5
procedure sistematiche, come l’inversa o la trasposta di un
dato tema.
Le tecniche formali sono state adottate anche nel XX
secolo, introdotte da Arnold Schönberg all’inizio del secolo e
sviluppate ulteriormente nel movimento del serialismo.3 di
Anton Webern e dei suoi successori. Nei primi anni ’50 Iannis
Xenakis usò processi stocastici per generare composizioni a
mano senza l’ausilio di un computer.
STORIA DEL COMPUTER COME OPERATORE DI
COMPOSIZIONI MUSICALI
Tutti i tipi di processi musicali che siano deterministici o
stocastici potrebbero essere programmati e implementati in un
computer, ma l’uso di un computer come generatore di
composizioni fu tentato per la prima volta da Lejaren Hiller e
Leonard Isaacson negli Stati Uniti d’America, il cui lavoro del
1956 The Illiac Suite for String Quartet è riconosciuto come la
prima composizione generata da un computer.
3
Sch nberg propose che le dodici note musicali stan dard dovessero essere trattate dal
compositore come se avessero la stessa importanza in relazione l una con l altra, in
opposizione alla organizzazione gerarchica delle scale e della musica tonale, dove alcune note
sono considerate essere piø importanti delle altre. C era una legge da osservare in modo
stringente nel metodo di Sch nberg: durante tutta l a composizione musicale ciascuna nota della
serie doveva essere usata nello stesso ordine in cui essa occorreva nella serie; inoltre non ci
poteva essere ripetizione di una nota prima che tutte le note della serie fossero state usate.
6
Oggi i computer giocano ruoli chiave in diversi campi
musicali, spaziando dalla sintesi di suoni complessi impossibili
da riprodurre con strumenti acustici alla generazione
automatica della musica.
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO E SUOI AMBITI
DI UTILIZZO
Questa tesi illustra uno studio sulle potenzialità del
computer come strumento per la composizione musicale,
mediante l’uso di grammatiche formali. In particolare viene
sviluppato un software, chiamato GRAMophone, il quale, in
base a regole formali fornite dall’autore, genera
automaticamente musica in formato General MIDI.4
Gli obiettivi del progetto sono:
1. Il linguaggio per definire le regole formali deve essere
semplice e vicino al musicista, nel senso di essere
abbastanza espressivo da consentirgli di esprimere le
proprie idee.
4
MIDI, acronimo di Musical Instrument Digital Interface, Ł un protocollo di comunicazione,
cioŁ una sorta di linguaggio molto specifico che permette la comunicazione tra diversi
dispositivi che supportano tale protocollo. Prima dell apparizione del MIDI, i diversi
dispositivi che formavano un sistema musicale per poter comunicare tra di loro dovevano
essere dello stesso produttore. Grazie allo standard MIDI strumenti di diversi produttori ora si
possono impiegare nello stesso sistema senza problemi d incompatibilit .
7
2. GRAMophone deve supportare un’approccio alla
composizione musicale sia TOP DOWN sia BOTTOM UP,
come sarà chiarito nel testo.
3. GRAMophone deve consentire un approccio parametrico
alla composizione musicale, cioè gli attributi di ciascuna
nota come il volume, la durata, l’ottava ecc. devono
poter essere controllati separatamente, cambiati e
aggiornati durante la generazione del brano.
4. GRAMophone deve permettere l’uso di operatori melodici
quali la trasposizione, l’inversa, la retrograda, la
retrograda inversa.
5. GRAMophone deve offrire la possibilità, se l’autore vuole,
di generare musica in maniera non deterministica.
Riguardo agli ambiti di utilizzo, questo progetto può favorire
lo studio di quei compositori che hanno utilizzato o utilizzano il
formalismo nei loro lavori. Esso, inoltre, può essere utile per
sperimentare percorsi paralleli di ricerca sui rapporti tra
matematica e musica. Infine, può costituire un utile strumento
per i compositori che vogliano ampliare le proprie capacità
espressive, dato che il progetto è nello stesso tempo
predefinito, nel senso che le regole sono stabilite a priori, ma
8
non deterministico, in quanto, se si vuole, si possono scegliere
diversi percorsi.
9
I
COMPOSIZIONI MUSICALI: STRUTTURE
ASTRATTE E LIVELLI DI ASTRAZIONE
La capacità che la musica ha di emozionare chi l’ascolta
ha in sé qualcosa di misterioso, che tende a sfuggire ad una
comprensione esatta.
Per E. R. Miranda5 due sono le nozioni fondamentali da
prendere in considerazione, per cercare di approfondire il
fenomeno:
• La musica è un insieme di suoni organizzati nello
spazio e nel tempo
Riguardo allo spazio i rapporti tra i suoni sono verticali
(o simultanei), riguardo al tempo orizzontali (o sequenziali).
• Le composizioni musicali trasportano strutture
astratte
Si tratta di due nozioni molto importanti per la computer
music, dal momento che esse ci indicano che l’intelligenza
musicale si articola in due domini: quello della soggettività
astratta (composizione musicale e immaginazione artistica) e
5
Miranda, Eduardo Reck, Composing Music with computers, Bath, Focal Press 2001, p. 1
10
quello dell’oggettività astratta (operazioni logiche e pensiero
matematico).
La computer music mira ad esplorare non solo il dominio
dell’oggettività astratta, che le è apparentemente più proprio,
ma anche il potenziale del computer nel campo della
composizione musicale.
Se le composizioni musicali trasportano strutture
astratte, bisogna considerare i livelli di astrazione, nozione che
determina le componenti delle strutture musicali di una
composizione.
I livelli di astrazione sono tre:
a. il livello microscopico: il computer lavora con le
caratteristiche microscopiche del suono, le frequenze.
b. il livello delle componenti: il compositore lavora con
unità musicali che durano diversi secondi, come pattern
ritmici, temi melodici, sequenze di suoni.
c. il livello delle note, che si trova fra i due estremi
suddetti. La nota è l’elemento atomico della musica,
descritto attraverso quattro attributi principali: l’altezza,
la durata, la dinamica e il timbro.
11
Il tempo è un attributo complementare, non per la
singola nota, ma per strutture più ampie a cui conferisce
profondità ed espressività.
12
II
STRUTTURA GERARCHICA DEL DOMINIO
TEMPORALE6
La nozione delle gerarchie del dominio temporale è
complementare alla nozione dei confini di astrazione. Rispetto
alla percezione temporale, vi sono quattro domini musicali, in
ordine gerarchico: timbro, frequenza, impulso o ritmo e forma.
a. Il dominio della percezione immediata è connesso col
timbro musicale, che ha la risoluzione più accurata dei
quattro domini temporali gerarchici.
Pare che il primo aspetto di un suono a cui noi reagiamo
sia il timbro; ciò sarebbe collegato al meccanismo della
sopravvivenza, emerso durante i primi stadi
dell’evoluzione, quando l’identificazione immediata di
una fonte sonora poteva significare evitare un pericolo.
b. La nozione di frequenza riguarda una sequenza di
pattern ripetitivi. Tale nozione si lega a quella di periodo,
che è il tempo che si impiega a ripetere un pattern.
6
Si tratta della struttura gerarchica del dominio temporale proposta dal compositore Richard
Orton, Music Fundamentals, unpublished lecture notes, Department of Music, University of
York, 1990. In Miranda, Eduardo Reck, op. cit., p. 4.
13
Frequenza e periodo sono legati reciprocamente:
Frequenza =
Periodo
1
; Periodo =
Frequenza
1
La frequenza di un suono si misura in Herz (Hz).
Le frequenze delle note musicali operano in cicli
proporzionali chiamati ottave.7
La nozione di ottava pare sia nata nell’antica Grecia,
dove si scoprì che dimezzando la lunghezza della corda
di uno strumento chiamato monocorde,si raddoppiava
l’ottava del tono. Pitagora (560-490 A.C.) fissò le
proporzioni Pitagoriche della consonanza musicale,
rispettate ancora oggi.8
c. Il termine beat (battito) denota un accento regolare
ricorrente in una composizione musicale. Si associa la
nozione di tempo alla velocità imposta dai battiti. Fino
all’inizio del XIX secolo s’indicava il tempo sullo spartito
musicale in modo molto vago, con termini come adagio,
7
Ad esempio, se si raddoppia la frequenza di una nota A a 220 Hz in una a 440 Hz, si
percepisce la medesima nota, ma ad un ottava piø bassa. L orecchio umano, dunque,
percepisce gli intervalli tra le altezze secondo una legge logaritmica, per cui la distanza tra 110
Hz e 440 Hz Ł di due ottave, ma la frequenza Ł quadruplicata. In Miranda, Eduardo Reck, op.
cit., p. 2.
8
Pitagora scopr che una scala musicale poteva essere derivata all interno dell ottava dividendo
la corda in diversi punti sulla base di un semplice rapporto tra numeri interi: 2 : 1 per l ottava,,
3 : 2 per la quinta perfetta, 4 : 3 per la quarta perfetta, 5 : 4 per la terza maggiore e cos via. In
Miranda, Eduardo Reck, op. cit., p. 2.
14
vivace, andante e così via. Nel 1810, con l’invenzione del
metronomo di Maelzel, l’indicazione del tempo è
divenuta molto più precisa.
Il raggruppamento di beat è chiamato metro o battuta
ed è indicato sullo spartito da livelli verticali sulle righe.
All’inizio dello spartito c’è di solito una coppia di numeri
che indicano il metro del pezzo: il numeratore indica il
numero di beat in una battuta e il denominatore indica la
durata di ciascuna nota. Nel
2
2
, per esempio, il numero 2
superiore indica che la battuta avrà due tempi; il numero
2 inferiore, invece, indica il valore di ciascun tempo.
Secondo Stockhausen la frequenza e il ritmo si possono
considerare un unico e continuo fenomeno nel dominio
temporale.9
La tecnica di Stockhausen è interessante perché
consente di lavorare con il ritmo e la frequenza
nell’ambito di un dominio temporale unificato. Il dominio
temporale unificato di Stockhausen ha valore in termini
9
Il metodo Stockhausen, descritto in un articolo intitolato Quattro Criteri di Musica
Elettronica, consiste nel registrare impulsi individuali su di un nastro, da un generatore
elettronico. Tagliando il nastro e congiungendo le parti, gli impulsi formano un particolare
ritmo. Si crea poi un nastro con un loop di questo ritmo e lo si velocizza fino ad ottenere un
tono. Ritmi differenti sul nastro producono timbri differenti. Stockhausen, K., Stockhausen on
Music, R. Maconie, London, 1991. In Miranda, Eduardo Reck, op. cit., p. 7.