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Internet, nata prima come rete militare, poi accademica e scientifica
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ha
conservato per lungo tempo le caratteristiche di una rete chiusa e per molto si
è data una certa autoregolamentazione, la c.d. netiquette, non scritta ma
universalmente osservata da un insieme ristretto di utenti.
Oggi al contrario le reti telematiche sono numerose ed è possibile collegarle
fra loro fino a formare una sorta di ragnatela. La stessa struttura tecnica di
Internet, è composta da un insieme di reti (da qui il nome “Internet” che
significa interconnected networks ossia reti interconnsesse), in grado di collegare
milioni di elaboratori e terminali per lo scambio di informazioni
4
. Inizialmente
infatti, era questo l’utilizzo principale, ma con il passare degli anni, la rete delle
reti si è sviluppata, offrendo una moltitudine di servizi diversi, ed è diventata
quello che da molti è stato definito un “villaggio globale”. Si è assistito ad una
vera e propria commercializzazione della rete Internet. Anche in ambito
economico il successo così dirompente ha infatti provocato una serie di
cambiamenti a catena, tra cui lo sviluppo dei servizi commerciali in rete. E’
nato un vero e proprio mercato parallelo ai mercati tradizionali. Questi i
vantaggi, ma la rivoluzione tecnologica ha portato con sé anche numerosi
interrogativi ; sono stati messi in crisi i tradizionali istituti giuridici e poste
esigenze di regolamentazione. Il moltiplicarsi degli scambi telematici e il
recente sviluppo della New Economy e dell’E-commerce hanno comportato
dirette e inevitabili conseguenze non solo di tipo economico ma anche
giuridico. Ed è proprio di questo che interpreti ed esperti del diritto si devono
occupare, poiché qui più che mai è sentita l’esigenza di “certezza” del diritto.
3 Benché sia un fenomeno che sta caratterizzando l’inizio di questo nuovo millennio, Internet nasce nel
1973 negli Stati Uniti: il progetto prende origine dalla preesistente rete scientifica Arpanet realizzata
alla fine degli anni ’60 per permettere lo scambio di informazioni tra università ed enti scientifici. Da
allora la crescita del sistema continua in modo esponenziale e insieme al numero di utenti cresce anche
l’uso commerciale di Internet. Da strumento dedicato esclusivamente ad un numero ristretto di
professionisti e appassionati, diviene un vero e proprio mezzo di comunicazione di massa.
4
V. BIFULCO M., “Virtuale e ciberspazio” cit; p.20. “Per la prima volta nella storia dell’umanità, i cavi
telefonici hanno creato una vera e propria comunità transnazionale, popolata da persone ………..provenienti da culture
molto differenti fra di loro e che in passato potevano incontrarsi solo difficilmente……….accomunate dall’appartenenza
ad una medesima sottocultura, che è …..quella telematica”. L’autrice evidenzia le innumerevoli possibilità di
contatto e di aggregazione che la rete offre all’uomo, e ne descrive i vantaggi. Per un
approfondimento sulle comunità virtuali si veda anche sul sito www.fub.it/telema, la rivista
“Tèlema”, n. 17/18 del ’99 intitolata “ Comunità on line virtuali e reali”.
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La continua evoluzione e il dinamismo della materia richiedono una notevole
flessibilità ma anche una preparazione e una conoscenza di particolare rilievo.
Internet va a toccare diversi settori , dai diritti della persona ( in particolare la
riservatezza), alla proprietà intellettuale e industriale; dal commercio, dal
diritto tributario, al diritto penale ( basti pensare alle nuove figure di reati
informatici), senza trascurare la pubblica amministrazione e quindi il diritto
amministrativo, il diritto del lavoro ecc..
Il giurista deve dare una lettura del fenomeno il più ampia e completa
possibile, tenendo conto anche degli apporti dell’informatica e dell’economia.
Certo questo compito risulta piuttosto arduo, in quanto Internet rappresenta
una sorta di “finestra virtuale“ sul mondo e come tale sovverte tutte le
certezze giuridiche già acquisite, legate alla territorialità e alla materialità. Non
esiste un concetto di spazio fisico, qui esiste solo il cyberspazio o realtà
virtuale
5
. Gli scambi che avvengono sulla rete sono dematerializzati, essi non
avvengono tramite spostamenti fisici di cose, esistono solamente insiemi di
impulsi elettronici, di flussi di informazioni che viaggiano a velocità
sorprendenti. E’ evidente l’impatto che tale realtà può avere sul diritto
esistente e sui metodi di ragionamento ormai consolidati.
L’approccio più corretto per studiare la materia da un punto di vista giuridico,
sembra quindi quello che partendo dalla normativa vigente e dai concetti e
schemi elaborati nel passato, cerca di cogliere gli aspetti che possono essere
applicati e adattati alle nuove realtà. Nel fare questo vanno sempre tenute in
considerazione le peculiarità di Internet che a grandi linee possono così
essere riassunte:
transnazionalità;
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La realtà fisica viene riprodotta in un mondo virtuale dove ciò che conta non è la distanza ma la
rapidità. Quello che caratterizza il cyberspazio è la dinamicità e la possibilità di creare delle condizioni
ideali. Numerosi sono i testi dedicati all’argomento, ne citiamo alcuni: LEVY, L’intelligenza collettiva.
Per un antropologia del cyberspazio, , Milano, Giappichelli, 2000, 9; T.MALDONADO, Reale e
virtuale, Milano, Feltrinelli, 1994, VI ediz.
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globalità, (intesta come coinvolgimento di diversi aspetti e diritti dell’uomo) ;
non fisicità.
Fatte queste premesse è bene ritornare all’oggetto vero e proprio di questo
lavoro che è lo studio, dal punto di vista giuridico, dei contratti telematici, cioè
di quei contratti conclusi tramite l’uso di elaboratori e reti di Pc , ossia per
mezzo di dispositivi informatici e telematici.
Nonostante, in un passato non troppo lontano si sia dubitato circa
l’ammissibilità della stessa contrattazione via Internet, la conclusione dei
contratti cosiddetti on line
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oggi è divenuta una realtà economica evidente.
Tale tipologia di negoziazione porta con sé una serie di problemi
giuridici, strettamente connessi al mezzo utilizzato, i quali concernono
fondamentalmente l’accordo e la forma. Usare Internet al posto degli ordinari
mezzi di comunicazione, quali lettera e fax, comporta sicuramente vantaggi,
ma anche molti rischi, legati in primo luogo alla sicurezza interna del sistema
informatico e, in secondo luogo, alla sua intrinseca internazionalità e natura
virtuale. Ogni singolo messaggio che circola sulla rete potrebbe essere
intercettato da persona diversa dal destinatario. Per di più non si può essere
completamente certi che esso provenga realmente da chi si assume esserne
l’autore, o che esso non sia stato alterato.
L’utilizzo di strumenti telematici in campo negoziale ha sollevato questioni di
notevole spessore giuridico: si pensi al tema della forma del contratto; alla
certezza della provenienza dell’atto; alle modalità di manifestazione del
consenso, alla sua efficacia probatoria, al momento ed al luogo di conclusione
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Quando si parla di contratti on line ci si riferisce ad accordi fra soggetti che instaurano rapporti
negoziali, e quindi reciproche obbligazioni, utilizzando la rete telematica per manifestare la propria
volontà contrattuale.
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dello stesso, e, più generalmente, alla possibilità di equiparare il documento
informatico al documento cartaceo
7
.
Di fronte a tali dubbi, diventa indispensabile un’analisi delle caratteristiche
specifiche dei contratti on line al fine di individuare gli strumenti giuridici
idonei a regolare una categoria negoziale così innovativa.
Certo, avuto riguardo all’ordinamento italiano, la normativa codicistica che si
basa su contrattazioni concluse con la presenza delle parti o mediante
comunicazioni a distanza effettuate per lettera o per corriere, soffre la spinta
dello sviluppo tecnologico. Essa si è fermata addirittura alla regolamentazione
del telegramma quale mezzo di comunicazione della volontà negoziale,
prevedendo altri mezzi solo in leggi speciali e per casi specifici.
La diffusione di elaboratori elettronici e di documenti non cartacei priva
l’uomo dei supporti fisici abituali, mettendo in crisi i criteri di tangibilità e
fisicità propri del nostro ordinamento. Degni di nota sono i cambiamenti e le
nuove opportunità nel campo delle attività negoziali tra i privati: il passaggio
dal documento cartaceo a quello informatico, quale espressione della volontà
realizzata attraverso lo strumento elettronico, dà inevitabilmente vita a effetti
giuridici di notevole portata che vanno affrontati. L’impiego della telematica e
in special modo di Internet ha creato un certo disordine nel mondo del diritto
dando origine a perplessità e indecisioni sul modo di disciplinare le nuove
fattispecie contrattuali.
E’ pur vero che i contratti on line presentano numerosi elementi “innovativi”
ma a ben vedere per certi aspetti non si differenziano molto dai contratti di
massa che vengono stipulati seguendo le vie per così dire tradizionali. Si tratta
comunque, nella maggior parte dei casi, di modelli contrattuali uniformi di
7
Sui problemi giuridici del documento elettronico si veda P. PICCOLI e ZANOLINI G., Il documento
elettronico e la firma digitale, in I problemi giuridici di Internet a cura di E. TOSI, Giuffrè Editore, Milano
2001.
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fronte ai quali l’accettante è costretto ad aderire o rifiutare senza la possibilità
di contrattare il contenuto del negozio.
Non vi è dubbio quindi che vi sono alcuni aspetti a cui facilmente, possono
essere adattate le regole esistenti, ma ve ne sono degli altri che richiedono
invece di essere regolati in maniera specifica, date le particolarità e le novità
del fenomeno, nonché l’inadeguatezza della disciplina esistente nei confronti
dello stesso.
Nel momento preciso in cui è stata superata la struttura tradizionale del
contratto e del documento cartaceo, il primo problema che si sono posti gli
operatori del diritto è stato di verificare se le “antiche” ma tradizionali teorie e
regole del negozio giuridico potevano applicarsi anche alle nuove forme di
manifestazione della volontà per via telematica. L’interprete si è trovato di
fronte al difficile compito di adeguare il diritto esistente alla prassi, essendo
spesso obbligato a coartare l’uno per interpretare l’altra. Questo perché le
categorie e i principi giuridici già esistenti non riescono di fatto a cogliere
pienamente gli aspetti di novità, in quanto sono legati a schemi predefiniti che
permettono a priori di individuare il perfezionamento dell’accordo, di
identificare le parti, mentre in Internet le cose cambiano poiché divengono
possibili scambi tra soggetti fisicamente molto distanti, spesso appartenenti
ad ordinamenti giuridici diversi. Ciò non esclude però a priori che la disciplina
di queste nuove fattispecie, possa avvalersi dei principi fondamentali
contenuti nella legislazione italiana, comunitaria e internazionale già esistente
in materia di contrattazione, anche se dottrina e giurisprudenza non sempre
sono d’accordo sulle diverse interpretazioni da dare alla stessa.
Principalmente, ci si chiede quale sia il giusto atteggiamento da assumere. Si
deve seguire un’ interpretazione di tipo formale che, pur essendo rigida lascia
intatte tutte le garanzie approntante nella formulazione del codice civile,
specialmente quanto alla provenienza della dichiarazione di volontà, o
piuttosto si può procedere ad una interpretazione funzionale della normativa
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vigente, che non sempre consente di raggiungere gli obiettivi sopra indicati,
ma lascia pieno spazio ai nuovi mezzi di comunicazione e quindi
all’autonomia delle parti ?
A mio parere il modo migliore per affrontare l’argomento resta un’analisi
interpretativa che, cercando di comprendere e inquadrare il fenomeno, parta
dallo studio della ratio degli istituti tradizionali e tenga conto della complessità
della realtà di Internet , individuando gli obiettivi che il legislatore ha inteso
perseguire al fine di valutare se le nuove fattispecie siano idonee o meno ad
assolverli. Obiettivo del presente lavoro sarà pertanto quello di esporre i
problemi legati alla particolare natura dei contratti on line, al fine di ricercarne
le possibili soluzioni nell’ambito della normativa nazionale e comunitaria
esistente. Così facendo si potrà verificare se essa sia veramente in grado di far
fronte ad ogni aspetto del fenomeno telematico.
Nel primo capitolo dopo aver definito cosa si intende per contratto on line, e
dopo averlo inquadrato in una delle categorie contrattuali già note da tempo,
quella dei contratti a distanza, verrà affrontato il tema della rilevanza giuridica
e sociale dell’accordo telematico.
Nel secondo capitolo verranno invece analizzate le modalità attraverso le quali
si giunge alla formazione dell’accordo telematico con particolare attenzione al
fenomeno dei contratti point and click. Saranno poi approfonditi i concetti di
tempo e di luogo della conclusione del contratto, i quali (come avremo modo
di vedere), assumono significati peculiari ove la contrattazione si avvalga di
strumenti telematici.
Altra questione di grande interesse è poi quella attinente la forma dell’accordo
telematico e in particolare alla possibilità di equiparare la forma elettronica alla
forma scritta. Legato a questo, vi è inoltre il problema della rilevanza giuridica
della sottoscrizione telematica. Di tali temi ce ne occuperemo ampliamente
nel terzo e nel quarto capitolo.
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Il quinto capitolo, sarà infine dedicato ai problemi derivanti dai conflitti tra
giurisdizioni e tra leggi di ordinamenti diversi. Problemi di non facile
soluzione poiché nel campo del diritto internazionale privato, i tradizionali
principi di individuazione della legge applicabile e del giudice competente in
caso di controversie, sono stati pensati in relazione ad uno spazio fisico e
territoriale e non ad uno spazio virtuale.