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processo o per riscaldamento, oppure pu essere imp iegata in un ciclo termodinamico per produrre
elettricit . L inquinamento potrebbe essere evitato utilizzando adeguati filtri.
Le soluzioni che appaiono energeticamente le piø favorevoli contemplate in questa tesi sono quindi
il riciclaggio di alcune frazioni e la termovalorizzazione dei rifiuti residui.
In Italia la produzione di rifiuti Ł di 26 milioni di tonnellate. Alcune regioni hanno fissato obiettivi
di raccolta differenziata elevati (fino al 40%), anche se l’esperienza finora maturata in Europa
suggerisce che la percentuale riutilizzabile o riciclabile in modo economico potrebbe attestarsi tra il
25 e il 35%. In tal caso rimarrebbero circa 17-20 milioni di tonnellate annue da smaltire: in
discarica occuperebbero un volume elevato, mentre il volume potrebbe essere ridotto al 10%
iniziale se fossero bruciate in termovalorizzatori con recupero di energia, con un doppio vantaggio!
Nel caso in cui si produca energia bruciando biomasse o rifiuti organici, vi Ł un effetto positivo
derivante dal fatto che non si fornisce una quota aggiuntiva di emissione di CO2 in atmosfera: la
CO2 emessa si inserisce in un ciclo chiuso che parte dalla fissazione con la fotosintesi della CO2
atmosferica nella massa legnosa del vegetale durante il suo sviluppo e si chiude nel rilascio della
stessa durante il recupero energetico.
E quindi interessante studiare se sia piø vantaggioso aumentare la frazione riciclata per ridurre la
quantit di nuove materie prime richieste oppure ri durla per avere a disposizione una maggiore
quantit di rifiuti da utilizzare come combustibile . Ad esempio, la combustione della plastica d
luogo a sostanze tossiche, anche se l energia che pu essere ottenuta dalla sua combustione Ł
elevata; inoltre il suo riciclo pu essere anche en ergeticamente vantaggioso in quanto evita la
produzione di nuova plastica con conseguenti spese energetiche di lavorazione.
Lo scopo di questa tesi Ł quello di analizzare questo problema dal punto di vista energetico,
mirando ad introdurre criteri oggettivi tali da determinare quale sia la percentuale di raccolta
differenziata che ottimizzi dal punto di vista energetico il sistema. Questo Ł fatto attraverso l analisi
exergetica, che permette di attribuire un valore alle grandezze quali elettricit e calore, fornendo
cos uno strumento di valutazione. L ottimo si otti ene individuando la percentuale di frazione
differenziata che minimizza il costo in termini exergetici dell energia elettrica e del calore prodotto,
cioŁ la soluzione ottimale che permette di ridurre le irreversibilit del processo. Come caso studio s i
considera la citt di Torino: l analisi considera l a situazione ipotetica che potrebbe verificarsi se
sar realizzato il termovalorizzatore di rifiuti so stitutivo dell attuale discarica. Le fonti per i dati
sono stati l Amiat e la Provincia di Torino, mentre per quelli non disponibili si sono usati i valori
della letteratura di settore (Consonni, 1996). Lo strumento di calcolo utilizzato per giungere ai
risultati finali Ł un programma Excel che permette di calcolare tutti i parametri energeticamente
interessanti del sistema variando i parametri di raccolta differenziata; vengono di conseguenza
creati gli scenari di costo exergetico dell energia (elettrica e termica) prodotta e delle materie
riciclate. Per fare questo sono stati innanzitutto individuati i confini del sistema in esame, che va dal
deposito dei rifiuti (differenziati e non) nei relativi cassonetti alla produzione di energia dalla
frazione indifferenziata e al riciclo per la frazione differenziata. A tal fine Ł stato indispensabile
ricercare i dati di Torino sulla produzione di rifiuti e sulla loro composizione, per poter in seguito
calcolare le grandezze fondamentali del rifiuto indifferenziato trattato come un potenziale
combustibile. Questo Ł bruciato in un impianto di termovalorizzazione, con ottenimento di energia
elettrica e calore. Nel sistema per l energia non Ł solo prodotta, ma anche consumata nella raccolta
dei rifiuti, nel processo di riciclaggio delle frazioni differenziate e nell inertizzazione delle ceneri
prodotte, cosa di cui si tiene conto (Amiat 2001, SimaPro 5.1). Per procedere all analisi
termoeconomica sono individuati tutti i flussi exergetici in gioco in ogni trasformazione; in seguito
si effettua il bilancio exergetico del sistema scrivendo un sistema di equazioni. Tramite il calcolo
matriciale si individua il costo exergetico di ogni flusso per un determinato scenario. Tra tutti gli
scenari si cerca infine quello che presenta il minor costo dell energia prodotta ed eventualmente
anche quello associato ai flussi di materia differenziata. Lo scenario di raccolta che minimizza i
costi exergetici Ł associato alla migliore politica di raccolta su base termodinamica, per il migliore
uso delle risorse a disposizione con le minori irreversibilit di processo.
1
Capitolo 1
I RIFIUTI
La grande produzione di rifiuti nelle societ indus triali Ł spiegabile con ragioni di tipo sociale. Nelle
societ povere, dove il lavoro vale poco rispetto a lle materie prime e ai manufatti, un bene viene
scartato solo come ultima possibilit ; nelle societ ricche invece accade il contrario in quanto la
sostituzione di un bene Ł piø conveniente ed interessante della sua riparazione o del suo riutilizzo (a
questo proposito Ł bene ricordare il ruolo che ha la pubblicit nell influenzare il nostro stile di vi ta);
di qui l esplosione della quantit di beni non piø ritenuti utili.
Di pari passo con l’aumento della produzione dei rifiuti, in tutti i Paesi si riscontra un continuo
aumento del potere calorifico; il fenomeno Ł dovuto all’aumento delle frazioni merceologiche che
piø contribuiscono al potere calorifico (plastica e carta) a fronte della diminuzione della frazione
organica (scarti vegetali e animali). Infatti, mentre la produzione di frazione organica Ł legata ai
consumi alimentari, circa costanti, la produzione di rifiuti cartacei e plastici evolve con lo stile di
vita e la propensione al consumo di beni "usa e getta", di imballaggi
Il Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 n. 22 (Decreto Ronchi), riprende la definizione comunitaria
di rifiuto, considerato come Ł qualsiasi sostanza di cui il detentore si disfi, abbia deciso o abbia
l obbligo di disfarsi. Si noti come questo criterio sia soggettivo e possa comprendere
potenzialmente tutte le sostanze, cambiando l accezione della parola rifiuto da negativa a neutra,
indicante semplicemente una delle tappe del processo di trasformazione. Attualmente si parla di
gestione dei rifiuti e non piø di smaltimento. In questa tesi ci si concentra sulla possibilit di dar e
una nuova vita ai rifiuti differenziati mentre qu elli residui sono comunque utilizzati per la
produzione di energia.
La possibilit di generare energia dai rifiuti medi ante combustione dipende anzitutto dalla loro
composizione chimica, dalla possibilit delle sosta nze presenti di combinarsi con l ossigeno e dare
reazione esotermica con conseguente rilascio di calore. I rifiuti sono quindi trattati come si fa
normalmente con i combustibili, individuando un potere calorifico in base alla loro composizione.
Il potere calorifico Ł l energia termica liberata durante il processo di combustione completa che, a
partire da aria e combustibile, riporta i prodotti di combustione alle condizioni di temperatura e
pressione iniziali. E possibile definire due valori del potere calorifico: il potere calorifico inferiore
(PCI) e quello superiore (PCS) a seconda che l acqua si trovi nei prodotti di reazione nello stato
vapore o liquido. Nelle applicazioni energetiche degli RSU interessa il PCI perchØ nei dispositivi di
combustione si vuole mantenere l acqua allo stato gassoso per evitare condense acide.
Naturalmente qui non si pu procedere ad un analisi stechiometrica dei composti data l infinita
variet di sostanze che compongono i rifiuti. Essi, infatti, non si presentano come un agglomerato
uniforme, omogeneo in tutti i suoi punti. Inoltre le composizioni rispettano gli stili di vita dei centri
urbani e delle nazioni, quindi le composizioni variano a seconda dei Paesi e all interno di essi, a
seconda della grandezza dei centri urbani: gli abitanti di una grande citt produrranno rifiuti divers i
da quelli di una cittadina rurale.
Altre propriet caratteristiche di interesse del ri fiuto sono:
• Umidit : acqua frammista al materiale disomogeneo d el rifiuto. La presenza di questa acqua
non ha alcun effetto sul potere calorifico superiore perchØ, se tutta l’acqua contenuta nei
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prodotti di combustione Ø allo stato liquido, essa attraversa inalterata il dispositivo di
combustione senza scambiare energia. Per quanto riguarda il potere calorifico inferiore,
invece, la presenza di acqua liquida nel combustibile ne diminuisce il potere calorifico di
una quantit pari al suo calore latente di evaporaz ione, perchØ nella combustione evapora
assorbendo appunto calore.
• Ceneri: materia minerale non combustibile (quindi energeticamente neutra ) che durante il
processo di combustione subisce eventualmente una modificazione del proprio stato fisico
(fusione) ma non della composizione chimica. Questa frazione si ripartisce tra i residui
solidi che rimangono al fondo della camera di combustione (scorie) e polveri trasportate dai
prodotti di combustione gassosi, che sono poi raccolte dai filtri.
• Solidi volatili: la frazione di rifiuto che durante la combustione subisce una modificazione
chimica, generando prodotti gassosi. Questa frazione Ø composta prevalentemente di atomi
di carbonio, idrogeno e ossigeno, con contenuti minori di azoto, zolfo, cloro, fluoro... La
presenza di quest’ultimi ha effetti secondari sul potere calorifico, ma molto rilevanti per
l’impatto ambientale del processo di termoutilizzazione.
L’insieme di ceneri e solidi volatili prende anche il nome di frazione secca del rifiuto.
La presenza di organico (molto umido) nei rifiuti non Ł dannosa ai fini della termoutilizzazione in
quanto il PCI del materiale organico, per quanto piccolo, Ø comunque positivo, cioŁ il calore
liberato dalla combustione della frazione Ł maggiore del calore richiesto per far evaporare l’umidit
in essa contenuta. Comunque Ø anche vero che da solo l’organico non consente la realizzazione di
un impianto di termoutilizzazione, poichØ per potere calorifici inferiori a 5.000-6.000 kJ/kg la
combustione non si autosostiene (Consonni, 1996).
Sono qui riportati quattro diversi scenari di raccolta differenziata che mostrano come il potere
calorifico del rifiuto possa variare secondo la percentuale di raccolta differenziata; inoltre anche a
parit di percentuale (esempio 35%) i valori del PC I possono essere molto diversi a seconda che si
ricicli piø plastica (che aumenta il PCI) o vetro e inerti (che abbassano il PCI). Per ogni scenario
sono anche illustrati i principali flussi di energia connessi con il recupero energetico in un
termoutilizzatore.
3
Figura 1.1
Rendimento inceneritore
η elettrico: 18,0%
η cogenerazione: 50,0%
Carta 25%
Cartone 25%
Altri cellulosici 0%
Tessili 0%
Legno 0%
Plastica 0%
Gomma 0%
Vetro e inerti 55%
Metalli 25%
Organico domestico 0%
Residui verdi 0%
Organico grandi utenze 0%
Rifiuti pericolosi 20%
Sottovaglio 0%
Totale 15%
Raccolta
differenziata
Percentuali di
frazioni differenziate
Inceneritore
Ceneri
139.069 t
Calore producibile
760.899 MWh/anno
En.elettrica producibile
428.006 MWh/anno
Rifiuti differenziati
149.879 t
Organico e legno
0 t
Metalli
11.300 t
Rifiuti pericolosi
2.194 t
Vetro e inerti
69.960 t
Carta cartone
66.425 t
Raccolta
differenziata: 15%
RSU all origine / anno
1.000.000 t
9.407.776 GJ
PCI : 2.247 kcal / kg
RSU indifferenziato rimasto
850.121 t
8.560.114 GJ
PCI : 2.405 kcal / kg
4
Carta 30%
Cartone 30%
Altri cellulosici 0%
Tessili 0%
Legno 25%
Plastica 0%
Gomma 0%
Vetro e inerti 75%
Metalli 33%
Organico domestico 0%
Residui verdi 55%
Organico grandi utenze 60%
Rifiuti pericolosi 50%
Sottovaglio 0%
Totale 25%
Figura 1.2
Rendimento inceneritore
η elettrico: 18,0%
η cogenerazione: 50,0%
Raccolta
differenziata
Percentuali di
frazioni differenziate
Inceneritore
Ceneri
80.623 t
Calore producibile
717.634 MWh/anno
En.elettrica producibile
403.669 MWh/anno
Rifiuti differenziati
249.327 t
Organico e legno
53.680 t
Metalli
15.052 t
Rifiuti pericolosi
5.485 t
Vetro e inerti
95.400 t
Carta cartone
79.710 t
Raccolta
differenziata: 25%
RSU all origine / anno
1.000.000 t
9.407.776 GJ
PCI : 2.247 kcal / kg
RSU indifferenziato rimasto
750.673 t
8.073.380 GJ
PCI : 2.569 kcal / kg
5
Carta 30%
Cartone 30%
Altri cellulosici 0%
Tessili 0%
Legno 25%
Plastica 0%
Gomma 0%
Vetro e inerti 85%
Metalli 80%
Organico domestico 33%
Residui verdi 70%
Organico grandi utenze 70%
Rifiuti pericolosi 80%
Sottovaglio 0%
Totale 35%
Figura 1.3
Rendimento inceneritore
η elettrico: 18,0%
η cogenerazione: 50,0%
Raccolta
differenziata
Percentuali di
frazioni differenziate
Inceneritore
Ceneri
47.531 t
Calore producibile
702.982 MWh/anno
En.elettrica producibile
395.427 MWh/anno
Rifiuti differenziati
349.841 t
Organico e legno
117.075 t
Metalli
36.160 t
Rifiuti pericolosi
8.776 t
Vetro e inerti
108.120 t
Carta cartone
79.710 t
Raccolta
differenziata: 35%
RSU all origine / anno
1.000.000 t
9.407.776 GJ
PCI : 2.247 kcal / kg
RSU indifferenziato rimasto
650.159 t
7.908.545 GJ
PCI : 2.906 kcal / kg