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Introduzione
L'elaborato Henry Wadsworth Longfellow: the poet-translator ha per oggetto la
biografia dell'autore statunitense, nonché l'esordio e lo sviluppo della sua carriera
letteraria, con particolare riferimento all'analisi e al commento del sonetto The Cross of
Snow.
La tesi è articolata in cinque sezioni.
Il capitolo I funge da introduzione all’autore; infatti, il primo paragrafo passa in
rassegna la biografia di Henry Wadsworth Longfellow, dalla sua nascita a Portland ai suoi
studi alla “Portland Academy”. Viene sottolineata dal principio la sua vocazione
letteraria, segnata dalla pubblicazione del componimento The Battle of Lovell’s Pond nel
1821. Nei paragrafi successivi viene presentato il suo esordio letterario. Opponendosi alla
volontà del padre, l’autore rende subito chiara l’idea per il suo futuro, ovvero, quella di
mantenersi scrivendo. Iniziò la pubblicazione di vari saggi e testi e nel frattempo
intraprese svariati viaggi. L’ultimo paragrafo contenuto nel primo capitolo si focalizza
sugli ultimi anni della sua vita, che comprendono quello che è stato per lui l’evento più
traumatico ma che senza scoraggiarlo gli ha permesso di andare avanti, pubblicando altre
opere e concentrandosi sulla traduzione della Divina Commedia.
Il capitolo II analizza a grandi linee il pensiero di vari autori riguardante la
traduzione nel XIX secolo. Di particolare importanza, ad esempio, Alexander Fraser
Tytler con il suo Essay on the Principles of Translation. Saggio fondamentale poiché oltre
all’introduzione di importanti elementi di novità permette la transizione dalle idee
settecentesche riguardanti la traduzione alla posizione normativa degli autori romantici.
Viene fatta, inoltre, una suddivisione tra il pensiero di autori inglesi, quali Samuel Taylor
Coleridge e William Wordsworth, e quelli dell’area germanica soffermandosi su Johann
Wolfgang von Goethe, August Wilhelm von Schlegel, Wilhelm von Humboldt e
Friedrich Schleiermacher. La conclusione del capitolo analizza il concetto di
Weltliteratur e la riflessione del poeta e filosofo tedesco Novalis.
Nel capitolo III a seguito di una piccola introduzione sul concetto traduttivo del
poet-translator, l’elaborato procede analizzando le correlazioni tra vari autori
ottocenteschi e il Sommo Poeta Dante Alighieri. Si trovano due componimenti del già
citato poeta britannico, William Wordsworth nei quali viene celebrato The laurelled
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Dante. Successivamente vengono menzionati altri autori di spicco, lettori e traduttori di
Dante, quali: Percy Bysshe Shelley, George Gordon Byron, John Keats, Walter Savage
Landor e Alfred Tennyson. Nel paragrafo finale viene dato ampio spazio alla connessione
letteraria tra Longfellow e Dante. Si fa riferimento alla sua raccolta di poesie Voices of
the Night contenente cinque estratti dal Purgatorio e due sezioni di Beatrice, il sonetto
Mezzo Cammin di chiara matrice dantesca e la traduzione completa della Commedia,
diventata ormai pensiero ricorrente nella mente dell’autore. Si fa riferimento, infine, alla
nascita del ‘Dante Club’ in associazione con il critico Charles Eliot Norton e il poeta
James Russel Lowell che si evolverà nella Dante Society of America, avente proprio
Longfellow come primo presidente.
Il IV capitolo racchiude l’evento più traumatico della vita di Longfellow: la morte
della moglie “Fanny”. A lungo addolorato ed emotivamente afflitto per l’accaduto e per
non essere potuto andare al funerale a causa delle ferite anche da lui riportare, l’autore
non si abbatte, continuando a scrivere. Solo diciotto anni dopo, riuscirà però a parlare
dell’incidente nel sonetto analizzato nell’ultimo paragrafo del capitolo, The Cross of
Snow. Il poema verrà pubblicato postumo e sarà diviso in due quartine, dal tono oscuro
in cui scaturisce a pieno l’amore del poeta per la moglie, e da due terzine in cui viene
descritto il vuoto che regnava in lui negli anni successivi alla sua morte.
Nel capitolo V viene analizzata la figura dell’Alighieri in relazione all’arte.
Andando oltre la sfera letteraria, il Poeta viene considerato elemento cardine per la cultura
italiana. I primi due paragrafi fanno particolare riferimento alle varie illustrazioni della
Divina Commedia nel XV secolo da artisti quali: Priamo della Quercia, Giovanni di Paolo
o Sandro Botticelli. Nei paragrafi successivi vengono passate in rassegna le opere di artisti
europei, tra i vari: Heinrich Fuseli, John Flaxman e William Blake. A seguire vengono
citati Gustave Doré e Dante Gabriel Rossetti, artista pre-raffaelita molto stimato da
Longfellow tanto da includerlo nella sua collezione Poems of Places. Viene segnato il
passaggio dall’età post-neoclassica all’età romantica con autori come Eugène Delacroix
o Auguste Rodin. Di particolare importanza è anche la presenza di artisti italiani che
raffigurano Dante influenzati dalla descrizione di Giovanni Boccaccio nel Trattatello in
laude di Dante del 1362. Infine, si arriva all’anno 1957 in cui circa un centinaio di dipinti
furono commissionati dal governo italiano a Salvador Dalí in occasione del
settecentesimo anniversario di nascita dell’Alighieri. L’artista riuscì al meglio a fondere
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la sua visione del soprannaturale e dell’inconscio con la spiritualità del tema, creando così
un’interpretazione personale delle tre Cantiche.
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Capitolo I - Henry Wadsworth Longfellow: la vita e la carriera letteraria
I.1 Biografia
Henry Wadsworth Longfellow nasce a Portland, nel Maine, il 27 febbraio 1807. Il
padre, Stephen Longfellow, era un avvocato e politico del Partito Federalista nonché
membro della "Legislature of Massachusetts". La madre, Zilpah Wadsworth, era la figlia
del generale Peleg Wadsworth, che aveva prestato servizio nella Rivoluzione Americana.
Frequentò all'età di tre anni, insieme al fratello maggiore, una "Dame school"
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e
successivamente si iscrisse alla "Portland Academy", dove si appassionò alla lettura dei
classici della letteratura, tra i vari: Mille e una notte, Don Chisciotte, Robison Crusoe.
Era, tuttavia, la tradizione letteraria inglese ciò che lo appassionava, occupando gran parte
del suo tempo. In particolare: il teatro di William Shakespeare; l'epica di John Milton e
la poesia e le traduzioni di Alexander Pope.
Esordì in poesia nel 1821 con la pubblicazione del componimento "The Battle of
Lovell's Pond"
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sulla prima pagina della Portland Gazette, firmandosi semplicemente
"Henry".
Fu iscritto al "Bowdoin College" di Brunswick, insieme al fratello maggiore
Stephen. Qui conobbe Nathaniel Hawthorne
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, partecipando con lui alle riunioni
dell'associazione studentesca "Phi Beta Kappa".
Tra il 1822 e il 1825 diventò membro della "Peucinian Society", un'altra
associazione studentesca di ispirazione federalista e pubblicò altri testi su due prestigiose
riviste letterarie: "The American Monthly Magazine" e "The United States Literary
Gazette".
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Una piccola scuola, in una casa privata, dove generalmente le proprietarie impartivano ai bambini lezioni
di scrittura, lettura, disegno e matematica.
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La poesia era una storia di battaglia tra coloni e indiani. Nessuno in famiglia (tranne sua sorella Anne con
cui aveva condiviso il suo segreto) si rese conto che Henry avesse scritto la poesia. Più tardi quella sera,
mentre era a casa di un amico, sentì il padre dire a un altro amico quanto fosse terribile la poesia. Il giovane
era devastato, ma non mise fine alle sue aspirazioni letterarie.
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Futura personalità della letteratura americana. I ragazzi condivisero le loro intuizioni letterarie. Un giorno,
Hawthorne raccontò a Longfellow un episodio d’amore tragico della storia della deportazione acadiana. Il
racconto lo sconvolse, rimanendo impresso in modo permanente nella sua memoria. Tale è l'origine di
Evangeline, scritto più di venticinque anni dopo, divenendo uno dei più grandi capolavori della letteratura
del XIX secolo.
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I.2. La vocazione letteraria
Durante il suo periodo a Bowdoin, la passione di Henry per la scrittura crebbe.
Stephen Longfellow, preoccupato per il futuro di suo figlio, gli fece sostenere un periodo
di apprendistato nel suo studio legale. Ma da subito, Henry mostrò idee contrastanti sul
suo futuro:
Ritengo che difficilmente la mia natura possa adattarsi alla vita forense, alle
prediche dal pulpito o per una sala operatoria. [...] Ciò a cui aspiro è, invece,
di distinguermi nel mondo delle lettere. Per questo, soprattutto, brucia
ardentemente il mio animo e tutti i miei pensieri su questo si concentrano.
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Discute a lungo con il padre circa l'iscrizione ad un anno di studio post-laurea in
letteratura e lingue moderne mentre rifletteva sull'idea di sostenersi scrivendo. Il destino
giovò a suo favore quando gli fu offerta una borsa di studio
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di 1000 dollari per dotare
una cattedra in lingue moderna al Bowdoin College.
Nel maggio 1826 giunse al porto di Le Havre. Visitò la Francia e successivamente
Madrid:
[...] dove incontra Alexander Everett e Washington Irving, autore di uno dei
libri da lui più amati (il già citato The Sketch Book, n.d.t.), all'epoca
impegnato a scrivere la biografia romanzata di Cristoforo Colombo (A History
of the Life and Voyages of Christopher Columbus). Trascorso un certo
periodo in Spagna a visitare Siviglia, Cadice, Gibilterra, Malaga e Granada, si
diresse in Italia soggiornando a Firenze e a Roma, dove s'ammalò, abbastanza
seriamente, di "febbre romana". Ripresosi, proseguì alla volta di Dresda e di
Gottinga [...] per raggiungere Londra, dove trascorse solo pochi giorni. Da lì
ritornò, di nuovo, in Germania dove viveva l'amico Preble, non lontano
dall'Olanda e dal Reno. Durante tutti questi viaggi raccoglieva impressioni,
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C. Welsh, "Henry Wadsworth Longfellow. A biographical sketch" in The Divine Comedy of Dante
Alighieri translated by Henry Wadsworth Longfellow, edited by C. Welsh, 4 volls, New York, Charles C.
Bigelow & Co. Inc., 1909, vol. 4, p. 13.
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Si dice che quest'opportunità gli fosse stata data a seguito del positivo riscontro che la sua traduzione di
un'ode di Orazio aveva suscitato in uno dei colleghi di suo padre. L'unica condizione da rispettare era la
sua preparazione visitando l'Europa e l'apprendimento delle lingue romanze.