3
Introduzione
In
quale
modo
il
green
è
riuscito,
negli
ultimi
anni,
a
sensibilizzare
un
pubblico
sempre
maggiore?
Qual
è
la
reale
definizione
di
green
marketing?
Chi
è
il
green
consumer
e
quali
sono
i
passi
che
lo
conducono
a
vivere
una
vita
ecosostenibile?
Sono
solo
alcune
delle
do mande
a
cui
il
presente
elaborato
si
ripropone
di
rispondere,
almeno
in
maniera
parziale,
dato
che
l’argomento,
relativamente
recente,
è
in
costante
e
continuo
aggiornamento.
Dopo
una
prima
parte
in
cui
si
affronta
il
tema
in
modo
generale,
l’attenzione
viene
spostata
alla
leva
distributiva,
dalla
definizione
standard
alle
sue
differenti
forme,
toccando
l’abito
comunicativo.
Infine
viene
proposto
un
emblematico
caso
aziendale,
C.L.A.S.S.,
per
capire
in
quale
modo
tutti
gli
insegnamenti
teorici
impartiti
lar gamente
da
chiunque
sul
green
vengono
in
realtà
messi
in
atto
a
livello
applicativo.
Riciclati,
Riproposti,
Eco
Friendly,
Processi
Eco,
sono
solo
alcuni
degli
ambiti
in
cui
il
network
lavora.
Questo
lavoro
è
articolato
in
tre
capitoli,
ognuno
dei
quali
l egato
agli
altri
da
un
concetto
di
fondo,
il
green
marketing,
la
sostenibilità,
la
sempre
maggiore
attenzione
al
nostro
ambiente.
Il
capitolo
1 ,
dal
titolo
“Il
green
marketing”,
si
concentra
sugli
aspetti
chiave
del
green
marketing,
dell’eco
sostenibilità,
dalle
definizioni
ai
livelli
di
sostenibilità,
dalle
certificazioni
ai
consumatori
responsabili,
dagli
step
per
vivere
una
vita
eco,
alla
storia
che
ci
ha
portato
a
parlarne.
Ogni
argomento
trattato
in
questo
primo
capitolo
è
stato
accuratamente
filtrato,
avendo
ben
saldi
gli
obiettivi
di
fondo
che
hanno
guidato
la
redazione
di
questo
elaborato.
Navigando,
sfogliando
libri
e
prendendo
parte
a
discussioni
in
community
e
blog
eco,
mi
sono
resa
conto
della
quantità
spropositata
di
materiale
pres ente,
ma
spesso
trattato
con
eccessiva
criticità,
da
chi
è
contro,
ma
anche
da
chi
è
favorevole
a
questo
stile
di
vita.
Si
scopre
così
che
non
esiste
una
sola,
inconfutabile
definizione,
ma
una
quantità
infinita
di
documenti
che,
ogni
volta
in
modi
differenti,
propongono
la
propria
versione.
Ci
si
imbatte
in
libri
che
“osannano”
il
concetto
di
green
marketing,
lo
professano,
quasi
fosse
una
fede,
e
altri
che
lo
affondano,
che
lo
combattono
con
forza.
Dall’analisi
ne
emerge
una
visione
del
green
marketing
in
continua
evoluzione,
un
lifestyle
completo
e
complesso,
arricchito
da
nuovi
dettagli
che
diventano
casi
di
studio
costante.
Grande
rilevanza
è
data
dal
comportamento
del
singolo
consumatore,
che
diventa
responsabile
e
consapevole
dei
propri
acquisti,
oltre
che
del
proprio
modo
di
vivere,
sempre
più
orientato
al
green.
Ecco
allora
che
a
seconda
del
tipo
di
prodotto
e
dei
potenziali
clienti,
le
aziende
possono
scegliere
fra
differenti
tipologie
di
marketing,
suddividendo
il
target
in
onlookers,
coloro
che
sono
solo
modestamente
interessati
al
green,
i
conveniently
conscious,
convinti
che
il
riciclaggio
sia
per
la
popolazione
ma
anche
per
le
aziende,
i
positive
choosers,
che
desiderano
vivere
eticamente
a
360°,
i
vocal
activist,
attivi
nel
comunicare
i
principi
chiave
del
“vivere
eco”
e
i
principled
4
pioneers,
al
vertice
della
piramide,
coloro
che
vivono,
comunicano,
spendono
e
consumano
solo
ed
esclusivamente
prodotti
eco.
Parlando
di
marketing
si
affrontano
temi
legati
ovviamente
al
consumo
e
dunque
alla
leva
distributiva,
che
soprattutto
in
epoca
moderna,
ha
subìto
grandi
cambiamenti.
Nel
capito lo
2,
dal
titolo
“innovazione
e
strategie
di
Green
Marketing
nella
leva
distributiva”,
si
ripercorrono,
passo
a
passo
queste
evoluzioni,
per
capire
come
è
cambiato
il
panorama
distributivo.
Si
parte
dal
concetto
di
“retail”
la
vendita
al
dettaglio,
per
arrivare
(ma
non
può
che
essere
considerato
che
un
nuovo
punto
di
partenza)
al
Web,
alla
tecnologia
applicata
alla
tradizione,
al
network,
il
cui
scopo
è
proprio
quello
d i
creare
una
rete
di
distributori
e
consumatori
in
contatto
costante,
per
scambiarsi
idee,
valutare
i
risultati
e
proporre
valide
alternative.
Vengono
inoltre
illustrati
tre
casi
aziendali,
il
cui
“core
business”
è
legato
principalmente
alla
sostenibilità.
Finmeccanica,
Nestlé
e
la
meno
nota,
ma
forse
di
maggiore
impatto
equosolidale
Cosentino,
azienda
produttrice
di
pietre
naturali
da
cui
derivano
piani
e
superfici
per
la
casa,
passando
per
Jacroki
di
Okinawa,
azienda
leader
nella
produzione
di
accessori,
come
borse,
cinture
e
gadget,
che
basa
tutta
la
propria
produzione
su
un
materiale
eco,
composto
da
cellulosa
e
derivati,
che
nasce
dalla
trasformazione
dei
rifiuti
in
opportunità
per
il
nostro
futuro.
Anche
la
comunicazione,
nel
nostro
caso
“sostenibile”
è
fondamentale.
Un
prodotto
non
è
tale
se
non
viene
fatto
conoscere,
se
non
se
ne
parla.
Ecco
allora
che
le
campagne
pubblicitarie,
i
cartelloni
e
qualsiasi
forma
di
visibilità
diventa
parte
integrante
nel
lancio
di
un
prodotto.
Il
capitolo
3 ,
dal
titolo
“
Il
caso
C.L.A.S.S.
:
Creativity,
Lifestyle
and
Sustenable
Synergy”
è
il
cuore
di
questo
elaborato.
Ho
conosciuto
la
Dottoressa
Giusi
Bettoni
durante
un
convegno,
ad
una
fi era,
e
sono
subito
rimasta
piacevolmente
colpita
dal
Suo
amore
per
l’azienda
da
Lei
stessa
fondata.
C.L.A.S.S.
è
un
network
globale
che
unisce
produttori,
designer
e
consumatori
finali,
nell’acquisto,
la
progettazione
e
la
promozione
di
materie
prime
naturali
e
prodotti
finiti
ecosostenibili.
In
questo
terzo
ed
ultimo
capitolo
è
presente
un’analisi
del
network,
con
una
particolare
attenzione
a
quelli
che
sono
gli
obiettivi
di
fondo
di
C.L.A.S.S.,
il
suo
rapporto
con
l’ambiente
esterno,
la
sfida
che
l’azienda
si
ripropone
di
affrontare
nella
sal vaguardia
dell’a mbiente
in
cui
v iviamo.
I
partner
C.L.A.S.S.,
tutti
legati
dalla
stessa
filosofia
aziendale,
risultano
essere
il
cuore
dell’azienda,
il
punto
vitale,
in
grado
di
realizzare
concretamente
i
principi
eco
sensibili.
Per
rendere
meglio
idea
dei
tessuti
che
C.L.A.S.S.
propone,
ho
inserito
una
sezione
nel
presente
capitolo,
nel
quale
è
possibile
letteralmente
“toccare
con
mano”
alcuni
tessuti
che
rispettano
l’ambiente,
per
convincersi
che
anche
i
prodotti
riciclati
e
ecosostenibili
possono
essere
assolutamente
bellissimi.
Capitolo
1
Il
green
marketing
Questo
primo
capitolo
è
frutto
di
un
lavoro
di
ricerca
sul
rispetto
per
l’ambiente
e
sulle
problematiche
ad
esso
legate.
Vuole
essere
uno
spunto
iniziale
per
comprendere
la
fondamentale
importanza
del
contributo
che
quotidianamente
tutti,
dal
singolo
individuo
alla
collettività,
dalle
piccole
aziende
alle
grandi
multinazionali,
dalle
associazioni
ai
Governi,
sono
in
grado
di
dare
per
la
salvaguardia
del
nostro
pianeta
e
della
nostra
vita.
L’obiettivo
chiave
di
questo
capitolo,
come
poi
del
mio
lavoro
nella
sua
completezza,
è
quello
di
analizzare
il
marketing
e
la
sua
applicazione
nel
“green”,
comprendere
come
si
muovono
le
aziende
che
erogano
prodotti
e
servizi
nel
totale
rispetto
della
nostra
Terra,
e
in
quale
misura,
ciascuno
di
noi
percepisce
i
cambiamenti
in
termini
di
eco
sensibilità.
1.1
Quadro
d'insieme,
verso
una
società
ecosensibile
Ecologia
e
marketing
possono
remare
l'una
contro
l'altro,
una
vuole
far
consumare
meno,
l'altro
di
più.
Ma
non
sempre
sono
in
opposizione.
Per
sostenibilità
si
intende
l'idea
che
gli
obiettivi
ambientali
non
sono
incompatibili
con
il
mantenimento
della
prosperità
economica.
E’
un
passo
verso
il
marketing.
Ogni
cambiamento
radicale
è
uno
stimolo
all'innovazione
e
può
trasformarsi
in
un'opportunità
nel
giro
di
poch i
mesi.
Non
si
può
capire
la
sostenibilità
guardandola
dall'esterno
e
trattandola
come
un
sistema
astratto,
ma
bisogna
impegnarsi
in
prima
persona,
entrarci
dentro
e
usare
le
proprie
esperienze,
i
propri
giudizi
e
i
propri
sentimenti
per
sviluppare
una
prospettiva
personale
partendo
da
una
posizione
interna.
Il
nuovo
marketing
implica
il
coinvolgimento
attivo
del
cliente.
Si
lavora
insieme
per
creare
idee,
comunità,
eventi
e
stili
di
vita.
Risulta
comunque
differente
dal
porre
il
cliente
in
una
posizione
"d a
re",
è
una
nuova
apertura,
un
dialogo
creativo
che
può
influire
sullo
sviluppo
del
prodotto,
sulle
esperienze
d'acquisto,
sul
servizio.
Molte
idee
che
le
aziende
metteranno
in
campo
per
promuovere
i
propri
brand
d'ora
in
poi
avranno
a
che
fare
con
l'ambiente.
Saranno
però
totalmente
differenti
dai
vecchi
stereotipi
ecologisti,
saranno
un'evoluzione,
saranno
prima
grandi
e
poi
anche
sostenibili,
somiglieranno,
per
avere
un'idea,
alle
nuove
stelle
5
dell'IT,
come
Apple
e
Amazon.
Questo
chiama
in
causa
la
creatività
del
marketing,
sarà
la
nostra
capacità
di
costruire
grandi
marchi,
grandi
prodotti,
grandi
esperienze,
che
ci
aiuteranno
a
far
acquisire
alla
maggioranza
delle
persone
una
spiccata
e
crescente
attenzione
per
l'ambiente.
"Fare
green
marketing"
non
è
solo
aver
cura
dell'ambiente,
significa,
più
profondamente,
rendere
il
marketing
meno
irresponsabile,
renderlo
coerente
con
i
programmi
di
corporate
social
responsabilità,
che
non
solo
riguardano
il
cambiamento
climatico,
ma
anche
questioni
sociali
come
qualità
di
vita,
salute,
istruzione,
integrazione
e
sviluppo.
Servono
azioni
volontarie
oltre
che
norme,
che
eliminino
definitivamente
quelle
tendenze
del
marketing
che
portano
ad
un
consumo
insostenibile.
Bisogna
stare
anche
attenti
a
"fare
pricing"
e
promo zioni
responsabili,
evitando
ad
esempio
le
"offerte
2
per
1"
per
le
merci
deperibili.
Bisogna
evitare
di
spremere
fornitori
e
concorrenti
piccoli
e
vulnerabili.
Non
bisogna
puntare
su
voli
economici
e
altre
false
economie.
Analogamente
bisogna
vigilare
sull'impronta
ambientale
della
stessa
programmazione
di
marketing.
Per
capire
a
fondo
tutto
questo,
dovremmo
vedere
il
green
marketing
come
la
prossima
rivoluzione.
E'
necessario
riconoscere
che
gli
obiettivi
ambientali
possono
essere
di
due
tipi,
cioè
posson o
riguardare
un
cambiamento
di
quello
che
fanno
le
persone,
oppure
del
modo
in
cui
vedono
il
mondo,
si
affrontano
cioè
modelli
di
consumo,
di
stili
di
vita.
Sulla
base
di
questi
obiettivi
commerciali
e
ambientali
sono
state
individuate
tre
tipologie
di
azioni
distintive
del
green
marketing:
Verde :
stabilire
nuovi
standard
-‐
comunicare,
porsi
cioè
solo
obiettivi
commerciali
(un
prodotto,
un
marchio
o
un'azienda,
più
verde
di
altri,
ma
dove
il
marketing
consiste
semplicemente
nel
marcare
nel
questa
differenza).
Più
Verde:
condividere
le
responsabilità
-‐
collaborare,
porsi
sia
obiettivi
commerciali
che
ambientali
(lo
stesso
marketing
raggiunge
obiettivi
ambientali,
per
esempio
cambiando
il
modo
in
cui
le
persone
usano
il
prodotto).
Verdissimo :
sostenere
l'innovazione
-‐
rimodellare
la
cultura,
porsi
anche
obiettivi
culturali
(rendere
normali
e
accettabili
nuovi
stili
di
vita
e
nuovi
modelli
di
business)
(fonte:
il
Manifesto
del
Green
Marketing,
edizione
italiana
a
cura
di
Antonella
Carù,
2010)
6
Queste
tre
categorie
costituiscono
le
colonne
portanti
della
matrice
della
strategia
del
green
marketing.
Verde,
più
verde
e
verdissimo
indicano
fino
a
che
punto
arriva
il
contributo
del
marketing.
Le
tre
intestazioni
si
riferiscono
agli
obiettivi
di
marketing,
non
al
risultato
effettivo.
Per
esempio,
il
primo
livello
potrebbe
essere
quello
del
tradizionale
lancio
di
marketing
di
un'automobile
con
ridotti
consumi
di
carburante:
in
questo
caso
si
terrebbero
conto
dei
vantaggi
ambientali,
ma
anche
del
risultato
in
termini
di
auto
vendute.
Il
secondo
potrebbe
essere
una
campagna
per
incoraggiare
gli
automobilisti
ad
usare
la
macchina
in
maniera
responsabile,
per
esempio
evidenziando
il
grande
risparmio,
in
termini
economici
ed
ambientali,
che
si
ottiene
rispettando
i
limiti
di
velocità.
I
risultati
si
misurano
in
termini
di
reputazione,
affinità
e
relazione
con
il
cliente.
Il
terzo
potrebbe
essere
il
lancio
di
un
progetto
per
permettere
alle
persone
che
hanno
un'auto
verde
che
non
utilizzano
più,
di
affittarla,
prestarla
o
averla
in
comproprietà
con
altri.
I
risultati
si
verificano
misurando
il
successo
commerciale
e
culturale
del
progetto.
Da
quando
le
prime
preoccupazione
inerenti
ai
cambiamenti
climatici
furono
espresse
negli
anni
'80,
non
c'è
mai
stata
così
tanta
pressione
sulla
razza
umana
nell'adottare
pratiche
compatibili
con
la
responsabilità
ambientale,
come
oggi.
Siamo
costantemente
bombardati
con
messaggi
sull'impatto
delle
emissioni
carboniche,
dalle
copertine
delle
riviste,
dai
film.
Si
stanno
facend o
proporre
e
dibattere
ovunque
nel
mondo
mandati
e
incentivi
per
spingere
i
commerci
ad
adottare
politiche
"environmentally
friendly".
Le
tecnologie
che
riducono
il
consumo
energetico,
i
rifiuti
e
i
viaggi
dimostrano
una
grande
promessa
per
le
organizzazioni
che
stiano
cercando
di
aumentare
la
proprio
"reputazione
verde"
e
il
loro
vantaggio
competitivo.
L'adozione
di
tecnologie
"verdi"
è
destinato
a
continuare
nel
tempo
dato
che
le
aziende
sentono
il
bisogno
di
implementare
programmi
ambientali
misurabili
e
concentrarsi
sui
bisogni
della
mano
d'opera
giovane.
Non
ci
sono
dubbi
sul
fatto
che
stiamo
andando
verso
la
direzione
giusta
per
agire
a
livello
globale
contro
i
cambiamenti
climatici.
Tutti,
individui
e
organizzazioni
devono
agire
direttamente
e
affront are
il
riscaldamento
globale,
insieme
e
velocemente.
7
1.2
I l
green
marketing
1.2.1
Definizioni
e
scuole
di
pensiero
Molteplici
sono
le
definizioni
di
Green
Marketing
elaborate.
Il
concetto
base,
che
ritroviamo
poi
in
ciascuna
di
essa,
è
una
maggiore
attenzione
all'ambiente,
alla
produzione
di
beni
in
sintonia
con
la
natura
e
a
minor
impatto
ambientale
possibile.
Il
green
marketing
ha
il
difficile
compito
di
conciliare
obiettivi
in
termini
di
profitto
e
tutela
dell'ambiente,
conciliando
la
produzione
di
un
ottimo
prodotto
o
l'erogazione
di
un
eccellente
servizio
in
grado
di
aumentare
i
profitti
aziendali,
che
sia
però
nel
medesimo
tempo
in
grado
di
rispettare
profondamente
l'ambiente.
In
base
alla
definizione
coniata
dall’American
Marketing
Association,
i l
Marketing
Verde
è
il
marketing
dei
prodotti
con
minore
impatto
sull’ambiente.
Il
marketing
verde
(o
Green
Marketing)
può
essere
realizzato
dalle
aziende
nel
processo
produttivo,
nei
prodotti,
nelle
scelte
di
packaging
oppure
tramite
iniziative
a
tutela
dell’ambiente.
Nel
marketing
verde
prevale
la
comunicazione.
Le
aziende
che
ricorron o
al
marketing
verde
possono
far
leva
sulla
clientela
sensibile
ai
problemi
ambientali,
definita
Green
Consumer,
la
quale
terrà
in
conto
per
le
proprie
scelte
non
più
solt anto
il
prezzo
o
la
qualità
del
bene/servizio
ma
anche
il
valore
etico
del
produttore.
E’
quindi
molto
importante
che
il
Green
Marketing
sia
accompagnato
da
un’adeguata
informazione
e
comunicazione
a
riguardo.
1.2.2
Prime
nozioni
Qui
di
seguito
vengono
riportate
una
serie
di
definizioni
della
disciplina,
con
esempi
riguardanti
casi
aziendali
che
fondano
la
loro
filosofia
aziendale
sul
"verde".
Il
green
marketing
è
un
concetto
nato
sul
finire
degli
anni
novanta
in
America,
quando
le
aziende
si
sono
accor te
che
comunicare
il
rispetto
dell'ambiente,
poteva
migliorare
profitti
ed
immagine.
Il
green
marketing
è
applicabile
a
qualsiasi
bene
o
servizio
di
largo
consumo.
Il
suo
obiettivo
è
quello
di
modificare
i
prodotti,
i
processi
produttivi,
il
packaging,
con iugando
obiettivi
di
profitto
alla
tutela
ambientale.
In
certi
casi,
questo
può
essere
un
bene,
un
segno
di
attenzione
verso
la
salvaguardia
del
pianeta,
ma,
molto
spesso
viene
usato
per
camuffare
pesanti
responsabilità
delle
aziende
nell'inquinamento
dell'ecosistema.
8
Ecco
allora
che
il
green
marketing
si
trasforma
in
greenwashing,
termine
composto
da
green,
verde,
colore
della
natura,
e
washing,
lavare,
letteralmente
possiamo
tradurre
greenwashing
come
"lavare
con
il
verde".
Per
citare
qualche
esempio
di
greenwashing
è
possibile
osservare
le
pratiche
adottate
da
aziende
multinazionali
di
petrolio
che
cercano
di
edulcorare
le
proprie
responsabilità
nei
confronti
dell'inquinamento
ambientale
con
messaggi
pubblicitari
in
difesa
dell'ecosistema
e
della
produzione
sostenibile.
Per
non
cadere
nel
"greenwashing"
un
sito
creato
dalla
società
di
marketing
"Enviro
Media
Social
Marketing",
fissa
5
criteri
per
valutare
il
livello
di
responsabilità
sociale
dei
messaggi
pubblicitari:
omissione
di
informazioni
rilevanti .
affermazioni
vaghe
e
non
dimostrabili .
esagerazione
sulle
caratteristiche
dei
prodotti
o
servizi
forniti
dalla
compagnia.
inganno
attraverso
parole,
immagini
o
grafici .
(Fonte:
sito
internet
www.greenwashingindex.com)
Siamo
all'alba
di
una
nuova
era
in
cui
la
coscienza
ecologica,
il
rispetto
ambientale
e
la
sostenibilità
giocano
un
ruolo
cruciale.
Esiste
una
nuova
filosofia
di
vita
che
si
fonda
sui
consumi
responsabili,
siamo
molto
più
consapevoli
rispetto
al
passato
su
tematiche
quali
l'impatto
ambientale
generato
da
molti
prodotti
che
si
usano
nella
nostra
quotidianità.
L'obiettivo
fondamentale
di
coloro
che
adottano
uno
stile
di
vita
"green"
è
quello
di
migliorare
la
qualità
della
vita
e
al
contempo
la
sfida
di
un
consumo
responsabile.
Il
primo
passo
verso
un
mondo
sostenibile
prevede
un
cambiamento
radicale
dei
processi
produttive
nelle
abitudini
di
consumo,
prima
di
giungere
all'esaurimento
delle
materie
prime
e
delle
risorse
naturali
e
ridurle
irreversibilmente.
E'
per
questo
motivo
che
il
riciclaggio
è
il
passaggio
essenziale
verso
un
mondo
migliore.
Ad
ognuno
di
noi
è
capitato
di
scartare
oggetti
non
più
necessari
o
non
più
utilizzabili
con
scarsa
considerazione
del
riciclaggio
degli
stessi.
Ora
più
che
mai
è
di
vitale
importanza
che
individui
ed
organizzazioni
responsabili
affrontino
una
delle
più
grandi
problematiche
della
società:
la
gestione
dei
rifiuti.Fortunatamente
una
nuova
generazione
di
professionisti
e
consumatori
sta
diventando
consapevole
delle
questioni
ambientali
legate
alla
generazio ne
di
rifiuti
e
si
sta
focalizzando
sull'intero
ciclo
di
vita
del
prodotto
con
uno
sguardo
volto
al
riciclaggio
ed
alla
rigenerazione.
9
(Fig.
1.1:
Riutilizzo
dei
materiali
nei
prodotti
ECO
by
Cosentino.)
(Fonte:
Presentazione
dei
prodotti
del
Gruppo
Multinazionale
Cosentino )
Possiamo
distinguere
due
forme
di
Marketing
Verde:
Marketing
Verde
come
mercato
–
Col
passare
del
tempo
il
Marketing
Verde
si
è
trasformato
anche
in
un
segmento
di
mercato
vero
e
proprio.
Ad
esempio,
i
“green
market”
inglesi
oppure
la
vendita
e
la
commercializzazione
di
prodotti
ad
energia
solare,
la
bioagricoltura,
la
bioarchitettura,
etc.
Questi
settori
di
mercato
sono
da
considerarsi
veri
e
propri
segmenti
che
non
risentono
la
concorrenza
sul
mercato
di
appartenenza
in
quanto
rispondono
esclusivamente
alla
domanda
etica
dei
green
consumers.
Marketing
Verde
come
comunicazione
–
Il
Marketing
Verde
come
leva
di
comunicazione
è
solitamente
usata
dalle
imprese
operanti
nel
mercato
tradizionale,
al
fine
di
migliorare
la
percezione
del
proprio
brand
da
parte
dei
consumatori.
Deve
essere
pertanto
distinto
dal
marketing
verde
come
mercato.
1.2.3
Certificazione
Cradle
to
Cradle
William
McDonough,
il
più
famoso
architetto
dell’architettura
sostenibile,
ha
introdotto
la
sua
filosofia,
chiamandola
“Cradle
to
Cradle”,
ov vero
“dalla
culla
alla
culla”
che
rappresenta
una
visione
di
un
ciclo
continuo
di
utilizzo
e
riutilizzo
di
materiali
senza
produzione
di
rifiuti.
La
cittadina
olandes e
di
Venlo
nella
provincia
di
Limburg
in
Olanda
è
la
prima
città
al
mondo
ad
adottare
il
concetto
“Cradle
to
Cradle”
di
William
McDonough .
Il
concetto
è
stato
applicato
ovunque,
non
solo
nell’architettura
sostenibile,
ma
in
qualsiasi
campo,
dall’alimentazione
all’industria
tessile,
dall’arredamento
alle
nuove
proposte
di
design.
Nel
modello
“Cradle
to
Cradle”,
tutti
i
materiali
utilizzati
nei
processi
industriali
10
o
commerciali,
quali
metalli,
fibre,
coloranti,
rientrano
in
due
categorie:
nutrienti
tecnici
o
nutrienti
biologici.
I
nutrienti
tecnici
sono
sostanzialemente
materiali
non
tossici
e
non
nocivi,
materiali
sintetici
che
non
hanno
effetti
negativi
sull’ambiente
naturale
e
possono
essere
usati
in
cicli
continui
come
il
prodotto
che
ne
deriva,
senza
perdere
la
loro
integrità
e
qualità.
In
questo
modo,
questi
materiali
possono
essere
utilizzati
più
volte,
invece
che
essere
ridotti
a
semplici
rifiuti.
Viceversa
i
nutrienti
biologici
sono
materiali
organici
che,
una
volta
utilizzati,
possono
essere
smaltiti
in
qualsiasi
ambiente
naturale,
si
decompongono
nel
suolo,
fornendo
fonte
di
nutrimento
per
le
piccole
forme
di
vita
senza
compromettere
l’ambiente
naturale.
11