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Capitolo primo.
Identità competitiva di una città, immagine e posizionamento.
La trasformazione economica e sociale, che ha interessato i paesi europei negli
ultimi decenni del XX secolo, ha modificato i rapporti tra gli stessi paesi orientati
oggi verso una competitività volta non solo alla sfera economica, ma anche ad una
possibile crescita turistica e sociale. La competizione tra luoghi, si svolge in
ambito internazionale; le città gareggiano per migliorare la loro attrattività e la
loro visibilità a livello mondiale.
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A tal proposito, l’identità di un territorio crea valore aggiunto per la sua
competitività globale e può pertanto contribuire ad attivare un circolo virtuoso di
sviluppo fondato su una strategia costruita sulla vocazione del luogo.
D’altro canto l’identità di una città, di una regione o di un paese va costruita se
non c’è, va costantemente monitorata e spesso aggiornata e rivista: essa infatti non
esiste in natura per sempre e pertanto è necessaria una vera e propria gestione del
“brand” del territorio.
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L’argomento in questione risulta oggi urgente e pratico; ogni luogo sulla terra
vuole far qualcosa per gestire la propria reputazione internazionale, eppure siamo
ancora molto lontani dall’avere una comprensione diffusa di ciò che significhi in
pratica, risultando un tema che nasconde alcune questioni filosofiche non
semplici: la percezione della realtà, la relazione fra oggetti e la loro
rappresentazione, i fenomeni della psicologia di massa, i misteri dell’identità
nazionale, la leadership, la cultura e la coesione sociale, e molto altro ancora.
Il mio lavoro partirà della definizione di cosa sia esattamente l’identità
competitiva di una città, soffermandosi sui differenti aspetti del concetto quali
1
C. MORANDI, Grandi progetti e competizione tra città. Una riflessione sui criteri di
valutazione, www.dialnet.unirioja.es/servlet/fichero_articulo?codigo=569815&orden=0
2
S. ANHOLT, L’identità competitiva. Il branding di nazioni, città, regioni, Egea, Milano 2007 pp.
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l’identità percepita dai cittadini, l’immagine, le strategie di posizionamento della
città a livello nazionale e internazionale. Godrà di particolare attenzione l’analisi
del rapporto tra popolazione e identità competitiva, essendo i cittadini il pubblico
principale di un city brand. Essenziale risulta l’approccio sistemico alla questione,
vista la presenza di una moltitudine di stakeholders diversi, con obiettivi e
interessi differenti e spesso contrastanti. Partendo da questo presupposto, verranno
comprese quali siano attualmente le condizioni che rendono un approccio alla
competitività territoriale orientato al branding non solo auspicabile, ma
necessario, verso una pianificazione strategica unitaria che possa vedere la
collaborazione e il convolgimento dei diversi stakeholders.
Una volta chiariti i presupposti teorici dell’argomento, il lavoro si concentrerà
sull’analisi del rapporto tra mega eventi e identità competitiva.
Le due letterature di riferimento, da una parte l’identità competitiva, dall’altra la
gestione dei mega eventi, si andranno quindi ad intersecare per individuare con
chiarezza l’interdipendenza che li lega.
Capitolo secondo.
I mega eventi.
Da alcuni anni a questa parte nella letteratura economica e sociale è maturata una
crescente attenzione verso quelli che alcuni studiosi hanno iniziato a chiamare
“mega eventi” o “grandi eventi”, con riferimento a interventi la cui
organizzazione ha effetti considerevoli a livello territoriale e non solo. Nella gran
parte dei casi si tratta di fenomeni che comportano una grande variabilità nella
scala degli investimenti economici e infrastrutturali: essi possono coinvolgere sia
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il settore pubblico che quello privato, devono essere programmati con largo
anticipo, e comportano investimenti considerevoli, fino a 3 o 4 milioni di euro.
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Considerando gli eventi come «manifestazioni dalle caratteristiche estremamente
eterogenee, classificabili in base a numerose variabili, quali ripetitività o unicità,
tipo di pubblico, finalità, attrattività, impatto sul territorio»
4
, il “Grande Evento”, è
inteso come «un progetto normalmente di importanza internazionale che richiede
una preparazione da parte della nazione o della città interessata di un certo numero
di anni»
5
.
Esempi di grandi eventi possono essere le olimpiadi, i campionati del mondo, le
esposizioni internazionali, manifestazioni che danno un certo grado di visibilità e
una spinta allo sviluppo strutturale della città o della nazione che li ospita
6
.
Si tratta di interventi di alto profilo, di durata relativamente contenuta, alquanto
diversificati per il tipo di offerta e servizi erogati, con un ampia gamma di
opportunità e con un coinvolgimento massiccio di quote consistenti di utenti.
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Le numerose esperienze che hanno caratterizzato l’evoluzione delle città attuali
sia in Europa che negli Stati Uniti hanno mostrato come l’organizzazione di un
mega evento possa avere un ritorno positivo sia in termini economici e turistici,
sia per quanto riguarda l’immagine complessiva della città e la sua reputazione
internazionale, oltre naturalmente in termini di nuove infrastrutture,
miglioramento della vivibilità urbana, rappresentando uno strumento strategico
per l’avvio di uno sviluppo di lungo termine.
3
H.PREUSS, Calculating the regional impact of Olympic Games,European Sport Management
Quarterly, 4 (4), 2004, pp 234-253
4
S. FERRARI, Event marketing: i grandi eventi e gli eventi speciali come strumenti di marketing,
CEDAM, Padova 2002
5
E.EHRENBERG, Sozialstadtentwicklung durch grosse Projekte?, LIT, Münster, p.15-18, 2000,
in R.GALDINI, Politiche culturali e grandi eventi come strumenti di politica urbana:il caso di
Genova, XXVI CONFERENZA ITALIANA DI SCIENZE REGIONALI
6
C. GUALA, “Mega Eventi, modelli e storie di rigenerazione urbana”, Carocci 2007
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R.GALDINI, Politiche culturali e grandi eventi come strumenti di politica urbana:il caso di
Genova, XXVI CONFERENZA ITALIANA DI ..op..cit.
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Tali opportunità possono essere sfruttate dal territorio in maniera completa solo
attraverso un convolgimento di tutti gli stakeholders, dai cittadini alle imprese del
luogo, dai servizi pubblici a quelli privati, in ottica di un grande obiettivo comune
di sviluppo.
L’evento viene quindi a rappresentare uno strumento urbano, da dover gestire
strategicamente.
Verranno illustrate in questo capitolo le regole e le caratteristiche di un evento, la
loro classificazione, la misurazione degli effetti dell’evento sulla città nelle 3
principali fasi ovvero durante la preparazione, lo svolgimento e il post-evento.
Figura 2/a: Influenze dei grandi eventi
Fonte:R.A. La Rocca 2008
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Presentando l’evento come strumento di marketing urbano, verrà quindi messo in
rilievo quali siano i fattori chiave affinchè l’evento possa rappresentare il punto di
partenza di un nuovo posizionamento di marketing della città, e quali siano i
benefici che i diversi stakeholders possano ricavare da una tale politica.
8
R.A. LA ROCCA, Dall’evento all’impatto: Expo e mobilità urbana, Trimestrale del Laboratorio
Territorio Mobilità e Ambiente – TeMALab, Vol 1 - No 2 - giugno 2008 - pagg. 31-46
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Capitolo 3
Realtà a confronto: casi empirici.
In questo capitolo passeremo all’aspetto pratico della questione analizzando 3 casi
di mega eventi ospitati da grandi città, precisamente analizzeremo i casi di
Sydney, Torino e Saragozza.
L’analisi sarà volta alla chiarificazione di come le diverse città si sono approcciate
all’evento, mettendo in rilievo la loro considerazione rispetto ai più importanti
fattori strategici che vanno dall’attenzione ambientale e sostenibilità alle strategie
post evento, passando per il piano strategico della città, per i modelli utilizzati e
per tutte le peculiarità che ogni evento propone.
Per i casi di Sydney e Torino si presterà particolare attenzione agli stakeholders,
valutando partecipazione dei cittadini, comunicazione, possibilità della
popolazione di partecipare alle decisioni e attenzione verso gli stakeholders nelle
tre differenti fasi pre-evento, realizzazione e post-evento, su una scala da “niente”
a “ottimo”, comprendente 5 livelli di prestazione.
Tale analisi permetterà di verificare quanto ogni evento sia stato efficiente
secondo questi aspetti e di cogliere in tal modo gli insegnamenti e gli errori dei
diversi casi. Le valutazioni saranno fondate sulla letteratura di riferimento e su le
ricerche svolte dalle città di riferimento sul convolgimento della popolazione
durante il grande evento.
Per il caso di Saragozza 2008 tale analisi è risultata impraticabile vista l’eccessiva
vicinanza temporale dell’evento.
In fase conclusiva, si metteranno a confronto i tre casi valutando i risultati che le
tre città hanno ottenuto in relazione a 7 fattori strategici quali: aspetti economici,
inserimento dell’evento in un piano strategico, gestione del post evento,
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attenzione ambientale, rafforzamento idenità, rafforzamento reputazione, aumento
flusso turistico.
La costruzione di tale tabella di confronto si fonderà su una valutazione formata
da cinque livelli diversi di performance, comprendenti “niente”, “poco”,
“sufficiente”, “buono”, “ottimo”.
In relazione ai risultati ottenuti, sarà possibile individuare i processi e gli approcci
che hanno dato luogo a risultati di successo e quelli che, viceversa, sono stati
inefficaci.
Forte degli insegnamenti dei casi esaminati, si procederà nel capitolo successivo
all’analisi del caso di Milano Expo 2015.
Capitolo quarto.
Milano Expò 2015.
Il contributo che voglio proporre in occasione dell’Expo 2015 parte dall’analisi
dell’identità, della reputazione e del posizionamento che caratterizzano la città di
Milano al giorno d’oggi.
Una volta chiariti e spiegati questi aspetti necessari per avere una consapevolezza
della situazione da cui si parte, si proporrà una valutazione di come la città di
Milano sta vivendo questa fase iniziale di progettazione, in relazione ai fattori
strategici individuati nei casi studio del precedente capitolo.
Lo studio è volto ad inidividuare eventuali criticità che potrebbero in futuro
determinare l’impossibilità di sfruttare l’evento fino in fondo, come strumento del
piano strategico di riposizionamento della città a livello internazionale e base di
un nuovo city brand per Milano.
Attraverso questi strumenti si sottolineerà la necessità di una più forte reputazione
internazionale e di un’identità condivisa verso e attraverso l’Expò 2015, e non
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solo l’Expo’ come evento ma anche come tematica: Nutrire il pianeta. Energia per
la vita.
In forma conclusiva si stileranno le condizioni essenziali affinché L’Expò 2015
sia sfruttato come leva strategica competitiva, sottolineando le eventali carenze
attuali dei processi di progettazione.