Capitolo 1
Heinrich Böll
"Nell'esercizio anche del più umile
dei mestieri, lo stile è un fatto decisivo."
(Heinrich Böll - Lontano dall'esercito. 1964)
1.1. Vita e scrittura
Heinrich Böll è nato a Colonia il 21 dicembre 1917. Suo padre, Viktor, di
famiglia piccolo borghese cattolica, era mobiliere e scultore di legno. Dal
primo matrimonio aveva avuto tre figli, dal secondo (con Maria
Hermanns) cinque: Heinrich fu appunto l'ultimo di questi cinque figli. Tra
il 1924 e il 1928 Böll frequentò le elementari a Köln Raderthal, dal 1928
al 1937 il ginnasio-liceo classico Kaiser Wilhelm, sempre nella sua città
natale, dove nel 1937 conseguì la maturità. Subito dopo cominciò il suo
apprendistato come commesso di libreria (editoria, commercio librario,
antiquariato) presso la ditta M. Lempertz di Bonn, ma quasi tutto il 1938
lo dedicò ai primi tentativi letterari (prose, poesie, un romanzo),
aiutandosi finanziariamente con l'impartire lezioni private. Nell'autunno
del 1938 fu chiamato a prestare il servizio obbligatorio del lavoro, una
sorta di addestramento premilitare instaurato dal regime nazista. Dimesso
nella primavera del 1939, poté appena iniziare gli studi universitari
(germanistica, filologia antica), che nella tarda estate dello stesso anno
veniva chiamato alle armi poco prima che scoppiasse la seconda guerra
mondiale. Nel 1940 fu di stanza nella Francia occupata, nel 1941-42,
dopo essersi gravemente ammalato di tifo, stazionò in Germania presso le
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truppe di riserva; dai primi del 1942 all'estate del 1943 fu dislocato di
nuovo in Francia, lungo la costa della Manica; tra l'estate del 1943 e
l'autunno del 1944 militò nell'URSS, in Romania, in Ungheria. Intanto,
nel 1942 aveva sposato Annemarie Cech, compagna insostituibile della
sua vita futura. Nella primavera del 1945 Böll risiedette per alcune
settimane nella Germania occidentale e nell'aprile di quell'anno cadeva
prigioniero degli Americani, concludendo la sua partecipazione alla
guerra che gli era costata quattro ferite. Fino all'ottobre del '45 soggiornò
in un campo di prigionia statunitense in Francia, passando poi fino a
novembre a un campo inglese nel Belgio. In quello stesso anno gli
nasceva e gli moriva il primo figlio, Christoph. Gliene sarebbero nati altri
tre: Raimund (nel 1947), René (1948), Vincent (1950).
Nel dicembre del 1945, lasciando la campagna dov'era sfollato, tornava
con la moglie e alcuni parenti tra le macerie di Colonia. Iscrittosi
formalmente all'università, lavorava a ricostruire la casa semidistrutta in
cui aveva preso alloggio, si guadagnava da vivere nella bottega di
falegname di suo fratello. Tra il 1950 e il '51 fu impiegato avventizio
presso l'ufficio statistico del comune di Colonia. Rimessosi intanto a
scrivere, nel 1947 cominciava a pubblicare i primi racconti, nel 1959 il
primo volume, Der Zug war pünktlich (Il treno era in orario).
Invitato nel 1951 per la prima volta a una riunione del “Gruppo 47”, vi
ebbe il primo dei suoi - in seguito numerosi – premi (ricordiamo solo nel
1954 quello della “Tribune de Paris”, nel 1960 il “Premio Charles
Veillon”, nel 1965 il “Premio Isola d'Elba”, nel 1966 il “Premio
Calabria”, nel 1967 il “Premio Georg Büchner”. Dal 1951 Böll vive
esclusivamente del suo lavoro letterario, senz'altri impegni professionali.
Decisiva, nei suoi primi anni di libera professione, la sua attività di autore
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radiofonico e quella di traduttore dall'inglese (quest'ultima svolta sempre
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in collaborazione con la moglie).
Der Roman Wo warst du, Adam? ( Dov‘eri Adamo),1951 dagegen eine
episodenhafte Reihung von mehreren Kurzgeschichten, die nur durch den
historischen Rahmen (Rückzug der deutschen Wehrmacht aus
Südosteuropa) und einige wiederkehrende Handlungsfiguren
zusammengehalten werden. Auch diese größeren Texte aber münden in
die Motive der Todesgewißheit, der Sinnlosigkeit des Krieges und des
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Lebens, der Vergeblichkeit.
In “Und sagte kein einziges Wort” (E non disse nemmeno una parola),
1953 ha fotografato inoltre il loro sconforto nel dopoguerra, storia di un
reduce che ritrova il suo mondo devastato e i suoi valori distrutti (il
protagonista altri non era che il disperato Heinrich). Il Böll di questo
periodo è stato definito dalla critica come «il poeta epico degli anni
difficili».
Con beffarda ironia ma sempre impegnato e attento ai deboli e agli
oppressi, Böll ha raccontato la Germania della ricostruzione negli anni
Cinquanta nei seguenti romanzi: Haus ohne Hüter ( Casa senza custode),
1954 - per il quale ricevette un premio francese che lo lanciò in ambito
internazionale - , Das Brot der frühen Jahre (Il pane dei verdi anni), 1955
e Billard um halb zehn (Biliardo alle nove e mezzo), 1959 complessa saga
familiare ricca di monologhi interiori e flashback. Disgustato dalla
spietatezza del neocapitalismo e dal vuoto consumismo degli anni
Sessanta, con una satira sempre più feroce e dissacrante ha fustigato i
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I. A. Chiusano, Heinrich Böll, La Nuova Italia, Firenze 1974, pp. 132-133
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J. Vogt, Heinrich Böll in Kritisches Lexikon zur deutschsprachigen Gegenwartsliteratur,
herausgegeben von Heinz Ludvig Arnold, München 1987, p. 4
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nuovi costumi tedeschi in Ansichten eines Clowns (Opinioni di un
Clown), 1963. In questo romanzo, agisce un protagonista autobiografico,
antieroe polemico e ribelle, un romantico e anarchico clown senza radici,
in lotta contro l’incoerenza degli avari genitori milionari dal passato
nazional-socialista velocemente rimosso, contro l’impostura di
un’opulenta ed egoista società, contro gli orpelli di una dogmatica Chiesa
istituzionale e contro l’invadenza dello Stato (il clown Hans, lasciato
dall’amata compagna, finirà sul lastrico come il più misero mendicante).
In Ende einer Dienstfahrt (Fine di un viaggio di servizio), 1965 ritornano
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gli argomenti tipici e il tema autobiografico della diserzione.
Tra i suoi viaggi più importanti va ricordata la lunga permanenza in
Irlanda, a partire dal 1955, dove ha anche acquistato una casa. Böll
amava l’Irlanda, terra verde e incontaminata, ove soggiornava in
solitudine e alla quale ha dedicato Irisches Tagebuch (Diario
d’Irlanda), 1957, un testo pieno di poesia.
Ma vanno ricordati anche i ripetuti soggiorni in Russia (1962, 1965,
1966, 1970) e quelli negli Stati Uniti (1971, 1973). Nel 1961 trascorse
qualche mese a Roma, con una borsa di studio della fondazione
germanica di Villa Massimo.
Mentre cresceva il suo prestigio letterario in Germania e all'estero (con
punte massime nell'URSS, in Francia, nei paesi di lingua inglese e in
quelli scandinavi), cresceva anche il peso di Böll come personaggio
pubblico: le sue prese di posizione gli crearono più volte una fama di
agitatore e ammonitore pubblico), facendosi giudicare (a seconda della
posizione ideologica o d'interesse dei giudicante) la «coscienza della
Germania» o, all'estremo opposto, un «pericoloso disfattista». I bersagli
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Silvia Iannello, Biografia di Heinrich Böll,
http://www.zam.it/home.php?id_autore=231, 06/10/2010
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più frequenti dell'attacco di Böll sono stati le reviviscenze reazionarie o
naziste nel tessuto della vita sociale tedesca, l'alleanza tra le Chiese
cristiane, soprattutto 'la cattolica a cui nonostante tutto si considera ancora
strettamente legato, e il potere conservatore, la pericolosa droga del
«miracolo economico», la sordità e l'egoismo con cui si procede alla
sistematica distruzione della natura. In particolare, tra il 1958 e il '59
prese parte al movimento antiatomico, dal 1969 è in lite con
l'arcivescovado di Colonia per il suo rifiuto programmatico di pagare
cosiddetta «tassa per il culto», nel 1972 scatenò un pandemonio
nell'intera Germania per aver invocato una maggior clemenza verso il
gruppo anarchico Baader-Meinhof. Nella certezza che il meglio, per il suo
paese, sia un governo della SPD diretto da Willy Brandt, al quale lo lega
una vera amicizia, ha appoggiato questa linea con articoli, discorsi,
interviste fin dal 1960, passando poi a una vera e propria campagna
elettorale pro-Brandt (insieme coi colleghi scrittori Günter Grass, R. M.
Enzensberger, Luise Rinsèr e altri) in occasione delle elezioni del 1972.
Eletto presidente del PEN-Club della Germania Federale nel 1970, ebbe
la nomina a presidente del PEN-Club internazionale nel 1971. In tale
posizione, nonostante che i suoi cordiali rapporti col mondo comunista lo
avessero fatto giudicare un «compagno di viaggio» dagli ambienti
conservatori, Böll dava prova della sua irriducibile onestà ed equidistanza
giocandosi molte simpatie nell'URSS e nella RDT con la sua meditata ma
inflessibile difesa di tutti gl'intellettuali perseguitati o imbavagliati
nell'Est, mentre al tempo stesso nono perdeva occasione per denunciare
analoghi abusi in campo fascista.
Rilanciato in pieno come scrittore, dopo alcuni anni di silenzio, dal
romanzo Gruppenbild mit Dame (Foto di gruppo con una signora), 1971
nel quale Böll si scaglia contro l’ipocrisia di una società convenzionale e
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conformista che stritola gli esseri più puri, nell'ottobre del 1972 veniva
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insignito del Premio Nobel.
In Die verlorene Ehre di Katharina Blum (L’onore perduto di Katharina
Blum), 1974 critica aspramente la mancanza di etica del giornalismo
moderno e gli spregiudicati metodi di un giornalista in grado di
distruggere la vita di una giovane cameriera, che ha aiutato per amore un
sovversivo ricercato dalla polizia e che per vendicarsi uccide il giornalista
(lo spunto era tratto da una storia vera). Da questo romanzo fu ricavato il
bel film di Volker Schlöndorff (1974). Böll pubblicò quindi Fürsorgliche
Belagerung (Assedio preventivo),1980 e l’autobiografia, che copriva il
periodo giovanile tra il 1933 e il 1937, dal titolo Was soll aus dem Jungen
bloß werden? (Che ne sarà di questo ragazzo?), 1981.
Muore nella sua casa di campagna nei pressi di Bonn nel 1985. Con lui si
spegneva una forte voce di tolleranza e libertà, disincantata e pessimista,
ispirata dal bisogno di smascherare le illusioni, di svelare le colpe del
passato nascoste dietro la facciata di un prodigioso miracolo economico e
di indicare il ruolo cruciale dell’assunzione di responsabilità morale del
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singolo individuo e di un intero popolo.
1.2 Böll e il dramma del dopoguerra
Il contesto sociale e culturale della Germania del dopoguerra è molto
complesso: l’intera nazione è ridotta ad un cumulo di macerie, è
completamente distrutta e dilaniata, popolata da reduci con grandi
difficoltà nel ritornare alla vita quotidiana. Fondamentale quindi per la
cronologia del dopoguerra è il recupero dei valori, alla ricerca di un
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I. A. Chiusano, Heinrich Böll, cit., pp. 133-134
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Silvia Iannello, Biografia di Heinrich Böll, cit.
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