-I contratti di finanziamento delle imprese-
imprese. Si parlerà anche delle diverse forme che il leasing può assumere; il sale e
lease back, leasing operativo e finanziario e il leasing internazionale.
Nel quinto capitolo si presterà attenzione verso forme diverse di
finanziamento che se pur di natura meno diffusa tra le imprese, non sono di minore
importanza. Quindi parleremo della cessione del credito, dello sconto bancario e del
project financing.
Tra gli strumenti finanziari a disposizione di un’impresa per far fronte al
fabbisogno derivante dall’avviamento di un’attività produttiva, assumono particolare
rilevanza le agevolazioni finanziarie previste dalle normative vigenti in materia, a cui
si farà rifermento nell’ultimo capitolo.
Nelle conclusioni verranno messe a confronto le diverse forme di
finanziamento, trattate nel corso dei capitolo precedenti, individuandone i vantaggi e
gli eventuali svantaggi che ne derivano dall’utilizzo.
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-I contratti di finanziamento delle imprese-
Capitolo 1 Il finanziamento
1 Finanza e strategie finanziarie – 2. Fonti di finanziamento – 2.1 Capitale proprio – 2.2 Il capitale di
debito – 2.2.1 Il credito bancario – 2.2.2 Forme speciali di credito – 2.2.3 Mercato degli strumenti
finanziari – 2.2.4 Finanziamenti pubblici – 2.3 La cartolarizzazione – 2.4 Investimenti industriali
1. Finanza e strategie finanziarie
L’imprenditore che voglia iniziare un’attività produttiva deve essere in grado di
stabilire il volume degli investimenti, procedendo alla loro programmazione, che
consiste nel prevedere la qualità e la quantità di fattori produttivi che devono essere
acquistati ed impiegati nell’attività aziendale. L’acquisizione dei fattori produttivi è
connessa alla possibilità di reperire i mezzi monetari necessari; l’azienda deve quindi
definire il proprio fabbisogno finanziario. Esso deriva dal fatto che gli investimenti di
mezzi monetari per l’acquisizione dei fattori produttivi precedono la realizzazione e
la vendita del proprio prodotto, con il conseguente recupero dei mezzi monetari
impiegati.
Nell’esercizio dell’attività d’impresa molto importante è il ruolo della finanza
aziendale. La finanza è la funzione aziendale che si occupa dell’acquisizione e
dell’impiego dei capitali necessari per lo svolgimento del processo produttivo e per
la realizzazione degli investimenti scegliendo, tra le forme di finanziamento
disponibili, quello meno oneroso e più adeguate alle esigenze dell’impresa
1
.
1
ASTOLFI, RASCIONI E RICCI, Entriamo in azienda. Processi e rilevazioni della gestione
caratteristica, gestione finanziaria e mercato dei capitali, Edizione TRAMONTANA, Milano, 2007.
9
-I contratti di finanziamento delle imprese-
Nella gestione aziendale l’aspetto finanziario è andato acquisendo nel corso
degli anni un’importanza crescente. Mentre un tempo erano privilegiati gli aspetti
economico e patrimoniale della gestione e la finanza si occupava soltanto dei
problemi connessi al reperimento dei finanziamenti, oggi tale funzione ha assunto
un’importanza strategica nell’ambito della conduzione generale dell’impresa.
In ruolo della finanza è, infatti, molto complesso e riguarda:
ξ la scelta delle forme di finanziamento più adeguate alle esigenze
dell’impresa;
ξ il coordinamento con i programmi di investimento;
ξ le politiche di gestione monetaria;
ξ l’analisi degli strumenti finanziari più innovativi;
ξ l’apertura ai mercati finanziari esteri e al mercato mobiliare (quotazione ed
emissione di strumenti finanziari);
ξ l’impiego redditizio delle risorse finanziarie eccedenti;
ξ la copertura del rischio di tasso, in altre parole del rischio che un rialzo dei
tassi d’interesse correnti sul mercato possa incidere negativamente sulle
posizioni debitorie assunte in precedenza dall’impresa
2
;
2
In alcuni periodi i tassi d’interesse presentano una marcata volatilità, al punto da compromettere
l’affidabilità delle previsioni aziendali riguardo al peso degli oneri finanziari sulla gestione. Anche nei
periodi di maggiore stabilità, tuttavia, permane la necessità di cautelarsi dal rischi connessi
all’oscillazione dei tassi d’interesse. A tal fine è possibile ricorrere a specifici strumenti finanziari. Tra
questi, i principali sono le Opzioni sui tassi di interesse, gli Swap sui tassi d’interesse e i Forward
Rate Agreement. L’opzione è un contratto che, contro pagamento di un premio, attribuisce il diritto,
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-I contratti di finanziamento delle imprese-
ξ la scelta di effettuare operazioni di gestione straordinaria (acquisizione,
fusioni, cessioni, trasformazioni ecc) sia per raggiungere una posizione
ottimale nel mercato in cui si opera sia per entrare in nuovi mercati.
2. Fonti di finanziamento
Il finanziamento è l’operazione mediante la quale il soggetto ottiene i mezzi
necessari allo svolgimento della sua attività o al soddisfacimento dei suoi bisogni
3
.
Normalmente durante la vita dell’impresa, si acquistano i fattori produttivi che
si pagano alla consegna o comunque molto prima di poter vendere il
prodotto/servizio ed averne una corrispondente entrata di denaro. Si parla in questi
casi di non coincidenza del ciclo economico/produttivo con il ciclo finanziario
dell’impresa.
Il tempo che intercorre cioè tra l’uscita di denaro per l’acquisto dei fattori
produttivi e l’entrata di denaro derivante dalla vendita del prodotto/servizio è
differente dal tempo che intercorre tra l’inizio e la fine del ciclo produttivo.
ma non l’obbligo, di acquistare o vendere un bene a un prezzo o a scadenza prefissati. Uno swap sui
tassi d’interesse è un contratto tra due controparti, le quali si accordano per effettuare
reciprocamente, per un periodo predefinito di tempo, uno scambio di pagamenti a titolo di tasso di
interesse, calcolati su un determinato ammontare di capitale. Il Forward Rate Agreement è un
contratto che consente di stabilire in anticipo il tasso di interesse di un finanziamento a partire da una
certa data futura e per un determinato periodo di tempo.
3
La forma giuridica dell’impresa incide in maniera spesso determinante incide in maniera spesso
determinante sulla scelta delle fonti di finanziamento. Per esempio, rispetto alle imprese individuali e
alle società di persone, le società di capitali hanno maggiori opportunità di raccolta di fondi, sia sotto
il profilo quantitativo (quantità di capitali reperibili), sia sotto il profilo qualitativo (forme tecniche di
raccolta).
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-I contratti di finanziamento delle imprese-
I mezzi monetari per effettuare i primi acquisti dei fattori produttivi e per far
fronte allo scollamento temporale esistente tra ciclo economico e ciclo finanziario
dell’impresa sono dati dunque da una necessaria operazione di finanziamento.
In fase di avvio dell’impresa il finanziamento si rende necessario anche per
acquistare i beni che useremo per più anni, per affrontare le spese di ristrutturazione
dell’immobile, di costituzione dell’impresa, ecc.
Il finanziatore può immettere i propri capitali in una azienda a due diversi
titoli
4
:
1. per acquisire la proprietà totale o parziale dell’azienda e partecipare ai frutti
della sua gestione;
2. per concedere temporaneamente un prestito al fine di ricevere come
compenso un interesse.
Ecco perché i finanziamenti si distinguono in:
1. capitale di rischio;
2. capitale di credito, distinzione alla quale aggiungere l’ulteriore
differenziazione tra capitale proprio e capitale di terzi.
Se si apporta personalmente il capitale di cui l’impresa ha bisogno il
finanziamento avviene con capitale proprio e l’apporto può essere effettuato sia con
somme di denaro che con conferimenti di beni in natura. Se si è costretti a rivolgersi
a banche, fornitori e finanziatori il capitale dell’impresa è di credito
5
.
4
CNA UDINE SERVIZI, “Come finanzierai la tua impresa?”, in Programma di cultura e formazione
imprenditoriale, dal sito www. imprenderò.it.
5
Normalmente l’impresa dispone sia di capitale proprio che di capitale di terzi e il rapporto tra i due
evidenzia se l’impresa è sottocapitalizzata cioè se il capitale proprio è inferiore al capitale di terzi.
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A seconda della scadenza, i debiti ( cioè i finanziamenti di terzi che
costituiscono capitale di credito) si classificano in :
1. debiti a breve termine: con scadenze che non superano l’anno, le scadenze
prevalenti sono quelle tra i 30 e i 120 giorni;
2.debiti a medio termine: rientrano in questa categoria i finanziamenti con
durata superiore a un anno e fino a 5 anni;
3.debiti a lungo termine: hanno durata estremamente variabile, purché
superiore ai 5 anni; possono raggiungere anche scadenze superiori ai 20 anni.
2.1 Il capitale proprio
Il capitale proprio (equity) viene apportato dai soggetti che partecipano alla
proprietà dell’impresa e si assumono il rischio della gestione. Si tratta di
finanziamenti destinati a permanere in maniera durevole nell’impresa, che sono
soggetti al rischio di impresa e non comportano un obbligo predeterminato di
remunerazione. La remunerazione del capitale proprio è infatti legata esclusivamente
all’andamento della gestione aziendale.
Il capitale sociale è l’insieme dei mezzi apportati dai soci in sede di
costituzione dell’impresa e, successivamente, attraverso gli aumenti deliberati
dall’assemblea dei soci.
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-I contratti di finanziamento delle imprese-
Quando le azioni vengono emesse con un sovrapprezzo
6
, il flusso generato dagli
aumenti di capitale sociale è superiore al valore nominale sottoscritto.
Oltre a sottoscrivere nuove azioni, gli azionisti, nel corso della gestione
aziendale, possono finanziare la società attraverso:
ξ Versamenti in conto capitale, detti anche finanziamenti a fondo perduto, che
hanno le stesse caratteristiche del capitale sociale in quanto non sono soggetti
a rimborso e non devono essere remunerati;
ξ Versamenti in conto finanziamento, che costituiscono dei veri e propri
finanziamenti da parte degli azionisti con l’obbligo di rimborso e di
remunerazione.
Rientra nei finanziamenti di capitale proprio l’autofinanziamento, ossia il
reinvestimento nell’attività aziendale degli utili prodotti dalla gestione.
I finanziamenti raccolti a titolo di capitale proprio presentano queste
caratteristiche:
ξ non hanno scadenza prefissata, in quanto i mezzi investiti dal proprietario o
dai soci rimangono nell’impresa a tempo indeterminato; il proprietario o i
soci potranno tornare in possesso del capitale investito nell’impresa solo
nell’ipotesi di:
o Liquidazione dell’impresa
7
, corrispondente alla sua estinzione;
6
ASTOLFI, RASCIONI e RICCI, Il mercato degli strumenti finanziari. Entriamo in azienda 2, cit., p.
4 s. Quando la società è costituita sotto forma di società per azioni o in accomandita per azioni,
ciascun socio, in ambito del suo finanziamento, riceve dei certificati, detti azioni, che rappresentano la
sua quota di partecipazione al capitale sociale. Quando previsto dallo statuto, a ciascun azione viene
assegnato un valore nominale che rappresenta appunto la quota di partecipazione al capitale. Il valore
nominale può differire dal prezzo di emissione, che viene sempre espresso in modo unitario, vale a
dire riferito a un’unità del titolo. Il prezzi di emissione delle azioni, sia in sede di costituzione della
società sia in sede di aumento del capitale sociale, può essere: uguale al valore nominale, e in questo
caso si dice che l’azione è emessa alla pari; superiore al valore nominale, e in questo caso si dice che
l’azione è emessa sopra la pari.
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o Cessazione
8
(vendita) dell’impresa o di quote di proprietà della stessa.
ξ non comportano un obbligo predeterminato di remunerazione, nel senso che
il capitale proprio è remunerato con l’utile solo se la gestione si ottiene con
un risultato economico positivo; se si subiscono perdite viene a mancare la
possibilità di remunerare il capitale apportato dal proprietario o dai soci;
ξ sono soggetti al rischio d’impresa, cioè al rischio di perdite; queste non solo
fanno mancare la sperata remunerazione ma incidono sul valore dell’azienda
o delle quote di proprietà della stessa.
2.2 Il capitale di debito
Si tratta di finanziamenti concessi all’impresa da finanziatori diversi dai soci
(banche, società finanziarie, risparmiatori, enti pubblici, dipendenti ecc), che
rimangono nell’impresa per un periodo di tempo determinato e per i quali esiste un
obbligo di remunerazione.
Il capitale di debito presenta le seguenti caratteristiche:
ξ deve essere obbligatoriamente rimborsato alla scadenza;
ξ comporta, per l’impresa, l’obbligo del pagamento degli interessi
indipendentemente dal risultato economico della gestione. L’interesse è
esplicito se le parti hanno concordato un tasso percentuale indicato nel
7
Un’impresa è messa in liquidazione quando sono venduti tutti i beni aziendali e col ricavato vengono
pagati i debiti. Con la liquidazione un’impresa cessa totalmente di esistere.
8
L’imprenditore può trasferire ad altri la propria azienda (o un suo ramo) contro pagamento di un
prezzo in denaro. Con la cessazione il sistema aziendale ceduto continua con la sua attività con un
nuovo soggetto.
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contratto o implicito quando è già compreso nell’importo a pagare alla
scadenza;
ξ è soggetto in misura limitata al rischio d’impresa, in quanto i creditori non
otterranno il rimborso dovuto solo in caso di perdite molto elevate; in questo
caso l’impresa non sarà in grado di estinguere i propri debiti, integralmente o
parzialmente.
2.2.1 Il credito bancario
Il credito bancario può assumere differenti forme tecniche e rispondere a
esigenze di breve sia di medio/lungo periodo. I finanziamenti bancari possono essere
infatti ottenuti per tempi lunghi per finanziare l’attivo immobilizzato (come per i
mutui bancari) oppure per tempi brevi per finanziare l’attivo circolante (come per
esempio le aperture di credito in c/c per l’elasticità di cassa). Solitamente le imprese
fanno ricorso a più forme tecniche di credito bancario, che si differenziano per
scadenza, garanzie e condizioni contrattuali.
I contratti bancari possono essere ricondotti a tre distinte categorie:
ξ Prestiti bancari, mediante i quali le imprese ottengono fondi sotto varie
forme tecniche, classificabili in due gruppi:
o Finanziamenti in c/c: consentono di utilizzare scoperti di conto
corrente secondo le esigenze che di volta in volta si presentano.
L’impresa può quindi utilizzare in conto corrente somme superiori a
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-I contratti di finanziamento delle imprese-
quelle versate, impegnandosi a corrispondere alla banca interessi
passivi e commissioni.
I finanziamenti in c/c hanno il requisito dell’elasticità (perché
consentono di alternare utilizzi e rientri) e si distinguono in:
Aperture di credito in c/c
9
;
Anticipazioni in c/c garantite da titoli o merci
10
.
o Finanziamenti a scadenza fissa: vengono utilizzati in un' unica
soluzione per l’intero importo e devono essere rimborsati a una
scadenza prestabilita. Possono essere accordati con le seguenti
modalità:
Aperture di credito semplici;
Sovvenzioni bancarie;
Mutui ipotecari, con la quale la banca concede prestiti a
medio/lungo termine garantiti da ipoteche su beni immobili.
ξ Operazioni di smobilizzo (commercial financing), mediante le quali le
imprese trasferiscono alla banca i propri crediti commerciali, riscuotendo in
tal modo i corrispettivi delle vendite senza dover attendere le scadenze
pattuite con i clienti;
9
L’apertura di credito è un contratto con il quale la banca si obbliga a tenere a disposizione del cliente
una somma di denaro per un dato periodo di tempo o a tempo indeterminato. Può essere assistita da
garanzie reali o personali. Si affronterà in maniera più approfondita, nei capitoli successivi.
10
L’anticipazione è un contratto di prestito, abbinato a un contratto di pegno, con cui la banca
concede al cliente un finanziamento commisurato al valore attribuito ai beni oggetto di garanzia (titoli,
merci ecc).
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ξ Crediti di firma, costituiti da garanzie personali che la banca offre ai terzi
sulla solvibilità dell’impresa (impegnandosi ad accettare o avvallare cambiali
tratte, a rilasciare fideiussioni o lettere di credito ecc.).
Oltre alle tipologie di prestito esaminate, il mercato offre oggi nuovi strumenti
finanziari.
Una forma di finanziamento di particolare interesse è rappresentata dai prestiti
partecipativi. Questi presentano delle caratteristiche fortemente innovative rispetto
ai prestiti tradizionali e costituiscono un efficace strumento nell’obiettivo di
massimizzazione del valore economico dell’impresa, in quanto una parte del
corrispettivo spettante alla banca che eroga tali prestiti è commisurata al risultato
economico dell’impresa finanziaria.
2.2.2 Forme speciali di credito
11
Accanto alle forme tradizionali di finanziamento esistono particolari forme di
finanziamento fornite dalle banche o da società specializzate che fanno parte
solitamente di gruppi bancari. A seconda delle caratteristiche del fabbisogno, tali
tipologie di credito possono assumere le seguenti forme tecniche:
ξ Leasing finanziario
12
: è un contratto atipico mediante il quale un’impresa
(conduttore) prende in locazione finanziaria beni mobili o immobili fatti
costruire o acquistati da una banca o da una società di leasing (locatore); alla
11
Cfr. numero 11/2008 di Diritto e Pratica delle Società.
12
M. ALBANESE, A. ZEROLI, “Leasing e factoring”, Edizione FAGMilano, 2007.
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