6
Manhattan nella direzione Downtown-Uptown vi accorgerete che i vostri
compagni di viaggio cambieranno cos� come mutano e si trasformano i quartieri
della citt�. La folla multirazziale del Village e di Midtown lascer� il posto ai
latinos dell�Upper West Side, e, non a caso, gi� alla fermata 96th Street e
Broadway non vi preoccupate se rimarrete gli unici bianchi in un vagone quasi
esclusivamente occupato da persone di colore: state per arrivare a Harlem.
Negro city in the world, Negro metropolis, city within a city, the culture
capital, Mecca of the New Negro, race capital, ma anche slum, ghetto, o, pi�
recentemente, �villaggio�
2
, sono solo alcuni degli epiteti che hanno definito il
ruolo di Harlem nella storia e nella cultura del popolo afroamericano e dell�intera
nazione. Il viaggio che propongo nella mia tesi � nella Harlem degli anni Venti,
alla scoperta e allo studio di tali ruoli e significati grazie all�analisi del rapporto
che si instaura tra Harlem e gli scrittori che fecero di questo luogo il fulcro del
movimento artistico e letterario della Harlem Renaissance.
La prima parte della tesi � un viaggio a ritroso nel tempo che va dalle origini
del quartiere, nell�America coloniale olandese e inglese del 1600, all�arrivo degli
emigranti irlandesi, ebrei, italiani nel 1800, fino ai primi decenni del 1900, quando
Harlem divenne il quartiere nero per eccellenza della citt� di New York, la
Promised Land di migliaia di afroamericani che abbandonavano gli stati del sud in
cerca di lavoro e di migliori condizioni sociali nel nord pi� libero ed emancipato.
Harlem ha grandi strade, viali e case accoglienti; � una �citt� nella citt�� scrive
James Weldon Johnson, ossia Harlem � parte di New York, la metropoli
cosmopolita e multiculturale per eccellenza che conosce negli anni Venti, la Jazz
Age, un notevole sviluppo artistico, sociale, economico, diventando polo
7
d�attrazione di intellettuali, scrittori, musicisti, pittori, artisti; Harlem � un
�assaggio di paradiso�, scrive Arna Bontemps, con i suoi nightclubs, la vivace
atmosfera delle Streets e Avenues, le associazioni sociali e culturali, i teatri, le
biblioteche. Nelle parole di Alain Locke Harlem diventa anche spazio culturale, il
luogo della self-expression, della self-determination e della race consciousness
afroamericana, che fa appello alla condivisione di passato, storia, tradizioni e
cultura comuni ai membri della comunit�. Eppure questa terra promessa-paradiso-
spazio culturale, come sottolinea lo stesso Johnson, ha dei confini ben precisi
(dalla 110
th
St. all�estremit� settentrionale dell�isola di Manhattan), a testimoniare
anche la sua dimensione di ghetto, luogo di separazione plasmato da quella che
W.E.B. Du Bois chiam� la linea del colore, che nell�America della schiavit� e
della segregazione ha sempre diviso il nero dal bianco.
Harlem, Promised Land, e Harlem, ghetto: sono due aspetti di una realt�
complessa e contraddittoria che si affermano contemporaneamente a partire dagli
anni Venti, periodo in cui il quartiere nero riveste principalmente il ruolo di
capitale culturale della New Negro o Harlem Renaissance. Nella seconda parte
della tesi ho analizzato i fondamenti teorici di quello che pu� essere considerato il
primo vero movimento artistico afroamericano, basato sulla ricerca di una nuova
identit� sociale e culturale del nero all�insegna della folk-expression e self-
determination, ricerca che si inseriva contemporaneamente anche in una
prospettiva pi� ampia, ossia nel processo di formazione di un�autentica identit�
culturale americana indipendente dalla tradizione europea.
Nella terza parte della tesi i testi poetici e narrativi di alcuni dei principali
protagonisti della Harlem Renaissance ci condurranno alla scoperta dell�universo
8
sociale e culturale del quartiere nero durante gli anni Venti. Le poesie di Langston
Hughes, Claude McKay, Countee Cullen, i romanzi Home to Harlem di McKay,
Quicksand e Passing di Nella Larsen, The Autobiography of an Ex-Colored Man
di James Weldon Johnson forniscono un ritratto di Harlem, e pi� in generale dello
spazio americano, costantemente in bilico tra la dimensione di terra promessa e
quella di ghetto. Le teorie di Jurij M. Lotman relative alla capacit� che ha lo
spazio artistico, ossia quello descritto e rappresentato in un�opera d�arte (poesia,
narrativa, teatro, ecc.), di fornire un modello del mondo, esprimendo i �differenti
nessi del quadro del mondo (etici, temporali, sociali ecc.)�
3
, hanno in parte
guidato la mia riflessione sui testi degli autori della Renaissance. L�analisi della
lingua dei rapporti spaziali contenuta nelle opere di questi scrittori, che hanno
vissuto e osservato in prima persona il quartiere nero, diventa quindi uno dei
mezzi fondamentali di comprensione della realt�
4
. Lotman sostiene che
nell�analisi della lingua dello spazio artistico ai concetti di alto-basso, chiuso-
aperto, interno-esterno, possono essere associati diversi significati come buono-
cattivo, positivo-negativo, nativo-estraneo, rendendoli materiale per la costruzione
di modelli sociali, politici, morali del mondo, ossia di �modelli culturali con un
contenuto assolutamente non spaziale�
5
.
Nell�analisi delle relazioni spaziali presenti nei testi degli autori della
Renaissance, Harlem � quindi spazio fisico, artistico, culturale e della coscienza in
grado di rappresentare la condizione esistenziale del nero che W.E.B. Du Bois
aveva espresso nel concetto della double consciousness. Nelle poesie di Hughes,
McKay, Cullen, e nel romanzo di McKay sono gli occhi (il punto di vista) di chi �
consapevole quanto sia difficile essere nero e americano
6
che guardano la realt�
9
harlemita delle strade, dei nightclubs, dei luoghi di incontri mondani, svelando il
dolore che si cela dietro la maschera della gioiosa e frenetica Harlem della Jazz
Age. La double consciousness afroamericana ci rimanda quindi al modello sociale
e culturale di un mondo (gli Stati Uniti) nettamente diviso dalla linea del colore
che separa lo spazio del bianco da quello del nero. Nei romanzi della Larsen e di
Johnson focalizzati sulla figura del mulatto e sulla tematica del passing � il
rapporto che il soggetto instaura con lo spazio a delineare, e contemporaneamente
a criticare, tale modello del mondo. Lotman distingue gli eroi o personaggi di un
testo letterario in immobili e mobili, definendo questi ultimi come quei soggetti in
grado di oltrepassare il confine tra spazi che si concepiscono nettamente divisi
7
. In
questo contesto il mulatto � il personaggio in grado di attraversare la frontiera e di
sfidare quel modello del mondo basato sulla rigida separazione tra nero e bianco,
dimostrando anche l�assurdit� dell�ideologia razzista in base alla quale alcuni
individui vengono discriminati per il colore della loro pelle.
Il viaggio si conclude con una serie di fotografie scattate a Harlem tra il 1997
e il 1998, tuttora considerata la capitale mondiale della gente di colore, luogo
dello spirito e della coscienza nera, ma anche delle contraddizioni dello spazio
americano.
PARTE I
HARLEM
12
La formazione del luogo
In the history of New York, the significance of the name Harlem
has changed from Dutch to Irish to Jewish to Negro.
James Weldon Jonhson, 1925.
1
Narrare la storia di Harlem significa ripercorrere e scavare il passato di una
citt� plasmata da popoli di diversa nazionalit� e cultura che progressivamente
hanno tracciato linee e confini immaginari sul suo territorio disegnando i
molteplici e dinamici volti della metropoli.
Nieuw Haarlem fu fondata nel 1658 dal governatore olandese Pieter
Stuyvesant, all�altezza dell�odierna E125
th
Street, ma gli olandesi si erano
stanziati nell�isola di Manhattan sin dal 1626, battezzandola con il nome di New
Amsterdam. Sin da allora i primi neri erano presenti nel territorio: undici uomini,
probabilmente schiavi, furono catturati da un vascello portoghese in rotta dall�
Angola al Brasile e impiegati nella costruzione degli insediamenti coloniali o
come domestici del governatore Stuyvesant. Nel 1664 New Amsterdam divenne
colonia inglese e assunse l�attuale nome di New York. Durante questo periodo il
villaggio ospit� le tenute delle pi� illustri famiglie coloniali � Delancey, Beeman,
Bleecker, Riker, Colden, Hamilton � e per circa duecento anni conobbe un
periodo di relativa stabilit�. La sua popolazione era costituita dai discendenti dei
coloni olandesi, francesi, inglesi. Naturalmente erano presenti anche i neri che, da
indentured servants degli olandesi, sotto la dominazione inglese divennero schiavi
e furono sottomessi ad un regime assai pi� rigido
2
. Nel 1790 il censimento della
13
citt� di New York registr� la presenza di 115 schiavi nella Harlem Division
3
,
anche se la maggioranza della popolazione nera era impiegata nei possedimenti
inglesi all�estremit� meridionale dell�isola di Manhattan.
Il declino della produttivit� agricola dei territori di Harlem nella prima met�
del 1800 determin� l�abbandono di queste terre da parte delle antiche famiglie
coloniali e Harlem inizi� a ospitare una crescente comunit� di poveri immigrati
irlandesi che andarono a occupare le paludi centro-orientali delle Harlem Plains
4
.
Ma la continua crescita della popolazione di New York e la conseguente necessit�
di terreno edificabile restitu� valore alle terre di Harlem: intorno al 1860 Harlem
divenne nota come �the rural retreat of the aristocratic New Yorker�
5
una terra
che, nonostante la continua espansione, continuava a mantenere il suo
caratteristico isolamento dalla citt� di New York
6
.
La crescita decisiva della comunit� di Harlem si verific� alla fine del 1800. A
partire dal 1870 la comunit� di ebrei tedeschi giunta a New York con il primo
flusso migratorio del 1830-50 si trasfer� dal Lower East Side a Harlem, andando a
occupare le eleganti case in brownstones progettate dal famoso architetto Stanford
White
7
, accanto ai politici, giudici, e businessmen dell�upper e middle class
newyorkese. Ma dal 1880 ai primi decenni del 1900, l�espansione dell�attivit�
commerciale e industriale della citt� di New York attir� gli immigrati provenienti
dall�Europa meridionale e orientale determinando un vertiginoso aumento della
popolazione e la graduale occupazione del territorio, Harlem compresa: gli italiani
si stabilirono a est della Third Avenue in quella che chiamarono Harlem�s Little
Italy
8
; gli ebrei russi e polacchi sostituirono gli ebrei tedeschi dalla Lexington alla
Seventh Avenue nell�area che divenne nota come Little Russia
9
.
14
Fu solo agli inizi del XX secolo che Harlem conobbe un radicale
cambiamento. L�avvio dei lavori per la costruzione delle nuove linee della
metropolitana (1900-1910) caus� uno spropositato fenomeno di speculazione
edilizia: gli speculatori che intendevano realizzare profitti astronomici con il
completamento della metropolitana costruirono case ad un ritmo vertiginoso.
L�inevitabile crisi del mercato edilizio non si fece attendere a lungo: nel 1904-
1905 i lavori della metropolitana non erano conclusi mentre le troppe case
costruite 4 o 5 anni prima erano rimaste vuote. Per arginare la bancarotta gli
agenti immobiliari furono costretti ad aprire le porte agli inquilini di colore.
La White Harlem mut�, dunque, radicalmente in Negro Harlem agli inizi del
1900. In realt� tale trasformazione non fu improvvisa: si � gi� visto che gli
afroamericani, impiegati come schiavi, erano presenti sul territorio di Harlem sin
dal periodo coloniale olandese e inglese
10
, e vi rimasero anche dopo l�abolizione
della schiavit� (1827 nello stato di New York) come agricoltori, negli anni �40 e
�50, accanto agli immigrati irlandesi, o come domestici delle facoltose famiglie
dell�upper e middle class che si trasferirono nel quartiere a partire dal 1870.
Durante il XIX secolo la maggioranza della popolazione afroamericana di
New York non era comunque concentrata a Harlem. Nei primi tre decenni del
1800 una consistente comunit� nera viveva nella parte meridionale dell�isola di
Manhattan, gli slums di Five Points
11
, ma l�arrivo massiccio degli immigrati
irlandesi (1840-50) costrinse i neri a spingersi pi� a nord, nel Greenwich
Village
12
. Tra il 1880 e il 1890 gli immigrati italiani trasformarono la Little Africa
del Village in Little Italy ed i neri furono costretti nuovamente a traslocare nelle
zone di Tenderloin e San Juan Hill
13
(l�attuale Midtown). La convivenza con i
15
gruppi di immigrati, soprattutto tedeschi ed irlandesi, non fu facile neanche in
quest�area: i neri dovettero sempre accettare alloggi scadenti e pagare un affitto
pi� elevato rispetto ai bianchi. Il rapido aumento della popolazione nera tra il
1890-1914 e durante la Prima Guerra Mondiale, la scarsit� di alloggi (provocata
anche dalla distruzione di alcuni Negro blocks per la costruzione della
Pennsylvania Station), e i frequenti scontri interraziali determinarono, infine, il
definitivo spostamento della popolazione nera verso Harlem.
La speculazione edilizia all�inizio del 1900 aveva, come si � visto, permesso
l�accesso dei neri a Harlem. Le eleganti abitazioni in brownstones vennero
progressivamente acquistate da agenti immobiliari afroamericani, fra i quali Philip
A. Payton, Jr.
14
, fondatore della Afro-American Realty Company, mentre altri
terreni edificabili ed edifici furono acquistati dalle chiese come la St. Philip�s
Protestant Episcopal Church, St. Mark�s Methodist Episcopal Church, Abyssinian
Baptist Church, Bethel African Methodist Episcopal Church e l�African Methodist
Episcopal Zion Church
15
. Dal 1920 i due terzi della popolazione afroamericana di
Manhattan vivevano ad Harlem. La Little Russia degli ebrei e la Harlem�s Little
Italy si spopolarono quasi completamente per lasciar posto ai neri e ai
portoricani
16
. I confini della Harlem della New Negro Renaissance erano, nelle
parole di James Weldon Johnson:
One Hundred and Tenth Street on the south; on the east, Lenox
Avenue to One Hundred and Twenty-sixth Street, then Lexington
Avenue to the Harlem River, and the Harlem River on the east and
north to a point where it passes the Polo Grounds, just above One
Hundred and Fifty-fifth Street; on the west, Eigth Avenue to One
Hundred and Sixteenth Street, then St. Nicholas Avenue up to a
16
juncture with the Harlem River at the Polo Grounds. To the east of the
Lenox Avenue boundary there are a score of blocks of mixed coloured
and white population; and to the west of the Eighth Avenue boundary
there is a solid Negro border, two blocks wide, from One Hundred and
Sixteenth Street to One Hundred and Twenty-fifth Street. The heights
north from One Hundred and Fourty-fifth Street, known as Coogan�s
Bluff, are solidly black. Within this area of less than two square miles
live more than two hundred thousand Negroes, more to the square acre
than in other place on earth.
17
Uno spazio afroamericano nettamente delineato per quella che era diventata la
Negro metropolis all�interno della citt� di New York.
17
A city within a city
In the make up of New York, Harlem is not merely a Negro colony or
community, it is a city within a city, the largest negro city in the
world.
James Weldon Johnson, 1925.
1
Tra il 1890 e il 1914 e negli anni della Prima Guerra Mondiale circa un
milione di afroamericani abbandonarono le terre del profondo sud � Alabama,
Georgia, Mississippi, South Carolina, Louisiana, Tennessee � diretti verso le
grandi citt� industriali del nord. Detroit, Chicago, Pittsburgh, Cleveland, New
York divennero le mete preferite di un popolo in cerca di migliori condizioni
economiche e sociali
2
. La Grande Guerra aveva richiamato in Europa gli
immigrati giunti in America agli inizi del 1900 e le industrie del nord, in continua
espansione per la richiesta di materiale bellico proveniente dal vecchio continente,
rimasero ben presto a corto di manodopera: �there was only one source and that
was the reservoir of black labour in the South�,
3
afferma James Weldon Johnson.
La Great Migration
4
caus� non pochi sconvolgimenti nelle citt� del nord. I
confini di intere zone e quartieri vennero ridisegnati da quella che Du Bois
chiam� �la linea del colore�
5
. Bianchi e neri potevano convivere solo seguendo le
rigide regole della separazione e i ghetti urbani (luoghi non solo di divisione, ma
anche di povert� e degrado) sorsero in ogni metropoli industriale del nord. La
creazione della Negro Harlem fu dettata da queste dinamiche, ma sin dalla nascita
Harlem non fu solamente un ghetto o uno slum. Nell�immaginario afroamericano
Harlem divenne la Negro Metropolis, Mecca of the New Negro, ma, soprattutto,
18
The Culture Capital, come la defin� Johnson nel saggio pubblicato nell�antologia
The New Negro (1925), e tale ruolo le deriv� principalmente da quel suo essere
city within a city, ossia parte integrante della citt� di New York.
Sprovvista dei complessi industriali siderurgici e automobilistici di Pittsburgh
o Detroit, New York divenne la meta preferita della classe intellettuale
afroamericana desiderosa di assaporare il clima culturale e cosmopolita della
World City della Jazz Age
6
. Non a caso Wallace Thurman scriveva negli anni
Venti:
Harlem has been so called the center of the American Negroes�
cultural renaissance and the Mecca of the New Negro. If this so, it is
only because Harlem is a part of New York, the cultural and literary
capital of America. And Harlem becomes the Mecca of the so-called
New Negro only because he imagines that once there he can enjoy the
cultural contact and intellectual stimulation necessary for his growth.
This includes the young Negro writer who comes to Harlem in order
to be near both patrons and publishers of literature, and the young
Negro artist and musician who comes to Harlem in order to be near
the most reputable artistic and musical institutions in the country.
7
Il prestigio di Harlem agli occhi della comunit� afroamericana era dovuto
anche alla sua invidiabile posizione e alle sue caratteristiche architettoniche e
urbanistiche. Se i ghetti delle altre citt� venivano chiamati con disprezzo
Niggertowns, Buzzard�s Alley, Nigger Rows, Black Bottoms, Smoke Towns,
Bronzevilles, Chinch Rows, o come nel Distretto di Colombia, Tin Can Alley,
Coon Alley, Hog Alley, Moonshine Alley, Goat Alley
8
, e rappresentavano dei
luoghi ai margini, mondi a s� stanti, isolati dalla vita sociale e culturale della citt�,
19
Harlem, come fa notare James Weldon Johnson, costituiva in tale contesto una
vera eccezione:
In nearly every city in the country the Negro section is a nest or
several nests situated somewhere on the borders; it is a section one
must �go out to�. In New York it is entirely different. Negro Harlem is
situated in the heart of Manhattan and covers one of the most beautiful
and healthful sites in the whole city. It is not a fringe, it is not a slum,
nor it is a �quarter� consisting of dilapidated tenements. It is a section
of new-law apartment houses and handsome dwellings, with streets
well paved, as well as lighted, and as well kept as in any other part of
the city. [�] Harlem the intellectual and artistic capital of the Negro
World is in good part due to this fundamental advantage: Harlem has
provided New York Negroes with better, cleaner, more modern, more
airy sunny houses than they ever lived in before.
9
Nell�evoluzione da White a Negro, Harlem riusc� quindi a conservare il tipico
aspetto di quartiere residenziale destinato, in origine, a ospitare stabilmente i
ricchi esponenti dell�upper e middle class newyorchese. Nella dinamica di tale
trasformazione James Weldon Johnson fa notare un aspetto interessante:
Harlem was taken over without violence. In some of the large
Northern cities where the same sort of expansion of Negro population
was going on, there was not only strong antagonism on the part of
whites, but physical expression of it. In Chicago, Cleveland and other
cities houses bought and moved into by Negroes were bombed.
10
A tale proposito, secondo Johnson, � sempre la citt� di New York ad avere un
ruolo fondamentale. La sua natura cosmopolita e le opportunit� lavorative che
20
offr� agli afroamericani � �they are employed more as individuals than as non-
integral parts of a gang�
11
� gettarono le basi per una pacifica convivenza
interraziale e consentirono la nascita di una comunit� in grado di entrare in
contatto con lo spirito culturale della citt� favorendo, di conseguenza, una rapida
integrazione: �Under the conditions that prevail in New York, [Negroes] would
all, inside of six months, be pretty good New Yorkers�
12
. E sar� proprio questo
luogo che vedr� nascere �the first fruits of the Negro Renaissance�
13
.