonisti
digitali.
2 Maria Beatrice Ligorio – Hubert Hermans, Identità dialogiche nell'era digitale, Trento, Centro Studi Erickson,
2005
7
1. L'ERA DEI NUOVI MEDIA
Digito ergo sum
3
, questa sarebbe stata l'espressione di Cartesio se
fosse vissuto nel nostro secolo.
Da quando sono nati, i mezzi di comunicazione di massa hanno
rappresentato un fattore di coesione per le società. In molti paesi hanno
contribuito all’unificazione linguistica; dovunque hanno garantito una
condivisione informativa e culturale che oggi è un fattore importante
della nostra convivenza sociale e politica.
Questa funzione integrativa è insita nella definizione stessa di
«media di massa», la cui caratteristica principale è la capacità di
raggiungere, con lo stesso messaggio, e nello stesso momento, gruppi
ampi ed eterogenei di ascoltatori
4
.
1A. NEW MEDIA
Facciamo parte ormai dell'epoca del digitale dove nuove forme di
comunicazione si sono palesate all'interno della nostra società.
Oggi, sebbene per molti aspetti le conseguenze della «cultura di
massa» siano tutt’altro che in declino, le nuove tecnologie della
comunicazione cominciano a far intravedere un panorama diverso.
Grazie soprattutto alla digitalizzazione dei segnali, ma anche all’utilizzo
della fibra ottica e dei satelliti, le possibilità di offerta e consumo
mediale aumentano esponenzialmente.
Caratteristica fondamentale dei nuovi media è che essi si servono
dello standard di trasmissione digitale e non di quello tradizionale
analogico. Mentre quest’ultimo, come dice il nome, si serve della
variazione di grandezze fisiche analoghe a quelle reali (per esempio la
pressione esercitata dall’emissione orale sulla membrana del telefono), lo
3 Marisa Pizza, Regia digitale. Le arti dello spettacolo nell'era virtuale, Napoli, Liguori, 2010.
4 Marco Gui, Nuovi media e integrazione sociale. Interrogativi sulla frammentazione dei consumi mediali, s. l.,
Aggiornamenti Sociali, 2005, pp. 195-6.
8
standard digitale trascrive numericamente, mediante un linguaggio
binario basato su solo due simboli, 0 e 1, i segnali che vengono ritradotti
una volta arrivati a destinazione.
Quindi il processo di digitalizzazione consiste nella
trasformazione del segnale analogico continuo in segnale digitale, che
invece si serve di campioni periodici per codificare le informazioni
5
.
MEDIA NEW MEDIA
Stampa Blogs
Radio Forum
TV Siti web
Cd/DVD
1B. I PRINCIPI DEI NUOVI MEDIA
Quando parliamo di Nuovi Media (New Media) ci riferiamo a tutti
quei mezzi di comunicazione di massa che si sono sviluppati dopo la
nascita dell'informatica (IT- Information Tecnology). Essi sono quindi il
risultato della convergenza tra due evoluzioni storiche distinte: quella del
computer e quella delle tecnologie in genere.
Possono essere definiti Nuovi Media quegli strumenti che sono
caratterizzati da:
• rappresentazione numerica;
• modularità;
• automatismo;
• variabilità;
• interattività;
• transcodifica culturale
6
.
5 Marisa Pizza, Regia digitale. Le arti dello spettacolo nell'era virtuale, Napoli, Liguori, 2010, p. 7.
6 Lev Manovich, Il linguaggio dei nuovi media, Milano, Edizione Olivares, 2005, p. 46.
9
Rappresentazione numerica: tutti i nuovi media creati ex novo sul
computer o convertiti da fonti analogiche, sono composti da un codice
digitale, sono quindi rappresentazioni numeriche. Ciò vuol dire che:
- un nuovo mezzo di comunicazione si può descrivere in termini formali
(matematici);
- un nuovo mezzo di comunicazione è soggetto a manipolazione
algoritmica, in sostanza i media diventano programmabili.
La conversione dei dati
continui in una rappresentazione
numerica prende il nome di
digitalizzazione, i dati numerici
vengono campionati, la frequenza
del campionamento prende il
nome di risoluzione.
Il campionamento o sampling,
trasforma i dati continui in dati
discontinui.
La quantizzazione trasforma i campioni ottenuti in insiemi o
parole di bit
7
0 e 1 per cui ogni campione viene quantificato
attribuendogli un valore numerico tratto da una scala di valori
predefinita
8
.
Modularità: Il principio può anche essere definito “struttura
frattale dei nuovi media”. Così come i frattali sono costituiti dalla stessa
struttura a qualsiasi livello di scala, gli oggetti trattati dai nuovi media
hanno strutture che si ripetono
Automatismo: i nuovi media, per la loro stessa natura, offrono la
possibilità di accedere, manipolare e diffondere oggetti culturali
attraverso processi automatizzati.
Variabilità: gli oggetti culturali propri dei nuovi media non sono
ultimati e definiti una volta per sempre, ma possono esistere in diverse e
7 Bit: unità di misura dell'informazione
8 Marisa Pizza, Regia digitale. Le arti dello spettacolo nell'era virtuale, Napoli, Liguori, 2010, pp. 7-8.
10
Illustrazione 1: Linguaggio
Binario
potenzialmente infinite varianti. La variabilità non sarebbe possibili
senza la modularità. La variabilità porta alla scalabilità, ovvero alla
possibilità di generare oggetti culturali con diverse grandezze e gradi di
dettaglio, ad esempio le Mappe.
Interattività: interazione come elemento fondamentale nella
variabilità dell'oggetto culturale: i nuovi media assicurano agli utenti che
le loro scelte sono uniche piuttosto che programmate o condivise con
altri. Il grande numero di dati permettono di rappresentare il mondo nella
sua mutevolezza piuttosto che in uno scatto statico (random
9
).
I Nuovi Media sono interattivi. Nel processo di interazione
l'utente sceglie quali elementi mostrare, quali percorsi seguire e genera
un lavoro unico.
Transcodifica: questo principio descrive la conseguenza più
rilevante della computerizzazione del media.
I media computerizzati mostrano ancora un'organizzazione
strutturale che ha senso per i propri utenti, ma la loro struttura segue
ormai gli schemi consolidati dell'archiviazione dei dati tipica del
computer. La struttura di un'immagine vista al computer è un esempio
significativo: sul piano della rappresentazione appartiene alla cultura
umana, ma su un altro piano è un semplice file costituito da un codice
leggibile dalla macchina seguito da numeri che rappresentano il valore
cromatico dei suoi pixel; queste dimensioni appartengono alla
cosmologia specifica del computer e non alla cultura umana.
I Nuovi Media quindi si possono configurare in base a due livelli:
il “livello culturale” (enciclopedia e racconto, romanzo e sceneggiatura,
composizione e opinione, mimesi e catarsi, commedia e tragedia) e il
“livello informatico” (processo e pacchetto, sorting e matching, funzione
9 La memoria ad accesso casuale (RAM, Random Access Memory) è una memoria volatile molto veloce che
garantisce la memorizzazione temporanea dei dati quando il computer è in uso. La memoria volatile perde i suoi dati
quando viene tolta l'alimentazione. Con una maggiore quantità di RAM il sistema opera più velocemente, in quanto
è in grado di smistare i dati durante l'esecuzione di altre operazioni e di recuperarli quando è necessario. La RAM
spesso è disponibile a coppie, che devono essere dello stesso tipo e, preferibilmente dello stesso produttore. ( Matt
Powell, Usare il Computer senza essere un informatico, Milano, Pearson, 2005, Cap. 1, p. 4)
11
e variabile, linguaggio computer e struttura dei dati)
10
.
Sono quei nuovi canali della comunicazione creati e utilizzati di
volta in volta che il processo tecnologico avanza.
1C. WEB 2.0
Vengono definiti Nuovi Media nella misura in cui vengono usati
come mezzi di comunicazione di massa (one-to-many) o comunque su
larga scala. L'interattività offerta dalle applicazioni web 2.0 consente una
tipologia di comunicazione propria degli stessi nuovi media, e cioè né
one-to-one né one-to-many, ma addirittura many-to-many.
Questa tipologia di comunicazione viene consentita
dall'evoluzione del World Wide Web da 1.0 a 2.0.
Il termine web 2.0 è stato coniato da O'Reilly Tim durante una sessione
di braingstrorming tra lui e MediaLive International
11
.
Il Web 2.0 identifica un World Wide Web più interattivo e
dinamico, un web che prende le distanze dal precedente. Non solo più
siti per l'erogazione di contenuti, ma sistemi dotati di interessanti forme
di interazione uomo-sistema, uomo-uomo
12
.
Si tratta di un web in cui gli individui si possono incontrare per
creare comunità on-line.
Gli elementi innovativi che contraddistinguono il web 2.0 sono
pertanto il nuovo modello di produzione delle informazioni e l'elevata
valorizzazione della dimensione sociale della Rete, grazie all'adozione di
strumenti capaci di facilitare l'interazione tra individui e la
trasformazione degli stessi in attivi creatori di servizi, tanto che può dirsi
che la qualità stessa dei servizi offerti migliora all'aumentare del numero
degli utenti che partecipano al loro utilizzo
13
.
10 Lev Manovich, Il linguaggio dei nuovi media, Milano, Edizione Olivares, 2005, pp. 46-71.
11 Medialive International, una società internazionale che si occupa di media e di marketing.
12 Maria Grazia Celentano – Salvatore Colazzo, L'apprendimento digitale. Prospettive tecnologiche e pedagogiche
dell'e-learning, Roma, Carocci, 2008, p. 71.
13 Paul Mcfedries, Technically Speaking: Folk Wisdom, in “IEEE Spectrum, V oll. 43, pp. 80-60, (2006)
12
1D. NEW COMMUNITY
Questi nuovi media permettono una maggiore partecipazione
degli utenti, che non sono visti come destinatari passivi
dell'informazione, ma come fruitori/produttori attivi dell'informazione
stessa, creando così una vera e propria comunità on-line.
Il termine stesso di “comunità” vuole enfatizzare le dinamiche di
condivisione e sinergia che si innescherebbero tra i partecipanti, nella
direzione della costruzione di un'identità condivisa
14
.
Fanno parte del Web 2.0 tutte quelle applicazioni e quei media che
privilegiano la connettività: giornalismo partecipativo, webcasting,
podcasting, blogging, geomapping, 3D browsing, fino a Second Life. Si
tratta di strumenti che offrono inedite opportunità per sviluppare nuove
modalità per promuovere la collaborazione, partecipare alle
conversazioni, aiutare a condividere le conoscenze sviluppate nei
contesti operativi
15
.
Dal punto di vita educativo le tecnologie del Web 2.0 e le relative
applicazioni sono oggi al centro di numerosi dibattiti. Si cerca di capire
se le applicazioni del Web 2.0, con le potenzialità che le caratterizzano,
possano essere adottate per configurare un'infrastruttura in grado di
favorire la creazione di un sistema condiviso di risorse pedagogiche,
organizzato e filtrato dagli utenti stessi.
I blog, wiki e Second Life sono spazi on-line di libera
contribuzione tra persone diverse su argomenti diversi, attraverso testi e
materiali multimediali. Sono diventati molto popolari grazie alla
diffusione di editor di pagine web gratuiti: rispetto ai tradizionali siti, il
vantaggio consiste nella facilità d'uso, dal momento che non è richiesto
lo scaricamento di alcun software, per quanto riguarda Blog e wiki, né
alcuna competenza tecnica nell'utilizzo dell'html.
14 Filippo Dal Fiore – G. Martinotti, E-learning, Milano, McGraw-hill, 2006, p. 135.
15 Maria Grazia Celentano – Salvatore Colazzo, L'apprendimento digitale. Prospettive tecnologiche e pedagogiche
dell'e-learning, Roma, Carocci, 2008, p. 72
13
Inoltre, a differenza dei forum di discussione, hanno il vantaggio
di essere reperibili dai comuni motori di ricerca.
Se i blog e Second Life si caratterizzano per la loro componente
personale, la gestione dei wiki è maggiormente distribuita intorno a una
tematica controllata collettivamente.
1E. BLOG
Il termine Blog arriva dalla contrazione di Web Logging
16
e indica
un nuovo genere di diario personale on-line, aperto ai contributi di tutti e
utilizzato per gli scopi più diversi.
Generalmente attraverso un blog si propongono nel tempo, in
ordine cronologico inverso, le proprie considerazioni rispetto ad
argomenti personali, per riceverne feedback e integrazione dei lettori.
Allo stesso modo il blog può essere utilizzato per raccogliere e rendere
16 Dal Fiore F.-Martinotti G., E-learning, McGraw-hill, 2006, pg. 143.
14
Illustrazione 2: interfaccia di Blogger.com
disponibili in forma sintetica pezzi del proprio lavoro. In generale
rappresentano una via di accesso al grande corpus di contenuti del web,
dal momento che propongono all'utente un'informazione maggiormente
interpretata e contestualizzata
17
, quindi meno generica.
Le informazioni contenute in un blog sono generalmente
aggiornate più spesso rispetto ad un sito web.
La pratica di inserire nel proprio blog link ad altri blog crea
relazioni e connessioni tra le persone. La sezione dei blog dedicata alla
raccolta dei link ad altri blog è detta blogroll (Facebook
18
).
Il loro arrivo ha permesso all'utente medio di creare e mantenere
un blog in modo semplice, senza richiesta di conoscenza tecnica. Oggi
giorno esistono migliaia di bloggers in internet, che scrivono e
pubblicano di giorno in giorno le loro idee.
I motori di ricerca su internet considerano migliore il blog che
pubblica contenuti di qualità in un modo regolare. Essendo questa una
delle caratteristiche dei blogs, il risultato è che questi ne beneficiano
maggiormente rispetto ad un semplice sito web statico, di conseguenza
appaiono prima nei risultati di ricerca. Questo fatto li converte
potenzialmente in un potente strumento di marketing per introdurre sul
mercato prodotti e servizi.
I blog hanno allargato successivamente la loro sfera d'azione:
sono nati i k-log, i blog d'informazione
19
, fotolog e i videoblog.
I blog sono democratici
20
: possono essere pubblicati da individui e
gruppi che per mancanza di risorse o di occasioni non hanno accesso ad
altri mezzi di comunicazione.
Ad esempio lo studioso canadese Derrick de Kerckhove vede il
blog come preconizzazione di una nuova etica, quella relativa a un
17 Filippo Dal Fiore – G. Martinotti, E-learning, Milano, McGraw-hill, 2006, p. 144.
18 Fondato da Mark Zuckenberg è il secondo sito più visitato, dopo Google, con oltre 600 milioni di utenti attivi. Ben
oltre il 30 per cento dei due miliardi di persone che usano Internet in tutto il mondo usa Facebook regolarmente.
(David Kirkpatrick, Facebook. La storia. Mark zuckerberg e la sfida di una nuova generazione, Milano, Hoelpi,
2011)
19 Maria Grazia Celentano – Salvatore Colazzo, L'apprendimento digitale. Prospettive tecnologiche e pedagogiche
dell'e-learning, Roma, Carocci, 2008, p. 77.
20 Ibid., p. 78.
15
nuovo ordine sociale basato sulla comunicazione globale. I suoi valori
fondanti sono “l'armonia e la tolleranza di tutte le forme religiose”
21
.
I blog contestualizzano le informazioni attraverso l'accostamento
di documenti e informazioni simili o anche contrastanti
22
.
Grazie ad essi i processi di lettura e scrittura tendono a
sovrapporsi. La lettura diventa infatti partecipativa. Nella blogsfera
“leggere significa contemporaneamente commenti o collegamenti,
prelevare e ricombinare in altro modo le stesse informazioni in un
divenire continuo”
23
.
Le piattaforme di blogging oggi più note sono WordPress
24
,
Blogger
25
, Typepad
26
e Splinder
27
.
1F. WIKI
A differenza dei blog, il
Wiki Wiki Web
28
è uno
strumento che consente la
scrittura collaborativa quindi
non nasce attraverso un filtro
personale ma piuttosto su un
filtro di contributi, contesti,
categorie e concetti
29
. È come
una grande bacheca a cui
possono attaccare dei frammenti di testi e associarli ad altri, con
semplicità e immediatezza, assecondando il modo in cui funziona la
21 Derrick De Kerckhove, «Una scossa ci sconvolgerà», intervista di Francesca Tarrisi, in “L'Espresso”, 2 ottobre, pp.
184-7.
22 Rebecca Blood, Weblog...il tuo diario on-line, Milano, Mondadori, 2003, p. 16.
23 Antonio Zoppetti, Blog. PerQueneau? La scrittura cambia con Internet, Roma, Luca Sossella Editore, 2003, p. 399.
24 http://wordpress.org
25 http://blogger.com
26 http://typepad.com
27 http://splinder.com
28 Maria Grazia Celentano – Salvatore Colazzo, L'apprendimento digitale. Prospettive tecnologiche e pedagogiche
dell'e-learning, Roma, Carocci, 2008, p. 79.
29 Filippo Dal Fiore – G. Martinotti, E-learning, Milano, McGraw-hill, 2006, p. 145.
16
Illustrazione 3: Logo Wikipedia
nostra mente.
L'inventore del Wiki, Ward Cunningham, sviluppò l'applicazione
per gestire una comunità di pratica costituitasi per scambiare
informazioni in ordine alle metodologie di progettazione e sviluppo di
software. Questo wiki, intitolato “Portland Pattern Respositorys Wiki” è
ancora attivo e consultabile in rete.
“Wikiwiki” è un termine hawaiano che significa veloce. Sono
quindi siti veloci, semplici da realizzare, facili da gestire. Ward
Cunningham li ha definiti come il più semplice database on-line
30
.
L'applicazione più sorprendente e meglio funzionante è
Wikipedia, un'enciclopedia on-line, consultabile gratuitamente.
Come i blog, anche i wiki non sono altro che siti dinamici basati
su “motori”
31
costituiti da un database e un linguaggio script lato server.
Per creare un wiki è sufficiente installare un software di gestione wiki
32
.
Una volta installato, lo strumento wiki offrirà funzionalità per la
progettazione collettiva. Le pagine saranno visibili e scrivibili da ogni
componente del gruppo e un sistema versioning terrà traccia dello storico
delle pagine.
1G. SECOND LIFE
Di “secondo sé”
aveva già parlato Turkle,
definita come
l'antropologa del
cyberspazio, a metà degli
anni ottanta del secolo
30 Bo Leuf – Ward Cunningham, The Wiki Way, Boston, Addison-Wesley, 2001
31 Maria Grazia Celentano – Salvatore Colazzo, L'apprendimento digitale. Prospettive tecnologiche e pedagogiche
dell'e-learning, Roma, Carocci, 2008, p. 80.
32 Media Wiki, http://mediawiki.org, realizzato in PHP e con database MySQL, oppure Wikipot,
http://wikipot.raneri.it, basato su MySQL 4.x e ASP.
17
Illustrazione 4: SecondLife Scene