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INTRODUZIONE
L oggetto del lavoro di questa tesi ha riguardato l evoluzione che ha investito i
mutui casa concessi alle famiglie in Italia nell ul timo decennio circa. Al fine di
valutare tale strumento di credito, l analisi che seguir ha preso in considerazione
il contributo che la domanda di mutui da parte delle famiglie e l offerta bancaria
in tale comparto, hanno dato alla dinamica dei prestiti. Nello specifico, la
domanda di credito immobiliare Ł stata analizzata in relazione al mercato
immobiliare, mentre l analisi relativa all offerta dei mutui ha riguardato
l evoluzione avvenuta a fronte delle recenti innovazioni normative e di mercato.
Lo studio del mercato dei mutui assume grande rilevanza oggi nel sistema
economico di ogni Paese; ci soprattutto in relazi one al parallelo mercato
immobiliare che negli ultimi anni ha assunto dimensioni sempre maggiori. Esso
infatti ha assunto un ruolo centrale per l andamento dell attivit produttiva e per
la stabilit finanziaria di ogni Paese. Nello speci fico, nel corso degli ultimi anni le
famiglie italiane hanno registrato una forte propensione all’acquisto
dell abitazione, sia come formula abitativa che d i nvestimento. La relativa
spiccata tendenza delle famiglie ad investire nella casa di propriet Ł confermata
anche dal fatto che il comparto immobiliare in Italia ha assunto la dimensioni di
quasi un quinto del Pil.
Accanto alla rilevante crescita che ha interessato il mercato immobiliare non Ł
trascurabile quella che ha riguardato nel contempo anche la domanda del credito
immobiliare; ci emerger chiaramente dalle rilevaz ioni che seguiranno nel testo.
Inoltre, al trend positivo registrato per la domanda di mutui da parte delle
famiglie, si Ł ulteriormente accompagnato l incremento dell offerta di
finanziamenti delle banche a tutto il settore immobiliare. Quest ultimo risultato, Ł
confermato dal fatto che la forma di finanziamento in questione, costituisce la
quota piø significativa del credito bancario, infatti i mutui alle famiglie
consumatrici ne rappresentano la percentuale piø alta.
La tesi Ł strutturata in due parti. La prima, di minore estensione, mira a dare una
visione complessiva e introduttiva in tema di contratti di mutuo fondiario e in
tema di recenti normative a tutela del mutuatario; segue poi la seconda parte,
nella quale viene trattato l argomento centrale della ricerca. Essa si Ł articolata in
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una ricerca avvenuta in relazione sia alle innovazioni normative e di mercato che
hanno influito sulla strategia di offerta bancaria, sia in relazione al mercato
immobiliare e alla struttura del portafoglio delle famiglie italiane, che a loro volta
hanno rappresentato i fattori determinanti della crescita della domanda di mutui.
La ricerca svolta si Ł arricchita inoltre di analisi comparative con il contesto piø
allargato dell Area Euro.
Gli strumenti che sono stati utilizzati per la redazione dell elaborato sono a
grandi linee riconducibili a: materiale aggiornato e prodotto da istituzioni di
settore; ricerche su testi universitari e non; statistiche economiche condotte dai
principali istituti di ricerca; articoli estratti dai maggiori quotidiani economici e
rilevati da siti internet di maggiore rilevanza; contributi teorici estratti dalle
principali riviste bancarie; inchieste condotte dalle piø importanti associazioni dei
consumatori e bancarie; e infine ricerche condotte dai principali osservatori nel
settore del credito e del mercato immobiliare.
Il primo capitolo della prima parte, introduce il contratto di mutuo partendo dalle
origini storiche. In tale capitolo inoltre, il contratto viene collocato in ambito
normativo fino a delineare i principali profili contrattuali che ne determinano le
diverse classificazioni. Nel secondo e ultimo capitolo della stessa parte si pone
l attenzione su ci che il legislatore nazionale ne i recenti anni ha prodotto a tutela
del mutuatario e anche nello specifico delle famiglie, a tal proposito si far
riferimento alle recenti innovazioni dispositive emanate anche su spinta delle
normative europee, in particolare, in tema di modifiche contrattuali e di
trasparenza.
Per quanto riguarda le modifiche contrattuali, l analisi si Ł concentrata su vari
strumenti, quali: il rimborso anticipato, la rinegoziazione, la surrogazione, la
sostituzione, e la rinegoziazione secondo la convenzione Abi-Governo, detta
Tremonti. Le norme inerenti tali strumenti, mirano a liberalizzare il mercato,
riducendo i costi legati alle modifiche contrattuali del mutuo. L implicazione di
tali normative sul mercato dei mutui, verr poi app rofondita nell analisi empirica,
nello specifico, tale analisi riguarder l effettiv a attuazione che avrebbe prodotto
l offerta bancaria e i relativi illeciti bancari. Inoltre, in relazione alle scelte
applicative delle famiglie, si guarder al difficil e approccio che esse hanno avuto
nei confronti di tali strumenti di modifiche contrattuali.
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La seconda parte Ł la piø copiosa in quanto costituisce il cuore dell elaborato, in
essa, attraverso uno studio empirico e teorico, si analizzano le tendenze
caratterizzanti il comparto dei mutui in Italia.
Nel primo capitolo Ł stata illustrata l evoluzione della condizione abitativa delle
famiglie italiane negli ultimi anni. Qui emerger l importanza che assume la
propriet della casa di residenza in Italia, le pec uliarit della ricchezza di tale
operatore, e l evoluzione della domanda di mutui ipotecari; ci sar reso piø
evidente nell analisi comparativa fra il nostro paese e i maggiori paesi europei.
A tal proposito, secondo quanto pubblicato nell ultima relazione di Banca d Italia
relativa all anno 2009 emerge una netta caratterizzazione del portafoglio delle
famiglie italiane. Gran parte della ricchezza totale delle famiglie Ł costituita da
attivit reali, circa il 63 per cento; detto in alt ri termini sono pari a oltre cinque
volte il reddito disponibile, uno dei valori piø alti tra le principali economie.
Evidenziando la contrapposizione tra due contesti, ossia la realt europea e
quella italiana, Ł stata inoltre affrontata la questione relativa al comportamento e
le scelte finanziarie delle famiglie. Nello specifico, sono state poste in primo
piano le determinanti che ne definiscono le due realt e che fanno dell Italia la
nazione con la percentuale piø alta di famiglie che vivono in case di propriet ;
esse costituiscono circa l 80%. Uno degli aspetti determinanti per eccellenza Ł
riconducibile al fatto che le famiglie prediligano l investimento nel settore
immobiliare piuttosto che concedere i propri risparmi in attivit di dubbia
convenienza o attivit inevitabilmente rischiose. L a casa risulta essere un rifugio
per molti risparmiatori, i quali, preferiscono investire nel mattone , ossia in un
impiego forte e sicuro; tutto ci ha inevitabilment e influito in modo determinate
anche sul crollo dei mercati mobiliari in Italia. Tale aspetto Ł confermato dai dati
rilevati da un indagine sui bilanci delle famiglie italiane da Banca d Italia, in essa
emerge che nel 2008 circa una famiglia su dieci non deteneva alcuna attivit
finanziaria, nello specifico solo il 16 per cento delle famiglie aveva investito in
strumenti finanziari piø rischiosi.
Per ci che concernano le condizioni di accesso all abitazione di residenza di
propriet , di fondamentale importanza sono quegli e lementi cognitivi delle
famiglie che hanno influiscono sulla domanda abitativa. A tal proposito, gli alti
canoni di affitto potrebbero essere annoverati tra questi elementi determinanti.
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Nello specifico, da un analisi comparativa effettuata fra i due mercati, ossia
quello di propriet e quello di locazione, Ł emerso che le famiglie italiane hanno
una concezione fortemente negativa dei canoni mensili di locazione. Al contrario
l approccio ai canoni di mutuo, ha subito un inversione di tendenza positiva, in
aggiunta al fatto che negli ultimi, le rate dei mutui hanno registrato
tendenzialmente valori molto vicini alle rate d affitto. Tali aspetti hanno
comportato il rallentamento del mercato di locazione e l incremento che ha
investito il mercato del credito immobiliare. Il mutuo non Ł piø uno strumento di
pagamento e indebitamento, ma uno strumento d aiuto per l acquisto e
programmazione dell economia famigliare, che mira ad una prospettiva di
crescita e miglioramento delle condizioni di vita dell intero nucleo famigliare
stesso. La concezione del contratto di mutuo negli anni da parte delle famiglie, si
Ł quindi evoluta positivamente.
Gli immobili, proprio a causa dell importanza ad essi dedicata e alla grande
richiesta che ne contraddistingue il mercato, hanno raggiunto quotazioni molto
elevate nel corso degli anni; ci Ł avvenuto non solo nelle grandi citt , ma anche
nelle realt piø provinciali, dal Nord al Sud. Dall a fine degli anni 90 al 2006 il
mercato immobiliare ha sperimentato una forte crescita e l incremento del prezzo
delle abitazioni, oltre che pro-ciclico, si Ł rivelato altamente sincronizzato tra i
paesi europei.
Tale aumento dei prezzi delle case registrato negli ultimi anni in gran parte dei
paesi industrializzati, ha riportato l attenzione degli economisti al problema
dell accessibilit all abitazione da parte delle fa miglie. A tale problema si collega
la crescita della generale domanda di mutuo registrata dalla met degli anni
novanta, la quale ha riflesso in larga misura l espansione dei contratti di mutuo
concessi per l acquisto di abitazioni. Dalle rilevazioni in questione, Ł emersa
un ovvia interrelazione tra la domanda di mutui e lo sviluppo esponenziale del
mercato immobiliare nel nostro paese. Gli studiosi sono concordi nel collegare
questo recente andamento positivo del credito immobiliare al livello
estremamente contenuto dei tassi di interesse nominali e reali. Tali tassi, assieme
ad un generale miglioramento dovuto alla deregolamentazione e all innovazione
finanziaria, hanno facilitato l accesso al credito da parte delle famiglie. A
proposito di despecializzazione temporale e operativa delle banche italiane, essa
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ha accresciuto il numero degli intermediari operanti nel mercato dei mutui,
stimolando la concorrenza e l offerta di prodotti maggiormente in linea con le
esigenze delle famiglie.
¨ tuttavia indubbio che il trend crescente del merc ato immobiliare e di quello del
credito legato a tale comparto, abbiano subito un evidente influenza negativa
dall attuale situazione economica-finanziaria. Le rilevazioni statistiche che
seguono metteranno in luce la fase di stallo iniziata nel 2007, che ha
caratterizzato il mercato dei mutui a livello internazionale. Tale flessione avr
delle implicazioni sia dal lato della domanda di mutuo che dal lato dell offerta,
comporter infatti un maggiore approccio prudenzial e da parte degli istituti
bancari e da parte delle famiglie. Tuttavia, in contrapposizione alla contrazione,
piø di recente, si Ł verificata una fase di ripresa messa in luce dalla relazione di
Banca d Italia relativa all anno 2009. In tale docu mento, risulta chiaro che nel
2009 i finanziamenti alle famiglie siano cresciuti del 3,5 per cento e soprattutto
nei primi mesi del 2010 l espansione Ł apparsa piø decisa soprattutto per i mutui
immobiliari. Essa, Ł risultata tendenzialmente in linea con quella dell area
dell euro, dove la crescita Ł stata piø contenuta.
Nel secondo capitolo relativo alla seconda parte Ł stata esaminata la prassi e la
strategia bancaria nell erogazione del mutuo casa, in funzione delle recenti
produzioni normative e del nuovo contesto concorrenziale nel mercato del
credito.
Oggi il principale attore nel comparto creditizio in tema di mutui Ł la banca, la
cui attivit principe d impiego a medio-lungo peri odo Ł il mutuo offerto ai
privati per l acquisto della casa. Questa tipologia di mutui, proprio in virtø della
realt economica del nostro paese, ha subito un for te sviluppo e una notevole
diversificazione.
L area retail banking per i crediti concessi alle famiglie costituisce attualmente
una parte strategica per tutti i gruppi bancari, i quali stanno investendo
moltissimo in risorse per creare delle offerte sempre piø competitive. La
normativa e la tipologia del credito infatti, si Ł talmente evoluta che richiede
specialisti del credito che diano la soluzione giusta all esigenza specifica di ogni
famiglia.
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Negli ultimi dieci anni, in particolare, la struttura del mercato dei mutui ha
seguito quella del sistema bancario nel suo complesso, di conseguenza, il campo
delle attivit delle banche si Ł ampliato notevolmente; ci Ł avvenuto per effetto
di una serie di fattori che hanno contribuito a modificare radicalmente le modalit
operative degli intermediari e a fissare nuove frontiere alla concorrenza. Tra le
determinanti di maggiore rilievo, si possono annoverare: la crescente
competitivit ; le nuove tecnologie informatiche; l avvento della telematica; e le
novit normative in ambito nazionale, comunitario e internazionale. Nel contesto
italiano, si sono diffuse alcune tipologie innovative di tali contratti di mutuo e si Ł
altres ampliata la gamma di prodotti disponibili; inoltre sebbene il debito delle
famiglie in rapporto al prodotto interno lordo sia ancora inferiore ai valori
registrati negli altri principali paesi avanzati, il mercato dei mutui alle famiglie
ha seguito un espansione sostenuta.
Le banche oggi, tra un innumerevole quantit di mut ui casa, cercano di
diversificare i propri prodotti non solo in termini di tassi applicati, ma
competendo anche in riferimento agli altri elementi del contratto stesso.
Gli istituti bancari che propongono credito, hanno creato veri e propri uffici di
marketing finanziario i quali collaborano per la promozione di campagne
pubblicitarie attraverso lo studio del pricing. All interno di questi cantieri
creativi di marketing finanziario, sono nate nuove formule, in un ambiente molto
piø competitivo dove il prezzo non fa piø la differenza. Oggi, uno dei mezzo di
distinzione utilizzato dalle banche per mirare al successo dell impresa Ł il
servizio; inoltre il rapporto tra banca e cliente Ł diventato un fattore di stimolo
nella domanda di prodotti di credito come il mutuo casa. Le informazioni raccolte
non solo mostreranno che l offerta di prodotti indirizzati alle famiglie per
l acquisto di abitazioni Ł progressivamente divenuta piø varia, ma soprattutto che,
l accessibilit a questi strumenti di indebitamento risulta accresciuta rispetto al
passato. L offerta di credito alla clientela infatti, Ł aumentata anche nei confronti
di famiglie con minori disponibilit economiche, lo dimostra il fatto che elementi
che tipicamente limitavano gli importi finanziati -rapporto loan to value, durata
del contratto, rapporto rata/reddito consentita- siano divenuti meno restrittivi.
Negli ultimi anni ad esempio, la soglia del Ltv praticata dalle banche ha subito
una notevole evoluzione sia in ambito nazionale che internazionale; essa assume
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piø rilevanza prendendo alcuni dati in considerazione. In particolare, secondo le
tendenze recentemente analizzate da Assonebb, l importo medio dei mutui
espresso in euro, nel periodo 2003-2006, Ł passato dai 65000 euro ai 122000
euro. Oltre a ci , si registra un aumento della dur ata media, essa si Ł allungata da
15 ai 20/25 anni, con la presenza crescente di mutui trentennali e addirittura
quarantennali. Inoltre, l ammontare del mutuo erogato che allora copriva circa il
70% del prezzo dell immobile, nel 2007 raggiungeva l 85-90% dello stesso e,
nell 8% dei casi, copriva addirittura il 100% del valore dell immobile.
Sebbene tali tendenze siano le piø rilevanti in ambito internazionale, l Italia si Ł
distinta negli anni per aver adottato scelte piø prudenziali nella concessione dei
crediti. Per rendere piø evidente in tal senso, la politica di pricing adottata in
Italia, Ł risultato utile confrontare i tassi medi bancari degli altri paesi nell area
dell euro per notare la differenza circa l applicaz ione dei tassi ai contratti di
mutuo. Dalle tabelle si noter che in Italia i tass i offerti nei contratti di mutui casa
e quindi gli spread, sono sempre stati a livelli piø alti rispetto a quanto Ł avvenuto
nei principali paesi dell Unione europea.
Negli anni recenti, i progressi nella tecnologia dell informazione e della
comunicazione hanno avuto un forte impatto sull organizzazione dell attivit
bancaria e sui processi decisionali connessi all erogazione del credito. In merito
all’aspetto piø critico delle metodologie di assegnazione dei rating, Basilea 2 si Ł
limitata ad elencare alcuni requisiti di massa lasciando alle banche l’onere della
scelta nell’approccio di valutazione. Le banche italiane e internazionali, sulla
scorta delle indicazioni provenienti dalle autorit di vigilanza, hanno investito in
maniera consistente sulle nuove metodologie per la stima e il monitoraggio del
rischio di credito. In concreto, la riduzione del costo di raccolta ed elaborazione
dei dati ha permesso di introdurre nuove tecniche di valutazione del merito dei
prenditori, si tratta del credit scoring. Tali tecniche si sono diffuse inizialmente
nel comparto del credito al consumo e, successivamente, nell erogazione di mutui
alle famiglie e nel finanziamento delle imprese.
Oggi, la nuova situazione di mercato scaturita a seguito della crisi, obbliga le
banche a tenere un atteggiamento piø riflessivo, razionale e prudente; basti
pensare ai tassi di mercato che sono in continua evoluzione. Proprio a fronte di
una piø attenta valutazione del merito di credito, le politiche di concessione dei
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mutui si sono via via inasprite nei confronti delle famiglie. Ci Ł confermato
dagli indicatori congiunturali del mercato del credito e dai risultati di studi
empirici relativi a tale periodo; effettivamente, i dati dimostrano che nell ultima
fase di stallo, le tensioni dal lato dell offerta bancaria avrebbero, assieme ad una
piø contenuta domanda di mutui, contribuito alla contrazione della dinamica dei
prestiti in questione. A tal proposito, le tensioni dal lato dell offerta, sarebbero
dipese dall aumento della rischiosit dei prenditor i, oltre che dall impatto che la
crisi ha avuto; quest ultima, specialmente in una prima fase, ha oltretutto influito
sulla condizione patrimoniale e di liquidit delle banche, e sulla loro capacit di
accedere ai finanziamenti esterni.
Il recente atteggiamento prudenziale e la maggiore attenzione allo standing
creditizio dei potenziali acquirenti, ha determinato una maggiore difficolt
nell accesso al credito per alcune categorie di acquirenti; tra questi: immigrati,
famiglie monoreddito e lavoratori con contratto a tempo determinato. Nella prima
parte del 2009, l aumento delle compravendite immobiliari attuate facendo
ricorso a capitali propri derivanti dalla mobilizzazione di attivit finanziarie o da
vendite di altri immobili, secondo alcuni esperti del settore, sarebbe da attribuire
a tali restrizioni nell offerta.
Nel terzo e ultimo capitolo della seconda parte viene trattato l aspetto forse piø
significativo dell evoluzione di lungo periodo che ha caratterizzato in questi
ultimi decenni i sistemi finanziari. Ci si riferis ce alla progressiva convergenza
tra i due modelli che in passato si presentavano nettamente contrapposti: il
modello basato sulle banche e quello basato sul mercato dei capitali. Tali mercati
mobiliari concretamente, mettono in atto un meccanismo fondato sostanzialmente
su una logica di modello di business denominato Otd; esso ha concretamente
consentito il trasferimento del rischio di credito dagli intermediari creditizi ai
suddetti mercati mobiliari. I contributi empirici sulla secutization mirano a
verificare quali siano state le determinanti che hanno spinto le banche a
cartolarizzare i contratti di mutuo ipotecario; inoltre gli stessi contributi hanno
mirato all analisi degli effetti che ne hanno fatto seguito.
Gli incentivi alla cartolarizzazione possono essere ricondotti a tre macrocategorie
di ipotesi generali. La prima Ł il funding, ossia la possibilit di accedere a fonti
alternative di finanziamento, ulteriori e meno costose; la seconda riguarda la
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possibilit di trasferire all esterno un pool di as sets al fine di perseguire
l obbiettivo della specializzazione dell attivit d i origination dei prestiti; infine la
terza e la piø accreditata, riguarda il regulatory capital arbitrage (Rca), cioŁ la
possibilit di realizzare arbitraggi sul capitale r egolamentare.
Dall esposizione di tali ricerche si evincer un ca rattere generale e diffuso tra
l attivit di cartolarizzazione delle banche che ha assunto dimensioni
internazionali. L attivit degli istituti bancari i n questione sarebbe scaturita da
atteggiamenti di arbitraggio sul capitale regolamentare. Tuttavia, le banche
italiane si distingueranno per caratteristiche e motivazioni che ne hanno
contraddistinto il loro operato. A caratterizzare le banche italiane ha contribuito
anche il risultato evidente ottenuto durante l ultima crisi finanziaria, in tale
occasione, il sistema bancario italiano si Ł contraddistinto positivamente rispetto
agli altri. Questo Ł reso piø spiegabile ed evidente se si pensa alla ridotta presenza
nei bilanci degli intermediari italiani delle attivit piø colpite dalla crisi, alla
minore dipendenza dalla cartolarizzazione, e alla specializzazione in attivit di
tipo tradizionale e un prudente delle banche stesse. Sebbene ci sia stato tale
risultato, gli istituti bancari italiani hanno comunque risentito della rarefazione
della liquidit internazionale e dell accresciuta p ercezione del rischio dell attivit
bancaria, anche se piø contenuto rispetto a quanto osservato in altri paesi.
In conclusione, lungo tale l analisi si Ł cercato di mettere in luce la solidit del
sistema bancario italiano. Tale solidit , Ł indubbiamente il risultato diretto di un
sistema di vigilanza bancaria che si distingue per alcune importanti
caratteristiche. Secondo quanto affermato recentemente dal Governatore Draghi
esso non si limita a stabilire principi prudenziali generali lasciandone
l interpretazione al mercato ma ne valuta strategie e gestione degli intermediari e
verifica che governance, organizzazione, processi operativi e sistemi di controllo
siano coerenti con i rischi.