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INTRODUZIONE
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IL PROBLEMA DA RISOLVERE: TESI
È POSSIBILE GESTIRE E CONTROLLARE IN MANIERA INTEGRATA GLI IMPIANTI E
GLI ACCESSORI DELLE NOSTRE ABITAZIONI?
Visto il crescente numero di questi ultimi e soprattutto
l’aumento della loro complessità, è necessario porre attenzione
alla gestione e alle interfacce utente. All’aumento della comples-
sità del sistema non deve per forza corrispondere l’aumento della
complicatezza, anche un’interfaccia semplice può essere efficace,
anzi, può essere persino più efficace poiché diminuisce la possi-
bilità di errore rendendo disponibili solo le funzioni effettiva-
mente necessarie in quel momento. Ciò assume importanza
anche nell’ambiente domestico, alla luce del numero di compo-
nenti in esso presenti e chiamati ad interagire per gestire al
meglio l’ambiente stesso.
A riguardo Donald Norman, nel suo libro Computer
Invisibile, fa riferimento agli infodomestici: accessori dotati di
capacità di dialogo (info) presenti nell’abitazione (domestici).
“Ai miei occhi l’argomentazione primaria a favore degli infodomestici è
lampante: la semplicità. La capacità di realizzare un design adeguato alle
attività da svolgere, in modo tale che lo strumento divenga parte delle fun-
zioni stesse, come se fosse l’estensione naturale del lavoro che sarà chiamato
a svolgere, l’estensione naturale della persona che ne farà uso. È questa
l’essenza di base per gli infodomestici. Ciò implica la specializzazione delle
funzioni presenti, permettendo così la personalizzazione dell’aspetto, della
forma e delle varie modalità operative. I maggiori vantaggi da tali
infodomestici derivano dalla loro capacità di venire incontro alle concrete
esigenze degli utenti, insieme alla semplicità e all’eleganza che si manifesta
allorquando ci si concentra su una singola attività. Allo stesso tempo è neces-
sario non disfarsi di alcuni vantaggi garantiti dal personal computer, quali
l’interscambiabilità dei dati tra un’applicazione e l’altra, tra uno strumento e
l’altro. Per essere certi di poter conservare tale potenzialità, gli infodomestici
devono essere capaci di comunicare liberamente e senza sforzo gli uni con gli
altri, consentendoci di usare un apparecchio per una certa attività, quindi di
metterlo davanti ad un altro e schiacciare il pulsante “invia”: et voilà,
l’informazione viene trasmessa…”
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Le peculiarità principali che devono avere tali infodomestici sono:
o Semplicità
La complessità dell’infodomestico è misurata rispetto alla
funzionalità, non allo strumento. La tecnologia è invisibile.
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Da Norman D. – Computer Invisibile – Apogeo, Milano 2000 – Capitolo 3,
pag. 55
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o Versatilità
Gli infodomestici vengono progettati per consentire ed
incoraggiare l’innovazione, l’interazione creativa.
o Piacevolezza
I prodotti dovrebbero dimostrarsi piacevoli, divertenti, gra-
devoli. Piacevoli da usare e da possedere.
LA PROPOSTA: IL TITOLO DELLA TESI
HOMElink
L’interfaccia per il controllo elettronico delle funzioni
domestiche integrate.
CONSIDERAZIONI
Necessità – è necessario controllare tutto e sempre?
Sarebbe comodo poter gestire apertura e chiusura delle tappa-
relle sia singolarmente sia tutte insieme, al sorgere del sole, al
risveglio, al tramonto; accendere le luci quando si entra in un
locale e spegnerle all’uscita; controllare se si è dimenticata una
luce accesa.
Tutto questo potrebbe valere anche per l’impianto audio e video,
con la possibilità di comandare le regolazioni e l’accensione da
una qualsiasi stanza, con un sistema integrato.
Controllare l’impianto termico, come avviene attualmente con il
termostato da parete; dare la possibilità di programmazione in
remoto, prima dell’arrivo a casa; avere un controllo più efficiente
della temperatura in tutta l’abitazione; gestire l’acqua calda della
caldaia (per bagno/doccia, lavaggio piatti, ecc.).
Non tutto deve però essere controllato in remoto, perché alcuni
apparecchi, durante il funzionamento, necessitano in ogni caso di
essere utilizzati/visionati direttamente dall’utente (frullatore,
ferro da stiro, ecc.).
Per l’ambiente bagno, poter gestire l’apertura/chiusura dei rubi-
netti, in caso di dimenticanze oppure per prepararsi l’acqua nella
vasca da bagno.
Integrare anche le funzioni di comunicazione e di connessione,
rete fissa e mobile.
In ogni caso diventa molto utile la presenza di automatismi, con
possibilità di programmazione. Non deve tuttavia diventare
l’unica modalità di utilizzo: alla base deve restare sempre la pos-
sibilità di controllo manuale, come avviene tutt’ora.
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Diffusione – verrebbe accettato dal "pubblico"?
Un sistema così composto e presentato potrebbe essere troppo
pesante, magari eccessivo per il grande pubblico. Potrebbe sem-
brare troppo invasivo, qualcosa che crea complicazione, qualcosa
in più: utile si, ma non necessario. Effettivamente il compito sa-
rebbe anche di far accettare tutto questo, di farlo usare. Un
punto da considerare è sicuramente la mentalità dei possibili
utenti.
Sicuramente non può essere qualcosa di esclusivo, cioè che si
sostituisca completamente a ciò che già abbiamo a disposizione:
il controllo manuale deve essere sempre presente e disponibile.
Così deve essere possibile una totale disattivazione del controllo
automatico e remoto. Da una parte sarebbe ben accetto, se riu-
scisse ad essere inquadrato come un effettivo aiuto in alcune
operazioni di "routine" svolte nell’abitazione; e semplificazione
per i vari "strumenti" di controllo che spargiamo per casa: i tele-
comandi, che sono sempre di più ed, in effetti, molto simili tra
loro, con molte funzioni ripetute quali tasti numerici, regolazione
del volume, ecc.
Servizio – cosa effettivamente serve?
Ciò di cui abbiamo bisogno, sono effettivamente delle funzioni:
funzioni per colloquiare con l’abitazione e con quanto è presente
in essa. In primo luogo uno strato, una rete, che colleghi tutti gli
impianti e gli accessori, e poi uno strumento che possa inserirsi
sulla rete per lo scambio di comandi e informazioni di ritorno
quando servano realmente, poiché spesso il feedback è l’azione
dello strumento stesso.
Siccome gli strumenti spesso sono già presenti (telefoni cellulari
evoluti, computer portatili, pc palmari, ecc.) e in parte già usati
dal pubblico, quello che serve è, in effetti, qualcosa che permetta
a questi oggetti di collegarsi al sistema abitazione. In questo
modo, essendo solo delle funzioni da aggiungere, ogni singolo
utente potrebbe scegliere unicamente quelle che realmente
interessano, che realmente sono usate, ad esempio l’interfaccia
della cucina per la moglie, l’esclusione del controllo sul riscalda-
mento per i figli, ecc.
Il punto focale quindi è la realizzazione dell’interfaccia di con-
trollo, che possa gestire l’ampiezza delle funzioni a disposizione
senza creare ulteriore complicazione.
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Fattibilità – ma si può fare?
Attualmente esistono numerose aziende e prodotti, alcuni
alquanto evoluti, destinati all’automazione domestica: allarmi per
la sicurezza, termostati programmabili per il riscaldamento,
sistemi di chiusura porte e finestre, sensori di presenza per
l’illuminazione, ecc. Gli impianti audio e video offrono già la pos-
sibilità di essere comandati a distanza, e da qualche anno sono
presenti prototipi di elementi "intelligenti" per la cucina.
Anche gli strumenti per il controllo remoto sono in pratica
disponibili, e hanno la possibilità di trasmettere senza fili, con
onde radio o raggi infrarossi, di inserirsi direttamente sulla linea
telefonica, ecc.
È da notare, purtroppo, che una “lacuna” delle soluzioni oggi
disponibili sta proprio nelle interfacce con l’utente: troppo
complicate, troppo scarse, poco “ragionate”. Ciò che manca sono
inoltre le funzioni: creare la capacità per gli strumenti di controllo
di gestire il sistema abitazione. Credo che anche questo sia uno
dei fattori dello scarso sviluppo della domotica.
Tutto questo però necessita prima di tutto della convergenza
degli impianti ed apparati della casa.
Sicurezza e riservatezza
Il problema della sicurezza deve essere sicuramente tenuto in
considerazione. Essendo un sistema che implica l’utilizzo di
moderne tecnologie, è normale che l’utente "medio" sia un pò
diffidente verso di esse. Da una parte è necessario affiancare
questo "impianto" a quelli tradizionali, usati manualmente. Sarà
poi l’utilizzatore a decidere se, come e quando usare il nuovo
sistema e i suoi gradi di libertà.
La sicurezza deve essere riferita sia al funzionamento corretto
della rete, sicurezza interna, che quella da intromissioni (e
manomissioni) esterne.
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DOMOTICA
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COS’È LA DOMOTICA
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Domotica è un neologismo derivato dal francese "domotique", a
sua volta contrazione della parola greca "domos" e di
"informatique".
Per Home Automation, o Domotica, si intende generalmente
l’applicazione di nuove soluzioni tecnologiche in ambito dome-
stico, legate all’elettronica ed alle telecomunicazioni, al fine di
migliorare apparati e prodotti già esistenti e di fornire un mag-
gior numero di servizi di utilità domestica.
Questa disciplina trova le sue radici negli anni '70, quando
cominciarono ad essere studiati e realizzati i primi progetti che
permettevano l'interconnessione di alcuni sistemi, come l'im-
pianto di illuminazione e quello di sicurezza, dando all'utente la
possibilità di automatizzarne alcune funzionalità.
PERCHÉ
È proprio necessaria l'automazione di una casa di abitazione? Ne
ho proprio bisogno?
Queste sono le domande che ci sente porre parlando di home
automation con molto scetticismo ed anche una punta di ironia.
In realtà, senza che ce ne rendessimo conto la nostra casa si è
popolata di impianti ed apparecchiature piuttosto sofisticate:
o Impianto di riscaldamento
produzione acqua calda sanitaria
o Impianto di climatizzazione
o Impianto di allarme antifurto
(eventualmente anche con combinatore telefonico)
o Controllo fughe gas
o Impianto telefonico con più apparecchi
o Segreteria telefonica
o Lavatrice, lavastoviglie,
forno a microonde, elettrodomestici vari
o TV satellitare
o Personal Computer
(con modem per collegamento ad Internet)
o Videocamera
o Ecc.
A quanti inoltre non è mai capitato che "salti" l'interruttore ge-
nerale dell'energia elettrica a causa dei troppi elettrodomestici in
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Definizione tratta dal sito italiano della domotica http://www.domotica.it/
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funzione? O di dover incaricare un vicino di accendere il riscal-
damento della casa di vacanza per trovarla calda al nostro
arrivo? O pensare che la vostra vacanza sarebbe molto più
serena se potreste controllare a distanza che a casa tutto fun-
zioni bene (in particolare il sistema antifurto!)? O di dover but-
tare le provviste del congelatore a causa di un'interruzione
dell'energia elettrica mentre eravate fuori città?
Tanti piccoli o grandi incidenti della vita domestica dipendono da
fatti che a fronte del proliferare delle apparecchiature tecnologi-
che, degli elettrodomestici e dei gadgets elettronici c'è una
pressoché totale mancanza di controlli e di verifiche del
funzionamento, prima fra tutti la gestione dei carichi elettrici.
La possibilità di una programmazione a distanza di alcuni
impianti ci potrebbe consentire di padroneggiare davvero la tec-
nologia e non esserne vittime, permettendoci di azionare o
spegnere a distanza vari dispositivi.
Non dimentichiamo inoltre la grande frequenza degli incidenti
domestici, talvolta purtroppo con gravissime conseguenze, che
derivano spesso dalla mancanza degli opportuni controlli su im-
pianti potenzialmente pericolosi.
POSSIBILITÀ
Pensiamo alle innumerevoli possibilità ed ai vantaggi che l'auto-
mazione domestica é in grado di offrire:
La gestione automatizzata degli elettrodomestici consente, oltre
all'implementazione di funzioni spettacolari ma di dubbia utilità,
un tangibile risparmio di energia elettrica (stimato fino al 20-
30%) e un più sicuro funzionamento degli apparati stessi per un
carico elettrico tollerabile dall’impianto. Questa é diventata ormai
una necessità per l'aumento esponenziale dei dispositivi elettrici
avutosi negli ultimi anni nelle nostre abitazioni e il conseguente
consumo potenziale di picco che può manifestarsi a nostra insa-
puta provocando oltre a scomodi black-out, di cui tutti noi abbia-
mo esperienza, anche dei danni reali all'impianto.
L'integrazione dei sistemi di antifurto con il controllo delle luci e
dell’impianto di climatizzazione, porta all'ottimizzazione delle
risorse energetiche adattando temperatura delle camere ed
illuminazione alla effettiva presenza di persone al loro interno ed
al tipo di attività che in quel momento praticano.
L'introduzione dei comandi vocali rappresenta, oltre che uno
sfizio per i più pigri, un valido se non insostituibile aiuto per
anziani, malati e portatori di handicap, mentre la connessione
dell'impianto domestico con l'esterno (Internet / rete telefonica)
permette di monitorare eventuali parametri vitali dando la possi-
bilità di intervenire rapidamente in situazioni di emergenza.