5
costruiscono un profilo identitario proprio, condividendo modelli comunicativi e
sistemi valoriali comuni e si battono per difendere i propri interessi.
L obiettivo primario che si Ł inteso raggiungere con l avvio di questa ricerca Ł stato
quello di effettuare un censimento e creare un catalogo che raccogliesse tutti i
giornali di quartiere di Genova, siano essi realizzati da piccole redazioni libere, da
associazioni culturali, sportive e di volontariato, oppure da circoli di partiti politici.
Per un esame piø completo si Ł scelto di circoscrivere l indagine al territorio del
Comune genovese escludendo quelli della Provincia; infatti le pubblicazioni di
questo tipo sono numerosissime, ma essendo prevalentemente di modeste dimensioni
e dalla tiratura limitata spesso Ł stato difficoltoso reperire delle copie e riuscire ad
ottenere informazioni riguardanti la loro storia e la loro organizzazione.
Al di l delle previsioni la ricerca e la catalogazione di tutti i fogli di quartiere nei
nove municipi del Comune di Genova Ł risultata particolarmente complessa poichŁ
non esiste un archivio aggiornato a cui far rifermento e numerose testate non sono
registrate in tribunale, ma nascono autonomamente all interno di associazioni
culturali o circoli che si autofinanziano.
¨ necessario ricordare, inoltre, che per avere un quadro preciso e completo sono stati
esaminati sia i giornali in uscita, sia quelli che hanno sospeso le pubblicazioni negli
ultimi anni. Infatti sono numerose le testate che hanno dovuto interrompere la propria
attivit per mancanza di finanziamenti; alcune sono sparite dal panorama
giornalistico cittadino per un breve periodo e sono rinate successivamente con una
nuova grafica, un nuovo nome ed un nuovo direttore, altre sono tramontate
definitivamente. Altre ancora si sono semplicemente adattate alle evoluzioni
tecnologiche fornendo nuovi servizi come, ad esempio, i siti internet. Trascurare
queste piccole pubblicazioni avrebbe comportato una lacuna poichØ tutte hanno
contribuito a delineare il fenomeno del giornalismo di quartiere genovese e
soprattutto hanno concorso all affermazione e alla crescita della zona di riferimento.
Veniamo ora alla struttura della tesi. Per una maggiore chiarezza si Ł scelto di
dividerla in quattro capitoli. Nel primo viene descritto il giornalismo di quartiere in
termini generali: come Ł nato, a quali esigenze va incontro e soprattutto cerca di
spiegare perchØ in un era tecnologizzata e proiettata verso il globale, come quella in
cui viviamo, continuano a nascere giornali di questo tipo. Per inquadrare meglio il
6
fenomeno si Ł pensato di dedicare un intero paragrafo al quartiere: le sue continue
trasformazioni si rispecchiano chiaramente nelle pagine dei giornali esaminati. Si Ł
cercato di individuare una definizione che ne evidenziasse la complessit , i principali
cambiamenti e le metamorfosi che lo hanno caratterizzato negli ultimi anni.
Nel secondo capitolo sono state delineate le tappe fondamentali che hanno portato
all attuale organizzazione amministrativa e territoriale di Genova cercando di
spiegare perchØ in alcune zone il fenomeno del giornalismo di quartiere Ł molto
sviluppato mentre in altre Ł pressochØ assente. Le caratteristiche dei diversi quartieri
comprese in queste aree, infatti, si rispecchiano perfettamente nelle singole testate.
Il terzo capitolo Ł il cuore della ricerca. Partendo dalla mostra dedicata ai giornali di
quartiere genovesi, svoltasi a Palazzo Tursi nel 2003, si Ł descritto il fenomeno nella
nostra citt in termini generali. Un paragrafo Ł dedicato ai diversi criteri secondo i
quali Ł possibile classificare le testate genovesi, mentre in quello successivo vengono
descritte le caratteristiche che sono emerse dallo studio di questi fogli: il formato, gli
obbiettivi, le redazioni, i problemi e molto altro. Infine, per una maggiore
completezza, si Ł ritenuto utile evidenziare le differenze tra i giornali genovesi di ieri
e quelli di oggi e fare un confronto con la realt milanese utilizzando i risultati di una
recentissima inchiesta sui giornali di zona del capoluogo lombardo pubblicata sulla
rivista della Scuola di Giornalismo di Milano.
Il quarto capitolo Ł legato al mondo di internet. Grazie alle nuove tecnologie, infatti,
si sono sviluppati fenomeni comunicativi come il public journalism, i blog e i blog di
quartiere legati all ambito locale e caratterizzati dalla partecipazione attiva dei
cittadini-lettori. Soprattutto i blog di quartiere rappresentano una realt importante
nella citt di Genova dove, negli ultimi anni, si sono diffusi a dismisura creando un
vero e proprio fenomeno di massa.
Nell appendice, infine, sono stati elencati in ordine alfabetico tutti i periodici di
quartiere individuati a Genova. Purtroppo non sempre Ł stato possibile reperire i dati
necessari per la descrizione completa di ogni testata, ma nonostante questo, la
maggior parte dei fogli esposti presenta i dati fondamentali, una breve descrizione,
accenni sulla nascita e su gli editori e l immagine della prima pagina. Inoltre in
questa sezione sono stati riportati i questionari inviati alle redazioni dei giornali
genovesi e compilati da alcuni direttori; questi sono stati molto utili per una
7
comprensione piø dettagliata e approfondita del fenomeno. Infine Ł stato inserito una
parte del materiale cartaceo relativo alla mostra di Genova dedicata al giornalismo di
quartiere ed alcuni articoli di giornale citati nella parte descrittiva.
8
1. IL GIORNALISMO DI QUARTIERE
Tutti gli uomini [ ] vanno cercando lontanissime cose
per trarne utilit e diletto [ ]
Due soli oggetti vorrei che avessero
sempre in mente gli autori:
l uno la societ di quel paese in cui vivono;
l altro quella naturale curiosit
che hanno gli uomini di sapere [ per studiare]
i mezzi di invogliare la curiosit del popolo,
acciocchŁ volentieri leggendo
imparasse quali sono i vantaggi suoi .
Gaspare Gozzi
Gazzetta veneta , 2 luglio 1760
1.1 Giornali di quartiere: una risorsa per il locale
Il giornalismo di quartiere Ł espressione della democrazia e la diffusione delle iniziative
di informazione locale Ł uno degli elementi che ne evidenziano il livello proprio di una
societ . Una rete di comunicazione autonoma, libera, espressione della societ civile,
sganciata dai centri del potere politico ed economico Ł, infatti, una garanzia di
sopravvivenza della democrazia.
Si direbbe che oggi i giornali di quartiere ricoprano il ruolo che in passato, soprattutto
nel nostro paese, era esclusiva competenza dei bollettini parrocchiali che hanno sempre
dato spazio e voce alle categorie piø deboli e marginali della comunit di riferimento 1;
1
Bollettini parrocchiali :
http://www.agenziasir.it/pls/sir/V2_S2DOC_B2.europa?tema=Sir+Europa+italiano&argomento=dettaglio
9
questi rappresentano la tradizionale forma di comunicazione nelle parrocchie che si Ł
sviluppata in Italia a partire dai primi del Novecento2. In occasione delle principali
festivit dell’anno, le parrocchie facevano giungere ai residenti del territorio il proprio
bollettino; ancora oggi molti di questi vengono distribuiti gratuitamente in chiesa,
mentre altre parrocchie li inviano tramite posta a fronte di un piccolo abbonamento. Le
modalit di diffusione sono differenti, cos come le realt di riferimento delle diverse
parrocchie, ma l impostazione di questi fogli rimane pressochØ invariata. I bollettini
parrocchiali sono generalmente mensili, bimestrali, trimestrali oppure semestrali e
forniscono informazioni utili come gli orari delle messe oppure indicazioni su cosa fare
per sposarsi, confessarsi o battezzare il proprio figlio3. Ma non solo, spesso raccontano
la vita e la storia della chiesa locale, dei propri parroci e gli avvenimenti paesani con
l intento di tenere uniti al proprio paese o quartiere coloro che si trovano lontano per
motivi di lavoro4. Vogliono essere un occasione di dialogo con la piø ampia realt
cittadina, diffondere il messaggio del Vangelo, dare comunicazioni di servizio sulle
attivit parrocchiali e occuparsi di aspetti che i media principali non affrontano,
incentivando il dialogo e l ascolto all interno della comunit . In alcuni giornali uno
spazio non marginale Ł riservato alla vita della collettivit con i suoi problemi sociali,
politici, economici, le questioni legate allo sviluppo del territorio, alle condizioni
ambientali e alle attivit delle istituzioni, argomenti che oggi vengono affrontati
soprattutto dai giornali di quartiere.
A partire dagli anni Sessanta, ai giornali parrocchiali, chiamati anche giornali della
comunit , si sono affiancati quelli di zona per far fronte alle esigenze di tutti gli abitanti
di un territorio specifico. Nel nostro paese queste pubblicazioni sono nate
contemporaneamente alla fase di laicizzazione della societ italiana: sono gli anni del
boom economico durante i quali nasce e si afferma la societ dei consumi. In questo
nuovo contesto la parrocchia perde il suo ruolo di centro primario di aggregazione del
&sezione=&data_ora=14-MAG-08&id_oggetto=151707&id_session=&password=&lingua=1 (20 agosto
2008).
2
Bollettini parrocchiali : http://www.up1piacenza.it/bollettini_parrocchiali.htm (20 agosto 2008).
3
Bollettini parrocchiali : http://www.parrocchiadibazzano.it/informazioni/cosafareper.php (20 agosto
2008).
4Bollettini parrocchiali : http://www.parrocchiadiorentano.it/bolletiniparrocchiali.htm (20 agosto 2008).
10
quartiere ed i bollettini parrocchiali devono cedere il passo a nuove formule
giornalistiche che rappresentano i modelli culturali moderni. Un altro aspetto che ha
avuto un importanza centrale per la diffusione di questi fogli Ł il decentramento
amministrativo: molte testate, infatti, sono sorte insieme ai vecchi comitati di quartiere
degli anni Sessanta che hanno posto le basi per la decentralizzazione. A Milano, ad
esempio, la maggior parte dei periodici di zona si Ł diffusa nel 1970 a seguito del
decentramento del 1969: si trattava di giornali che riportavano quasi ed esclusivamente i
problemi emergenti nelle realt locali 5. Dal 1975, anno in cui la citt fu suddivisa in
venti circoscrizioni, furono i partiti politici, in particolare quelli di sinistra, a promuovere
la diffusione dei giornali zonali; mentre negli anni Ottanta alle sezioni dei partiti si
sostituirono i gruppi di volontariato6. A Genova i primi giornali di quartiere sono nati
negli anni Cinquanta, un quarto di secolo dopo la nascita della Grande Genova che
aveva accorpato al comune genovese molti altri comuni di piccole dimensioni da sempre
orgogliosi della loro autonomia.
I giornali di zona sono concreti segnali della vivacit dei quartieri di periferia e sono
indicatori dell insoddisfazione dei lettori per la carenza, sui quotidiani, di storie e notizie
che li riguardino piø da vicino, legate soprattutto alla loro zona di residenza; Ł l infatti
che emergono i problemi reali della comunit , quelli con i quali gli abitanti devono fare i
conti ogni giorno. Questi fogli diventano strumenti informativi che rispecchiano le
esigenze fondamentali dei cittadini e la loro necessit di costruire un sistema di
riferimento identitario stabile, di incentivare la partecipazione collettiva e di migliorare
la qualit della vita. Sono un espressione piø diretta e piø articolata della vita reale e
secondo alcuni diventeranno, col trascorrere degli anni, un elemento di contrasto alla
globalizzazione, all uniformit dell informazione ed alla concentrazione dei media 7.
L informazione delle grandi multinazionali, infatti, minaccia le identit locali e per
questo si avverte un bisogno sempre piø marcato e diffuso di strumenti informativi che
difendano e diano voce a queste particolari identit partendo dal basso e valorizzando i
5
Redazione, Giornali di Zona, da 40 anni la «voce» delle periferie, in Il Giornale , 11 gennaio 2008.
6
Centro Culturale Perini, Centovoci, I giornali di zona e di quartiere, Milano, Centro Culturale Perini,
2000.
7
R. Ippolito, 2014. Il futuro che ci aspetta, Roma-Bari, Laterza, 2004, p.3.
11
particolari valori culturali. Questa tendenza a riscoprire il locale viene chiamata
glocalizzazione8 e costituisce un importante punto di riferimento per cercare di
preservare le singole identit all’interno di un sistema complesso ed evitare il rischio
dell omologazione e di un’informazione indistinta. In un mondo immerso nella
globalizzazione piø sfrenata dove Ł possibile conoscere ci che accade dall altra parte
del pianeta in pochi secondi, si insinua il bisogno di riscoprire che cosa accade nel
proprio territorio; a fronte di un informazione sempre piø vasta, la gente sente il bisogno
di sapere cosa accade nei luoghi in cui vive.
Non a caso negli ultimi anni molte delle grandi testate italiane hanno riscoperto
l importanza del locale, dando spazio a iniziative specificatamente legate al territorio di
riferimento, per cercare di attirare nuovi lettori e per fidelizzarli alla propria testata. Il
fatto che un lettore abbia comprato una copia di un particolare giornale, non implica la
sua fedelt al prodotto e l obbiettivo di ciascuna testata Ł quello di creare un rapporto
che vada oltre l acquisto del singolo numero: differenti statistiche, infatti, concordano
nell’affermare che la fidelizzazione del cliente, a livello generale, Ł uno dei principali
fattori che consentono un reale ritorno d’investimento, soprattutto facendo riferimento al
medio e lungo periodo9. Per aumentare la fidelizzazione si deve cercare di procurare al
cliente un elevato grado di soddisfazione che, a sua volta, si traduce in fedelt e per
fare questo Ł necessario conoscere, capire e prevedere le sue esigenze. I giornali devono
quindi scegliere delle iniziative mirate al soddisfacimento dei reali interessi di specifiche
8
Il termine glocalizzazione o glocalismo deriva da Glocalisation, nato negli anni Ottanta in Giappone,
importato in lingua inglese dal sociologo Roland Robertson negli anni Novanta, e sviluppato in seguito da
Zygmunt Bauman. La glocalizzazione ritiene che il fondamento della societ in ogni epoca Ł stata ed Ł la
comunit locale e i singoli individui che ne fanno parte; l individuo, il suo patrimonio locale materiale e
immateriale, il gruppo di appartenenza sono i punti focali di questa filosofia . Il globale ed il locale
possono essere considerati i due lati della stessa medaglia, in cui per , si tende a dare maggiore spazio alla
globalizzazione trascurando la localizzazione. Un errore frequente Ł quello di credere che la
glocalizzazione ponga l’accento soprattutto sul locale e la globalizzazione sul globale. Non Ł esatto in
quanto la glocalizzazione, pur ponendo al centro della sua analisi il micro e il gruppo di individui, Ł
cosciente che esso si sviluppa e interagisce con gli altri gruppi sempre piø complessi fino ad arrivare a
realt globalizzanti. "Think global, act local" Ł la sintesi tra il pensiero globale, che tiene conto delle
dinamiche planetarie di interrelazione tra popoli, culture e mercati diversi e l’agire locale, che tiene conto
delle peculiarit storiche e dell’ambito in cui si vuole operare. Z. Bauman, Globalizzazione e
glocalizzazione, Armando Editore, 2005, p.12.
9
F. De Francesco, La fidelizzazione dei clienti in e-conomy.it
(http://www.economy.it/Risorse/Crm/crm.htm).
12
fasce di lettori e delle loro aspettative e proprio in quest ottica, il Gruppo Editoriale
l Espresso ha rinnovato i siti delle nove edizioni locali di Repubblica e ha dato vita ad
una quindicina di giornali locali10. Anche Il Secolo XIX , il piø noto quotidiano di
Genova e della Liguria, negli ultimi due anni ha girato il cannocchiale, intensificando
l attenzione sul locale attraverso diverse iniziative editoriali. Cos Ł nata l inchiesta
Reportage in citt con l intento di valorizzare i quartieri genovesi e di approfondire la
loro storia attraverso una lunga serie di reportage multimediali. A partire da gennaio
2008, i giornalisti del quotidiano genovese e di Radio 1911 si sono recati in diversi
quartieri cittadini e li hanno descritti nella loro quotidianit e nella loro unicit con uno
stile all insegna della leggerezza. Settimanalmente sono apparsi approfondimenti su
Coronata, Corso Sardegna, Crevari, S.Fruttuoso, Montesignano e Struppa con fotografie
e interviste agli abitanti. Inoltre, Ł stato creato un forum sul sito del quotidiano, legato
all iniziativa e interamente dedicato ai cittadini-lettori per confrontarsi e discutere di
problemi locali.
In parallelo l editore ha lanciato una seconda iniziativa proiettata sui quartieri della citt
sotto il titolo Genova com era e com Ł , ventotto fascicoli bisettimanali distribuiti
insieme al quotidiano gratuitamente da aprile fino a luglio 2008. Questo progetto consta
in una raccolta delle piø belle immagini della Genova del passato messe a confronto con
quelle della Genova di oggi per documentare i cambiamenti che sono avvenuti negli
anni12. Il fatto che i grandi gruppi editoriali come quello dell Espresso e che il primo
quotidiano di Genova abbiano intensificato la loro attenzione sul locale concentrandosi
soprattutto sui quartieri, fa capire quanto questo argomento ricopra un ruolo centrale nel
mondo della comunicazione di oggi. Entrambi hanno colto la necessit dei lettori di
10
L. Fabbri, E l Espresso zitto zitto ha rifatto tutti i siti locali, in People Journalism. Notizie e
riflessioni sul giornalismo partecipativo , 18 novembre 2007. ( http://peoplejournalism.blogspot.com/).
11
Emittente del gruppo Il Secolo XIX che dal 2006 trasmette in tutta la Liguria.
12
Questo progetto Ł stato curato da Stefano Percivale e Fratelli Frilli Editori. I fascicoli distribuiti sono
stati dedicati alle seguenti zone: Nervi, Quinto, Priaruggia- Quarto, Sturla, Corso Italia, Foce, Stazione
Brignole- piazza della Vittoria e dintorni, Marassi, Marassi, Val Bisagno, Zona Fiera e corso Saffi,
Carignano, Sarzano, via XX Settembre, piazza De Ferrari, piazza Dante, via Madre di Dio, Piccapietra, via
Roma, piazza Fontane Marose, Piccapietra, via Roma, piazza Fontane Marose, via Assarotti, piazza
Portello, piazza Corvetto, largo Zecca fino a via Balbi, Piazza Cavour, porto antico fino a via Milano,
Sampiardarena, Sestri, Pegli e Voltri.
13
avere un giornale piø vicino che dedichi spazio al loro territorio, ai loro problemi ed
alle loro iniziative ed hanno trasformato questa esigenza in uno strumento per avvicinarli
e fidelizzarli alla propria testata.
Numerose sono anche le iniziative dei singoli municipi di Genova per consolidare il loro
nuovo ruolo nell amministrazione dopo la riforma del 2007. Hanno creato dei depliant a
colori dedicati, ogni mese, ad un Municipio che viene descritto in maniera semplice e
schematica riportando il nome del presidente, i componenti della Giunta, delle
Commissioni e del Consiglio e tutti gli uffici con i rispettivi indirizzi e numeri di
telefono. Vengono anche segnalati gli appuntamenti, gli spettacoli e gli eventi
organizzati dal Municipio stesso. Inoltre, in Italia, cos come in altri paesi, accanto alle
grandi reti generaliste sono nate piccole emittenti che si occupano principalmente degli
interessi delle comunit locali 13.
1.2 Il quartiere, un piccolo mondo di informazione
La complessit del fenomeno del giornalismo di zona Ł strettamente correlata ad una
realt multiforme e in continua mutazione: il quartiere. I problemi che i cittadini devono
affrontare ogni giorno e i continui cambiamenti che interessano la societ appaiano
chiaramente in questi fogli che sono uno specchio fedele della realt territoriale di
riferimento. Le testate storiche dei quartieri di Genova sono cambiate negli anni,
adattandosi alle evoluzioni e involuzioni delle zone che rappresentano; per questo Ł
importante approfondire il concetto di quartiere.
Il quartiere delimita una porzione specifica e ridotta di citt , sia territoriale che sociale
nella quale agiscono e si sviluppano molteplici fattori e risorse14. ¨ un laboratorio dove
si sperimentano incontri, forme di ricerca e di recupero di dimensioni identitarie, dove si
13
Un esempio Ł la televisione analogica del quartiere, un invenzione made in Italy brevettata a Bologna.
Queste televisioni sul quartiere e per il quartiere si innestano nelle frequenze libere con un raggio di 300 m
circa. F. Campanella, Giornalismo locale sul web. Cinque sfide per la professione in Problemi
dell Informazione , marzo 2003, p.59.
14
B. Borlini, F. Memo, Il quartiere nella citt contemporanea , Milano, Bruno Mondadori, 2008, p.1.